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9 Giugno 2010

SPECIALE ASCO 2010 – N. 2, 05/06/2010

Chicago, 5 giugno 2010

IL MINISTRO FAZIO RISPONDE ALL’AIOM
Il Ministro Fazio ha diffuso una dichiarazione in merito al commento dell’AIOM sulla manovra finanziaria, che mette a rischio secondo la Societa’ scientifica la qualita’ delle cure per i pazienti oncologici. “La manovra non implica nessun taglio né nel numero, né nella tipologia, né nella qualità delle prestazioni per la cura dei tumori. La lotta ai tumori è una delle priorità del Governo come già anche ricordato dal Presidente del Consiglio”, aggiunge Fazio. “L’Italia – continua – è leader in questo settore ed ha intenzione di mantenere il primato. A questo proposito sottolineo che è allo studio un piano teso a consolidare anzi a potenziare il ruolo del nostro Paese per la diagnosi e la cura delle patologie oncologiche”. Il presidente Iacono replica con la proposta di stralciare dalla manovra il blocco del turn over per il personale che lavora nelle cure oncologiche: “la sofferenza del settore e’ dovuta alla carenza di organico. Se non ci sono le persone, medici, tecnici e biologi che assicurano la prestazione e lavorano per le 12 ore diurne per abbattere le liste d’attesa, il rischio che questa non possa essere erogata e’ importante. Il Ministro ha ragione – ribadisce Iacono -, non e’ stata tagliata nessuna prestazione, ma per garantirla e’ indispensabile il personale”. L’associazione chiede dunque uno stralcio alla Finanziaria per l’oncologia, che scorpori dalla manovra il personale addetto alle prestazioni oncologiche che e’ stato invece inserito nel calderone generale del pubblico impiego nella sanita’. Al contrario, servono investimenti per garantire le cure. A seguito della dichiarazione dell’AIOM il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando ha inviato al presidente Iacono una lettera. La richiesta e’ che gli oncologi segnalino ogni indicazione utile in ordine al pericolo di calo di qualita’ delle cure oncologiche in Italia per effetto della manovra finanziaria. La Commissione intende, infatti acquisire notizie sul rischio – denunciato dal presidente dell’Aiom – che l’oncologia, e con essa le persone con tumore, siano destinate a pagare il prezzo piu’ alto per i tagli alla sanita’.

L’ASCO DIFFONDE RACCOMANDAZIONI AGGIORNATE SUI TEST GENETICI E GENOMICI
L’ASCO ha prodotto nuove raccomandazioni sui test genetici e genomici, un lavoro che raccoglie le innovazioni degli ultimi 7 anni, compresi test genetici i cui benefici clinici non sono provati e i test genetici “fai da te”. Oggi i test disponibili sono oltre 900, per patologie diverse come seno, ovaio, colon e anche tumori rari. Approssimativamente dal 5 al 10% delle neoplasie sono ereditari o comunque attribuibili a una componente genetica. L’ASCO riconferma le proprie raccomandazioni del 2003, cui dovrebbero attenersi sia gli oncologi che gli altri operatori sanitari nel prescrivere test genetici solo se:
– la persona da sottoporre al test ha una storia personale o familiare che puo’ suggerire un rischio di cancro
– i test genetici siano adeguatamente interpretati
– i risultati abbiano un’utilita’ clinica accertata
Tuttavia lo statement riconosce come le tecnologie emergenti come il “genomic profiling” per varianti genetiche a bassa diffusione possano essere appropriate anche per pazienti che non hanno una storia personale o familiare di cancro. L’ASCO riafferma inoltre la sua posizione in base a cui i test vanno eseguiti con un counselling pre e post, e raccomanda che le societa’ che producono test “fai da te” offrano questo servizio o indichino referenti indipendenti. Per i test la cui efficacia clinica non e’ ancora provata, inclusi il genomic risk assessement per variazioni genetiche, la raccomandazione prevede che vengano eseguiti in un contesto di trial clinico, se possibile. La versione aggiornata di questo statement e’ stata pubblicata sul Journal of Clinical Oncology dell’11 gennaio 2010 ma e’ ora disponibile una versione rivolta anche all’informazione diretta al paziente o al familiare nel sito www.cancer.net

DOPO 30 ANNI, IPILIMUMAB, NUOVA ARMA CONTRO IL MELANOMA
Dopo oltre trent’anni di “vuoto” sul piano delle nuove terapie, dal congresso arrivano notizie incoraggianti dall’immunoterapia. L’anticorpo monoclonale Ipilimumab ha dimostrato per la prima volta di riuscire quasi a raddoppiare la sopravvivenza mediana dei pazienti con melanoma avanzato, da 6,4 mesi a 10,1. Tanto che, se fino a ieri solo il 25% dei pazienti sopravviveva a un anno, con il nuovo farmaco la percentuale sale al 46 per cento, con il 24 che arriva ai due anni. Dati i risultati della sperimentazione, Bristol Myers Squibb ha deciso di attivare da oggi in Italia la disponibilita’ del farmaco per uso compassionevole con indicazione per melanoma avanzato. Ogni anno sono 1.500 i possibili pazienti eligibili. “Si tratta di risultati rivoluzionari – spiega Paolo Ascierto, direttore Oncologia all’Istituto Pascale di Napoli – perche’ per 30 anni non si erano registrate novita’ significative sul melanoma, ma anche perche’ il meccanismo che fa funzionare cosi’ bene Ipilumumab puo’ essere replicato anche per altri tipi di tumore, su cui stiamo avviando sperimentazioni”. Il nuovo farmaco agisce sul sistema immunitario: il tumore, infatti, riesce a eludere la risposta dell’organismo ‘paralizzando’ le cellule T, globuli bianchi che possono eliminare o neutralizzare le cellule tumorali o dell’agente infettivo, grazie a una molecola, il CTLA-4, che spegne la risposta della cellula T. L’ anticorpo monoclonale non fa altro che legarsi a questa molecola, bloccandone l’azione ‘frenante’ e di fatto consentendo al sistema immunitario di riprendere la propria funzione. Lo studio di fase III ha coinvolto 125 centri in tutto il mondo, con 676 pazienti, e ha riscontrato anche che dopo 6 mesi il melanoma non e’ progredito nel 30 per cento dei pazienti, contro l’11 per cento di chi non ha assunto Ipilimumab.

E’ ORA POSSIBLE PREVENIRE LA TOSSICITA’ GRAVE DA CHEMIOTERAPIA NEL PAZIENTE ANZIANO
Grande attenzione e spazio nell’edizione ASCO 2010 per i tumori degli anziani. In particolare, e’ stato presentato un sistema per cercare di prevedere con maggiore precisione l’entita’ della tossicita’ grave prima dell’inizio della chemioterapia nel paziente anziano. Un risultato che deriva dallo strudio multicentrico CRASH (Chemoterapy Risk Assessement Scale for High-Age Patients), condotto su 520 pazienti in USA da Martine Extermann (Tampa). Questo sistema dovrebbe presto trovare applicazione nella clinica cosi’ da ridurre la tossicita’ nel paziente fragile offrendo uno strumento clinico validato facilmente applicabile per ridurre il rischio di tossicita’ severa e permettendo cosi’ di personalizzare la scelta del trattamento. “Un risultato tanto piu’ significativo perche’ e’ sempre difficile condurre studi clinici nell’anziano – afferma il prof. Silvio Monfardini -. Ma proprio dalla massima assise mondiale si ribadisce l’importanza anche di semplici studi osservazionali ed epidemiologici. Questi hanno comunque il merito di essere condotti sulla popolazione generale e non su pazienti anziani clinici selezionati, sono simili a pazienti adulti ma non “veri” pazienti anziani, con tutte le possibili condizioni associate all’eta’. Una valutazione geriatrica multidimensionale e’ fondamentale: spesso viene infatti imputato agli oncologi medici di non effettuarla mentre dall’ASCO si rafforza la posizione di quanti ritiengono vada eseguita prima della presa in carico da parte dell’oncologo, con una maggiore responsabilizzazione del medico di medicina generale o dal geriatra. Non esiste per ora una “scorciatoia” con i test di screening, che permetterebbe di risparmiare tempo, identificando i pazienti vulnerabili avviabili ad una valutazione generale geriatrica piu’ estesa: infatti uno studio, condotto dal nostro centro e presentato in un poster all’ASCO, ha indicato come la VES13 in pazienti anziane con carcinoma della mammella non possa essere autosomministrata nel 30% delle donne e non possa sostituire la valutazione geriatrica multidimesionale”. L’AIOM si e’ mossa con decisione ed ha attivato un gruppo di lavoro proprio per definire un test di screening che permetterebbe di risparmiare un tempo notevole.

LINFOMA FOLLICOLARE, RADDOPPIATA SOPRAVVIVENZA SENZA MALATTIA
Il Rituximab si e’ dimostrato efficace nel riattivare le difese naturali dell’organismo nei pazienti con linfoma follicolare con un raddoppio della sopravvivenza. Lo dimostra lo studio di fase III PRIMA: dopo due anni di follow-up, l’82% dei pazienti ai quali e’ stato somministrato come terapia di mantenimento ha registrato una remissione della malattia rispetto al 66% dei pazienti che non lo avevano assunto. “Questi risultati danno nuove speranze per una gestione del linfoma follicolare. La terapia di mantenimento con rituximab molto probabilmente diventera’ un nuovo standard terapeutico per questi pazienti”, ha dichiarato il Prof. Gilles Salles, Centre Hospitalier Lyon Sud, Francia, e principal investigator dello studio PRIMA. Sulla base dei dati ottenuti dallo studio PRIMA, e’ stata recentemente presentata un’estensione della Richiesta di Autorizzazione alla Commercializzazione di rituximab presso l’EMEA.

LATE-BREAKING E CLINICAL REVIEW ABSTRACTS PRESENTATI IL 5 GIUGNO
Nove late-breaking abstracts (LBAs) e due Clinical Review Abstracts (CRAs) sono stati presentati il 5 giugno.
Gli Abstract possono essere consultati a questo link http://abstract.asco.org/

Clinical Science Symposium, Molecularly Targeted Trials in Lung Cancer

“A randomized phase II trial of mapatumumab, a TRAIL-R1 agonist monoclonal antibody, in combination with carboplatin and paclitaxel in patients with advanced NSCLC.” (Abstract LBA7501)
Presenter: Joachim Von Pawel, MD

“Results from ARQ 197-209: A global randomized placebo-controlled phase II clinical trial of erlotinib plus ARQ 197 versus erlotinib plus placebo in previously treated EGFR inhibitor-naive patients with locally advanced or metastatic non-small cell lung cancer (NSCLC).” (Abstract LBA7502)
Presenter: Joan H. Schiller, MD

Oral Abstracts Session, Melanoma/Skin Cancers

“Adjuvant therapy with pegylated interferon alfa-2b (36 months) versus low-dose
interferon alfa-2b (18 months) in melanoma patients without macro-metastatic nodes: EADO trial.” (Abstract LBA8506)
Presenter: Jean Jacques Grob

“A phase III random assignment trial comparing percutaneous hepatic perfusion with melphalan (PHP-mel) to standard of care for patients with hepatic metastases from metastatic ocular or cutaneous melanoma.” (Abstract LBA8512)
Presenter: James F. Pingpank, Jr., MD

Oral Abstract Session, Lung Cancer — Local-Regional and Adjuvant Therapy

“A phase III, intergroup, randomized, double-blind, chemoprevention trial of selenium (Se) supplementation in resected stage I non-small cell lung cancer (NSCLC).” (Abstract CRA7004)
Presenter: Daniel D. Karp, MD

“A phase III randomized, double-blind, placebo-controlled trial of the epidermal growth factor receptor inhibitor gefitinb in completely resected stage IB-IIIA non-small cell lung cancer (NSCLC): NCIC CTG BR.19.” (Abstract LBA7005)
Presenter: Glenwood D. Goss

“A randomized, open-label, phase III trial of NOV-002 in combination with paclitaxel (P) and carboplatin (C) versus paclitaxel and carboplatin alone for the treatment of advanced non-small cell lung cancer (NSCLC).” (Abstract LBA7007)
Presenter: Panos Fidias, MD

Oral Abstract Session, Central Nervous System Tumors

“NOA-08 randomized phase III trial of 1-week-on/1-week-off temozolomide versus involved-field radiotherapy in elderly (older than age 65) patients with newly diagnosed anaplastic astrocytoma or glioblastoma (Methusalem).” (Abstract LBA2001)
Presenter: Wolfgang Wick, MD

“Glioblastoma (GBM) in elderly patients: A randomized phase III trial comparing survival in patients treated with 6-week radiotherapy (RT) versus hypofractionated RT over 2 weeks versus temozolomide single-agent chemotherapy (TMZ).” (Abstract LBA2002)
Presenter: Annika Malmstrom

“A prospective, randomized, open-label, phase III clinical trial of NovoTTF-100A versus best standard of care chemotherapy in patients with recurrent glioblastoma.” (Abstract LBA2007)
Presenter: Roger Stupp, MD
Clinical Science Symposium, Signaling in Pediatric Cancer Comes to the Clinic

“A phase I pharmacokinetic trial of sonic hedgehog (SHH) antagonist GDC-0449 in pediatric patients with recurrent or refractory medulloblastoma: A Pediatric Brain Tumor Consortium study (PBTC 25).” (Abstract CRA9501)
Presenter: Amar J. Gajjar, MD


Fonte ASCO
Supplemento ad AIOM News

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