domenica, 30 giugno 2024
Medinews
13 Gennaio 2003

SANITA’: MEDICI CIMO, NO MODIFICA LIBERA PROFESSIONE INTRAMOENIA

(AGI) – Roma, 13 gen. – Una nuova legge di riforma della sanita’ si rende sempre piu’ necessaria, ma sarebbe controproducente andare a modificare la libera professione intramoenia.

Sono queste le assi centrali attorno a cui si dipana la lettera aperta che i medici Cimo hanno inviato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro della Salute Girolamo Sirchia. “Che il servizio sanitario nazionale vada riformato per adattarlo alle esigenze attuali – sostiene Stefano Biasioli, presidente del Cimo-Asmd – e’ evidente”. Il ministro Sirchia aveva individuato 5 principali difetti del sistema: l’aziendalizzazione delle Asl e degli ospedali; il potere monocratico dei direttori egnerali; la trasformazione dei medici da professional a gestori; le conseguenze negative della libera professione intramoenia; la difformita’ quali-quantitativa dei servizi sanitari erogati nelle diverse Regioni. “Su 4 punti – osserva Biasioli – si puo’ concordare, sulla libera professione il dissenso e’ completo”. Le proposte della Cimo prevedono il varo da parte del governo di un decreto legge e di un successivo disegno di legge. Con il primo andrebbero definiti la reversibilita’ del rapporto intra-extramoenia; l’unificazione della controparte contrattuale (Governo, Regioni, Aran) sia per il contratto che per le convenzioni; la proroga del tempo definito e della libera professione intramoenia allargata, fonte di risparmio per le Asl.
Il disegno di legge, dal canto suo, potrebbe avere tempi medio-lunghi e dovrebbe risolvere almeno questi problemi: l’equilibrio dei compiti sanitari di Stato, Regioni e autonomie locali; il federalismo solidale a livello finanziario; il federalismo coerente rispetto alle norme quadro nazionali; il nuovo assetto delle Asl; le nuove relazioni tra Ospedale e territorio. Diverso il discorso per la libera professione che, per il Cimo – costituisce “un diritto per il medico e per il paziente. Non e’ antieconomica, perche’ da essa le Asl incamerano denari freschi; non e’ iniqua perche’ una cosa e’ il costo della esclusivita’ di rapporto e altra e’ il costo della libera professione intramoenia.
I medici Cimo concludono la lettera aperta con un invito a fare presto: “I tecnici hanno identificato le criticita’ del sistema attuale. Tocca alla politica risolverle, con scelte chiare ma non necessariamente condivise da tutti. Ma le scelte sono ormai indilazionabili e ineludibili. Se non verranno fatte, la sanita’ travolgera’ anche questo Governo, come il precedente”.
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