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Medinews
27 Novembre 2002

IL REINSERIMENTO SOCIALE E L’ACCOGLIENZA

Nato nel 1989 il Centro Gabrieli, che ha a disposizione 7 posti, ha accolto più di 130 ospiti, mentre il Centro Meschi, inaugurato 10 anni fa con 10 posti, ha accolto 115 ospiti. Attualmente la presenza costante di persone in attesa di un posto nelle comunità di Milano città, la complessità e molteplicità dei quadri clinici e assistenziali, richiedono di ampliare e diversificare le modalità di risposta proponendo accoglienze solo diurne in mini-appartamenti a “bassa protezione” che permettano percorsi accompagnati di reinserimento sociale. Per questo l’associazione Archè e le cooperative A77, Filo di Arianna, Comunità del Giambellino hanno iniziato con il Comune di Milano un progetto appartamenti sperimentaledella durate di sei mesi che per ora prevede la possibilità di accogliere 7 persone e di accompagnarne altre presso il proprio domicilio.

Dal ’97 la Casa Accoglienza Arche’ offre accoglienza a nuclei costituti da mamma e bambino con l’obiettivo di dare strumenti e appoggio al fine del raggiungimento di un’autonomia di vita. Le rette per gli ospiti non sono più state riviste dall’anno di apertura nonostante l’inflazione. L’assistenza domiciliare a circa 200 bambini con oltre 250 volontari è volta ad accompagnare i bambini nelle difficoltà della crescita e della malattia nel tessuto sociale.

La Cooperativa Sociale ‘A77’ si costituisce a Milano alla fine degli anni ’70 con l’obiettivo di raccogliere ed attivare nuove e qualificate risorse di volontariato nel mondo dell’emarginazione e del disagio giovanile. ‘A77’ ha messo in cantiere il ‘Progetto appartamenti di reinserimento’ che intende rispondere alle esigenze di persone con Aids che hanno raggiunto una condizione di discreta autonomia e per le quali non è più indispensabile la permanenza in comunità. L’obiettivo del progetto è riuscire ad attivare un’esperienza di vita personale, sperimentando un percorso di autonomia che dia nuovo vigore alla persona, con la possibilità di riprogettarsi e di sperimentare una nuova fase della propria vita.
L’appartamento fornito dalla cooperativa offre la possibilità, a chi ne ha bisogno, di inserirsi nuovamente in un contesto sociale, a tutti gli effetti. Il servizio si connota come realtà di passaggio; il tempo di permanenza viene concordato, prima dell’ingresso nell’appartamento, con la persona che vi andrà ad abitare.

La cooperativa sociale COMUNITÀ DEL GIAMBELLINO gestisce una casa alloggio per persone con Aids e porta avanti progetti di reinserimento e di accompagnamento, in collaborazione con altre case alloggio milanesi. La Comunità promuove anche attività diurne di laboratorio e di riabilitazione fisica psicomotoria per gli ospiti della casa alloggio.

L’equipé della Fondazione AIDS AIUTO–AIDS AID, consolidando l’esperienza scientifica e l’impegno nel sociale di alcuni medici infettivologi del Sacco, presta assistenza domiciliare, grazie all’impegno di medici infettivologi, infermieri, psicologi e volontari. La Fondazione AIDS AIUTO fornisce inoltre indumenti personali e elettrodomestici di vario tipo a persone indigenti. Nella Divisione del Sacco la Fondazione ha anche approntato una biblioteca al fine di render più piacevole la degenza dei pazienti.

L’ASA ha iniziato l’attività di assistenza domiciliare nell’estate del 1985. L’obiettivo era di offrire una solidarietà che non fosse assistenzialismo, ma restituzione della dignità, rivalutazione e rispetto di sé. In dieci anni sono state oltre 350 le persone che, a diverso titolo, hanno usufruito del servizio di assistenza domiciliare dell’ASA.

ANLAIDS sostiene l’attivazione e le attività di case-alloggio per persone con AIDS.
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