domenica, 30 giugno 2024
Medinews
23 Maggio 2001

IL NUOVO PADIGLIONE DI CARDIO-PNEUMOLOGIA

La struttura è dislocata su cinque piani, con un totale di 42 posti letto, di cui 12 di unità coronarica per la terapia intensiva cardiovascolare e respiratoria. Sono presenti 7 ambulatori con studi medici sia generici che dedicati alla cura dell’ipertensione arteriosa polmonare, allo scompenso cardiaco e alla patologia polmonare. L’equipe è composta da 18 medici e da circa 50 tra infermieri e paramedici. Nella struttura sono presenti spazi per la didattica (aula che può contenere 50-60 posti a sedere) e per la consultazione scientifica (biblioteca tradizionale e con accesso elettronico alla più importanti riviste scientifiche internazionali).
Il padiglione è dotato di tutte le apparecchiature per la diagnostica non invasiva cardiovascolare e respiratoria: elettrocardiografia standard e dinamica, 5 ecocardiografi di ultima generazione, 3 cicloergometri, strumentazione per la diagnostica fisiopatologica respiratoria e per lo studio delle tecniche di aerosol-terapia. Tra le attrezzature spicca in modo particolare la nuova sezione di emodinamica e di cardiologia interventistica dotata di strumentazione di ultima generazione che utilizza tecnica digitale per l’elaborazione e l’archiviazione delle immagini coronarografiche. Anche l’unità di cura intensiva coronarica è stato completamente rinnovata.
La peculiarità della nuova struttura sta nel fatto che vede allocate in un unico edificio competenze e apparecchiature rivolte allo studio integrato della patologia cardiovascolare e respiratoria per la migliore gestione del paziente che, o prevalentemente cardiopatico o prevalentemente pneumopatico presenta comunque una patologia spesso associata riguardante i due apparati. Anche per questo motivo sarà attivato un centro per lo studio e il trattamento per l’ipertensione polmonare, patologia rara, estremamente complessa con alta morbilità e mortalità che comporta una organizzazione multidisciplinare per la gestione del paziente. Proprio a questo proposito è stata proposta all’assessorato competente della regione Lazio l’istituzione di un centro regionale di riferimento il che permetterebbe di convogliare presso un’unica struttura ad alta specializzazione tutti i pazienti con questa patologia consentendo un adeguato trattamento medico (prostaciclina per infusione continua, trattamento anticoagulante, trattamento dell’insufficienza cardiaca) e chirurgico (trapianto polmonare).
Per quanto riguarda l’organizzazione interna, tutto il padiglione è collegato in rete. Durante le visite quotidiane il cardiologo aggiorna una cartella clinica elettronica sulla quale può richiamare l’intera storia clinica del paziente, i tracciati elettrocardiografici, le immagini coronarografiche o ecocardiografiche relative agli esami effettuati. In pratica, per ciascun paziente, ogni medico ha a disposizione la cartella clinica on-line completa di immagini diagnostiche, d’intervento e di tutti i dati raccolti nel corso delle visite.
Il sistema di archiviazione di dati e immagini risulta così enormemente più efficace e semplificato e, soprattutto, consente lo snellimento delle visite durante le quali il cardiologo ha più tempo e più strumenti per approfondire l’esame clinico del paziente. L’informatizzazione del dipartimento permetterà anche di stabilire una stretta rete di scambio di dati con le altre strutture sanitarie del territorio e di capillarizzare i collegamenti con i cardiologi extra-ospedalieri e con i medici di famiglia per una gestione coordinata intra ed extra ospedaliera.
Il padiglione è costato in tutto circa sei miliardi di lire pagati dalla Cassa Depositi e Prestiti, attraverso un mutuo attivato dall’Università. La gestione è affidata al Policlinico Universitario e quindi all’Azienda Ospedaliera.
Il nuovo padiglione dovrebbe facilmente consentire di raddoppiare gli interventi ospedalieri nella cura delle patologie cardiovascolari.
Ma non è il dato quantitativo quello che principalmente qualifica la nuova struttura: infatti da un lato, come già ricordato si privilegia la linea di approccio integrato multidisciplinare alle patologie cardio-polmonari dall’altro l’organizzazione può senz’altro rispondere al modello di Dipartimento Integrato che , secondo la normativa di legge, prevede lo stretto coordinamento dell’attività assistenziali con quelle didattiche di ricerca. Per quanto riguarda la componente assistenziale questa sarà rivolta in particolar modo al trattamento di situazioni patologiche critiche a carico dell’apparato cardiaco e respiratorio, in stretto collegamento con l’attività scientifica incentrata sulla migliore comprensione dei meccanismi fisiopatologici responsabili della cardiopatia ischemica (vedi progetto DINACOR), dell’ipertensione polmonare e dell’insufficienza cardiaca con l’utilizzazione delle più moderne tecnologie al momento disponibili. Il tutto ha ricadute sul piano della didattica, non solo istituzionale nel corso di Laurea e nella Scuola di Specializzazione, ma anche nella formazione permanente post-laurea, con la possibilità di realizzare “stages” di aggiornamento teorico-pratico, anche per non residenti, oltre ai già attivati corsi di perfezionamento in Ecocardiografia e in Terapia delle Emergenze Urgenze Cardiorespiratorie.
Con il nuovo padiglione il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Respiratorie si dota di una struttura all’avanguardia assoluta in Italia nella lotta alle malattie cardiovascolari e respiratorie che in Occidente sono le maggiori cause di morte e di morbilità e rappresenta un momento di rilancio per l’Università La Sapienza di Roma e in particolare per il Policlinico Umberto I che dopo tante vicissitudini si ripropone come punto di riferimento per l’assistenza la ricerca e la didattica ripartendo proprio “dal cuore”.
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