Lo studio multicentrico italiano indica che, malgrado un alto tasso di progressione locale, la seconda offre risultati comparabili alla procedura chirurgica in pazienti cirrotici compensati
Ricercatori di 15 centri ospedalieri e universitari italiani, coordinati dai colleghi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, hanno comparato la resezione epatica e l’ablazione in radiofrequenza in pazienti con carcinoma epatico singolo di dimensioni ≤ 3 cm e cirrosi compensata. Lo studio, pubblicato sul Journal of Hepatology (leggi abstract), ha coinvolto 544 pazienti cirrotici in classe Child-Pugh A (246 nel gruppo trattato con la resezione e 298 sottoposti ad ablazione in radiofrequenza) seguiti nei 15 istituti italiani. I tassi di sopravvivenza globale e di recidiva del tumore sono stati analizzati utilizzando il metodo di Kaplan-Meier prima e dopo abbinamento al punteggio di propensione. Modelli di regressione di Cox sono stati usati per identificare i fattori associati alla sopravvivenza globale e alla recidiva del tumore. Nel gruppo dei pazienti trattati con la resezione sono stati osservati due casi di morte peri-operatoria. Il tasso di complicanze maggiori era pari al 4.5% nel gruppo di resezione e al 2.0% in quello di ablazione in radiofrequenza (p = 0.101), mentre i tassi di sopravvivenza globale a 4 anni erano rispettivamente del 74.4% nel primo gruppo e del 66.2% nel secondo (p = 0.353). I tassi di recidiva cumulativa a 4 anni del carcinoma epatico sono risultati pari al 56% nel gruppo di resezione e al 57.1% nel gruppo di ablazione in radiofrequenza (p = 0.765), mentre la progressione locale del tumore è stata rilevata nel 20.5% dei pazienti trattati con l’ablazione e in un solo paziente sottoposto a resezione (p < 0.001). Dopo abbinamento al punteggio di propensione, sia la sopravvivenza che la recidiva tumorale rimanevano ancora non significativamente differenti anche se una tendenza verso una più bassa recidiva è stata osservata nei pazienti sottoposti a resezione. L’età più avanzata e livelli più elevati di alfa-fetoproteina sono risultati fattori predittivi indipendenti di bassa sopravvivenza globale, mentre l’età più avanzata e livelli più elevati di alanina aminotransferasi risultavano quali fattori indipendenti associati a un tasso di recidiva più alto. In conclusione, malgrado un tasso più elevato di progressione locale del tumore, l’ablazione in radiofrequenza può offrire risultati comparabili a quelli ottenuti con la resezione epatica nel trattamento del carcinoma epatico singolo ≤ 3 cm che si manifesta in presenza di cirrosi compensata.Liver Cancer Newsgroup – Numero 5 – Maggio 2013