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20 Luglio 2009

17 – FARMACI BIOSIMILARI: SCONOSCIUTI PER UN ONCOLOGO SU 2 “SERVE UN TAVOLO DI LAVORO PER DEFINIRE REGOLE CERTE” ROMA, 20 MAGGIO

Negli ultimi anni i brevetti di alcune fra le prime molecole biotech arrivate sul mercato sono scaduti e questo ha comportato la possibilità di realizzare farmaci ‘biosimilari’, prodotti simili, ma non uguali, ai farmaci originatori. Ma un prodotto biologico presenta specificità tali che rendono particolarmente delicato il processo di “copiatura” e richiedono garanzie particolari a tutela della salute dei cittadini. Per capire meglio in cosa consista questa sostanziale differenza, la Fondazione AIOM e l’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) promuoveranno a Roma, il 20 maggio, il primo convegno nazionale sul tema, rivolto in particolare agli esperti di oncologia e nefrologia, due categorie “di frontiera” per l’introduzione dei biosimilari. Ma quanto ne sanno davvero gli stessi esperti? Al Convegno saranno presentati i risultati del primo sondaggio mai realizzato in Italia sui farmaci biosimilari, che ha coinvolto i medici iscritti all’AIOM. Il convegno è parte di un più ampio progetto di educazione e informazione promosso da Fondazione dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e AIOM, e supportato da un unrestricted educational grant di Roche, che ha già prodotto un sintetico booklet e realizzato un sito internet che offre ampie informazioni (http://www.biosimilari.it). Nel corso del Convegno interverranno, fra gli altri, Nello Martini, Direttore Generale AIFA, Achille Caputi, Presidente della Società Italiana di Farmacologia, i vertici dell’AIOM e della SIN (Società Italiana di Nefrologia).

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