domenica, 30 giugno 2024
Medinews
17 Maggio 2002

IOFLUPANE (FP-CIT)

La zona che, nella malattia di Parkinson, subisce una degenerazione neuronale della quale la riduzione del numero di recettori dopaminergici è uno dei markers più precoci e sensibili.
La validità diagnostica del farmaco è stata oggetto di oltre 100 studi scientifici in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi due anni. Tra i maggiori studi multicentrici, i dati europei dell’Istituto di Scienze Neurologiche di Glasgow hanno a dimostrato valori di accuratezza superiori al 98% in una casistica di 158 pazienti, indicando che ioflupane è un test diagnostico facilmente applicabile per distinguere il Parkinson dal tremore essenziale e da altre patologie del movimento caratterizzate da lentezza e rigidità. Gli studiosi Britannici hanno anche dimostrato in un sottogruppo di 41 pazienti la corrispondenza tra la severità clinica della malattia e l’entità delle alterazioni rilevate mediante il radiofarmaco. Questo rilievo importante, confermato da altri studi condotti in Olanda ed in Giappone, indica che la captazione del radiofarmaco può rappresentare un indicatore di severità della patologia di potenziale utilità nel monitoraggio seriato
I dati provenienti dall’americano Parkinson Study Group su 98 pazienti hanno confermato l’elevatissima affidabilità del test nel valutare la degenerazione dopaminergica nei pazienti con Parkinsonismo e consentire una distinzione di questa malattia da altre condizioni quale il tremore essenziale e la paralisi sopranucleare progressiva. Sempre dagli Stati Uniti, dati preliminari della Mayo Clinic di Rochester indicano la possibilità di utilizzare il test per individuare un Parkinson preclinico in membri della famiglia in cui sia postulato un alto rischio di malattia.
Alcuni studi hanno confrontato ioflupane con il suo predecessore denominato Beta-CIT. Quest’ultimo, utilizzato in USA negli studi recentemente pubblicati sugli effetti neuroprotettivi dei farmaci dopaminoagonisti come il pramipexolo, presenta alcune differenze rispetto al tracciante di più recente sviluppo. Ioflupane, oltre ad una maggiore selettività per il recettore dopaminergico, ha una rapida captazione da parte dello striato, il che consente di acquisire misurazioni affidabili del trasporto di dopamina entro 4-6 ore dopo la somministrazione endovenosa, mentre per l’altro farmaco erano necessarie almeno 14-24 ore prima di eseguire la registrazione delle immagini. Inoltre, ioflupane viene eliminato dall’organismo 15-20 volte più velocemente, con importanti ricadute per la sicurezza del paziente. A parità di capacità diagnostiche, solo ioflupane consente l’esecuzione del test in ambulatorio poiché richiede solo 3-6 ore. Solo ioflupane è autorizzato al commercio in Europa.
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