domenica, 30 giugno 2024
Medinews
21 Febbraio 2001

L’INTERFERONE PEGILATO IN MONOTERAPIA

In aggiunta, sebbene la contemporanea somministrazione di Ribavirina e Interferone a sia ben tollerata, un piccolo sottogruppo di pazienti non sopporta gli effetti legati all’emolisi indotta da Ribavirina e per alcuni il trattamento di combinazione può essere controindicato. Un miglioramento dell’attività antivirale dell’interferone a potrebbe pertanto portare ad una migliore eradicazione dell’HCV, sia in monoterapia che in terapia di combinazione.
Il razionale su cui si sviluppa l’interferone a in formulazione pegilata è stato incoraggiato dai dati che indicavano come la pegilazione degli interferoni poteva aumentare in maniera significativa l’emivita plasmatica attraverso una riduzione della velocità di clearance. Ne risultava una maggiore esposizione al farmaco e una ridotta fluttuazione della sua concentrazione, se confrontata con lo standard del regime di interferone a a tre dosi settimanali. L’interferone pegilato potrebbe perciò migliorare l’attività antivirale per la continua pressione terapeutica sul virus, con in più la convenienza di un solo dosaggio settimanale e quindi di una migliore compliance.

Risultati degli studi:

Efficacia
· L’interferone pegilato QW (una sola somministrazione settimanale) a tutti i livelli di dose testati si è dimostrato significativamente più efficace di interferone a TIW (tre dosi settimanali) a 24 settimane, alla fine del trattamento e come risposta virologica sostenuta
· La risposta virologica alla fine del trattamento dell’interferone pegilato è dose dipendente
· L’interferone pegilato alla dose di 1,0 mg/kg QW ha mostrato di raddoppiare la risposta virologica sostenuta: l’eradicazione virale si è verificata nel 25% dei pazienti contro il 12% dei pazienti trattati con interferone a
· Circa il 50% dei pazienti con bassa carica virale iniziale ha raggiunto l’eradicazione del virus
· I pazienti con genotipo 1 e alta carica virale iniziale si sono mostrati più difficili da trattare. In tutti i casi l’interferone pegilato QW è stato superiore all’interferone a TIW
· I responder hanno avuto un più evidente miglioramento dell’istologia epatica rispetto ai non responder

Sicurezza
· Non si sono verificati nuovi eventi avversi specifici con l’interferone pegilato QW rispetto all’interferone a TIW
· L’incidenza degli effetti collaterali è stata complessivamente simile con l’interferone pegilato 0,5 mg/kg QW rispetto all’interferone a, ed è stata inferiore rispetto ai gruppi trattati con l’interferone pegilato 1,0 e 1,5 mg/kg
· La sicurezza complessiva e gli effetti collaterali sono stati in genere lievi e moderati, con una bassa incidenza di eventi avversi severi nei vari gruppi trattati
· L’incidenza di neutropenia nel gruppo con interferone pegilato 0,5 mg/kg è stata simile all’incidenza del gruppo trattato con interferone a e modestamente maggiore nei gruppi con interferone pegilato 1,0 e 1,5 mg/kg
· L’incidenza della depressione con ogni dose di interferone pegilato è risultata sovrapponibile a quella di interferone a
· L’interferone pegilato (0,5 mg/kg, 1,0 mg/kg e 1,5 mg/kg) è sicuro e ben tollerato ed è indicato nel trattamento dell’epatite cronica C.

Qualità della vita
· La riduzione dello stato di salute associata all’interferone pegilato è sembrata essere correlata alla dose
· I pazienti del gruppo con interferone pegilato 0,5 mg/kg hanno evidenziato una significativa minore riduzione degli effetti sui parametri benessere fisico, dolore fisico, vitalità e attività sociale rispetto al gruppo trattato con interferone a (P
TORNA INDIETRO