domenica, 30 giugno 2024
Medinews
14 Giugno 2024

IN ITALIA VIVONO 20MILA PERSONE COLPITE DA FIBROSI POLMONARE. DALLA TELEMEDICINA UN PREZIOSO AIUTO PER I PAZIENTI

La prof.ssa Martina Bonifazi (Università Politecnica delle Marche, UNIVPM- SOSD AOU delle Marche): “Patologia rara ma in crescita, ancora spesso diagnosticata tardivamente perché inizialmente scambiata per Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Anche grazie alle nuove tecnologie migliora l’assistenza ai malati”

Ancona 14 giugno 2024 – Nel nostro Paese vivono oltre 20mila persone con una malattia che “cicatrizza” il tessuto polmonare, riducendone volume e funzionalità. Si chiama fibrosi polmonare ed è ancora troppo spesso inizialmente scambiata per la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), con la quale condivide alcuni sintomi e fattori di rischio, provocando un sensibile ritardo diagnostico con importanti implicazioni prognostiche. Si tratta di una patologia respiratoria rara ma in crescita, fortemente invalidante e che risulta sottodiagnosticata. Per fare luce sulla malattia si apre oggi ad Ancona il congresso internazionale Interstitial Lung Diseases: update 2.0 che vede la partecipazione di esperti da tutta Italia e anche dall’estero. E’ organizzato dalla SOSD-Diagnosi e Terapia delle Patologie Polmonari Infiltrative Diffuse, Pleuriche e Bronchiectasie dell’Adulto dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche. Il centro è incluso nell’European Reference Network (ERN-LUNG), la rete che connette diverse strutture sanitarie di riferimento del Vecchio Continente ai fini clinici e di ricerca. “Esiste una grande mole di casi sommersi o diagnosticati tardivamente – sottolinea Martina Bonifazi, Professoressa di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università Politecnica delle Marche e Responsabile della SOSD di Ancona-. Rientra nel gruppo delle patologie polmonari diffuse fibrosanti e si caratterizza per una progressiva sostituzione di tessuto polmonare sano con tessuto “cicatriziale”, causando bassi livelli di ossigeno nel sangue. Compaiono perciò sintomi respiratori come tosse secca persistente e mancanza di fiato, prima sotto sforzo poi a riposo. I principali fattori di rischio sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, l’esposizione lavorativa a polveri e l’inquinamento ambientale. Proprio perché sono queste le principali cause, pensiamo che l’incidenza e la prevalenza potrebbero aumentare nei prossimi anni. Quindi, anche se al momento la malattia non presenta grandi numeri, non può essere sottovalutata, anche perché ha un significativo impatto sulla sopravvivenza, soprattutto se diagnosticata in fase avanzata. Dobbiamo promuovere una maggiore cultura tra gli specialisti di diverse discipline ed i medici di medicina generale per ottenere una diagnosi più accurata e precoce possibile, ed eventi come questi, ai quali partecipano anche molti medici in formazione e studenti dei nostri corsi di laurea, sono fondamentali”.

All’evento marchigiano ampio spazio viene dedicato al ruolo dell’innovazione, in particolare la telemedicina e l’intelligenza artificiale. “Presso la SOSD dell’AOU delle Marche abbiamo attivato da oltre un anno un servizio di telemonitoraggio – prosegue la prof.ssa Bonifazi – I pazienti possiedono a casa una serie di devices con i quali possono tenere sotto controllo la patologia e inviare al nostro Centro i loro dati. Possiamo così ridurre la frequenza delle visite di controllo in ospedale e al tempo stesso intercettare precocemente alcuni aggravamenti repentini o eventuali progressioni della malattia, e quindi convocare immediatamente il paziente a visita. Da alcuni mesi inoltre è disponibile anche un servizio di teleriabilitazione. Anche in questo caso il paziente ha delle strumentazioni a domicilio, con le quali può fare gli esercizi quotidianamente autonomamente e una volta alla settimana in sincrono con un fisioterapista collegato da remoto che controlla il corretto svolgimento e ne modifica eventualmente il programma in accordo con il fisiatra della nostra AUO. Infine, è in fase di studio anche il ruolo dell’intelligenza artificiale nella diagnosi e probabilità di progressione della fibrosi polmonare, mediante l’elaborazione di algoritmi multidimensionali, nell’ambito di uno spoke dedicato del progetto PNRR “HEAL ITALIA” di cui UNIVPM è capofila”. All’evento Interstitial Lung Diseases: update 2.0 intervengono esperti di fama internazionale provenienti dal Royal Brompton Hospital di Londra, dalla Mayo Clinic di Rochester (USA) e dai centri di riferimento europei (Università di Nottingham, Creta ed Hessen) con i quali il gruppo di Ancona ha avviato una proficua collaborazione. Partecipano anche rappresentanti delle Associazioni di pazienti. “Svolgono un ruolo sempre più centrale e fondamentale nel sensibilizzare le Istituzioni e nel promuovere e supportare la formazione e l’informazione – conclude Martina Bonifazi -. Da circa un decennio la fibrosi polmonare può essere trattata con due farmaci molto efficaci nel prevenire la progressione di malattia, soprattutto se assunti nelle fasi iniziali.  L’arrivo di nuove cure ha migliorato sensibilmente la vita e la sopravvivenza dei pazienti, ma serve una migliore gestione dell’organizzazione dell’assistenza stessa, mediante programmi di screening per la diagnosi precoce e creazione o implementazione di reti cliniche che consentano a tutti pazienti un rapido e standardizzato accesso ai centri di riferimento per un’appropriata e multidisciplinare presa in carico, essenziale in una patologia così seria”.

 

 

TORNA INDIETRO