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Medinews
24 Febbraio 2009

NEVI E RISCHIO DI MELANOMA

Un fenotipo anomalo di nevo, il nevo melanocitico, è associato ad aumentato rischio di melanoma. Epidemiologi dell’Università di Leeds hanno condotto un’analisi sui dati individuali ottenuti da 15 studi clinici caso-controllo (5421 casi di melanoma e 6966 controlli) per quantificare il rischio rispetto alle caratteristiche del nevo (con modelli Bayesiani) e determinare se questo variava con la latitudine. Nello studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Cancer (leggi abstract originale), la popolazione è stata sottoposta al conteggio dei nevi in tutto il corpo: quelli con un più alto numero di nevi mostravano un rischio maggiore di melanoma rispetto a quelli con più basso numero di nevi (odds ratio [OR] = 6.9; intervallo di confidenza [IC] 95%: 4.4-11.2 per quelli di età < 50 anni e OR = 5.1; IC 95%: 3.6-7.5 per quelli di età ≥ 50) indipendentemente dall’area geografica in cui si trovavano. Il rischio di sviluppare melanoma era 4 volte maggiore in presenza di qualsiasi tipo di nevo atipico rispetto ai pazienti che non presentavano nevi (IC 95%: 2.8-5.8). Inoltre, il rischio di melanoma in presenza di 1-2 o più di 3 nevi (rispetto a nessuno) era 2.9 volte maggiore (IC 95%: 1.9-4.3) e 7.1 volte maggiore (IC 95%: 4.7-11.6), rispettivamente. Le eterogeneità relative osservate erano piccole per la maggior parte delle caratteristiche del fenotipo di nevo, non per le analisi del numero di nevi sulle braccia, ed erano dovute probabilmente a differenze metodologiche nei diversi studi. L’analisi ha anche suggerito che un fenotipo anomalo di nevo è associato più frequentemente a melanomi se si manifesta in luoghi esposti al sole in modo discontinuo. La presenza di un numero maggiore di nevi, di nevi di grandi dimensioni e di nevi atipici sono fattori di rischio molto forti per lo sviluppo di melanoma e le variazioni del rischio relativo alle diverse latitudini sono molto piccole.
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