Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Prostatectomy at high-volume centers improves outcomes and lowers the costs of care for prostate cancer
High-volume surgeons with ≥250 radical prostatectomies provide superior oncological outcomes as evidenced by a lower rate of PSA recurrence (PSAR). The financial benefits of performing prostatectomies at high-volume centers (HVC) are unexplored. A base case-referent scenario-where the share of prostatectomies at high- and low-volume centers were evenly divided at 50% was … (leggi tutto)
Una recente ricerca suggerisce che i pazienti che si sottopongono ad intervento di prostatectomia presso centri con alti volumi di pazienti operati (≥ a 250/chirurgo) possono avere migliori risultati in termini di ‘outcome’, che possono a loro volta contribuire a compensare i maggiori costi di assistenza di questi interventi.
Body Mass Index Is Prognostic in Metastatic Colorectal Cancer: Pooled Analysis of Patients From First-Line Clinical Trials in the ARCAD Database
In recent retrospective analyses of early-stage colorectal cancer (CRC), low and high body mass index (BMI) scores were associated with worsened outcomes. Whether BMI is a prognostic or predictive factor in metastatic CRC (mCRC) is unclear. Individual data from 21,149 patients enrolled onto 25 first-line mCRC trials during 1997 to 2012 were pooled. We assessed both prognostic and predictive effects of BMI on … (leggi tutto)
Nel tumore colorettale non metastatico l’elevato BMI e il basso BMI, in un’analisi retrospettiva, sono stati associati ad una prognosi peggiore. Finora non sono stati riportati dati sul valore prognostico del BMI nel paziente in fase metastatica. Il presente paper riporta i risultati di un’analisi integrata che ha valutato un elevato numero di pazienti inclusi in studi randomizzati di prima linea. Da questa analisi risulta che solo il BMI basso rappresenta un fattore prognostico sfavorevole nel paziente metastatico. Al contrario di quanto rilevato nel paziente non metastatico, un elevato BMI non risulta essere un fattore correlato con una prognosi peggiore. Tali dati devono essere interpretati con cautela considerando che il basso BMI potrebbe associarsi ad uno stato di cachessia neoplastica di per sé fattore prognostico sfavorevole. Sono pertanto necessari studi confirmatori di tipo prospettico.
Feasibility of large-scale genomic testing to facilitate enrollment onto genomically matched clinical trials
We report the experience with 2,000 consecutive patients with advanced cancer who underwent testing on a genomic testing protocol, including the frequency of actionable alterations across tumor types, subsequent enrollment onto clinical trials, and the challenges for trial enrollment. Patients and Methods Standardized hotspot mutation analysis was performed in 2,000 patients, using either an 11-gene (251 patients) or … (leggi tutto)
Clinician Perspective on Molecular Profiling of Non–Small-Cell Lung Cancer
The article by Meric-Bernstam et al1 that was recently published in Journal of Clinical Oncology raises important questions about the clinical application of large-scale genomic testing. We congratulate the authors for this ambitious study, which successfully profiled 2,000 consecutive patients with advanced cancer. The next-generation sequencing (NGS) platform was used for 1,749 of 2,000 patients (87.5%). Of 789 … (leggi tutto)
Ancora una volta si parla di test biomolecolari e di accessibilità ai farmaci e agli studi clinici. Duemila casi di carcinoma polmonare vengono prospetticamente testati identificando la presenza di almeno una mutazione potenzialmente ‘druggable’ nel 39% dei casi e solo 14 pazienti sono rientrati in trials clinici con una selezione sulla base del profilo molecolare. Emerge quindi la fattibilità dello screening e la difficoltà di trasformare il dato in un risvolto clinico e terapeutico. Il progetto AIOM di avere una piattaforma nazionale che promuova i trials clinici ‘ongoing’ per pazienti e personale sanitario sicuramente renderà più agevole l’accessibilità agli studi: per i pazienti sarà un mezzo semplice per poter identificare i centri dove si svolge ricerca clinica e sviluppo nuovi farmaci; per tutto il personale sanitario sarà un mezzo rapido per avere la situazione nazionale in termini di trials clinici attivi sempre aggiornata e disponibile online.
Interpreting febrile neutropenia rates from randomized controlled trials for consideration of primary prophylaxis in the real world: A systematic review and meta-analysis
Guidelines recommend primary prophylaxis (PP) with granulocyte colony stimulating factors (G-CSF) for patients above a febrile neutropenia (FN) risk threshold of 20%. Practitioners often use FN rates of regimens based on data from randomized controlled trials (RCTs), which are often comprised of highly selected patients. Patients in the community setting may be at higher risk of FN. A systematic literature search was … (leggi tutto)
È opinione comune che, in considerazione della selezione dei pazienti eleggibili per l’inclusione nelle sperimentazioni cliniche, l’incidenza di alcune tossicità può risultare maggiore nella pratica clinica rispetto a quanto riportato negli studi registrativi. Per quanto riguarda la neutropenia febbrile, le linee guida attualmente in vigore raccomandano l’impiego profilattico dei fattori di crescita quando l’incidenza della tossicità è maggiore del 20%. Tale dato, però, è desunto dagli studi clinici: la metanalisi pubblicata su Annals of Oncology ci illustra che l’incidenza di neutropenia febbrile negli studi osservazionali (quindi con una popolazione di pazienti meno selezionata) è costantemente maggiore, a parità di schemi di trattamento, rispetto agli studi registrativi. Tale dato non vuole – ovviamente – essere un invito all’impiego indiscriminato ed eccessivo della profilassi, ma invita alla riflessione sulla trasferibilità dei dati delle sperimentazioni nella pratica clinica.
Survival and Clinical Outcomes in Surgically Treated Patients With Metastatic Epidural Spinal Cord Compression: Results of the Prospective Multicenter AOSpine Study
Although surgery is used increasingly as a strategy to complement treatment with radiation and chemotherapy in patients with metastatic epidural spinal cord compression (MESCC), the impact of surgery on health-related quality of life (HRQoL) is not well established. We aimed to prospectively evaluate survival, neurologic, functional, and HRQoL outcomes in patients with MESCC who underwent … (leggi tutto)
Questo studio prospettico multicentrico nord americano si è proposto come obiettivo quello di valutare il contributo della chirurgia decompressiva in pazienti affetti da compressione spinale metastatica. Il quesito è molto importante poiché non vi è chiarezza in letteratura circa l’efficacia della chirurgia oltre alla radioterapia e a alla chemioterapia nel trattamento di questa complicanza. Questo studio ha evidenziato nei pazienti con attesa di vita superiore ai tre mesi un beneficio della chirurgia decompressiva in termini di riduzione del dolore, miglioramento del deficit neurologico e miglioramento della qualità di vita a fronte di un’accettabile ma non bassissima mortalità perioperatoria (a 30 giorni pari al 9%).
Pillole dall’Aifa
12 febbraio 2016 – Il PRAC dell’EMA adotta una nuova Strategia per misurare l’impatto delle attività di farmacovigilanza
Milano, 26 febbraio 2016 Ai primi 30 oncologi che invieranno, entro il 10 febbraio p.v., scheda di adesione e scheda ospitalità alla Segreteria Organizzativa, Alessandra Cacherano – AIOM Servizi (fax 02/59610555 – e-mail: alessandra.cacherano@aiomservizi.it) saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 30 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 02.26683129
V EDIZIONE. LE INFEZIONI NEL PAZIENTE ONCOLOGICO Aspetti diagnostici e terapeutici nell’era della Targeted Therapy e dell’Immunoterapia Con il patrocinio della Sezione Regionale AIOM Lombardia
PDTA NEL NSCLC FRA CRITICITÀ E INNOVAZIONE – L’IMPORTANZA DELLA DETERMINAZIONE DI ALK PER LA GESTIONE TERAPEUTICA APPROPRIATA Con il patrocinio della Sezione Regionale AIOM Emilia Romagna
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI