Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Cediranib in patients with relapsed platinum-sensitive ovarian cancer (ICON6): a randomised, double-blind, placebo-controlled phase 3 trial
Angiogenesis is a validated clinical target in advanced epithelial ovarian cancer. Cediranib is an oral antiangiogenic vascular endothelial growth factor receptor 1-3 inhibitor that has shown antitumour activity in recurrent ovarian cancer. We assessed efficacy and safety of cediranib in combination with platinum-based chemotherapy and as continued maintenance treatment in patients with first relapse of platinum-sensitive ovarian cancer. In this randomised, three-arm, double-blind, placebo-controlled phase 3 trial, we randomly assigned patients aged 18 years or older with relapsed … (leggi tutto)
Lo studio riporta i dati di uno studio randomizzato che ha utilizzato un inibitore delle tirosin-chinasi con effetto antiangiogenico, il cediranib, in combinazione alla chemioterapia con carboplatino-paclitaxel e come mantenimento al termine della stessa nelle pazienti con recidiva platino-sensibile di carcinoma dell’ovaio. Lo studio riporta un aumento significativo della sopravvivenza libera da progressione nelle pazienti che ricevono l’antiangiogenico rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia. Il dato di sopravvivenza globale non è ancora maturo, ma i risultati mostrano un vantaggio a favore del braccio sperimentale, anche se la differenza non raggiunge la significatività statistica. È il secondo studio randomizzato che conferma l’efficacia di un antiangiogenico in combinazione alla chemioterapia nel trattamento della recidiva platino-sensibile di carcinoma dell’ovaio. La tossicità del cediranib ricalca quella degli inibitori orali delle tirosin-chinasi con un profilo di tossicità prevalentemente gastroenterico che ha comportato, durante il disegno dello studio, ripetuti emendamenti sulla dose. Questo è il decimo studio randomizzato in 3 anni che documenta l’efficacia di un antiangiogenico nel tumore dell’ovaio in tutti i setting di malattia in cui è stato utilizzato.
Afatinib versus gefitinib as first-line treatment of patients with EGFR mutation-positive non-small-cell lung cancer (LUX-Lung 7): a phase 2B, open-label, randomised controlled trial
The irreversible ErbB family blocker afatinib and the reversible EGFR tyrosine kinase inhibitor gefitinib are approved for first-line treatment of EGFR mutation-positive non-small-cell lung cancer (NSCLC). We aimed to compare the efficacy and safety of afatinib and gefitinib in this setting. This multicentre, international, open-label, exploratory, randomised controlled phase 2B trial (LUX-Lung 7) was done at 64 centres in 13 countries. Treatment-naive patients with stage IIIB or IV NSCLC and a common EGFR mutation (exon 19 deletion or Leu858Arg) were randomly assigned (1:1) to receive … (leggi tutto)
Le linee guida AIOM, nell’edizione 2015, raccomandano come trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC avanzato caratterizzato dalla mutazione attivante di EGFR un inibitore di tirosino-chinasi di EGFR (gefitinib o erlotinib o afatinib), senza esplicita preferenza per l’uno o l’altro di tali farmaci. Tale raccomandazione si basa anche sull’assenza di confronti diretti tra i singoli farmaci e l’evidenza presa in considerazione dai panelist è stata, quindi, quella rappresentata dagli studi di confronto di ciascuno degli inibitori vs. la chemioterapia con platino. Lo studio LUX Lung 7, presentato qualche mese fa all’ESMO di Singapore e appena pubblicato in extenso su Lancet Oncology, colma almeno in parte questa carenza di confronti diretti, in quanto confrontava, sebbene con un intento dichiaratamente ‘esploratorio’, gefitinib ed afatinib. Lo studio prevedeva tre endpoint primari: la sopravvivenza libera da progressione, il tempo al fallimento del trattamento e la sopravvivenza globale. Il risultato, statisticamente significativo in sopravvivenza libera da progressione, documenta però un risultato molto simile con i due farmaci in termini di mediana. Più ‘netta’ in assoluto è la differenza a favore di afatinib in termini di tempo al fallimento del trattamento, endpoint ‘condizionato’ dalla decisione del medico di continuare eventualmente il trattamento anche oltre la definizione formale di progressione e metodologicamente ‘indebolito’ dal disegno dello studio che era in aperto e non in cieco. I dati di sopravvivenza globale, infine, nonostante fosse anche questa tra gli endpoint primari dello studio, non erano ancora maturi al momento dell’analisi eseguita per la pubblicazione del risultato. In conclusione, la pubblicazione di Lancet Oncology offre la possibilità, qualche mese dopo la discussione scientifica sollevata dalla presentazione dei dati a Singapore, di commentare punti di forza e punti di debolezza del confronto diretto tra gefitinib ed afatinib avendo a disposizione il lavoro ‘in extenso’.
Statistical Challenges in the Analysis of Health-Related Quality of Life in Cancer Clinical Trials
Health-related quality of life (HRQOL) in cancer research is critical to more comprehensively evaluate patients’ perception of the impact of cancer therapy and their health status on quality of life. American Society of Clinical Oncology acknowledged HRQOL as a key treatment outcome, and it has subsequently been used as a primary or secondary end point across all cancer trials. The goal of this article is to outline key statistical aspects of HRQOL analyses and to highlight future research challenges … (leggi tutto)
Non c’è dubbio che la qualità di vita (QoL) rappresenti un endpoint importante in oncologia, riconosciuto rilevante sia dalle autorità regolatorie che dalle società scientifiche. Sono molte le sperimentazioni cliniche nelle quali la QoL è tra gli endpoint dello studio, ma la sua corretta valutazione pone numerose problematiche metodologiche. In questo breve paper recentemente pubblicato nella sezione ‘Statistics in brief’ del Journal of Clinical Oncology, Bonnetain e colleghi passano rapidamente in rassegna alcune delle principali problematiche legate alla valutazione e all’interpretazione dei risultati di QoL. Gli autori sottolineano la difficoltà di gestire le numerose dimensioni esplorate dai più comuni strumenti di misurazione (con ovvie ripercussioni sul numero di test statistici e sul rischio di risultati falsi positivi) e ricordano anche la necessità di identificare le differenze clinicamente rilevanti nei punteggi, al fine di saper interpretare le eventuali differenze statisticamente significative anche dal punto di vista della rilevanza clinica. Non poteva poi mancare la discussione del problema della gestione dei dati mancanti, inevitabile specialmente negli studi condotti in setting di malattia dalla prognosi a volte infausta a breve-medio termine. Chi ha esperienza nella conduzione di studi sulla QoL in oncologia sa bene che i dati si prestano a molte differenti possibilità di presentazione (es. proporzione di pazienti ‘rispondenti’, cambiamento nel tempo del punteggio rispetto al valore di partenza, descrizione del ‘tempo al deterioramento’ del punteggio). Ciascuna delle suddette modalità ha i suoi punti critici e i suoi punti di forza. Gli autori invocano però la necessità di standardizzare la presentazione dei risultati, anche per facilitare l’interpretazione da parte dei lettori e favorire la valutazione della qualità di vita nell’interpretazione ‘complessiva’ dell’outcome di un trattamento.
Associations Between Serum Vitamin D and Adverse Pathology in Men Undergoing Radical Prostatectomy
Lower serum vitamin D levels have been associated with an increased risk of aggressive prostate cancer. Among men with localized prostate cancer, especially with low- or intermediate-risk disease, vitamin D may serve as an important biomarker of disease aggression. The aim of this study was to assess the relationship between adverse pathology at the time of radical prostatectomy and serum 25-hydroxyvitamin D (25-OH D) levels. This cross-sectional study was carried out from 2009 to 2014, nested within a large epidemiologic study of 1,760 healthy controls and men undergoing prostate … (leggi tutto)
Già era conosciuto il ruolo prognostico sfavorevole dei bassi livelli di vitamina D nel sangue in diversi tumori solidi in fase metastatica (tumore della mammella, del polmone, del colon-retto e della prostata). Questo studio ha evidenziato che bassi livelli di vitamina D nel sangue al momento della chirurgia radicale per tumore della prostata sono predittivi di caratteristiche patologiche sfavorevoli dello stesso tumore prostatico. Questa osservazione da validare prospetticamente potrebbe rappresentare il razionale biologico e clinico per uno studio di supplementazione con vitamina D in uomini dopo i 60 anni.
Pulmonary Function in Patients With Germ Cell Cancer Treated With Bleomycin, Etoposide, and Cisplatin
For patients with germ cell cancer, various pulmonary toxicity risk factors have been hypothesized for treatment with bleomycin, etoposide, and cisplatin (BEP). Because existing studies have shortcomings, we present a large, unselected cohort of patients who have undergone close monitoring of lung function before, during, and after treatment with BEP to disclose valid pulmonary toxicity risk factors. All patients who were treated with BEP at Rigshospitalet, Copenhagen, Denmark, from 1984 to 2007, were included. Pulmonary function tests (PFTs) that measured the diffusing … (leggi tutto)
Il trattamento chemioterapico con schema includente la bleomicina rimane l’opzione farmacologica più validata nei tumori germinali. Il rischio di tossicità respiratoria ad esso correlato rimane una delle principali limitazioni al suo impiego clinico. Gli autori presentano dati retrospettivi ricavati da un database danese su pazienti che in un arco temporale compreso tra il 1984 ed il 2007 avevano ricevuto lo schema chemioterapico BEP per un tumore germinale. 565 pazienti sono stati analizzati con l’intento di identificare possibili fattori di rischio per tossicità respiratoria. Tutti i pazienti avevano ricevuto test di funzionalità respiratoria al basale, durante e al termine del follow-up. La riduzione della capacità di diffusione del monossido di carbonio corretta per emoglobina è risultata significativa al termine del trattamento (11,1% p < 0,001), ma ritornava ai valori pretrattamento dopo un follow-up mediano di 3 anni. Lo studio ha identificato alcuni fattori di rischio per peggioramento delle prove di funzionalità respiratoria durante il follow-up quali una chirurgia sul polmone, fenomeni di tromboembolismo polmonare, l’abitudine al fumo e la classe di rischio ‘poor’ mentre la malattia mediastinica, la presenza di metastasi polmonari, la dose di cisplatino e etoposide erogata e l’età non presentavano alcun significato.
Pillole dall’Aifa
20 aprile 2016 – L’estrapolazione di dati dagli adulti ai bambini può facilitare lo sviluppo di farmaci a uso pediatrico
18 aprile 2016 – Partecipazione attiva del paziente al processo regolatorio: Direttore e Presidente AIFA intervengono a conferenza stampa organizzata con l’Accademia dei Pazienti
CORSO AIOM-SINPE: LA TERAPIA NUTRIZIONALE IN ONCOLOGIA
Padova, 19 maggio 2016 L’evento di Padova è il primo di quattro incontri del Progetto AIOM-SINPE sulla Terapia Nutrizionale in oncologia. L’incontro è riservato alle seguenti regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed è stato accreditato per Medico Chirurgo (con disciplina in medicina generale, scienze dell’alimentazione e dietetica, oncologia medica), Farmacista (con disciplina in farmacia ospedaliera) e Infermiere
SPERIMENTAZIONI CLINICHE IN ONCOLOGIA: SCIENZA, ETICA E LEGGE A CONFRONTO Focus sul tumore del polmone, sui tumori gastro-pancreatici e sul carcinoma renale
EVENTI FORMATIVI AIOM-SIAPEC-IAP 216. VI Corso Nazionale
Napoli, 9 giugno 2016 L’evento è stato accreditato per le seguenti figure professionali: MEDICO CHIRURGO (con riferimento alle discipline di ANATOMIA PATOLOGICA, GENETICA MEDICA, GINECOLOGIA E OSTETRICIA, FARMACOLOGI E TOSSICOLOGIA CLINICA, ONCOLOGIA), FARMACISTA (con riferimento alla disciplina DI FARMACIA OSPEDALIERA), BIOLOGO e TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO. L’evento è riservato alle seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Ai primi 20 oncologi che invieranno la scheda di adesione saranno offerti iscrizione, viaggio ed eventuale soggiorno. Vi preghiamo di verificare se rientrate nei primi 20 iscritti telefonando alla Segreteria Organizzativa al numero 02.26683129
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