Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Paolo Carlini, Maria Vittoria Dieci, Massimo Di Maio, Raffaele Giusti, Domenica Lorusso, Laura Noto, Silvia Novello, Filippo Pietrantonio, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Proteggi la tua vita, vaccinati!
Campagna vaccinazione anti-influenzale nei pazienti oncologici
Raccomandazioni dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica sull’uso della vaccinazione anti-influenzale nei pazienti con tumori solidi. La vaccinazione anti-influenzale nei pazienti oncologici è sicura, minimamente invasiva e ha costi contenuti. Scarica la locandina
Collaborazione Corriere della Sera – AIOM
Nuova web-app
Una web-app gratuita, in otto lingue, per computer, tablet e smartphone sul tumore del polmone è disponibile sul sito del Corriere della Sera in collaborazione con l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (leggi e scarica). Strumento interattivo in due versioni, per tablet/computer e smartphone, è il primo di una serie di 6 su altrettanti tipi di tumori per aiutare i cittadini a capire come si può prevenire e diagnosticare in tempo la malattia. Vi terremo informati sulla pubblicazione delle prossime web-app nel sito del Corriere.
Oggi in Oncologia
Global, Regional, and National Cancer Incidence, Mortality, Years of Life Lost, Years Lived With Disability, and Disability-Adjusted Life-years for 32 Cancer Groups, 1990 to 2015. A Systematic Analysis for the Global Burden of Disease Study
Cancer is the second leading cause of death worldwide. Current estimates on the burden of cancer are needed for cancer control planning. To estimate mortality, incidence, years lived with disability (YLDs), years of life lost (YLLs), and disability-adjusted life-years (DALYs) for 32 cancers in 195 countries and territories from 1990 to 2015. Cancer mortality was estimated using vital registration system data, cancer registry incidence data (transformed to mortality estimates … (leggi tutto)
Molto interessante l’articolo pubblicato su JAMA Oncology, che fornisce una “fotografia” epidemiologica aggiornata, grazie ai dati del Global Burden of Disease. Nel 2015, nel mondo, sono stati registrati 17 milioni e mezzo di nuovi casi di tumore, con 8,7 milioni di decessi, e un “costo” di 208,3 anni di vita “aggiustati per disabilità”, vale a dire la somma degli anni di vita persi e degli anni di vita con disabilità conseguente alla diagnosi di tumore. Nel decennio compreso tra il 2005 ed il 2015, il numero di casi di tumore è aumentato del 33%: gli autori stimano che tale aumento sia attribuibile, per il 12,6%, all’aumento della popolazione mondiale, per il 16,4% all’invecchiamento della popolazione, e per un 4,1% (quindi una percentuale più piccola rispetto alle precedenti voci, ma sicuramente non trascurabile) all’aumento dell’incidenza a parità di età. L’incidenza di tutti i tipi di tumori insieme, standardizzata per età, è aumentata, nel decennio ultimo, nella grande maggioranza degli Stati considerati nell’analisi. Si tratta di dati molto interessanti, con ovvie implicazioni per il prossimo futuro: l’incidenza dei tumori aumenterà, a livello globale, anche nei prossimi anni, a fronte di risorse economiche (sempre più) limitate. Gli autori sottolineano l’importanza di proseguire negli sforzi (anzi potenziandoli) in termini di prevenzione: le politiche di controllo del fumo, le vaccinazioni, la promozione dell’attività fisica e della dieta equilibrata sono i capitoli più importanti, ma non gli unici, del cruciale sforzo legato alla prevenzione.
Physicians’ practice of discussing fertility preservation with cancer patients and the associated attitudes and barriers
The aim of this study is to describe physicians’ clinical practice of discussing fertility issues with cancer patients and determine the factors associated with such discussion. In this cross-sectional study, a nationwide Internet survey was conducted among physicians who provided daily medical care to cancer patients at hospitals or clinics. Participants answered a questionnaire assessing characteristics, discussion practices, attitudes, and barriers regarding fertility preservation … (leggi tutto)
Anche se riferito ad una realtà molto diversa dalla nostra, in quanto basato su una survey condotta in Giappone, l’articolo recentemente pubblicato su “Supportive Care in Cancer” affronta un argomento rilevante, quale la discussione con i pazienti oncologici del tema della preservazione della fertilità. Il risultato della survey evidenzia che meno della metà dei clinici riferiva di discutere quotidianamente con i pazienti tale argomento, e che meno di un terzo dei rispondenti dichiarava di avere esperienza nel riferire i pazienti a specialisti della materia. Naturalmente, i clinici che più spesso discutono l’argomento della preservazione della fertilità sono anche quelli che dichiaravano che tale compito è tra le responsabilità del medico, ma la survey evidenziava anche che i medici che più spesso discutono del problema sono anche quelli che si pongono i maggiori dubbi relativi all’opportunità di discutere il problema della fertilità, quando si trovino di fronte ad un paziente con malattia aggressiva, per il quale sia ritenuto necessario un inizio immediato del trattamento. L’AIOM ritiene essenziale l’argomento, al quale è dedicata un’apposita linea guida. Tali linee guida raccomandano che “tutti/e i/le pazienti con diagnosi di tumore in età riproduttiva devono essere adeguatamente informati/e del rischio di riduzione/perdita della fertilità come conseguenza dei trattamenti antitumorali e, al tempo stesso, delle strategie oggi disponibili per ridurre tale rischio. La corretta informazione sui rischi di infertilità iatrogena e sulle strategie disponibili per ridurre l’incidenza di tale effetto (counselling riproduttivo) andrebbe proposto ai giovani pazienti oncologici subito dopo la diagnosi e la successiva stadiazione della malattia oncologica e prima dell’inizio dei trattamenti. Il counselling richiede un approccio multidisciplinare e una comunicazione efficace fra oncologo e medico della riproduzione.”
Targeting the PI3K/AKT/mTOR Pathway for the Treatment of Mesenchymal Triple-Negative Breast Cancer: Evidence From a Phase 1 Trial of mTOR Inhibition in Combination With Liposomal Doxorubicin and Bevacizumab
Triple-negative breast cancer (TNBC) classified by transcriptional profiling as the mesenchymal subtype frequently harbors aberrations in the phosphoinositide 3-kinase (PI3K) pathway, raising the possibility of targeting this pathway to enhance chemotherapy response. Up to 30% of mesenchymal TNBC can be classified histologically as metaplastic breast cancer, a chemorefractory group of tumors with a mixture of epithelial and mesenchymal components identifiable … (leggi tutto)
La definizione di carcinoma mammario triplo negativo è, attualmente, una definizione di esclusione, basandosi sull’assenza di espressione dei recettori ormonali e dell’overespressione/amplificazione di HER2. Nonostante il carcinoma triplo negativo identifichi un sottotipo di tumore mammario a prognosi più sfavorevole, diversi studi ne hanno esplorato le caratteristiche molecolari e genomiche, dimostrando un’ampia eterogeneità. Lo studio di Lehmann (JCI 2011) ha permesso di identificare, in base ai profili di espressione genica, almeno 6 sottotipi molecolari di carcinoma mammario triplo negativo, ognuno caratterizzato dall’attivazione di ‘pathway’ molecolari distinte e da un comportamento clinico differente. Il sottotipo mesenchimale, in particolare, si caratterizzava per l’attivazione di ‘pathway di signalling’ intracellulare, in particolare Pi3k/Akt/mTOR. Studi successivi hanno messo in luce come i tumori metaplastici, raro sottotipo istologico di tumori triplo negativi, spesso presentino un profilo molecolare di tipo mesenchimale e mutazioni attivanti del gene PIK3CA. Lo studio di fase I pubblicato di recente su JAMA Oncology ha arruolato 52 pazienti affette da carcinoma mammario metastatico metaplastico triplo negativo. Le pazienti hanno intrapreso un trattamento con doxorubicina liposomiale, bevacizumab ed everolimus o temsirolimus. Il tasso di risposte obiettive è stato del 21%, dato rilevante se si considera l’elevata chemioresistenza che caratterizza i carcinomi metaplastici. In particolare la presenza di aberrazioni del ‘pathway’ di Pi3k si associava ad una più elevata probabilità di risposta (31% vs 0%). Al di là del potenziale impatto sulla pratica clinica, questi risultati evidenziano come una più approfondita conoscenza dell’eterogeneità dei tumori triplo negativi sia fondamentale per sviluppare terapie target anche in questo contesto.
What Is the Best Treatment of Locally Advanced Nasopharyngeal Carcinoma? An Individual Patient Data Network Meta-Analysis
The role of adjuvant chemotherapy (AC) or induction chemotherapy (IC) in the treatment of locally advanced nasopharyngeal carcinoma is controversial. The individual patient data from the Meta-Analysis of Chemotherapy in Nasopharynx Carcinoma database were used to compare all available treatments. All randomized trials of radiotherapy (RT) with or without chemotherapy in nonmetastatic nasopharyngeal carcinoma were considered. Overall, 20 trials and 5,144 … (leggi tutto)
Secondo le linee guida AIOM (edizione 2016), “nei pazienti con carcinoma della rinofaringe stadio III e IV A/B la chemioterapia con cisplatino100 mg/m2 ogni 3 settimane deve essere utilizzata in concomitanza alla radioterapia piuttosto che come trattamento di induzione o adiuvante” (raccomandazione positiva forte). Le metanalisi basate sui dati individuali sono uno strumento prezioso in quanto aiutano a sintetizzare l’evidenza disponibile su uno specifico quesito terapeutico: nel caso della metanalisi appena pubblicata dal gruppo di Jean Pierre Pignon e Pierre Blanchard sul Journal of Clinical Oncology, il quesito è il miglior trattamento per il carcinoma della rinofaringe localmente avanzato. L’interpretazione degli studi esistenti è complicata dall’eterogeneità degli schemi di terapia sperimentati nei vari studi: con un approccio di “network meta-analysis”, basata quindi sia su confronti diretti che su confronti indiretti con bracci di trattamento “comuni”, gli autori hanno quindi considerato ben sei differenti modalità di combinazione e integrazione di chemioterapia e radioterapia, confrontandone l’efficacia rispetto alla sola radioterapia. I risultati, basati su 20 studi e oltre 5.000 pazienti, propongono la chemio-radioterapia seguita da chemioterapia adiuvante come la strategia terapeutica associata con la maggior probabilità di beneficio in sopravvivenza globale: al secondo posto, la chemio-radioterapia e al terzo posto, la chemioterapia di induzione seguita dalla chemio-radioterapia. Infatti, la chemio-radio seguita da chemio adiuvante risulta associata, rispetto alla radioterapia da sola, ad un Hazard Ratio [HR] pari a 0,65, mentre la chemio-radio risulta associata a un HR pari a 0,77, e la chemio di induzione seguita dalla chemio-radio risulta associata a un HR pari a 0,81. Peraltro, la chemioterapia di induzione seguita dalla chemio-radio risulta associata con il maggior effetto in termini di controllo di malattia a distanza.
Randomized Prospective Biomarker Trial of ERCC1 for Comparing Platinum and Nonplatinum Therapy in Advanced Non–Small-Cell Lung Cancer: ERCC1 Trial (ET)
Retrospective studies indicate that expression of excision repair cross complementing group 1 (ERCC1) protein is associated with platinum resistance and survival in non-small-cell lung cancer (NSCLC). We conducted the first randomized trial, to our knowledge, to evaluate ERCC1 prospectively and to assess the superiority of nonplatinum therapy over platinum doublet therapy for ERCC1-positive NSCLC as well as noninferiority for ERCC1-negative NSCLC. This trial had … (leggi tutto)
Non siamo purtroppo di fronte al primo studio che prova l’insuccesso della farmacogenomica come possibile strategia di selezione dei pazienti affetti da NSCLC. Quello che ad oggi era già abbastanza chiaro era che, oltre alla scelta del marcatore e del numero dei marcatori, anche la scelta della metodica ha una sua rilevanza. Queste sono conclusioni che abbiamo tratto da precendenti studi, prevalentemente nel setting adiuvante, ma non solo. In questo studio condotto da ricercatori inglesi viene prospetticamente analizzato il ruolo predittivo di ERCC1 nel tentativo di selezionare la migliore popolazione di pazienti candidata a trattamento con doppietta a base di platino. Lo studio è stato condotto per identificare la potenziale superiorità di un trattamento non contenente platino verso uno comprendente platino sulla base della positività di ERCC1 e una non-inferiorità per i casi ERCC1-negativi. Il test discriminante è l’anticorpo 8F1, ma viene usato in modo ancillare anche il clone 3F2 (XPF). Vengono trattati pazienti affetti da NSCLC in stadio IIIB e IV: i pazienti con istologia squamosa ricevono un trattamento con cisplatino/gemcitabina verso paclitaxel/gemcitabina. Mentre i pazienti con istologia non-squamosa vengono trattati con cisplatino/pemetrexed verso paclitaxel/pemetrexed. Su un totale di 648 pazienti, 177 avevano istologia squamosa e 471 istologia non-squamosa, mentre la distribuzione del marcatore è ERCC1-positivo rispettivamente nel 76,7% e 54,5% e XPF-positivo uguale a 68,5% e 70,5%, rispettivamente. L’arruolamento viene precocemente stoppato per i pazienti con istologia squamosa a seguito del riscontro di una sopravvivenza significativamente inferiore nei pazienti trattati con doppietta non contenente platino verso quelli trattati con platino (median overall survival 7,6 mesi vs 10,7 mesi, con platino e gemcitabina; hazard ratio [HR] 1,46; p = 0,02) e questo indipendentemente dallo status di ERCC1. Questo è l’unico dato da segnalare in quanto non vengono riportati dati a favore della selezione dei pazienti sulla base della valutazione IHC di ERCC1. Pur continuando a collezionare risultati deludenti dai trials di farmacogenomica nel NSCLC, raccogliamo al contempo disegni di studi forse non del tutto appropriati per rispondere al quesito di partenza.
Dall’FDA
FDA Grants Priority Review to Durvalumab in Bladder Cancer
9 Dicembre 2016 – The FDA has granted a priority review to a biologics license application (BLA) for durvalumab for the treatment of patients with locally advanced or metastatic urothelial carcinoma whose disease has progressed on standard platinumbased chemotherapy, according to AstraZeneca, the manufacturer of the PD-L1 inhibitor. The BLA is based on data from the phase I/II Study 1108, in which durvalumab induced a response rate of 46% in patients with … (leggi tutto)
FDA Approves Bevacizumab for Platinum-Sensitive Ovarian Cancer
6 dicembre 2016 – The FDA has expanded the approval for bevacizumab (Avastin) in ovarian cancer to include patients with platinum-sensitive recurrent disease as part of a combination regimen with chemotherapy followed by continued use of the angiogenesis inhibitor, according to Genentech, which developed the drug. The approval is based on results from 2 randomized controlled phase III studies, GOG-0213 and OCEANS. GOG-0213 demonstrated that … (leggi tutto)
Dall’ASCO
ASCO Praises Congress for Accelerating the Development and Delivery of Cancer Treatment With 21st Century Cures Act
8 Dicembre 2016 – In a statement released December 7, ASCO President Daniel F. Hayes, MD, FACP, FASCO, said, “ASCO applauds the U.S. Senate for their decisive vote today to pass the 21st Century Cures Act and authorize funding for the Beau Biden Cancer Moonshot and National Institutes of Health Innovation Projects. This landmark legislation will spur development and delivery of promising new treatments for patients. Recognizing the tremendous effort and … (leggi tutto)
ASCO Endorses ASTRO Guideline on Radiation Therapy for Glioblastoma
6 dicembre 2016 – As reported by Erik P. Sulman, MD, PhD, of MD Anderson Cancer Center, and colleagues in the Journal of Clinical Oncology, ASCO has endorsed the 2016 American Society for Radiation Oncology (ASTRO) evidence-based guideline on radiation therapy for glioblastoma. The endorsement was based on review of ASTRO recommendations and an updated literature search by an ASCO endorsement panel. The panel was co-chaired by Dr. Sulman and … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
9 dicembre 2016 – Informativa alle Aziende sulle modalità di svolgimento delle attività del CPR
CORSO NIBIT DI FORMAZIONE SULLA IMMUNOBIOTERAPIA DEI TUMORI UMANI basi teoriche, risultati clinici e tossicità delle più promettenti strategie terapeutiche in oncologia
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI