Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Consuelo Buttigliero, Paolo Carlini, Maria Vittoria Dieci, Massimo Di Maio, Raffaele Giusti, Sara Lonardi, Domenica Lorusso, Cristina Masini, Laura Noto, Silvia Novello, Filippo Pietrantonio, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Targeting the microenvironment in solid tumors
Tumorigenesis is a complex and dynamic process involving different cellular and non-cellular elements composed of tumor microenvironment (TME). The interaction of TME with cancer cells is responsible for tumor development, progression and drug resistance. TME consists of non malignant cells of the tumor such as cancer associated fibroblasts (CAFs), endothelial cells and pericytes composing tumor vasculature, immune and inflammatory cells, bone marrow … (leggi tutto)
Come è noto, il microambiente tumorale (costituito da una componente cellulata e una matrice extracellulare) gioca un ruolo fondamentale nella tumorigenesi, nella proliferazione cellulare e nella metastatizzazione, mediante il rilascio di fattori di crescita, chemochine ed enzimi di degradazione. L’utilizzo di trattamenti diretti contro le cellule del microambiente tumorale (quali fibroblasti, cellule infiammatorie e immunitarie, cellule endoteliali e periciti) ha il vantaggio di agire su cellule geneticamente meno instabili della controparte tumorale, con un ipotetico minor rischio di sviluppare resistenze farmacologiche. Questa interessante review riassume le conoscenze ad oggi presenti sul ruolo svolto dal microambiente tumorale nel processo di cancerogenesi, soffermandosi sui suoi diversi componenti e sulle terapie, sia già in uso che in fase di sperimentazione, dirette ad inibirli.
Nivolumab plus Ipilimumab versus Sunitinib in Advanced Renal-Cell Carcinoma
Nivolumab plus ipilimumab produced objective responses in patients with advanced renal-cell carcinoma in a pilot study. This phase 3 trial compared nivolumab plus ipilimumab with sunitinib for previously untreated clear-cell advanced renal-cell carcinoma. We randomly assigned adults in a 1:1 ratio to receive either nivolumab (3 mg per kilogram of body weight) plus ipilimumab (1 mg per kilogram) intravenously every 3 weeks for four doses, followed by nivolumab … (leggi tutto)
Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello studio Checkmate 214, che ha documentato l’efficacia della combinazione nivolumab + ipilimumab come trattamento di prima linea del carcinoma renale avanzato. Lo studio di fase III prevedeva l’impiego nel braccio sperimentale della combinazione dei 2 immune checkpoint inhibitors, che già nel melanoma ha prodotto risultati efficaci che hanno portato alla sua introduzione nella pratica clinica, e il trattamento dei pazienti assegnati al braccio di controllo con sunitinib. Erano eleggibili pazienti appartenenti alle diverse classi prognostiche, ma obiettivo primario era il confronto nella popolazione di pazienti appartenenti alle classi “intermediate” e “poor risk”. Il disegno statistico prevedeva 3 endpoint coprimari (risposte obiettive, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale), con un’opportuna correzione del rischio di risultato falso positivo. Il risultato in termini di sopravvivenza globale è risultato nettamente a favore della combinazione di nivolumab e ipilimumab, associata ad un 15% di incremento assoluto della chance di sopravvivenza a 18 mesi dall’inizio del trattamento (75% vs 60%), con hazard ratio pari a 0,63. Tale risultato è di indubbia rilevanza clinica, anche in considerazione della proporzione nettamente maggiore di risposte obiettive rispetto a quanto ottenuto con il sunitinib. Da sottolineare che, al contrario di quanto osservato nel gruppo dei pazienti “intermediate” e “poor risk”, l’efficacia dei trattamenti confrontati nel sottogruppo di pazienti “good risk” è risultata invertita, vale a dire migliore con il sunitinib rispetto alla combinazione di nivolumab e ipilimumab. Nel complesso, dopo i risultati ottenuti con il nivolumab in monoterapia in pazienti pretrattati, questi risultati rappresentano un’evidenza rilevante a sostegno dell’impiego dell’immunoterapia nei pazienti affetti da carcinoma renale.
Durvalumab as third-line or later treatment for advanced non-small-cell lung cancer (ATLANTIC): an open-label, single-arm, phase 2 study
Immune checkpoint inhibitors are a new standard of care for patients with advanced non-small-cell lung cancer (NSCLC) without EGFR tyrosine kinase or anaplastic lymphoma kinase (ALK) genetic aberrations (EGFR−/ALK−), but clinical benefit in patients with EGFR mutations or ALK rearrangements (EGFR+/ALK+) has not been shown. We assessed the effect of durvalumab (anti-PD-L1) treatment in three cohorts of patients with NSCLC defined by … (leggi tutto)
Lo studio di fase II ATLANTIC evidenzia l’attività di durvalumab in terza linea (o superiori) per il trattamento del NSCLC in stadio avanzato. Su 444 pazienti (139 centri in Asia, Europa, and Nord America) affetti da NSCLC in stadio avanzato e progrediti dopo almeno 2 precedenti regimi chemioterapici (inclusa una doppietta con platino e tirosino kinasi inibitore ove indicato) venivano arruolati fra febbraio 2014 e dicembre 2015 in 3 coorti: coorte 1 = EGFR-positivi/ALK-positivi con PD-L1 ≥ 25% o < 25% su cellule tumorali (n = 111); coorte 2 = EGFR-negativi/ALK-negativei con PD-L1 ≥ 25% o < 25% (n = 265); coorte 3 = EGFR-negativi/ALK-negativi con PD-L1 ≥ 90% (n = 68). I pazienti ricevevano durvalumab alla dose di 10 mg/kg ogni 2 settimane fino ad un massimo di 12 mesi, con un ritrattamento consentito per quei pazienti che avessero beneficiato del trattamento ma fossero poi progrediti dopo aver completato i 12 mesi di terapia. L’obiettivo primario era la proporzione di pazienti con PD-L1 ≥ 25% nelle coorti 1 e 2 e ≥ 90% nella coorte 3 che raggiungessero una risposta obiettiva dettata dai RECIST criteria. Tra i pazienti con PD-L1 ≥ 25% la risposta viene osservata nel 12,2% dei casi (n=9) e nel 16,4% (n=24) nella coorte 2. Nella coorte 3 la risposta si osserva nel 30,9% dei casi. La durata mediana di risposta era pari a 7,9 mesi e 7,4 mesi nella coorte 1 (pazienti con PD-L1 ≥ 25%); 12,3 mesi nella coorte 2 (pazienti con PD-L1 ≥ 25% and < 25%) e non raggiunta per la coorte 3. Eventi avversi correlati al farmaco di grado 3 e 4 si sono registrati nel 9% dei casi sull’intera popolazione , tra cui 5% per la coorte 1, 1,8% per la 2 e 18% per la coorte 3 essendo gli eventi più comuni le polmoniti (1%), aumento gammaGT (1%), diarrea (1%), reazioni da infusione (1%). Sembra pertanto che anche in linee avanzate di terapia questa classe di farmaci sia efficace a fonte di un buon profilo di tollerabilità, confermandosi una maggiore efficacia in pazienti non EGFR mutati e ALK riarrangiati (come già evidenziato in analisi per sottogruppi di altri trials) sicuramente ancora di più quando all’oncogene addiction si affianchi un’espressione di PD-L1 inferiore al 25%.
Safety and Antitumor Activity of Pembrolizumab in Patients with Estrogen ReceptorPositive/Human Epidermal Growth Factor Receptor 2Negative Advanced Breast Cancer
We investigated the safety and antitumor activity of the anti-programmed death 1 monoclonal antibody pembrolizumab in patients with estrogen receptorpositive (ER+)/human epidermal growth factor receptor 2-negative (HER2-) advanced breast cancer with programmed death ligand 1positive (PD-L1positive) tumors in the phase Ib open-label, multicohort KEYNOTE-028 (NCT02054806) study. Patients with ER+/HER2- advanced breast cancer with … (leggi tutto)
Il carcinoma HR+/HER2- è considerato forse il tipo meno immunogenico di carcinoma mammario, in virtù di un più basso carico mutazionale. Tuttavia, esistono evidenze che suggeriscono come l’interazione tra sistema immunitario e cellule tumorali possa essere rilevante anche in questo tipo di carcinoma mammario e che vede coinvolti meccanismi come, ad esempio, la modulazione del microambiente immunitario indotta dagli estrogeni. In questo studio di fase precoce emergono dati interessanti sull’attività dell’anticorpo anti-PD-L1 pembrolizumab in pazienti con neoplasia mammaria avanzata HR+/HER2- con espressione positiva di PD-L1, precedentemente trattate per malattia avanzata. Il tasso di risposte obiettive è risultato del 12%, in linea con i risultati ottenuti in altri studi con altri singoli agenti inibitori dei checkpoint immunitari nel carcinoma mammario triplo negativo (anche PD-L1+) in seconda linea o successive. Complessivamente il CBR (‘clinical benefit rate’) è risultato del 20%. Analogamente a quanto osservato in pazienti con tumore triplo negativo o altri tumori solidi, le risposte ottenute sono state durature nel tempo (DOR, ‘duration of response’, mediana 12 mesi). La selezione delle pazienti rimane critica: solo il 19,4% delle pazienti screenate è risultata positiva per PD-L1, percentuale inferiore rispetto a quanto precedentemente osservato per la coorte carcinoma mammario triplo negativo dello stesso studio. Tuttavia, quanto PD-L1 sia un buon marcatore predittivo è questione ampiamente discussa. L’obiettivo futuro per le pazienti HR+/HEr2- sarà di identificare markers predittivi robusti e combinazioni di terapie (endocrinoterapia? chemioterapia? farmaci a bersaglio molecolare?) in grado di massimizzare il bilancio beneficio/rischio del trattamento immunitario.
In Europa
Trastuzumab Biosimilar Approaches European Approval
March 23, 2018 – The European Medicines Agency’s Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) has adopted a positive opinion for the marketing authorization of ABP 980, a biosimilar to trastuzumab. If the European Commission now follows the CHMP recommendation, ABP 980 would be approved in in the European Union, Norway, Iceland, and Liechtenstein as a treatment for patients with HER2-positive metastatic breast cancer, HER2-positive … (leggi tutto)
Withdrawal of pain medicine flupirtine endorsed
March 23, 2018 – The CMDh has endorsed EMA’s recommendation to withdraw the marketing authorisation for the pain medicine flupirtine, because of the risk of serious liver injury. This means that the medicine will no longer be available. The EMA recommendation was the outcome of a review of flupirtine medicines which was started because liver problems continued to be reported even after measures were introduced in 2013 to manage this risk. These … (leggi tutto)
Meeting highlights from the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) 19-22 March 2018
March 23, 2018 – The European Medicines Agency’s (EMA) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) recommended six medicines for approval, including one orphan medicine, at its March 2018 meeting. The CHMP recommended granting a conditional marketing authorisation for Rubraca (rucaparib), for the treatment of relapsed or progressive ovarian cancer. Rubraca was designated as an orphan medicine during its development … (leggi tutto)
Workshop on Paediatric Regulation – stakeholders to discuss how to boost development of medicines for children
March 19, 2018 – The European Medicines Agency (EMA) together with the European CommissionExternal link icon is organising a workshop on 20 March 2018 to identify and discuss potential improvements to the implementation of the European Union’s (EU) regulatory framework specific for paediatric medicines, the Paediatric Regulation. The workshop will be held from 9:00 to 16:45 UK time at the EMA premises in London. An updated programme of the … (leggi tutto)
Dall’FDA
FDA Updates Public Information About Known Risk of Lymphoma From Breast Implants
March 23, 2018 – On March 21, the U.S. Food and Drug Administration (FDA) issued updated information about its understanding of breast implant–associated anaplastic large cell lymphoma (ALCL). The agency is providing an updated number of medical device reports (ie, adverse event reports) and medical literature estimates regarding risk reviewed by the agency since the last public update in March 2017. It reported that it was aware of 414 total cases of … (leggi tutto)
FDA Approves Nilotinib for Pediatric CML
March 22, 2018 – The FDA has approved nilotinib for the first- and second-line treatment of pediatric patients aged 1 year and older with Philadelphia chromosome–positive chronic myeloid leukemia in the chronic phase (Ph+ CML-CP). The approval was issued based on a cohort of 69 pediatric patients with Ph+ CML-CP enrolled across 2 trials. Patients were either newly diagnosed or resistant/intolerant to prior treatment with a tyrosine kinase inhibitor. The major molecular … (leggi tutto)
FDA expands approval of Brentuximab Vedotin for first-line treatment of Stage III or IV classical Hodgkin lymphoma in combination with chemotherapy
March 20, 2018 – The U.S. Food and Drug Administration today approved brentuximab vedotin to treat adult patients with previously untreated stage III or IV classical Hodgkin lymphoma (cHL) in combination with chemotherapy. “Today’s approval represents an improvement in the initial treatment regimens of advanced Hodgkin lymphoma that were introduced into clinical practice more than 40 years ago,” said Richard Pazdur, M.D., director of the FDA’s Oncology … (leggi tutto)
FDA Grants Enzalutamide Priority Review for Nonmetastatic CRPC
March 19, 2018 – The FDA has granted a priority review to a supplemental new drug application (sNDA) for enzalutamide for the treatment of men with nonmetastatic castration-resistant prostate cancer (CRPC), according to Pfizer and Astellas, the companies developing the antiandrogen agent. The sNDA is based on data from the phase III PROSPER trial in which the combination of enzalutamide and androgen deprivation therapy (ADT) reduced the risk of metastases … (leggi tutto)
Dall’ASCO
NCCN Recommends TTFields With Temozolomide for Newly Diagnosed GBM
March 20, 2018 – The NCCN has added the combination of TTFields and temozolomide to its guidelines for Category 1 treatment of newly diagnosed glioblastoma following maximal safe resection and completion of radiation therapy. TTFields is an antimitotic treatment modality that interferes with glioblastoma cell division and organelle assembly by delivering low-intensity alternating electric fields to the tumor. Investigators deliver the treatment through 4 transducer … (leggi tutto)
Dal mondo
Lenvatinib Approved for HCC in Japan
March 23, 2018 – Japan’s Pharmaceuticals and Medical Devices Agency has approved lenvatinib mesylate for the frontline treatment of patients with unresectable hepatocellular carcinoma (HCC). The approval was based on data from the phase III REFLECT trial, in which overall survival (OS) was noninferior for lenvatinib versus sorafenib. Median OS with lenvatinib was 13.6 versus 12.3 months for sorafenib (HR, 0.92; 95% CI, 0.79-1.06). Lenvatinib was also associated … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
23 marzo 2018 – FDA estende le indicazioni terapeutiche di Brentuximab vedotin al trattamento del linfoma di Hodgkin avanzato
Roma, 16 – 18 novembre 2018 Evento Nazionale AIOM Deadline abstract submission: ore 14 del 21 maggio 2018. Online il sito ufficiale dell’evento: congresso.aiom.it
XXXVI CONFERENZA E SCUOLA NAZIONALE DI CITOMETRIA Premio di studio La Citometria nelle tesi sperimentali 32a Edizione 2018
Frascati (RM), 6 – 8 giugno 2018 Termine presentazione domande: 30 aprile 2018 I Soci AIOM potranno usufruire della stessa quota d’iscrizione ridotta dei Soci GIC Per ulteriori informazioni visita il sito web del GIC
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI