Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Consuelo Buttigliero, Paolo Carlini, Maria Vittoria Dieci, Massimo Di Maio, Raffaele Giusti, Sara Lonardi, Domenica Lorusso, Cristina Masini, Laura Noto, Silvia Novello, Filippo Pietrantonio, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Five-Year Follow-Up of Nivolumab in Previously Treated Advanced Non–Small-Cell Lung Cancer: Results From the CA209-003 Study
In two phase III studies, nivolumab, a programmed death-1 (PD-1) inhibitor antibody, improved overall survival (OS) versus docetaxel in pretreated advanced non–small-cell lung cancer (NSCLC). We report 5-year follow-up results from an early phase I study of nivolumab in this patient population and describe characteristics of 5-year survivors. Patients with pretreated, advanced NSCLC received nivolumab 1, 3, or 10 mg/kg every 2 weeks in 8-week cycles for … (leggi tutto)
Vengono qui riportati i dati dei pazienti affetti da NSCLC in stadio avanzato e già precedentemente trattati sottoposti a terapia con nivolumab nello studio di fase I (CA209-003) con un follow up di 5 anni. Trattasi di 129 pazienti che hanno ricevuto nivolumab 1, 3, or 10 mg/kg ogni 2 settimane in cicli da 8 settimane fino ad un totale massimo di 96 settimane. La risposta oggettiva già precedentemente pubblicata è pari al 17,1% (22 pazienti) nella coorte del NSCLC. La sopravvivenza mediana riportata a 5 anni è del 16% sull’intera popolazione e pari al 16% e 15% nel carcinoma squamoso e non squamoso, rispettivamente. Tra i 16 pazienti sopravviventi a 5 anni, 14 erano fumatori o ex fumatori. Tra questi 16 pazienti, 12 avevano conseguito una risposta parziale al trattamento, mentre gli altri 4 avevano riportato una stabilità o una progressione di malattia, due di questi non avevano ricevuto alcun trattamento a seguire. Tra questi pazienti sopravviventi a 5 anni, nivolumab veniva somministrato alla dose di 1 mg/kg in tre casi, 3 mg/kg in sette, e 10 mg/kg in sei. Tra questi 16 pazienti, il dato di espressione di PD-L1 era disponibile in 10, di cui 7 riportavano un valore ≥ 1% al basale. Dei 16 sopravviventi, 9 (56%) hanno completato l’intera cura (96 settimane), 4 (25%) hanno interrotto precocemente in ragione di eventi avversi e 3 per progressione di malattia. Ad un’analisi condotta a Novembre 2016, 12 dei 16 pazienti non avevano ricevuto alcuna terapia dopo nivolumab ed erano privi di segni di ripresa di malattia. Il risultato andrà sicuramente corroborato da numeri più consistenti e fasi di studio successive, ma è uno dei primi dati a lungo termine in pazienti affetti da carcinoma polmonare in stadio avanzato e trattati con immuno-checkpoint inibitore.
Prospective International Randomized Phase II Study of Low-Dose Abiraterone With Food Versus Standard Dose Abiraterone In Castration-Resistant Prostate Cancer
Abiraterone acetate (AA) is a standard of care for metastatic castration-resistant prostate cancer (CRPC). Despite a large food effect, AA was administered under fasting conditions in its pivotal trials. We sought to test the hypothesis that low-dose AA (LOW; 250 mg with a low-fat meal) would have comparable activity to standard AA (STD; 1,000 mg fasting) in patients with CRPC. Patients (n = 72) with progressive CRPC from seven institutions in the United States and … (leggi tutto)
L’assunzione di abiraterone acetato in concomitanza con il pasto ne aumenta di 5-7 volte la biodisponibilità, tale incremento è proporzionale al contenuto di grassi nel pasto e può arrivare fino a 10-17 volte. L’ipotesi alla base dello studio di Szmulewitz e colleghi è che un dosaggio minore di farmaco ma assunto in concomitanza con un pasto possa avere la medesima efficacia del dosaggio standard assunto a digiuno. Lo studio di fase II è stato condotto su 72 pazienti con carcinoma prostatico resistente alla castrazione randomizzati 1:1 a ricevere 250 mg al giorno di abiraterone (assunto durante o entro 30 minuti dal termine della colazione) versus il dosaggio standard a digiuno. Dopo 12 settimane di trattamento è stata dimostrata la non inferiorità di abiraterone a dosaggio ridotto rispetto al dosaggio standard in termini di risposta sierologica. Il tasso di risposta del PSA è stato del 58% e 50 % rispettivamente nei due gruppi (dosaggio ridotto vs dosaggio standard) e la sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata sostanzialmente sovrapponibile (9 mesi). La riduzione dei livelli sierici di androgeni è stata equivalente nei due gruppi. La concentrazione sierica di farmaco è tuttavia risultata superiore nei pazienti trattati con il dosaggio standard. Questo studio prospettico suggerisce pertanto la non inferiorità di abiraterone ad un dosaggio ridotto al 75%, assunto durante il pasto, rispetto al dosaggio attualmente impiegato nella pratica clinica a digiuno. Si tratta tuttavia di uno studio non privo di limiti, primo fra tutti il numero esiguo di pazienti arruolati, che non può pertanto essere considerato practice-chancing, ma che merita di essere supportato da studi futuri. In un periodo in cui la sostenibilità economica dei trattamenti rappresenta uno dei problemi principali in oncologia l’eventuale conferma in studi futuri della possibilità di utilizzare un dosaggio di abiraterone pari ad un quarto di quello attualmente impiegato avrebbe importanti implicazioni.
MRI-Targeted or Standard Biopsy for Prostate-Cancer Diagnosis
Multiparametric magnetic resonance imaging (MRI), with or without targeted biopsy, is an alternative to standard transrectal ultrasonography-guided biopsy for prostate-cancer detection in men with a raised prostate-specific antigen level who have not undergone biopsy. However, comparative evidence is limited. In a multicenter, randomized, noninferiority trial, we assigned men with a clinical suspicion of prostate cancer who had not undergone biopsy previously to … (leggi tutto)
La RMN multiparametrica con o senza biopsia prostatica “target”, rappresenta una valida alternativa alla classica biopsia transrettale eco-guidata. Tuttavia, fino a questo momento, gli unici dati di confronto tra le due metodiche si basavano su piccoli studi monocentrici, spesso contraddittori tra di loro. In questo paper vengono pubblicati i dati dello studio PRECISION, uno studio multicentrico randomizzato condotto su 500 uomini con sospetto clinico di cancro alla prostata (definito come un elevato valore di PSA, inferiore comunque a 20 ng/ml, un esame digito-rettale anormale o entrambi). I soggetti venivano randomizzati ad eseguire la biopsia standard transrettale eco-guidata (10-12 prese bioptiche in sedi anatomiche ben stabilite) oppure a sottoporsi alla RMN multiparametrica, esame che prevede la classificazione delle lesioni evidenziate in 5 diverse classi di rischio secondo i criteri PI-RADS. Gli uomini con lesioni sospette (score da 3 a 5) venivano poi sottoposti ad una biopsia mirata sulla lesione stessa, con l’ausilio di varie tecniche imaging-guidate in base all’esperienza del centro partecipante. L’obiettivo primario dello studio era la percentuale di diagnosi di cancro “clinicamente significativo” (Gleason score > o uguale a 7). Nel 28% dei soggetti sottoposti a RMN non è stato successivamente necessario eseguire l’approfondimento bioptico in quanto le lesioni apprezzabili non erano sospette per una malattia clinicamente rilevante. La RMN multiparametrica con biopsia target è risultata essere non inferiore e addirittura superiore rispetto allo standard nel diagnosticare cancro della prostata clinicamente rilevante (38% versus 26% del gruppo con la biopsia standard). Inoltre con tale procedura meno uomini (9% versus 22%) corrono il rischio di ricevere una diagnosi di carcinoma clinicamente non rilevante (Gleason 6) e quindi di essere sottoposti a trattamenti invasivi che non impattano sulla sopravvivenza ma che non sono scevri da effetti collaterali. Dal punto di vista della qualità di vita e della sicurezza, le due procedure sono sovrapponibili per ciò che concerne le complicanze immediate, mentre ad un follow up a 30 giorni il gruppo di uomini sottoposti a RMN presentava meno complicanze, sia per il minore numero di soggetti sottoposti alla biopsia, sia per il minore numero di prese bioptiche necessarie con la tecnica “target”. L’utilizzo sempre maggiore di un tale approccio per la diagnosi delle neoplasie prostatiche porterebbe, a lungo andare, anche ad un risparmio economico grazie alla diagnosi più precoce delle malattie clinicamente rilevanti e alla minore incidenza dei casi insignificanti con conseguente diminuzione del numero di trattamenti non necessari. Tuttavia, affinchè la biopsia “target” con utilizzo della RMN multiparametrica diventi il nuovo standard nella diagnosi del carcinoma prostatico, occorrerebbe aumentare i centri provvisti di tale expertise (ad oggi esigui su tutto il territorio nazionale) nonchè formare adeguatamente radiologi e urologi dedicati che possano lavorare in sinergia all’interno di vere e proprie “prostate units”.
Duration of Adjuvant Chemotherapy for Stage III Colon Cancer
Since 2004, a regimen of 6 months of treatment with oxaliplatin plus a fluoropyrimidine has been standard adjuvant therapy in patients with stage III colon cancer. However, since oxaliplatin is associated with cumulative neurotoxicity, a shorter duration of therapy could spare toxic effects and health expenditures. We performed a prospective, preplanned, pooled analysis of six randomized, phase 3 trials that were conducted concurrently to evaluate the noninferiority of … (leggi tutto)
3 Versus 6 Months of Oxaliplatin-Based Adjuvant Chemotherapy for Patients With Stage III Colon Cancer: Disease-Free Survival Results From a Randomized, Open-Label, International Duration Evaluation of Adjuvant (IDEA) France, Phase III Trial
Reduction of adjuvant treatment duration may decrease toxicities without loss of efficacy in stage III colon cancer. This could offer clear advantages to patients and health care providers. In International Duration Evaluation of Adjuvant Chemotherapy (IDEA) France, as part of the IDEA international collaboration, patient with colon cancer patients were randomly assigned to 3 and 6 months of modified FOLFOX6 (mFOLFOX6: infusional fluorouracil, leucovorin, and oxaliplatin) or … (leggi tutto)
FOLFOX or CAPOX in Stage II to III Colon Cancer: Efficacy Results of the Italian Three or Six Colon Adjuvant Trial
Given the cumulative neurotoxicity associated with oxaliplatin, a shorter duration of adjuvant therapy, if equally efficacious, would be advantageous for patients and health-care systems. The Three or Six Colon Adjuvant trial is an open-label, phase III, multicenter, noninferiority trial randomizing patients with high-risk stage II or stage III colon cancer to receive 3 months or 6 months of FOLFOX (fluorouracil, leucovorin, and oxaliplatin) or CAPOX (capecitabine plus oxaliplatin … (leggi tutto)
Pubblicati sulle pagine del New England Journal of Medicine i risultati della metanalisi degli studi randomizzati che hanno confrontato una durata più breve (3 mesi) rispetto alla durata standard di 6 mesi, per la chemioterapia adiuvante dei pazienti con carcinoma del colon. L’analisi ha già fatto tanto discutere dopo le presentazioni a congresso del 2017, ed è quindi importante poter finalmente leggere la pubblicazione in extenso. Peraltro, a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione sul New England, sono stati anche pubblicati sul Journal of Clinical Oncology i risultati di 2 dei 6 studi che avevano contribuito alla metanalisi, lo studio francese IDEA e lo studio italiano TOSCA. Come ben noto, l’analisi combinata dei 6 studi aveva l’obiettivo di valutare la non inferiorità della durata minore del trattamento, in considerazione dell’ovvio vantaggio in termini di tossicità. Endpoint primario dell’analisi congiunta era la probabilità di sopravvivenza libera da progressione a 3 anni, e gli autori avevano predefinito come margine accettabile per definire la non inferiorità dei 3 mesi rispetto ai 6 mesi il limite superiore dell’intervallo di confidenza dell’hazard ratio pari a 1,12. L’analisi congiunta si basa su una numerosità notevole (12.834 pazienti) e questa numerosità ha consentito di stimare l’intervallo di confidenza con una precisione maggiore rispetto ai singoli studi. Formalmente, l’hazard ratio per 3 mesi rispetto a 6 mesi è pari a 1,07 (intervallo di confidenza 1,00-1,15), non rispettando quindi il limite predefinito per la definizione di non inferiorità, ma documentando sostanzialmente un’efficacia molto simile delle 2 diverse durate di trattamento. Le analisi di sottogruppo suggeriscono una non inferiorità dei 3 mesi soddisfatta quando la chemioterapia è rappresentata dalla combinazione di capecitabina e oxaliplatino, mentre la non inferiorità non sembra soddisfatta (e 6 mesi rimangono significativamente meglio di 3) quando la chemioterapia è rappresentata dalla combinazione di fluorouracile e oxaliplatino. Interessante anche l’analisi di sottogruppo sulla base della stadiazione di malattia, in base alla quale la non inferiorità dei 3 mesi rispetto alla durata maggiore appare soddisfatta nei casi T1, T2 oppure T3 e N1, mentre non appare soddisfatta nei casi T4 / N2. Alcuni risultati dei singoli studi (ad esempio la superiorità di 6 mesi rispetto a 3 nello studio francese o il risultato contro-intuitivo osservato nello studio TOSCA, in cui l’efficacia dei 3 mesi è sovrapponibile ai 6 mesi nello stadio III, ma non nello stadio II) dimostrano che un vantaggio delle metanalisi è quello di produrre una sintesi di tutta l’evidenza disponibile, con potenza e precisione maggiori rispetto ai singoli studi. Le linee guida AIOM (edizione 2017), redatte prima della pubblicazione in extenso di questi studi, dicono che “nel complesso, i dati suggeriscono che, nonostante al momento la pratica clinica non cambi e lo standard restino i 6 mesi, sia ragionevole prendere in considerazione una durata del trattamento ridotta (tre mesi) nel caso di insorgenza di tossicità durante la terapia, in pazienti radicalmente operati per carcinoma del colon pT3 pN1 senza ulteriori fattori di rischio, soprattutto quando la fluoropirimidina è somministrata per via orale”.
In Europa
EMA to Review Cemiplimab as a Potential Treatment for Advanced Cutaneous Squamous Cell Carcinoma
April 5, 2018 – On April 3, the European Medicines Agency (EMA) accepted for review the Marketing Authorization Application (MAA) for cemiplimab for the treatment of patients with metastatic cutaneous squamous cell carcinoma (CSCC) or patients with locally advanced CSCC who are not candidates for surgery. Cemiplimab is an investigational human monoclonal antibody targeting the checkpoint inhibitor programmed cell death protein 1 (PD-1). The MAA for … (leggi tutto)
EMA to Review Olaparib in BRCA-mutated, HER2-negative Breast Cancer
April 3, 2018 – The European Medicines Agency has accepted a marketing authorization application for olaparib to treat women with BRCA-mutated, HER2-negative metastatic breast cancer who previously received chemotherapy in the neoadjuvant, adjuvant, or metastatic setting. The submission is based on results from the phase III OlympiAD trial, which showed that the PARP inhibitor olaparib reduced the risk of disease progression or death by 42% and … (leggi tutto)
Denosumab Approved in Europe for Myeloma
April 3, 2018 – The European Commission has approved denosumab for the prevention of skeletal-related events (SREs) in adult patients with multiple myeloma, according to Amgen, the developer of the RANK ligand inhibitor. The expanded indication was based on data from the phase III 482 study, in which denosumab demonstrated noninferiority to zoledronic acid at delaying the time to the first SRE in patients with multiple myeloma (0.98; 95% CI, 0.85-1.14; P for … (leggi tutto)
Dall’FDA
FDA Expands Rucaparib Approval to Include Maintenance Treatment of Recurrent Ovarian Cancer
April 6, 2018 – Today, the U.S. Food and Drug Administration (FDA) approved rucaparib tablets for the maintenance treatment of adult patients with recurrent epithelial ovarian, fallopian tube, or primary peritoneal cancer who have a complete or partial response to platinum-based chemotherapy. The FDA granted regular approval for rucaparib in this second, broader, and earlier-line indication on a Priority Review timeline based on positive data from the phase … (leggi tutto)
FDA Grants Fast Track Designation for TAR-200 in Muscle-Invasive Bladder Cancer
April 6, 2018 – On April 3, the U.S. Food and Drug Administration (FDA) granted Fast Track designation for TAR-200, a gemcitabine-releasing intravesical system (GemRIS), for the treatment of patients with organ-confined or locally advanced muscle-invasive bladder cancer who are unfit for curative-intent therapy. This designation offers TARIS earlier and more frequent opportunities to collaborate with the FDA to expedite the development and availability of TAR-200 … (leggi tutto)
FDA Grants Dacomitinib Priority Review for Frontline EGFR+ NSCLC
April 4, 2018 – The FDA has granted a priority review designation to dacomitinib for the frontline treatment of patients with EGFR-positive locally advanced or metastatic non–small cell lung cancer (NSCLC), according to Pfizer, the manufacturer of the pan-human EGFR tyrosine kinase inhibitor (TKI). The application is based on the phase III ARCHER 1050 trial, in which dacomitinib reduced the risk of disease progression or death by more than 40% and resulted in an average … (leggi tutto)
FDA Grants Moxetumomab Pasudotox Priority Review for Hairy Cell Leukemia
April 3, 2018 – The FDA has granted a priority review to moxetumomab pasudotox for the treatment of adult patients with hairy cell leukemia (HCL) who have received at least 2 prior lines of therapy, according to AstraZeneca (MedImmune), the developer of the anti-CD22 recombinant immunotoxin. The application for moxetumomab pasudotox is based on the phase III 1053 study, which achieved the primary endpoint of durable complete response in adult patients with … (leggi tutto)
Dall’ASCO
AAD Issues Guidelines for Treatment of Nonmelanoma Skin Cancer
April 2, 2018 – Skin cancer is the most common cancer in the United States, and nonmelanoma skin cancer is the most common type of skin cancer, affecting more than 3 million Americans every year. Moreover, nonmelanoma skin cancer incidence is growing at an exponential rate – between 1976-1984 and 2000-2010, the overall incidence of basal cell carcinoma increased by 145%, and the overall incidence of squamous cell carcinoma increased by … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
6 aprile 2018 – Chiusura Registro di monitoraggio Sorafenib (Bayer AG) (epatocarcinoma)
5 aprile 2018 – FDA estende le indicazioni terapeutiche di blinatumomab al trattamento della leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B
Roma, 16 – 18 novembre 2018 Evento Nazionale AIOM Deadline abstract submission: ore 14 del 21 maggio 2018. Online il sito ufficiale dell’evento: congresso.aiom.it
XXXVI CONFERENZA E SCUOLA NAZIONALE DI CITOMETRIA Premio di studio La Citometria nelle tesi sperimentali 32a Edizione 2018
Frascati (RM), 6 – 8 giugno 2018 Termine presentazione domande: 30 aprile 2018 I Soci AIOM potranno usufruire della stessa quota d’iscrizione ridotta dei Soci GIC Per ulteriori informazioni visita il sito web del GIC
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