Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Consuelo Buttigliero, Paolo Carlini, Maria Vittoria Dieci, Massimo Di Maio, Raffaele Giusti, Sara Lonardi, Domenica Lorusso, Cristina Masini, Laura Noto, Silvia Novello, Filippo Pietrantonio, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Does perioperative chemotherapy improve survival in upper tract urothelial carcinoma? A population based analysis
To evaluate the utilization and outcomes of perioperative chemotherapy in non-metastatic UTUC patients over the past decade using a large national database. All patients aged 18 and older diagnosed with non-metastatic UTUC between 2004 and 2013 were identified within the Surveillance, Epidemiology and End Results (SEER) database. Relevant clinical data was collected and predictors of cancer specific mortality (CSM) and other cause mortality (OCM) were analyzed. The total … (leggi tutto)
Il ruolo dei trattamenti sistemici perioperatori nel carcinoma uroteliale dell’alta via escretrice rimane ancora oggi un tema dibattuto. Si tratta infatti di una patologia rara (meno del 5% dei carcinoma uroteliali), per la quale non esistono studi prospettici volti a definire l’efficacia della terapia adiuvante o neoadiuvante. Nella pratica clinica spesso vengono assimilati ai carcinomi uroteliali della vescica e pertanto l’impiego del trattamento neoadiuvante/adiuvante è in costante incremento negli ultimi anni. Lo studio di Goldberg e colleghi pubblicato su Oncotarget riporta i dati relativi ai trattamenti perioperatori di una casistica di oltre 8.700 pazienti affetti da carcinoma uroteliale dell’alta via escretrice non metastatico provenienti dal registro dei tumori statunitense SEER, nel periodo compreso tra il 1988 ed il 2013, ed in particolare la mortalità cancro specifica e mortalità per altre cause. Il 16% di tutti i pazienti ed il 35% di quelli ad alto rischio (definito come pT ≥ 2 o N1) ha ricevuto un trattamento chemioterapico perioperatorio, con un trend in incremento nell’ultimo decennio. La mortalità cancro specifica è risultata superiore nei pazienti trattati con chemioterapia perioperatoria (21,3% vs 13,1%, p < 0,001), nessuna differenza invece è stata osservata per quanto riguarda la mortalità per altre cause. I pazienti sottoposti a chemioterapia presentavano infatti stadio e grado di malattia più sfavorevoli. Alcuni piccoli studi retrospettivi hanno documentato un vantaggio in sopravvivenza globale a favore dell’utilizzo della chemioterapia perioperatoria esclusivamente nei pazienti ad alto rischio. Nello studio di Goldberg invece i pazienti ad alto rischio non hanno tratto beneficio dal trattamento sistemico perioperatorio. Questo studio non può certo essere considerato practice-changing, tuttavia rappresenta il più grosso studio retrospettivo ad oggi disponibile e sottolinea la necessità di studi prospettici randomizzati che definiscano il ruolo della chemioterapia perioperatoria anche in questo sottogruppo di carcinomi uroteliali, che probabilmente non è corretto assimilare ai carcinoma uroteliali della vescica.
T cells isolated from patients with checkpoint inhibitor resistant-melanoma are functional and can mediate tumor regression
The majority of patients with metastatic melanoma obtain only short-term or no benefit at all from checkpoint inhibitor (CPI) immunotherapy. In this study, we investigated whether the immune system of patients progressing following CPI treatment was able to generate functional tumor-specific immune responses. Tumor-infiltrating lymphocytes (TILs) were isolated and expanded from metastatic melanoma lesions which progressed during or after anti-PD-1 and anti-CTLA-4 treatment … (leggi tutto)
• I linfociti infiltranti il tumore, isolati da lesioni metastatiche di pazienti resistenti agli inibitori dei checkpoint immunitari, sono in grado di riconoscere il tumore stesso. • L’immunoterapia a base di linfociti autologhi infiltranti il tumore non selezionati si è dimostrata attiva nei pazienti resistenti agli inibitori dei checkpoint immunitari. Gli inibitori dei checkpoint immunitari rappresentano un’importante possibilità terapeutica per i pazienti affetti da melanoma metastatico cosi come per altri tipi di tumori. Tuttavia, quasi la metà dei pazienti affetti da melanoma e la stragrande maggioranza dei pazienti con altri tipi di tumori solidi, beneficiano solo transitoriamente di questi trattamenti. Esisite quindi, una pressante necessità di sviluppare nuovi trattamenti che siano efficaci nei pazienti che progrediscono dopo terapia con inibitori dei checkpoint immunitari, specialmente nel caso in cui non vi siano mutazioni passibili di un trattamento a bersaglio molecolare. Si è sempre pensato che la resistenza agli inibitori dei checkpoint immunitari fosse associata a una limitata risposta immunitaria nel microambiente tumorale. Si credeva cioè, che si trattasse di tumori “immunologicamente ignoranti”. Tuttavia, l’efficienza della risposta immunitaria nel microambiente tumorale della malattia resistente agli inibitori dei checkpoint immunitari non è mai stata realmente analizzata. In questo studio pubblicato su Annals of Oncology, Andersen et al. hanno dimostrato che i linfociti infiltranti il tumore, isolati dalle sedi metastatiche di pazienti affetti da melanoma avanzato in progressione dopo una terapia con inibitori dei checkpoint immunitari, rimangono funzionali. Inoltre, hanno concluso che tali linfociti infiltranti il tumore, se utilizzati come terapia cellulare autologa, sono in grado di far regredire il tumore stesso. Funzione dei linfociti T Nello studio sono stati dapprima isolati i linfociti infiltranti il tumore in 23 sedi metastatiche di singoli pazienti. Tutti i pazienti avevano manifestato una progressione di malattia nelle sedi metastatiche prese in considerazione durante il trattamento con anti-PD-1 (Programmed cell death protein 1) e, in 17 casi, durante il trattamento con anti-CTLA-4 (Cytotoxic T-Lymphocyte Antigen 4). Sono state valutate le risposte immunitarie specifiche dirette contro il tumore mettendo in coltura i linfociti infiltranti il tumore insieme alle cellule tumorali del tessuto da cui erano stati isolati, evidenziando una risposta immunitaria antitumorale in 19 pazienti (83%). Le cellule tumorali sono state riconosciute dai linfociti T CD8-positivi infiltranti il tumore in 18 pazienti (78%) e dai linfociti T CD4-positivi in 16 casi (70%). Complessivamente, è stata rilevata una risposta tumore-specifica dei linfociti T (CD8 + o CD4 +) in 19 su 23 pazienti (83%). Globalmente, le cellule tumorali sono state riconosciute dal 23% dei linfociti T CD8-positivi infiltranti tumore (range = 1% – 84%). Tuttavia, la localizzazione degli infiltrati immunitari tumorali nei pazienti con una più alta percentuale di linfociti T CD8-positivi reattivi contro il tumore, era eterogenea. Non è stato quindi possibile identificare un pattern maggiormente associato ad una elevata reattività linfocitaria, suggerendo che multipli meccanismi sono coinvolti nella resistenza agli inibitori dei checkpoint immunitari. Da sottolineare come questi risultati sono in gran parte sovrapponibili a quelli di studi precedentemente condotti su popolazione naïve da inibitori di checkpoint immunitari. Terapia cellulare a base di linfociti autologhi infiltranti il tumore Nello studio di fase I / II successivamente condotto, 11 pazienti affetti da melanoma metastatico resistente alla terapia con inibitori dei checkpoint immunitari sono stati trattati con chemioterapia linfo-depletante seguita da una terapia cellulare a base di linfociti autologhi isolati dall’infiltrato tumorale, PEG-interferone-alfa2b e interleuchina-2. La combinazione con l’interferone-alfa ha permesso di aumentare la presentazione dell’antigene, la polarizzazione dei linfociti verso il fenotipo pro-infiammatorio Th1 e il processo di presentazione dell’antigene mediante l’MHC di classe I, determinando un maggior riconoscimento del tumore da parte dei linfociti T CD8-positivi. L’obiettivo principale dello studio erano la sicurezza e la tollerabilità del trattamento. Obiettivi secondari erano l’overall response rate (ORR), l’overall survival (OS) e la progression free survival (PFS). Sorprendentemente, sono state osservate 2 risposte parziali e 8 casi di stabilità di malattia a 4-6 mesi. La PFS mediana è stata di 2,8 mesi e la OS mediana di 14 mesi. I ricercatori hanno concluso che i linfociti T reattivi contro il tumore riescono ad infiltrarsi efficacemente nel microambiente peri-tumorale dei pazienti resistenti agli inibitori dei checkpoint immunitari. Lo studio ha poi dimostrato come una terapia cellulare a base di linfociti autologhi, isolati dall’infiltrato tumorale, abbia un’efficacia interessante. È doveroso sottolineare che, nonostante l’esiguità del campione non ci permetta di essere conclusivi, sicuramente questo studio ci conferma che il “deserto immunitario” è una condizione rara (almeno nel melanoma) e che anzi la maggior parte dei pazienti potrebbe teoricamente beneficiare di un’immunoterapia. Gli autori hanno scelto di utilizzare una terapia cellulare autologa che, come noto, può presentare importanti limitazioni nella pratica clinica relative ai costi e alla necessità di strutture specializzate, ma sicuramente lo studio apre le porte a nuove prospettive. Sarà necessario dapprima comprendere quali meccanismi sono responsabili della mancata risposta anti-tumorale nei pazienti che, pur presentando a livello del microambiente tumorale dei linfociti T in grado di riconoscere il tumore, non riescono a determinarne una regressione malgrado la stimolazione data dagli inibitori dei checkpoint immunitari. Sono quindi necessarie ulteriori indagini per identificare tali meccanismi di resistenza e, di conseguenza, nuove strategie specifiche di riattivazione della risposta immunitaria antitumorale. Inoltre, è necessario comprendere come identificare i pazienti che possono beneficiare di un trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari e coloro che invece presentano meccanismi differenti di inibizione della risposta. L’insistente richiesta di biomarcatori affidabili, rappresenta infatti la necessità di meglio definire le strategie terapeutiche da applicare.
Speed of Adoption of Immune Checkpoint Inhibitors of Programmed Cell Death 1 Protein and Comparison of Patient Ages in Clinical Practice vs Pivotal Clinical Trials
The US Food and Drug Administration (FDA) is increasing its pace of approvals for novel cancer therapeutics, including for immune checkpoint inhibitors of programmed cell death 1 protein (anti-PD-1 agents). However, little is known about how quickly anti-PD-1 agents reach eligible patients in practice or whether such patients differ from those studied in clinical trials that lead to FDA approval (pivotal clinical trials). To assess the speed with which anti-PD-1 agents reached eligible … (leggi tutto)
Un importante filone di letteratura ha sempre studiato il problema della corrispondenza tra le caratteristiche dei pazienti inseriti nelle sperimentazioni cliniche e le caratteristiche dei pazienti successivamente trattati nella pratica clinica, quasi sempre sottolineando che la popolazione trattata nel “mondo reale” presenta caratteristiche più eterogenee e “meno ideali” rispetto alla popolazione di pazienti eleggibili per gli studi registrativi. I risultati dello studio di coorte pubblicato su JAMA Oncology si inseriscono proprio in questo filone, descrivendo le caratteristiche dei pazienti trattati, in una realtà statunitense, con immunoterapia dopo l’approvazione da parte della Food and Drug Administration. Gli autori prendono in considerazione 3 indicazioni (melanoma, tumore del polmone non-a piccole cellule e tumore del rene), e vanno a valutare, nel periodo di tempo successivo all’approvazione da parte dell’autorità regolatoria, la proporzione di pazienti effettivamente trattati con immunoterapia rispetto al numero di pazienti teoricamente eleggibili, documentando un rapido impiego di tali trattamenti nella pratica clinica (entro 4 mesi dall’approvazione, più del 60% dei pazienti teoricamente eleggibili aveva ricevuto il trattamento). La proporzione di soggetti trattati era simile sia tra i pazienti giovani che tra i pazienti anziani. Tuttavia, gli autori sottolineano che, nella pratica clinica, la proporzione di pazienti anziani trattati risultava significativamente maggiore rispetto alla proporzione di pazienti anziani inseriti negli studi clinici (essendo i soggetti con età superiore a 65 anni pari a circa il 60% nella pratica clinica, rispetto a circa il 30-40%, a seconda delle indicazioni, negli studi registrativi). Ovviamente, va sottolineato che, almeno in parte, l’esclusione dei soggetti anziani dagli studi registrativi poteva essere dettata dal disegno dello studio (ad esempio, la possibilità di randomizzazione a docetaxel negli studi registrativi degli immune checkpoint inhibitors come trattamento di seconda linea del tumore del polmone), piuttosto che da reali preoccupazioni sulla tollerabilità e sull’efficacia di tali farmaci nei pazienti anziani. Gli autori dell’articolo concludono che “azioni future sono necessarie per garantire che l’impiego dei nuovi farmaci nella pratica clinica avvenga garantendo la rappresentatività dell’evidenza prodotta nelle sperimentazioni”. Da questo punto di vista, l’attenta descrizione di casistiche “real life” successive alla registrazione, pur non potendo sostituire la dimostrazione di efficacia prodotta dagli studi registrativi, può fornire importanti informazioni complementari su pazienti poco rappresentati negli studi.
When should Surgery be used for Recurrent Ovarian Carcinoma?
Cytoreductive surgery is an important column in the treatment of primary ovarian cancer. Surgical outcome is one of the most important prognostic factors and one of the few prognostic variables that can be influenced by therapists. Retrospective studies suggested that only complete cytoreduction was associated with a benefit. Therefore, definition of predictors of complete resection is of the utmost importance to avoid surgical burden in patients with both limited benefit of the … (leggi tutto)
L’articolo riporta l’attenzione sul ruolo della chirurgia nella recidiva del carcinoma dell’ovaio identificando le situazioni cliniche in cui deve essere proposta. Uno studio recentemente presentato all’ASCO l’anno scorso (DESKTOP III) riporta un aumento di 5,6 mesi di sopravvivenza libera da progressione nelle pazienti con AGO score positivo (Performance Status ECOG 0; assenza di ascite e tumore residuo = 0 alla prima chirurgia) operate radicalmente, cioè con completa asportazione della malattia visibile e successivamente sottoposte a chemioterapia rispetto ad un gruppo di controllo trattato con la sola chemioterapia. Questo studio rappresenta il primo livello di evidenza 1 sull’importanza della chirurgia della recidiva quale presidio innegabile oggi nella storia di malattia del carcinoma ovarico.
Safety and Efficacy of Cabozantinib in Metastatic Renal-Cell Carcinoma: Real-World Data From an Italian Managed Access Program
The randomized phase 3 METEOR study confirmed a survival benefit of cabozantinib over everolimus in patients with metastatic renal-cell carcinoma (mRCC) with disease that progressed after treatment with at least one previous antiangiogenic inhibitor. The aim of this analysis was to evaluate the safety and activity of cabozantinib in an unselected population. Data were collected across 24 Italian centers. Cabozantinib therapy was initiated at physician request between … (leggi tutto)
Cabozantinib costituisce un agente terapeutico fattibile ed attivo nel carcinoma del rene avanzato anche in una popolazione eterogenea e non selezionata. In particolare il dato di safety è confortante a supporto dell’utilizzo di cabozantinib nella pratica clinica quotidiana.
In Europa
PRAC recommends new measures to minimise risk of rare but serious liver injury with Ulipristal acetate for fibroids
May 18, 2018 – EMA’s Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) has completed its review of ulipristal acetate, following reports of serious liver injury. After considering all the evidence, the PRAC concluded that the medicine must not be used in women with liver problems and that certain other patients may start new treatment courses provided they have regular liver tests. Ulipristal acetate is used to treat moderate to severe symptoms of uterine fibroids (benign … (leggi tutto)
Meeting highlights from the Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) 14-17 May 2018
May 18, 2018 – Following a request from the European Commission to look into certain aspects related to the suspension of the marketing authorisations for hydroxyethyl starch (HES) solutions for infusion, the European Medicines Agency’s (EMA) Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) has confirmed its recommendation to suspend these products across the European Union (EU). In January 2018, the PRAC recommended suspending the marketing authorisations … (leggi tutto)
Frontline Cabozantinib Approved in Europe for Advanced RCC
May 17, 2018 – The European Commission has approved cabozantinib for previously untreated patients with intermediate- or poor-risk advanced renal cell carcinoma (RCC), based on a meaningful improvement in progression-free survival (PFS) versus sunitinib in the CABOSUN trial, according to Ipsen, which codevelops the treatment with Exelixis. In the phase II study, first-line treatment with cabozantinib reduced the risk of progression or death by 52% compared with sunitinib for … (leggi tutto)
Dall’FDA
FDA Warns Against Single-Agent Checkpoint Inhibition for PD-L1-Low Untreated Urothelial Carcinoma
May 19, 2018 – The FDA has issued a drug safety notification warning against the use of frontline single-agent immune checkpoint inhibition for patients with PD-L1–low expressing platinum-eligible urothelial carcinoma, following a demonstration of lower overall survival with pembrolizumab and atezolizumab compared with platinum-based chemotherapy. The FDA warning was based on an assessment conducted by a data monitoring committee (DMC) for the phase III KEYNOTE-361 … (leggi tutto)
FDA requires additional e-cigarette makers to provide critical information so the agency can better examine youth use and product appeal, amid continued concerns around youth access to products
May 17, 2018 – Today, the U.S. Food and Drug Administration continued to take important steps to address youth use of e-cigarettes by sending official requests for information to four e-cigarette manufacturers requiring them to submit important documents to better understand the youth appeal of these products. With this information, the agency will further examine marketing practices, and the youth use and appeal of these types of tobacco products. The new letters follow … (leggi tutto)
FDA Grants Orphan Drug Designation to CLR 131 in Rhabdomyosarcoma
May 15, 2018 – The U.S. Food and Drug Administration’s (FDA) Office of Orphan Products Development recently granted Orphan Drug designation to CLR 131 for the treatment of rhabdomyosarcoma, a rare pediatric cancer. “Rhabdomyosarcoma is the most common type of tissue sarcoma in children. While initial response to treatment is generally favorable, there is an important need for new treatments, especially in children who experience relapse,” said John Friend, MD, Chief … (leggi tutto)
FDA approves first epoetin alfa biosimilar for the treatment of anemia
May 15, 2018 – The U.S. Food and Drug Administration today approved epoetin alfa-epbx as a biosimilar to epoetin alfa for the treatment of anemia caused by chronic kidney disease, chemotherapy, or use of zidovudine in patients with HIV infection. Retacrit is also approved for use before and after surgery to reduce the chance that red blood cell transfusions will be needed because of blood loss during surgery. “It is important for patients to have access to safe, effective and … (leggi tutto)
Dall’ASCO
USPSTF Recommendations on PSA-Based Screening for Prostate Cancer
May 17, 2018 – As reported in JAMA, the US Preventive Services Task Force (USPSTF) has issued updated recommendations on prostate-specific antigen (PSA)-based screening for prostate cancer. To inform the recommendations, the USPSTF reviewed evidence on benefits and harms of PSA-based screening and treatment of screen-detected prostate cancer and commissioned a review of decision analysis models and overdiagnosis rate with PSA-based screening. The reviews also … (leggi tutto)
National Comprehensive Cancer Network Announces New Chief Medical Officer
May 17, 2018 – The National Comprehensive Cancer Network® (NCCN®) has named Wui-Jin Koh, MD, as Senior Vice President, Chief Medical Officer, a newly created position for the nonprofit alliance of top U.S. cancer centers. Dr. Koh will add additional physician representation at NCCN headquarters, which includes Chief Executive Officer Robert W. Carlson, MD. Dr. Koh is a board-certified radiation oncologist and Professor and Medical Director for Radiation Oncology at … (leggi tutto)
ASCO Panel Sees Greater Utility for Bone-Modifying Agents in Myeloma
May 17, 2018 – In updated guidelines exploring the role of bone-modifying agents, the American Society of Clinical Oncology (ASCO) has recommended expanding the use of bisphosphonates to include all patients being treated for active multiple myeloma. The previous guidelines recommended bone-modifying agents only for patients with lytic disease, said Kenneth C. Anderson, MD, program director of the Jerome Lipper Multiple Myeloma Center and LeBow Institute for Myeloma … (leggi tutto)
National Survey Examines Oncologists’ Practices, Beliefs on Medical Marijuana Use
May 11, 2018 – Data from a new survey show that as many as 80% of oncologists have discussed medical marijuana use with their patients. According to the authors, this is the first nationally representative survey to examine oncologists’ practices and beliefs on the subject since the implementation of state medical marijuana laws. The research was published by Braun et al in the Journal of Clinical Oncology. “Our study shows that medical marijuana is a salient topic in cancer care today … (leggi tutto)
Updated ASCO/SSO Guideline on Sentinel Lymph Node Biopsy in Melanoma: Addressing Fundamental Clinical Questions
May 10, 2018 – In the mid-1990s, the surgical management of patients presenting with primary cutaneous melanomas changed forever when the sentinel lymph node biopsy technique was introduced by Dr. Donald Morton and colleagues at the John Wayne Cancer Institute in Los Angeles.1 This technique was rapidly taken up by melanoma surgeons worldwide, and a long-running and unresolved debate about the role of elective regional lymph node dissection at the same time as wide … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
18 maggio 2018 – FDA approva il primo biosimilare dell’epoetina alfa per il trattamento dell’anemia
16 maggio 2018 – Operatività dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali – Smart Card per la firma digitale: aggiornamento
15 maggio 2018 – Precisazioni AIFA su: Richieste di informazioni di aggiuntive (follow-up) sulle segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate nella (RNF)
La Sezione Regionale AIOM Liguria ha istituito il Premio ‘Giovanni Gardin’ 2018, riservato a Giovani Oncologi di età non superiore ai 40 anni (nell’anno solare in corso), quale riconoscimento per i migliori progetti su argomenti a cui il dottor Giovanni Gardin ha dedicato parte della propria attività clinica.
I premi saranno due, uno dedicato a un progetto su ‘I Tumori Cerebrali in Liguria’ e l’altro dedicato a un progetto sulla ‘Identificazione di Fattori Prognostici/Predittivi nei Tumori Solidi in Setting Adiuvante o Avanzato’. A ciascuno dei due migliori progetti di studio presentati sarà assegnato un premio pari a 4.000 Euro (al lordo della ritenuta fiscale). I premi saranno assegnati in occasione del Congresso Regionale AIOM Liguria.
La deadline per la domanda di partecipazione è il 31 luglio 2018.
Dal Soroptimist International Club Genova a favore delle ragazze STEM
Il Premio, del valore di 2.000 Euro, sarà attribuito ad una Tesi di Laurea Magistrale in campo Emato-Oncologico, discussa da una studentessa dell’Università degli Studi di Genova negli anni accademici 2016-17 o 2017-18, in una delle seguenti discipline: Medicina e Chirurgia – Scienze infermieristiche e ostetriche, Scienze riabilitative delle professioni sanitarie – Psicologia – Biologia – Scienze chimiche – Fisica – Farmaci e farmacia industriale – Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche – Ingegneria biomedica.
Le domande dovranno essere inviate entro il 31 marzo 2019 ed il Premio sarà assegnato a giugno 2019.
Per scaricare il Bando e la Scheda di Partecipazione, vai al sito web.
Appuntamenti AIOM
XX CONGRESSO NAZIONALE AIOM
Roma, 16 – 18 novembre 2018 Evento Nazionale AIOM Il sito ufficiale dell’evento è online: congresso.aiom.it
XXXVI CONFERENZA E SCUOLA NAZIONALE DI CITOMETRIA Premio di studio La Citometria nelle tesi sperimentali 32a Edizione 2018
Frascati (RM), 6 – 8 giugno 2018 I Soci AIOM potranno usufruire della stessa quota d’iscrizione ridotta dei Soci GIC Per ulteriori informazioni visita il sito web del GIC
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI