Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Consuelo Buttigliero, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Laura Noto, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Tivozanib versus sorafenib in patients with advanced renal cell carcinoma (TIVO-3): a phase 3, multicentre, randomised, controlled, open-label study
Treatment for renal cell carcinoma has been revolutionised by inhibitors of VEGF receptor. Previous studies have suggested that treatment with a VEGF receptor (VEGFR) tyrosine kinase inhibitor might be effective in patients who had previous checkpoint inhibitor therapy. Therefore, TIVO-3 was designed to compare the efficacy and safety of tivozanib (a potent and selective VEGFR inhibitor) with those of sorafenib as third-line or fourth-line therapy in patients … (leggi tutto)
Attualmente, con la pubblicazione nel 2019 dei risultati positivi di diversi studi prospettici di fase III con farmaci immunoterapici, le strategie terapeutiche per il carcinoma renale metastatico a cellule chiare si trovano in una fase di importante evoluzione. L’avvento dell’immunoterapia nel carcinoma renale metastatico, che si aggiunge come opzione terapeutica agli inibitori tirosin-chinasici anti-VEGFR, solleva l’importante quesito circa la sequenzialità ottimale dei trattamenti. Sono ora pubblicati su Lancet Oncology i risultati dello studio TIVO-3, che ha randomizzato i pazienti affetti da carcinoma renale metastatico trattato con almeno due linee precedenti di trattamento (di cui obbligatoriamente almeno un anti-VEGFR) per malattia metastatica a ricevere tivozanib, un potente e selettivo inibitore di VEGFR, a lunga emivita (4-5 giorni), o sorafenib. Il trial ha arruolato un totale di 350 pazienti ed ha mostrato un vantaggio in progressione libera da malattia (mPFS) per il tivozanib di 5,6 mesi versus 3,9 mesi per il sorafenib. Nell’analisi di sottogruppo il vantaggio è evidente solo per i pazienti a rischio IMDC (International Metastatic RCC Database Consortium) basso o intermedio, mentre non è presente per i pazienti ad alto rischio. Sono stati inoltre riportati i dati di sopravvivenza globale, per la quale il tivozanib non ha mostrato beneficio rispetto al sorafenib. L’incidenza di interruzione e riduzione di dose legate a tossicità farmaco-relate sono risultate significativamente inferiori con il tivozanib rispetto al sorafenib, a conferma del fatto che si tratti di un farmaco con ridotte tossicità causate da azione off target. Gli autori sottolineano che lo studio TIVO-3 fornisce la più grande casistica prospettica finora pubblicata di pazienti trattati con anti-EGFR dopo trattamento con anti-PD-1/PD-L1. Tra i 91 pazienti (26% dei 350 totali) precedentemente trattati con inibitore del checkpoint immunitario, il vantaggio in progressione libera da malattia è risultato maggiore per il tivozanib rispetto al sorafenib (mPFS 7,3 versus 5,1 mesi). Questo studio, seppur con il limite di non mostrare un vantaggio di sopravvivenza, dimostra dunque come tivozanib sia un’opzione di trattamento da considerare per i pazienti affetti da carcinoma renale pretrattato con almeno due linee di trattamento, soprattutto nei pazienti pretrattati con anti-PD-1/PD-L1 dove il vantaggio di altri anti-VEGFR non è ancora stato dimostrato o è stato dimostrato in casistiche di minori dimensioni. Si tratta di un tassello in più per costruire delle evidenze più robuste circa la sequenzialità ottimale dei trattamenti sistemici per il carcinoma renale metastatico.
Olanzapine 5 mg plus standard antiemetic therapy for the prevention of chemotherapy-induced nausea and vomiting (J-FORCE): a multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 trial
Olanzapine 10 mg added to standard antiemetic therapy including aprepitant, palonosetron, and dexamethasone has been recommended for the prevention of chemotherapy-induced nausea and vomiting. Guidelines suggest that a dose reduction to 5 mg should be considered to prevent sedation. In several phase 2 studies, olanzapine 5 mg has shown equivalent activity to olanzapine 10 mg and a favourable safety profile in relation to somnolence. We evaluated the … (leggi tutto)
Uno studio randomizzato segna un ulteriore importante progresso nella profilassi dell’emesi da chemioterapia ad elevato potenziale emetogeno, evidenziando una significativa efficacia dell’olanzapina, anche quando impiegata alla dose di 5 mg, in aggiunta alla triplice profilassi basata sull’impiego di 5HT3 antagonista (nello specifico, palonosetron), NK1 inibitore (nello specifico, aprepitant) e desametasone. Come noto, l’olanzapina aveva già dimostrato efficacia nella profilassi antiemetica, ma la dose di 10 mg risulta associata a un’incidenza non trascurabile di sedazione. Le linee guida AIOM dedicate alla profilassi antiemetica descrivono le evidenze già disponibili sull’impiego di olanzapina, sottolineando la possibilità del suo impiego in aggiunta alla triplice combinazione nei pazienti che ricevono cisplatino, ma evidenziando il problema della sedazione, particolarmente associato alla dose inizialmente testata di 10 mg. Da questo punto di vista, la dose di 5 mg appare molto interessante, perché potenzialmente in grado di garantire l’efficacia antiemetica senza l’accentuato effetto sedativo della dose più elevata. Lo studio pubblicato da Lancet Oncology, condotto in Giappone, ha visto la randomizzazione di 710 pazienti che ricevevano cisplatino, dei quali 356 assegnati al braccio sperimentale che prevedeva l’aggiunta di olanzapina alla triplice profilassi, e 354 assegnati al braccio di controllo che riceveva placebo invece di olanzapina. Endpoint primario dello studio era la proporzione di risposte complete (vale a dire l’assenza di vomito e la non assunzione di farmaci antiemetici di salvataggio) nella fase ritardata (dalla seconda alla quinta giornata), vale a dire la fase in cui notoriamente l’efficacia della triplice combinazione è meno ottimale. Tale endpoint ha il difetto di non considerare la nausea in sé (se non associata all’assunzione di farmaci antiemetici di salvataggio), e quindi sovrastima l’outcome: un paziente che avesse avuto nausea senza vomito e senza ricorrere a farmaci di salvataggio è formalmente considerato un successo. Con questa limitazione, la combinazione sperimentale contenente olanzapina ha dimostrato un incremento del 13% nella percentuale di risposte complete (79% rispetto a 66%), e gli autori propongono la combinazione sperimentale come un potenziale nuovo standard antiemetico per i pazienti candidati a ricevere chemioterapia contenente cisplatino.
Entrectinib in patients with advanced or metastatic NTRK fusion-positive solid tumours: integrated analysis of three phase 1-2 trials
Entrectinib is a potent inhibitor of tropomyosin receptor kinase (TRK) A, B, and C, which has been shown to have anti-tumour activity against NTRK gene fusion-positive solid tumours, including CNS activity due to its ability to penetrate the blood–brain barrier. We present an integrated efficacy and safety analysis of patients with metastatic or locally advanced solid tumours harbouring oncogenic NTRK1, NTRK2, and NTRK3 gene fusions treated in three ongoing, early- … (leggi tutto)
Negli ultimi anni il concetto di farmaco “agnostico” (vale a dire funzionante sulla base della presenza di una specifica alterazione molecolare, indipendentemente dall’istologia) è stato portato alla ribalta prima dall’approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense, nel 2017, per il pembrolizumab nei casi caratterizzati da instabilità dei microsatelliti, e successivamente dall’approvazione europea del larotrectinib nei casi caratterizzati da fusioni del gene NTRK. La pubblicazione su Lancet Oncology riguarda l’attività dimostrata da entrectinib, un altro inibitore molto attivo in caso di fusioni del gene NTRK, nell’ambito di 3 studi di fase 1 o di fase 2. Complessivamente, è descritta l’attività del farmaco in 54 pazienti, affetti da 10 diversi tipi di tumore, per 19 istologie diverse. Nel complesso, il farmaco ha dimostrato un’elevata attività, con il 57% di risposte obiettive (di cui 7% di risposte complete), con una durata mediana della risposta di circa 10 mesi. Nel prossimo futuro, parallelamente alla dimostrazione di efficacia e all’approvazione di farmaci “agnostici”, è ragionevole ipotizzare la necessità di un numero crescente di determinazioni molecolari nei pazienti oncologici, indipendentemente dall’istologia e dalla sede primitiva.
Tucatinib, Trastuzumab, and Capecitabine for HER2-Positive Metastatic Breast Cancer
Patients with human epidermal growth factor receptor 2 (HER2)–positive metastatic breast cancer who have disease progression after therapy with multiple HER2-targeted agents have limited treatment options. Tucatinib is an investigational, oral, highly selective inhibitor of the HER2 tyrosine kinase. We randomly assigned patients with HER2-positive metastatic breast cancer previously treated with trastuzumab, pertuzumab, and trastuzumab emtansine … (leggi tutto)
Nello studio di fase II HER2CLIMB, 612 pazienti con tumore mammario HER2 positivo avanzato, pretrattati con pertuzumab e trastuzumab e TDM1, sono stati randomizzati 2:1 a ricevere una combinazione di trastuzumab e capecitabina in associazione a tucatinib o placebo. Tucatinib è un TKI orale altamente selettivo per HER2, che in studi più precoci aveva già mostrato segnali preliminari di efficacia in pazienti con neoplasia mammaria HER2-positiva ed in particolare nella popolazione di pazienti con metastasi encefaliche. Lo studio HER2CLIMB ha dimostrato un miglioramento in termini di sopravvivenza con l’aggiunta di tucatinib, con un beneficio di sopravvivenza libera da progressione (PFS) a un anno (33% nel braccio con tucatinib vs 12,3 % nel braccio con placebo) e di sopravvivenza globale (OS), con una riduzione del 34% del rischio di morte a due anni, a fronte di un incremento modesto della tossicità gastroenterica ed epatica. Il dato più rilevante si è osservato nelle pazienti con metastasi encefaliche, che rappresentavano circa la metà delle pazienti incluse nello studio (n = 291). In questo sottogruppo di pazienti, la PFS ad un anno è stata del 24,9% con la combinazione comprendente il tucatinib vs 0% nelle pazienti che hanno ricevuto placebo, trastuzumab e capecitabina. Il rischio di morte o progressione nel gruppo di pazienti con secondarismi encefalici è stato ridotto del 52% con l’aggiunta di tucatinib. Questo dato assume grande importanza considerando che circa il 15-30% delle pazienti con tumore mammario HER2 positivo avanzato sviluppa secondarismi cerebrali con un notevole impatto sfavorevole sulla prognosi. Inoltre, spesso, il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (SNC) si riscontra nel setting di una malattia extracranica stabile o in risposta ai trattamenti sistemici, a testimonianza di una solo parziale penetranza delle terapie ad oggi disponibili nel SNC. In un’era di maggiore controllo della malattia sistemica grazie all’introduzione di nuove terapie target anti-HER2, il controllo della malattia cerebrale è una componente essenziale per migliorare la sopravvivenza globale e la qualità di vita delle pazienti. In una analisi esploratoria retrospettiva del trial EMILIA, sono stati messi a confronto TDM1 e lapatinib/capecitabina in 95 pazienti con metastasi cerebrali da tumore mammario HER2 positivo, precedentemente trattate, asintomatiche. È stato osservato un beneficio in termini di OS nelle pazienti trattate con TDM1 rispetto al braccio di trattamento con lapatinib e capecitabina (26,8 vs 12,9 mesi; HR 0,38; p = 0,008), ma senza differenza in termini PFS tra i due gruppi di trattamento (5,9 vs 5,7 mesi; p = 1,000). Lo standard ad oggi rimane quindi l’associazione della radioterapia (stereotassica o panencefalica) sulle lesioni encefaliche alla migliore terapia sistemica, ma la combinazione di capecitabina, trastuzumab e tucatinib potrebbe rappresentare un’importante opzione terapeutica per questo subset di pazienti e potenzialmente potrà in futuro cambiare la pratica clinica in tale setting.
In Europa
Six-year review shows success of the EU signal management system in improving safe use of medicines
December 11, 2019 – In the first six years since the implementation of the 2012 EU pharmacovigilance legislation, the EU network has demonstrated its ability to reliably detect, assess and manage safety signals for medicines, opening a new era for patient protection and transparency in medicines safety, highlights an article published in Clinical Pharmacology & Therapeutics. A safety signal is information on a new or known adverse event that is potentially … (leggi tutto)
How will pharmacovigilance look in 2030?
December 10, 2019 – Smarter collection and reporting of safety reports of suspected adverse reactions, measurement of on-market performance of medicines, and improved engagement between regulators, patients and healthcare professionals will be key elements of pharmacovigilance in 2030. These predictions are made in an article from Guido Rasi, EMA’s Executive Director, Sabine Straus, the chair of EMA’s safety committee (PRAC) and Peter Arlett, the … (leggi tutto)
Dall’FDA
FDA Approval Sought for KTE-X19 in Relapsed/Refractory Mantle Cell Lymphoma
December 12, 2019 – A biologics license application has been submitted to the FDA for the investigational CAR T-cell therapy KTE-X19 as a treatment for adult patients with relapsed/refractory mantle cell lymphoma (MCL). The application is based on findings from the phase II ZUMA-2 trial, which were recently presented at the 2019 ASH Annual Meeting.2 Results showed a single infusion of KTE-X19 elicited an overall response rate (ORR) of 93%, as well as a complete … (leggi tutto)
FDA issues warning letter for not including the most serious risks in advertisement for medication-assisted treatment drug
December 11, 2019 – The U.S. Food and Drug Administration today posted a warning letter to Alkermes, Inc. of Massachusetts, for misbranding the drug Vivitrol (an extended-release injection formulation of naltrexone) by omitting warnings about the most serious risks associated with the drug from promotional materials. Vivitrol is approved for the prevention of relapse to opioid dependence, following opioid detoxification and should be part of a comprehensive management … (leggi tutto)
FDA Approves Generic Everolimus Tablets
December 10, 2019 – The FDA has approved 2 abbreviated new drug applications (ANDAs) for everolimus tablets for the treatment of patients with advanced hormone receptor–positive, HER2-negative breast cancer in postmenopausal women; advanced renal cell carcinoma; progressive neuroendocrine tumors (NETs) of pancreatic origin; and progressive, well-differentiated, non-functional NETs of gastrointestinal or lung origin that are unresectable; and … (leggi tutto)
Dall’ASCO
ASCO Congratulates Stephen M. Hahn, MD, FASTRO, on Confirmation as FDA Commissioner
December 12, 2019 – “The American Society of Clinical Oncology (ASCO) congratulates Stephen M. Hahn, MD, FASTRO, on his confirmation by the United States Senate to serve as the next Commissioner of the U.S. Food and Drug Administration (FDA). “An oncologist with more than 30 years of experience providing direct patient care, Dr. Hahn understands how critical it is for Americans living with cancer to have access to innovative drugs and medical devices that … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
13 dicembre 2019 – Aggiornamento modalità di gestione delle richieste di accesso al Fondo nazionale AIFA
11 dicembre 2019 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro Pembrolizumab (Merck Sharp & Dohme) (NSCLC est. 1° Linea in associazione)
Genova, 18 – 20 dicembre 2019 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
DALL’IDONEITÀ PARZIALE AL REINSERIMENTO LAVORATIVO INTEGRATO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO E NON Il Progetto Return to Work dell’Associazione Onconauti
Roma, 19 dicembre 2019 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
BACK FROM SAN ANTONIO 2020 13a Edizione
Genova, 10 – 11 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
STUDI CLINICI: METODOLOGIA 1. Modulo: Formazione di Base
Negrar (VR), 14 – 15 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
IL RISCHIO CARDIOLOGICO, TROMBOTICO ED EMORRAGICO IN ONCOLOGIA Workshop multidisciplinare
Milano, 15 – 16 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
PRO STATE OF THE ART Seconda edizione
Trento, 21 – 22 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
MILAN CONGRESS ON ANTICANCER INNOVATIVE THERAPY 10th Edition
Milano, 23 – 24 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
THORACIC CANCER HIGHLIGHTS: BEST OF YEAR 2019
Bologna, 24 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
NUTRIZIONE E TUMORI TRA FALSI MITI E REALTÀ
Trento, 25 gennaio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
III INTERNATIONAL WORKSHOP ON CARDIONCOLOGY VI National Congress on Cardioncology
Napoli, 31 gennaio – 1 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
INTEGRAZIONE PRECOCE CURE ONCOLOGICHE E CURE PALLIATIVE: Come si scrive in italiano “Simultaneous care”?
Brescia, 1 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
COSA CAMBIA NELLA RICERCA CLINICA CON LA NUOVA NORMATIVA Dai requisiti dei centri di ricerca ai problemi etici Convegno Annuale GOIRC 2020
Firenze, 7 – 8 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
STUDI CLINICI: METODOLOGIA 2. Modulo: Metodo Grade e Linee Guida Formazione Avanzata
Negrar (VR), 7 – 8 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
DERMO-ONCOLOGIA
Torino, 7 – 8 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
CONGRESSO OPERA 2020 Obesity, Programs of nutrition, Education, Research and Assessment of the best treatment … gear up for the fight against obesity-related cancer
Napoli, 13 – 15 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
NEWS IN GI ONCOLOGY 2020
Vicenza, 15 febbraio 2020 Evento Nazionale AIOM Link all’evento
FOCUS SUL CARCINOMA MAMMARIO Aggiornamenti basati sull’evidenza XVII Edizione
Pordenone, 20 – 21 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
I TUMORI TESTA E COLLO Da malattia rara a patologia diffusa: Come comunicare le cure e lo stato della ricerca Seminario di Formazione Giornalisti e Medici
Reggio Emilia, 27 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
IL DELTA: ALLA RADICE DEL BENEFICIO CLINICO
Bologna, 28 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
THORACIC CANCERS 2020: New Paradigms for Real Practice and Beyond
Tirano (SO), 29 febbraio 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
RADIOTERAPIA DI PRECISIONE E IMMUNOTERAPIA Attualità e prospettive future
Pesaro, 6 – 7 marzo 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
STUDI CLINICI: METODOLOGIA 3. Modulo: Revisioni Sistematiche e Metanalisi
Negrar (VR), 13 – 14 marzo 2020 Evento patrocinato da AIOM Link all’evento
I GRUPPI COOPERATIVI IN ONCOLOGIA: LA RICERCA CHE CAMBIA I Incontro Nazionale FICOG
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001 Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: AIOM news RIMUOVI