Comitato scientifico editoriale: Giuseppe Aprile, Consuelo Buttigliero, Paolo Carlini, Massimo Di Maio, Domenica Lorusso, Laura Noto, Silvia Novello, Giuseppe Procopio, Daniele Santini
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Phase III Study of Adjuvant Ipilimumab (3 or 10 mg/kg) Versus High-Dose Interferon Alfa-2b for Resected High-Risk Melanoma: North American Intergroup E1609
Phase III adjuvant trials have reported significant benefits in both relapse-free survival (RFS) and overall survival (OS) for high-dose interferon alfa (HDI) and ipilimumab at 10 mg/kg (ipi10). E1609 evaluated the safety and efficacy of ipilimumab at 3 mg/kg (ipi3) and ipi10 versus HDI. E1609 was a phase III trial in patients with resected cutaneous melanoma (American Joint Committee on Cancer 7th edition stage IIIB, IIIC, M1a, or M1b). It had 2 coprimary end points … (leggi tutto)
In questo studio randomizzato di fase III dell’intergruppo nordamericano, gli autori hanno confrontato una strategia adiuvante con interferon alfa-2b ad alte dosi (HDI) con due diversi dosaggi di ipilimumab (3 mg/kg e 10 mg/kg) in pazienti affetti da melanoma operato in stadio IIIB, IIIC, M1a e M1b. Lo studio aveva due endpoint primari: la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da recidiva (RFS).
Lo studio era stato inizialmente disegnato per confrontare ipilimumab a 10 mg/kg vs HDI ma, in considerazione dell’approvazione del dosaggio di 3 mg/kg per la fase avanzata di malattia, lo studio è stato successivamente emendato.
Tra maggio 2011 e agosto 2014, lo studio ha arruolato 1.670 pazienti randomizzati 1:1:1 ai tre bracci di trattamento mostrando un vantaggio nella popolazione intention-to-treat (che includeva anche 116 pazienti che non hanno mai avviato HDI) per ipilimumab al dosaggio di 3 mg/kg (IPI3), rispetto a HDI, in OS (HR 0,78; IC 95,6%: 0,61-0,99; p=0,044; OS a 5 anni 72% vs 67%) senza raggiungere la significatività statistica in RFS (IC 99,4%: 0,66-1,09; p=0,065; mediana RFS 4,5 anni vs 2,5 anni). Ipilimumab al dosaggio di 10 mg/kg (IPI10) attualmente registrato da FDA per il trattamento adiuvante dei pazienti affetti da melanoma ad alto rischio operato ha mostrato risultati simili a IPI3 senza raggiungere una superiorità statisticamente significativa rispetto ad HDI né per OS né per RFS. In una analisi esploratoria è stata confermata l’assenza di differenza significativa tra IPI3 e IPI10 sia per OS che per RFS.
In termini di tossicità sono stati osservati eventi avversi di grado uguale o superiore a 3 sec CTCAE nel 38,6% dei pazienti trattati con IPI3, 78,8% dei pazienti trattati con HDI e 57,9% dei pazienti trattati con IPI10, con una differenza statisticamente significativa tra IPI3 e IPI10 sia in termini di eventi avversi globali che immuno-relati. Eventi avversi fatali considerati almeno potenzialmente correlati al trattamento sono stati osservati in 3 pazienti trattati con IPI3 (0,6%), 2 pazienti trattati con HDI (0,4%) e 8 pazienti trattati con IPI10 (1,6%). Il trattamento è stato interrotto per eventi avversi nel 35% dei pazienti trattati con IPI3, nel 20% dei pazienti trattati con HDI e nel 54% dei pazienti trattati con IPI10. Questo studio conferma quindi l’elevata tossicità del trattamento con IPI10 nel setting adiuvante già evidenziata dallo studio EORTC 18071.
Lo studio E1609 è stato disegnato prima dell’evidenza della superiorità di nivolumab rispetto a IPI10 nel setting adiuvante (studio CheckMate 238). In considerazione delle evidenze a favore di nivolumab e dei simili dati di pembrolizumab (studio KEYNOTE-054), il ruolo di IPI3 in adiuvante appare oggi poco definito e, come evidenziato dagli autori, probabilmente limitato ai pazienti sottoposti a chirurgia dopo progressione durante terapia con anti-PD1.
Questo studio fornisce comunque importanti informazioni sul trattamento dei pazienti affetti da melanoma operato e sottolinea la necessità di aggiornare continuamente studi di adiuvante in malattie in cui il panorama di trattamento cambia rapidamente così come è stato per il melanoma negli ultimi anni.
Gli autori e l’editoriale di accompagnamento concludono che quando è possibile un trattamento adiuvante con inibitori dei checkpoint immunitari, non risulta più indicato il trattamento con HDI. Queste conclusioni appaiono rilevanti anche per il nostro Paese alla luce della recente approvazione da parte di AIFA dell’uso di nivolumab per il trattamento adiuvante dei pazienti affetti da melanoma operato.
Individual Patient Data Meta-Analysis of the Value of Microsatellite Instability As a Biomarker in Gastric Cancer
In the CLASSIC and MAGIC trials, microsatellite instability (MSI)-high status was a favorable prognostic and potential negative predictive factor for neoadjuvant/adjuvant chemotherapy in resectable gastric cancer (GC). Given the low prevalence of MSI-high status in GC and its association with other positive prognostic variables, large data sets are needed to draw robust evidence of its prognostic/predictive value. We performed a multinational, individual-patient-data … (leggi tutto)
In una metanalisi basata sui dati dei singoli pazienti (IPD), Pietrantonio e colleghi hanno evidenziato come un’elevata instabilità microsatellitare (MSI-high) rappresenti un importante fattore prognostico nei pazienti con tumore gastrico potenzialmente resecabile.
Lo studio ha incluso 1.556 pazienti affetti da tumore gastrico resecabile, per i quali fossero disponibili dati relativi all’instabilità microsatellitare, arruolati nei quattro studi CLASSIC, MAGIC, ARTIST, e ITACA-S. È stata inoltre effettuata un’analisi multivariata sugli studi MAGIC e CLASSIC per valutare l’interazione tra il tipo di trattamento (chemioterapia + chirurgia vs sola chirurgia) e lo status di instabilità microsatellitare.
In termini di sopravvivenza libera da malattia (DFS) a 5 anni è stato osservato un vantaggio statisticamente significativo per i pazienti MSI-high vs pazienti con instabilità microsatellitare assente o bassa (MSS/MSI-low) (71,8% vs 52,3%; p<0,001). Tale vantaggio è stato confermato anche dal punto di vista della sopravvivenza globale (OS) a 5 anni (77,5% vs 59,3%; p<0,001).
Nell’analisi multivariata, lo status MSI-high è risultato associato in maniera indipendente a DFS e OS con HR per MSS/MSI-low vs MSI-high di 1,88 per DFS (p<0,001) e 1,78 per OS (p=0,008). Gli altri fattori con associazione significativa con gli outcome di sopravvivenza sono risultati essere etnia (vantaggio a favore della popolazione asiatica), T, N, gruppo di trattamento (vantaggio a favore della chemioterapia) e sesso (peggior sopravvivenza globale per i maschi). L’effetto prognostico favorevole dello status MSI-high è risultato apparentemente maggiore nell’etnia asiatica.
È interessante notare come, benché nell’analisi del ruolo predittivo di MSI-high su tutta la popolazione l’interazione del trattamento per status MSI non sia risultata statisticamente significativa, solo i pazienti MSS/MSI-low abbiano mostrato un beneficio significativo dall’aggiunta della chemioterapia alla sola chirurgia con una DFS a 5 anni pari al 57% vs 41% (HR 0,65; IC 95%: 0,53-0,79) e OS a 5 anni del 62% vs 53% (HR 0,75; IC 95%: 0,60-0,94). Nei pazienti MSI-high non è stato infatti osservato alcun vantaggio dall’aggiunta della chemioterapia alla sola chirurgia con DFS a 5 anni del 70% vs 77% (HR 1,27; IC 95%: 0,53–3,04) e OS a 5 anni del 75% vs 83% (HR 1,50; IC 95%: 0,55–4,12).
Punti deboli di questo studio sono rappresentati dall’eterogeneità dei pazienti inclusi (differente etnia, differenti modalità di trattamento chirurgico, differenti trattamenti peri-operatori o solo post-operatori), dalla relativa limitata numerosità dei pazienti MSI-high (121 pazienti sui 1.556 inclusi) oltre al non aver incluso i dati relativi alla terapia perioperatoria con schema FLOT (studio FLOT4-AIO).
Con i sopra citati limiti, questa metanalisi conferma il ruolo prognostico positivo dello status MSI-high nei pazienti affetti da neoplasia gastrica resecata e suggerisce una possibile assenza di beneficio del trattamento chemioterapico perioperatorio o adiuvante per questi pazienti.
Sulla base dei risultati osservati nella metanalisi, gli autori consigliano quindi una valutazione pretrattamento dell’instabilità microsatellitare e una attenta discussione multidisciplinare della strategia terapeutica per i pazienti MSI-high resecabili per i quali potrebbe essere valutata l’omissione della chemioterapia.
Transcriptomic signatures related to the obesity paradox in patients with clear cell renal carcinoma: a cohort study
Obesity is associated with an increased risk of developing clear cell renal cell carcinoma (RCC) but, paradoxically, obesity is also associated with improved oncological outcomes in this cancer. Because the biological mechanisms underlying this paradoxical association are poorly understood, we aimed to identify transcriptomic differences in primary tumour and peritumoral adipose tissue between obese patients and those at a normal weight. In this cohort study … (leggi tutto)
L’obesità definita come un body-mass index (BMI) di almeno 30 Kg/mq è associata ad un incremento del rischio di sviluppare un carcinoma a cellule chiare del rene (RCC). Tale condizione metabolica sembra tuttavia essere correlata ad una prognosi migliore in pazienti con RCC. Una meta-analisi relativa a 1.543 pazienti ha dimostrato che i pazienti obesi con RCC localizzato sottoposti a nefrectomia sopravvivono più a lungo rispetto a quelli normopeso; allo stesso modo pazienti normopeso affetti da RCC metastatico sottoposti a targeted therapy o immunoterapia hanno una sopravvivenza peggiore rispetto a quelli con un BMI più elevato. La correlazione tra BMI e prognosi viene definita il “paradosso dell’obesità”.
Questo studio di Sanchez e coll. ha avuto come obiettivo di confrontare il trascrittoma a livello del tumore primitivo e del tessuto adiposo peritumorale di pazienti obesi versus pazienti normopeso e di metterlo in correlazione con la sopravvivenza.
Gli autori hanno preso in considerazione 5 coorti indipendenti di pazienti affetti da RCC. Sono stati analizzati i dati di sopravvivenza, sequenziamento di RNA/DNA ed immunoistochimica di 256 pazienti arruolati nello studio COMPARZ, di fase III randomizzato, che aveva come obiettivo di dimostrare la non inferiorità del pazopanib rispetto al sunitinib in pazienti con RCC metastatico; sono stati raccolti i dati di sopravvivenza e relativi al trascrittoma di 93 pazienti con RCC stadio III e IV arruolati nella coorte del Cancer Genoma Atlas (TCGA); è stata analizzata la correlazione tra BMI pre-trattamento e sopravvivenza globale in 203 pazienti con RCC metastatico trattati con immunoterapia in uno studio osservazionale del Memorial Sloan Kettering (MSK). Sono state inoltre confrontate le differenze in espressione genica tra tessuto tumorale e grasso peritumorale di 62 pazienti con RCC localizzato e valutato il microambiente immunitario correlato al tumore in una piccola coorte comprendente 7 pazienti obesi e 16 normopeso con RCC localizzato.
L’analisi dei dati aggiustata per l’IMDC risk score ha permesso di evidenziare una sopravvivenza globale significativamente più lunga nei pazienti obesi rispetto a quelli normopeso sia nella coorte TCGA (HR 0,41; IC 95%: 0,22-0,75), sia nella coorte dello studio COMPARZ (HR 0,68; IC 95%: 0,48-0,96). Tale associazione inversa non è risultata statisticamente significativa nella coorte MSK (HR 0,72; IC 95%: 0,40-1,30).
Il tessuto tumorale dei pazienti obesi è risultato caratterizzato da una significativamente più elevata espressione di geni correlati all’angiogenesi rispetto a quello dei pazienti normopeso, ma il grado di infiltrazione da parte delle cellule immunitarie non ha mostrato differenze nei due gruppi. L’infiammazione tissutale del grasso peritumorale è risultata maggiore nei pazienti obesi.
Questo studio dimostra che un BMI elevato in pazienti con RCC è associato a modificazioni significative del microambiente tumorale che spiegherebbero la migliore prognosi dei pazienti obesi rispetto a quelli normopeso. Studi futuri dovranno avere come obiettivo la valutazione del ruolo del BMI come fattore prognostico in combinazione con altri fattori prognostici quali le caratteristiche clinico-patologiche e molecolari del tumore.
In Europa
Human medicines: highlights of 2019
January 9, 2020 – EMA has published an overview of its key recommendations in 2019 on the authorisation and safety monitoring of medicines for human use. Innovative medicines are essential to advancing public health as they bring new opportunities to treat certain diseases. In 2019, EMA recommended 66 medicines for marketing authorisation. Of these, 30 had a new active substance which had never been authorised in the EU before. The infographic includes a … (leggi tutto)
NICE Cites Cost in Deciding Against Atezolizumab for Frontline Advanced Small Cell Lung Cancer
January 6, 2020 – The United Kingdom’s National Institute for Health and Care Excellence (NICE) did not recommend granting marketing authorization to atezolizumab in combination with carboplatin and etoposide for the treatment of patients with treatment-naïve extensive-stage small cell lung cancer (ES-SCLC). In its appraisal consultation document, the agency explained that while the combination is suggested to improve overall survival (OS), patients in the National … (leggi tutto)
Dall’FDA
FDA approves the first targeted therapy to treat a rare mutation in patients with gastrointestinal stromal tumors
January 9, 2020 – Today, the U.S. Food and Drug Administration approved avapritinib for the treatment of adults with unresectable (unable to be removed with surgery) or metastatic (when cancer cells spread to other parts of the body) gastrointestinal stromal tumor (GIST) – a type of tumor that occurs in the gastrointestinal tract, most commonly in the stomach or small intestine – harboring a platelet-derived growth factor receptor alpha (PDGFRA) exon 18 mutation … (leggi tutto)
FDA Places Partial Hold on Lacutamab Trial in Advanced T-Cell Lymphoma
January 9, 2020 – The FDA has placed a partial clinical hold on the TELLOMAK trial (NCT03902184), which is evaluating the efficacy and safety of lacutamab (IPH4102) in patients with advanced T-cell lymphoma. Enrollment of new patients has been suspended in the study, except for in Italy where the trial has been suspended. Innate Pharma SA, the developer of lacutamab, stated in a press release that it has been in discussions with regulatory authorities regarding … (leggi tutto)
FDA Approves Pembrolizumab for High-Risk NMIBC
January 8, 2020 – The FDA has approved pembrolizumab for the treatment of patients with Bacillus Calmette-Guerin (BCG)–unresponsive, high-risk, non-muscle invasive bladder cancer (NMIBC) with carcinoma in situ (CIS) with or without papillary tumors who are ineligible for or have elected not to undergo cystectomy. The approval is based on findings from the phase II KEYNOTE-057 trial (NCT02625961), in which the PD-1 inhibitor elicited a complete response … (leggi tutto)
FDA Pooled Analysis of CDK4/6 Inhibitor Treatment for Advanced Hormone Receptor–Positive, HER2-Negative Breast Cancer
January 7, 2020 – In a U.S. Food and Drug Administration (FDA) pooled analysis reported in The Lancet Oncology, Jennifer J. Gao, MD, and colleagues found that the magnitude of progression-free survival benefit with the addition of a cyclin-dependent kinase (CDK) 4/6 inhibitor to endocrine therapy in women with advanced or metastatic hormone receptor–positive, HER2-negative breast cancer was similar across examined subgroups. The analysis included … (leggi tutto)
FDA to Review Eflapegrastim for Chemo-Induced Neutropenia
January 2, 2020 – The FDA has accepted a biologics license application (BLA) to review eflapegrastim for the management of chemotherapy-induced neutropenia, according to Spectrum Pharmaceuticals, the developer of the novel long-acting granulocyte-colony stimulating factor (G-CSF). The BLA is based on findings from the 2 similarly designed ADVANCE2 and RECOVER3 trials, both of which demonstrated the prespecified hypothesis of noninferiority in duration of … (leggi tutto)
FDA finalizes enforcement policy on unauthorized flavored cartridge-based e-cigarettes that appeal to children, including fruit and mint
January 2, 2020 – Amid the epidemic levels of youth use of e-cigarettes and the popularity of certain products among children, the U.S. Food and Drug Administration today issued a policy prioritizing enforcement against certain unauthorized flavored e-cigarette products that appeal to kids, including fruit and mint flavors. Under this policy, companies that do not cease manufacture, distribution and sale of unauthorized flavored cartridge-based e-cigarettes … (leggi tutto)
Dall’ASCO
Patient Access to High-Quality Oncologic Pathology Improves Care
January 10, 2020 – Accurate and timely diagnoses are critical components for developing treatment plans for patients with cancer and also for informing prognosis and assessment of responses. Pathologists are an essential part of the oncology team because they have specialized knowledge that helps inform diagnostic test selection, performance, and interpretation. To shed light on the role of pathologists in the cancer continuum, The ASCO Post recently spoke with … (leggi tutto)
SITC Poised to Expand Toolkit of Immunotherapy Guidelines
January 10, 2020 – The Society for Immunotherapy of Cancer (SITC) is developing a growing menu of guidelines with treatment algorithms for specific cancer types to help practicing oncologists navigate the appropriate use of this emerging modality. So far, SITC has published consensus statements for the administration of immunotherapeutic agents for prostate cancer, head and neck squamous cell carcinoma (HNSCC), cutaneous melanoma, bladder carcinoma … (leggi tutto)
Screening Rates Rose Among People Aged 45–49 After Release of Updated Colorectal Cancer Guidelines
January 2, 2020 – Colorectal cancer screening rates more than doubled among people aged 45 to 49 in the months after the release of updated American Cancer Society guidelines in 2018 recommending screening in that age group, according to a new study. According to the findings from Fedewa et al – published in Cancer – the increase was unique to the 45 to 49 year-old age group. In May 2018, the American Cancer Society (ACS) updated its colorectal cancer screening … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
10 gennaio 2020 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
CONGRESSO OPERA 2020
Obesity, Programs of nutrition, Education, Research and Assessment of the best treatment … gear up for the fight against obesity-related cancer
Napoli, 13 – 15 febbraio 2020
Evento patrocinato da AIOM
I TUMORI TESTA E COLLO
Da malattia rara a patologia diffusa: Come comunicare le cure e lo stato della ricerca
Seminario di Formazione Giornalisti e Medici
Reggio Emilia, 27 febbraio 2020
Evento patrocinato da AIOM
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001
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