Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Lucia Del Mastro, Eva Blondeaux, Valentino Martellli (IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università degli Studi di Genova)
Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Dall’AIOM
In ricordo del professor Dino Amadori
Caro Socio,
l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) esprime il proprio profondo cordoglio per la morte del professor Dino Amadori, maestro dell’Oncologia italiana, Presidente dal 1997 al 1999 della nostra Associazione, nonché direttore scientifico emerito dell’Irst-Irccs di Meldola (Forlì-Cesena) e presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior).
Il prof. Amadori ha dedicato la sua vita personale e professionale alla lotta contro il cancro, con un incessante impegno a livello nazionale ed internazionale. La sua pionieristica attività ha coniugato assistenza con ricerca e ricerca clinica con ricerca di laboratorio, senza mai dimenticare che i pazienti rimangono l’obiettivo principale della nostra attività. La sua copiosa produzione scientifica e il suo impegno ne fanno un esempio per i giovani, anche per la capacità di legare saldamente solidarietà e ricerca medica.Dr. Giordano Beretta, Presidente AIOM
Prof. Massimo Di Maio, Segretario Nazionale AIOM”A seguire il ricordo che ne fa il prof. Stefano Cascinu, Past President AIOM, che rammenta l’importanza del prof. Amadori per l’oncologia italiana avendo condiviso con lui tanti progetti”Il primo sentimento, non appena ricevuta la notizia, domenica sera, della scomparsa del prof. Amadori è stata di incredulità. Lo avevo incontrato in occasione del comitato etico della Romagna e aveva espresso tutta la sua solita arguzia e vivacità intellettuale discutendo di alcune problematiche della ricerca indipendente in Italia. Tutto si poteva pensare meno che a questa tristissima evenienza.
Poi, nella mia mente, si sono rincorsi i ricordi del medico, del ricercatore, che ha costruito un IRCCS radicato nel territorio della Romagna, espressione della sua visione di una medicina moderna, basata sulla ricerca traslazionale e sulla conoscenza biologica, quando tutti erano ancora fermi al semplice testare farmaci nelle diverse neoplasie e nei differenti pazienti.
Aveva infatti quello sguardo lungo che hanno gli innovatori, ma sapendo coinvolgere gli altri. Non era il ricercatore geniale, ma isolato, per questo l’IRCCS è così radicato nel territorio. Era la sua creatura, ma al contempo apparteneva veramente alla gente di Romagna. Per questo partecipava sempre agli eventi locali che avevano il duplice scopo di alimentare conoscenza e solidarietà per una maggiore possibilità di cura delle malattie oncologiche.
Nei molti messaggi, che ho letto in queste ore, si percepisce proprio questa caratteristica di aver saputo coniugare rigore scientifico e umanità con la tipica espressione della gente di Romagna.
Confesso che però il mio ricordo del prof. Amadori è legato a due episodi della sua vita professionale: la Presidenza di AIOM e il suo impegno in Tanzania a Mwanza. In entrambi casi, ho avuto la fortuna di condividere, seppure molto in piccolo, queste esperienze.
Il prof. Amadori è stato presidente AIOM in uno dei momenti più bui della oncologia italiana, il caso Di Bella. È stato solo grazie al suo equilibrio e alla sua capacità di essere interlocutore credibile delle istituzioni se siamo riusciti non solo a venire fuori dal problema, ma a ribadire il ruolo centrale della figura dell’oncologo medico. Penso che questo sia un altro grande lascito: la capacità di dialogo, la pazienza nel comprendere le ragioni degli altri, senza venire meno però alle proprie convinzioni.
L’altro aspetto è stato il suo impegno per lo sviluppo dell’oncologia in Africa. Non è stato per “carità” ma per la convinzione profonda che le condizioni di vita si potevano migliorare aiutando lo sviluppo della cultura oncologica. Non come chi arriva ad insegnare, ma come chi vive insieme questo processo di sviluppo. Sono orgoglioso di aver avuto la possibilità come presidente AIOM di poter premiare il prof. Amadori con il Premio AIOM alla carriera, proprio con la motivazione di aver contribuito allo sviluppo di una oncologia moderna in Italia, ma anche e soprattutto per aver mostrato come una visione grande della scienza e generosa della vita possa aprire nuove possibilità di cura per popolazioni che ancora ne sono prive.
Penso che tutti gli anziani ricorderanno con affetto il prof. Amadori per queste caratteristiche e spero che i giovani possano riconoscere questi insegnamenti come guida pratica alla loro professione.
Prof. Stefano Cascinu, Past President AIOM
Oggi in Oncologia
Capivasertib Plus Paclitaxel Versus Placebo Plus Paclitaxel As First-Line Therapy for Metastatic Triple-Negative Breast Cancer: The PAKT Trial
The phosphatidylinositol 3-kinase (PI3K)/AKT signaling pathway is frequently activated in triple-negative breast cancer (TNBC). The AKT inhibitor capivasertib has shown preclinical activity in TNBC models, and drug sensitivity has been associated with activation of PI3K or AKT and/or deletions of PTEN. The PAKT trial was designed to evaluate the safety and efficacy of adding capivasertib to paclitaxel as first-line therapy for TNBC. This double-blind, placebo-controlled … (leggi tutto)
Il carcinoma mammario triplo negativo rappresenta circa il 15-20% di tutte le nuove diagnosi di tumore mammario. È caratterizzato da una prognosi peggiore rispetto agli altri sottotipi, per cui circa il 20-30% delle pazienti, nonostante i trattamenti (neo)adiuvanti, sviluppa localizzazioni secondarie a distanza. La sopravvivenza di queste pazienti è inoltre notevolmente ridotta rispetto alle pazienti con localizzazioni secondarie derivanti da altri sottotipi di carcinoma mammario.
Il miglior trattamento di prima linea per le pazienti con carcinoma mammario triplo negativo è tuttora oggetto di ricerche. Crescente attenzione è stata posta sull’attivazione da parte delle cellule tumorali di varie vie di segnale della proliferazione cellulare. È stato infatti dimostrato che nelle forme triplo negative la via della fosfatidil-inositolo 3-chinasi (PI3K)/ATM è spesso attivata. Il capivasertib è un inibitore di ATM che è stato studiato in associazione a paclitaxel come terapia di prima linea nello studio di fase II PAKT. Nello studio sono state randomizzate in totale 140 pazienti a ricevere una chemioterapia di prima linea con paclitaxel in associazione a capivasertib/placebo. L’aggiunta di capivasertib a paclitaxel ha mostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) di 1,7 mesi (5,9 mesi vs 4,2 mesi per capivasertib + paclitaxel vs placebo + paclitaxel; HR = 0,74; IC 95%: 0,50-1,08; p a una coda = 0,06 [significatività statistica predefinita, p = 0,10]). La sopravvivenza globale (OS) mediana è stata di 19,1 mesi con capivasertib + paclitaxel e di 12,6 mesi con placebo + paclitaxel (HR = 0,61; IC 95%: 0,37-0,99; p a due code = 0,04). Il vantaggio in PFS è stato maggiore nel sottogruppo di pazienti con alterazioni nei geni PIK3CA/AKT1/PTEN (PFS mediana: 9,3 mesi vs 3,7 mesi per capivasertib + paclitaxel vs placebo + paclitaxel; HR = 0,30; IC 95%: 0,11-0,79). Inoltre, si è dimostrato un trend per un vantaggio in sopravvivenza globale per le pazienti trattate con capivasertib + paclitaxel (OS mediana: non raggiunta vs 10,4 mesi per capivasertib + paclitaxel vs placebo + paclitaxel; HR = 0,37; IC 95%: 0,12-1,12).
In conclusione, l’aggiunta di capivasertib alla chemioterapia standard di prima linea con paclitaxel ha mostrato un vantaggio sia in sopravvivenza libera da progressione che in sopravvivenza globale. Questi risultati possono considerarsi molto promettenti e il beneficio dell’aggiunta di capivasertib come terapia di prima linea andrà confermato in uno studio di fase 3 con un numero maggiore di pazienti soprattutto per quelle con alterazioni nei geni PIK3CA/AKT1/PTEN.
Clinical Cancer Advances 2020: Annual Report on Progress Against Cancer From the American Society of Clinical Oncology
Shortly before I was elected President of ASCO, I attended the 65th birthday party of a current patient. She had been diagnosed 10 years earlier with metastatic breast cancer and hadn’t been sure she wanted to move forward with further treatment. With encouragement, she elected to participate in a clinical trial of an investigational drug that is now widely used to treat breast cancer. Happily, here we were, celebrating with her now-married daughters, their … (leggi tutto)
L’American Society of Clinical Oncology ha pubblicato, come di consueto, il report sui più importanti progressi dell’anno precedente nella lotta contro il cancro, sia in ambito medico che in ambito chirurgico e radioterapico.
Il 2019 si è dimostrato un anno prolifico, con molte evidenze interessanti, in particolare per la chirurgia: grazie infatti alle nuove terapie sistemiche si stanno modificando gli approcci chirurgici, con una riduzione dell’invasività degli stessi.
Gli ambiti che più hanno beneficiato di nuove terapie a bersaglio molecolare sono il melanoma e il carcinoma renale.
Nel melanoma in stadio IIIC BRAFV600 mutato, lo studio NeoCombi ha dimostrato l’efficacia di dabrafenib e trametinib neoadiuvanti, con una risposta completa ottenuta nel 46% dei pazienti ed un approccio chirurgico più semplice. Il profilo delle tossicità è risultato pressocchè sovrapponibile a quello dei pazienti metastatici.
La terapia a bersaglio molecolare nel carcinoma renale metastatico si è rivelata essere una alternativa alla nefrectomia upfront, in casi a prognosi intermedio o bassa. Lo studio CARMENA ha dimostrato come la terapia sistemica con sunitinb da solo sia equiparabile alla chirurgia seguita dallo stesso inibitore tirosin-chinasico (TKI) con una sopravvivenza globale mediana rispettivamente di 18,4 mesi e di 13,9 mesi, per il braccio con il solo sunitinib versus la chirurgia seguita da sunitinib. Questo trend si mantiene nell’analisi dei sottogruppi “intermediate risk” e “poor risk”.
Gli avanzamenti della terapia sistemica neoadiuvante studiati in questi ed altri lavori presenti nel report annuale pongono le basi per ridefinire il ruolo della chirurgia, permettendo approcci sempre meno invasivi. Il lavoro evidenzia inoltre i più importanti studi sulla prevenzione, diagnostica molecolare e terapia sistemiche nei vari campi oncologici.
Fulvestrant plus capivasertib versus placebo after relapse or progression on an aromatase inhibitor in metastatic, oestrogen receptor-positive breast cancer (FAKTION): a multicentre, randomised, controlled, phase 2 trial
Capivasertib (AZD5363) is a potent selective oral inhibitor of all three isoforms of the serine/threonine kinase AKT. The FAKTION trial investigated whether the addition of capivasertib to fulvestrant improved progression-free survival in patients with aromatase inhibitor-resistant advanced breast cancer. In this randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 2 trial, postmenopausal women aged at least 18 years with an Eastern Cooperative Oncology Group … (leggi tutto)
Il carcinoma mammario che esprime i recettori per l’estrogeno o per il progesterone e non presenta iperespressione o amplificazione di HER2 (i.e. sottotipo luminale) è il sottotipo più frequente di carcinoma mammario. Il trattamento cardine nelle pazienti affette da carcinoma mammario ormono-responsivo metastatico è rappresentato dalla terapia antiormonale a cui è possibile aggiungere terapie a bersaglio molecolare. In più del 50% delle pazienti affette da localizzazioni secondarie da neoplasia luminale si è dimostrata una attivazione della via della fosfatidil-inositolo 3-chinasi (PI3K)/ATM.
In questo studio di fase 2, 140 pazienti con tumore mammario luminale metastatico sono state randomizzate a ricevere fulvestrant + capivasertib oppure fulvestrant + placebo. I risultati dello studio evidenziano che l’aggiunta di capivasertib a fulvestrant è capace di migliorare la sopravvivenza libera da progressione (10,3 mesi nel braccio con capivasertib vs 4,8 mesi nel braccio con placebo: HR = 0,58; IC 95%: 0,39-0,84; p a due code = 0,0044).
Contrariamente a quanto mostrato nei pazienti con tumori triplo negativi, il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione osservato con fulvestrant e capivasertib rispetto al placebo nella popolazione generale è mantenuto nel gruppo senza alterazioni nei geni PI3K/PTEN (HR = 0,56; IC 95%: 0,33-0,96; p = 0,035), ma non nei pazienti con alterazioni nei geni PI3K/PTEN (HR = 0,59; IC 95%: 0,34-1,03; p = 0,064).
In conclusione, l’aggiunta di capivasertib a fulvestrant ha mostrato un vantaggio in sopravvivenza libera da progressione. Anche in questo caso, i risultati possono considerarsi molto promettenti e l’aggiunta di capivasertib alla terapia ormonale andrà confermato in studi di fase 3.
Dall’FDA
FDA Grants Priority Review to Selinexor for Relapsed/Refractory DLBCL
February 19, 2020 – The FDA has granted a priority review designation to a supplemental new drug application (sNDA) for selinexor as a treatment for adult patients with relapsed/refractory diffuse large B-cell lymphoma (DLBCL), not otherwise specified, who have received ≥2 prior therapies. The application includes updated results from the phase IIb SADAL trial, in which the agent demonstrated a 28.3% overall response rate (ORR), including an 11.8% complete … (leggi tutto)
FDA Issues Complete Response Letter for Updated Pembrolizumab Dosing Schedule
February 19, 2020 – The FDA has issued a complete response letter (CRL) to 6 supplemental biologics license applications (sBLAs) that would have updated the dosing schedule for pembrolizumab to include an every-6-weeks option at 400 mg over 30-minute infusions across multiple indications. Merck, the developer of the PD-1 inhibitor, stated in a press release that it is reviewing the CRL and will discuss next steps with the FDA. The new dosage would have been applicable … (leggi tutto)
FDA Grants Breakthrough Designation to Frontline Enfortumab Vedotin/Pembrolizumab in Bladder Cancer
February 19, 2020 – The FDA has granted a breakthrough therapy designation to the combination of enfortumab vedotin-ejfv and pembrolizumab as a first-line treatment of patients with unresectable locally advanced or metastatic urothelial cancer who are unable to receive cisplatin-based chemotherapy. The designation is based on results from the dose-escalation cohort and dose-expansion cohort from the phase Ib/II EV-103 trial. In the study, updated data showed that … (leggi tutto)
FDA Grants Priority Review to Frontline Atezolizumab for Advanced PD-L1-High NSCLC
February 19, 2020 – The FDA has granted a priority review designation to a supplemental biologics license application (sBLA) for single-agent atezolizumab as a frontline treatment for patients with advanced nonsquamous or squamous non–small cell lung cancer (NSCLC) without EGFR or ALK mutations who have high PD-L1 expression on tumor cells or tumor-infiltrating immune cells, defined as TC3/IC3 wild-type (WT). The application is based on findings from the … (leggi tutto)
FDA Takes Action with Indian Government to Protect Consumers From Illicit Medical Products
February 18, 2020 – The U.S. Food and Drug Administration today announced that its first bilateral enforcement operation with the Government of India, stopped approximately 500 shipments of illicit, and potentially dangerous, unapproved prescription drugs and combination medical devices from reaching American consumers over the course of an operation that took place in January. “With standards and regulations varying in each country, U.S. consumers face hazards when … (leggi tutto)
FDA Grants Priority Review to Lurbinectedin in Small Cell Lung Cancer
February 17, 2020 – The FDA has granted a priority review designation to a new drug application (NDA) for lurbinectedin as a treatment for patients with small cell lung cancer (SCLC) who have progressed following platinum-containing therapy. The designation is based on findings from a phase II basket trial (NCT02454972), in which lurbinectedin elicited a 35.2% overall response rate (ORR) in this patient population.2 The ORR consisted of all partial responses (PRs), which … (leggi tutto)
Dall’ASCO
New ASCO Guideline Highlights Need to Improve Germline, Somatic Tumor Testing in Epithelial Ovarian Cancer
February 21, 2020 – A new ASCO clinical practice guideline provides clinicians and other health-care professionals with evidence-based recommendations on genetic and tumor testing for women diagnosed with epithelial ovarian cancer. “We wanted to go over the evidence and make strong statements and recommendations about when to perform germline, somatic, and genome testing in ovarian cancer,” said Christina M. Annunziata, MD, PhD, of the National Cancer … (leggi tutto)
Drug Repository Programs Address High Costs, Access and Waste Issues When Appropriately Implemented
February 19, 2020 – The American Society of Clinical Oncology (ASCO) today released a position statement on state drug repository programs, outlining ASCO’s support for drug repository programs solely for oral medications provided they are maintained within a closed system. The Society also makes recommendations to help ensure that these programs are implemented appropriately, with sufficient patient protections in place. Researchers at Memorial Sloan … (leggi tutto)
Broad Coalition Urges Congress to Include CLINICAL TREATMENT Act in Healthcare Extenders Package
February 18, 2020 – Today, 106 organizations representing patients, providers, medical researchers, survivors, and families joined together to urge Congress to include the bipartisan CLINICAL TREATMENT Act (H.R. 913) in the upcoming ‘must pass’ healthcare extenders package, which is expected to pass this spring. The CLINICAL TREATMENT Act would guarantee coverage of the routine care costs of clinical trial participation for Medicaid enrollees with a life-threatening … (leggi tutto)
ASCO/CCO Update Guideline for Selecting Systemic Treatment in Stage IV NSCLC Without Driver Mutations
February 18, 2020 – ASCO and Cancer Care Ontario (CCO) have published an update to a joint guideline on systemic therapy for stage IV non-small cell lung cancer (NSCLC) without driver mutations. “The treatment of stage IV NSCLC has become increasingly more complicated, and, with the advent of immunotherapy and the identification of the PD-L1 biomarker, decision-making has become more complex,” said Guideline Co-Chair Nasser H. Hanna, MD, of the Indiana … (leggi tutto)
Dal mondo
Nivolumab Approved in Japan for Esophageal Cancer
February 21, 2020 – The Japanese Ministry of Health, Labor and Welfare has approved nivolumab for the treatment of patients with unresectable advanced or recurrent esophageal cancer that has progressed following chemotherapy. The approval was based on the phase III ATTRACTION-3 study, which included patients with previously treated advanced esophageal squamous cell carcinoma (ESCC). At a minimum follow-up of 17.6 months, the median overall survival (OS) improved … (Leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
21 febbraio 2020 – Nota Informativa Importante su Mifamurtide (Takeda)
I TUMORI TESTA E COLLO
Da malattia rara a patologia diffusa: Come comunicare le cure e lo stato della ricerca
Seminario di Formazione Giornalisti e Medici
Reggio Emilia, 27 febbraio 2020
Evento patrocinato da AIOM
Editore: Intermedia s.r.l. – Via Malta 12/b, 25124 Brescia – tel. 030 226105 fax 030 2420472 – Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001
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