Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Francesco Perrone, Claudia Cardone, Piera Gargiulo, Adriano Gravina, Maria Carmela Piccirillo, Clorinda Schettino, (Istituto Nazionale Tumori, Napoli) e Fabio Puglisi (Dipartimento di Oncologia Medica, IRCCS, CRO di Aviano, PN, e Università degli Studi di Udine)
Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini
Oggi in Oncologia
Targeted therapy for advanced salivary gland carcinoma based on molecular profiling: results from MyPathway, a phase IIa multiple basket study
Systemic therapy options for salivary cancers are limited. MyPathway (NCT02091141), a phase IIa study, evaluates targeted therapies in non-indicated tumor types with actionable molecular alterations. Here, we present the efficacy and safety results for a subgroup of MyPathway patients with advanced salivary gland cancer (SGC) matched to targeted therapies based on tumor molecular characteristics. MyPathway is an ongoing, multiple basket, open-label … (leggi tutto)
I tumori maligni delle ghiandole salivari, la cui incidenza è in aumento ed è stimata intorno ai 16 casi per 1.000.000 abitanti, sono neoplasie poco responsive alla chemioterapia e raramente oggetto di studi clinici dedicati. Il loro trattamento rappresenta pertanto un “unmet clinical need”.
MyPathway (NCT02091141), è uno studio di fase IIa, di tipo basket multiplo, non-randomizzato, open-label, multicentrico, che sta valutando, in termini di risposte obiettive, l’attività di alcuni farmaci a bersaglio molecolare e non (trastuzumab + pertuzumab; erlotinib; vemurafenib; cobimetinib; vismodegib; alectinib; atezolizumab) in multiple coorti di pazienti affetti da neoplasie solide, con specifiche alterazioni molecolari, per i quali non sono disponibili alternative terapeutiche.
Kurzrock et al. presentano in questo lavoro i dati relativi a 19 pazienti affetti da neoplasie delle ghiandole salivari, con evidenza da laboratorio locale di specifiche alterazioni: 15 con amplificazione e/o iperespressione di HER2 (tra questi due con concomitante mutazione di HER2 [G776V e L755F + D769H]); uno con mutazione di HER2 (S310F) in assenza di amplificazione e/o iperespressione, trattato con pertuzumab in combinazione con trastuzumab; uno con mutazione di PTCH-1 (Q400*), trattato con vismodegib; uno con mutazione di BRAF (V600E), trattato con vemurafenib; uno con alto tumor mutational burden (TMB= 31 mut/Mb), trattato con atezolizumab.
Dodici dei 19 pazienti (63%) hanno riportato una risposta obiettiva.
In particolare, dei 16 pazienti trattati con farmaci anti-HER2, 9 dei 15 (60%) con amplificazione e/o iperespressione di HER2 ha conseguito risposta (1 completa e 8 parziali) con una durata mediana di risposta di 9,2 mesi, una progressione libera da malattia (PFS) di 8,6 mesi e una sopravvivenza globale (OS) di 20,4 mesi; il paziente con mutazione di HER2 in assenza di iperespressione ha ottenuto stabilità di malattia, con una PFS di 11,0 mesi. Hanno ottenuto risposta parziale il paziente trattato con vismodegib, con una PFS di 14,3 mesi; il paziente trattato con vemurafenib, con una PFS di 18,5 mesi; il paziente con alto TMB trattato con atezolizumab (PFS 5,5+ mesi). In nessun paziente è stato riscontrato un profilo di tossicità differente da quello già noto per tali farmaci.
I risultati dello studio MyPathway, in linea con evidenze di altri studi basket, supportano l’impiego di piattaforme di screening molecolare per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche nei pazienti con tumori delle ghiandole salivari, anche nell’ambito di uno sviluppo clinico agnostico. In ogni caso, in considerazione del limitato numero di pazienti e della natura preliminare dei risultati, queste evidenze richiedono conferma in studi successivi.
Cancer patients in SARS-CoV-2 infection: a nationwide analysis in China
China and the rest of the world are experiencing an outbreak of a novel betacoronavirus known as severe acute respiratory syndrome corona virus 2 (SARS-CoV-2). By Feb 12, 2020, the rapid spread of the virus had caused 42747 cases and 1017 deaths in China and cases have been reported in 25 countries, including the USA, Japan, and Spain. WHO has declared 2019 novel coronavirus disease (COVID-19), caused by SARS-CoV-2, a public health … (leggi tutto)
L’OMS ha dichiarato il nuovo coronavirus del 2019 (COVID-19), causato dal beta-coronavirus SARS-CoV-2 (virus 2 della sindrome respiratoria acuta grave), un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.
È ipotizzabile che i pazienti oncologici siano più suscettibili alle infezioni rispetto a soggetti senza una diagnosi di tumore, in ragione dello stato di immunosoppressione in cui possono trovarsi a causa prevalentemente dei trattamenti antitumorali ricevuti (es. chemioterapia, radioterapia).
È presumibile, inoltre, che i pazienti oncologici possano, se infetti, sperimentare una prognosi peggiore.
Una collaborazione tra il National Clinical Research Center for Respiratory Disease e la National Health Commission della Repubblica Popolare Cinese ha consentito di analizzare i casi di COVID-19 verificatisi in tutta la Cina a partire dal 31 gennaio 2020, per un totale di 2.007 casi da 575 ospedali. Tutti i casi hanno avuto conferma laboratoristica dell’infezione da COVID-19 e sono stati ricoverati in ospedale. Dall’analisi sono stati esclusi 417 casi per carenza di informazioni riguardo alla precedente storia di malattia.
In totale, la prevalenza di casi con storia di cancro tra i pazienti con COVID-19 era dell’1% (18 su 1.590 casi, di cui 4 con diagnosi recente, 2 dati ignoti su terapie eventualmente in corso e 12 in follow-up per una precedente neoplasia). Gli autori riportano che l’incidenza di cancro nel 2015 in Cina era stimata essere 0,29%. Rispetto ai pazienti senza cancro, i pazienti con cancro erano più anziani (età media 63,1 vs 48,7 anni), con maggiore probabilità di avere una storia di fumo (4/18 [22%] vs 107/1.572 [7%]), polipnea (8/17 [47%] vs 323/1.377 [23%]) e un quadro di maggiore compromissione alla TC basale (17/18 [94%] vs 1.113/1.572 [71%]).
Tra i pazienti con storia di cancro è stato osservato un rischio più elevato di eventi gravi (un endpoint composito definito come la percentuale di pazienti ricoverati nell’unità di terapia intensiva che richiede ventilazione invasiva o morte) rispetto ai pazienti senza storia di cancro (7/18 [39%] vs 124/1.572 [8%]; p = 0,0003).
I pazienti che hanno effettuato chemioterapia o chirurgia nell’ultimo mese hanno avuto un rischio numericamente più elevato (3/4 [75%]) di eventi clinicamente gravi rispetto ai pazienti in follow-up (6/14 [43%]). La regressione logistica ha confermato un aumento del rischio di eventi (odds ratio [OR] 5,34; p = 0,0026) dopo l’aggiustamento per altri fattori, tra cui età, storia di fumo e comorbidità. Tra i pazienti oncologici, l’età avanzata è risultato l’unico fattore di rischio per eventi gravi (OR 1,43; p = 0,072). È stato evidenziato che i pazienti oncologici hanno avuto un peggioramento clinico più rapido di quelli senza patologia tumorale (tempo mediano per eventi gravi 13 giorni [IQR 6–15] vs 43 giorni [20 – non raggiunto]; p < 0,0001; HR 3,56; IC 95%: 1,65-7,69 dopo aggiustamento per età).
Lo studio di Wenhua Liang et al. è il primo ad analizzare gli effetti della COVID-19 in pazienti oncologici. Tuttavia, è opportuno segnalare come il confronto tra prevalenza e incidenza sia improprio e come sia del tutto ragionevole che un dato di prevalenza sia maggiore rispetto a un dato di incidenza; in ogni caso, il rapporto tra prevalenza e incidenza riportato è uguale a 3,4, mentre in Italia le stime del 2019 portano a un rapporto di oltre 8. Pertanto i dati cinesi non confermano l’ipotesi, che resta pur sempre ragionevole, che i soggetti con patologia tumorale abbiano un rischio più elevato di contrarre COVID-19 rispetto alla popolazione generale. Al contrario, i dati sono coerenti con l’ipotesi altrettanto ragionevole che, in corso di COVID-19, sia più probabile un peggioramento delle condizioni cliniche fra i pazienti oncologici.
Camrelizumab in patients with previously treated advanced hepatocellular carcinoma: a multicentre, open-label, parallel-group, randomised, phase 2 trial
Blocking the interaction between PD-1 and its ligands is a promising treatment strategy for advanced hepatocellular carcinoma. This study aimed to assess the antitumour activity and safety of the anti-PD-1 inhibitor camrelizumab in pretreated patients with advanced hepatocellular carcinoma. This is a multicentre, open-label, parallel-group, randomised, phase 2 trial done at 13 study sites in China. Eligible patients were aged 18 years and older … (leggi tutto)
Il trattamento dell’epatocarcinoma, storicamente caratterizzato da limitate opzioni terapeutiche, potrebbe modificarsi significativamente con l’introduzione dell’immunoterapia. Nuovi dati a supporto di questa strategia terapeutica arrivano con camrelizumab (SHR-1210), un anticorpo monoclonale umanizzato, che lega PD-1 in un epitopo differente rispetto a nivolumab e pembrolizumab.
Shukui Qin et al. riportano i risultati di uno studio di fase II, condotto in Cina (NCT02989922), che ha randomizzato 220 pazienti con diagnosi di epatocarcinoma avanzato, in progressione o intolleranti ad almeno una linea di trattamento, a ricevere camrelizumab al dosaggio di 3 mg/kg e.v. ogni 2 (n = 109) oppure ogni 3 settimane (n = 108). Endpoint primari dello studio erano il tasso di risposte obiettive dopo revisione centralizzata e la sopravvivenza globale a 6 mesi.
Dal novembre 2016 al novembre 2017, 217 pazienti hanno ricevuto almeno un ciclo di trattamento. Di questi 171 (79%) avevano un performance status di 1; 177 (82%) presentavano malattia extraepatica; 181 (83%) avevano una concomitante infezione da HBV; 49 (23%) avevano ricevuto ≥2 linee di terapia per malattia avanzata.
Dopo un follow-up mediano di 12,5 mesi (IQR 5,7 – 15,5) è stato osservato un tasso di risposte del 14,7% (IC 95%: 10,3 – 20,2) e una probabilità di sopravvivenza complessiva a 6 mesi del 74,4% (IC 95%: 68,0 – 79,7). La mediana di sopravvivenza nella popolazione generale è stata di 13,8 mesi (IC 95%: 11,5 – 16,6) e il controllo di malattia del 44,2% (IC 95%: 37,5 – 51,1).
Eventi avversi di grado ≥3 correlati al trattamento si sono verificati in 47 (22%) su 217 pazienti; i più comuni sono stati l’aumento delle transaminasi (5%) e una riduzione della conta dei neutrofili (3%).
Il profilo di tossicità è stato in linea con quello osservato con i farmaci della stessa classe, con l’eccezione di una maggiore incidenza di proliferazione capillare endoteliale (RCCEP), riscontrata con grado ≤2 in 145 pazienti (67%) e prevalentemente localizzata al volto e al tronco.
Nei limiti di uno studio di fase II, privo di controllo e condotto in una popolazione esclusivamente asiatica, tali risultati forniscono nuove evidenze sull’attività dei farmaci anti-PD-1 nel trattamento dell’epatocarcinoma avanzato e suggeriscono un possibile sviluppo di camrelizumab in questo setting di malattia.
Clinical activity of programmed cell death 1 (PD-1) blockade in never, light, and heavy smokers with non-small-cell lung cancer and PD-L1 expression ≥50%
Immune checkpoint inhibitors (ICIs) are standard therapies for patients with advanced non-small-cell lung cancer (NSCLC) and a programmed death-ligand 1 (PD-L1) tumor proportion score (TPS) ≥50%. Tumor mutation burden (TMB) also predicts response to ICIs but is often not available in real time for decision making in the first-line setting. Smoking exposure can be a proxy for TMB in NSCLC. The impact of smoking status on efficacy of PD-1 blockade in … (leggi tutto)
I farmaci inibitori dei checkpoint immunitari rappresentano lo standard terapeutico nel carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in assenza di mutazioni driver e con espressione di PD-L1 ≥50%. La sola valutazione dell’espressione di PD-L1 è però considerata “imperfetta” e la ricerca di nuovi biomarcatori predittivi di risposta all’immunoterapia risulta rilevante nel guidare il processo decisionale. Anche la valutazione del carico mutazionale del tumore (tumor mutational burden) è stato valutato come fattore predittivo di risposta alla terapia con inibitori dei checkpoint immunitari, ma spesso non è disponibile in tempo utile per guidare la scelta della terapia di prima linea.
In questo studio retrospettivo è stata valutata la relazione tra fumo di sigaretta e attività dell’immunoterapia in 315 pazienti con NSCLC ed espressione di PD-L1 ≥50%. Sono stati comparati i tassi di risposta (ORRs), la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la durata della risposta (DOR) in relazione al consumo di sigarette e, in particolare, tra i soggetti non fumatori (<100 sigarette durante il corso della vita), fumatori leggeri (≤10 pacchetti-anno) e forti fumatori (>10 pacchetti-anno). Sono stati identificati 36 (11%) non fumatori, 42 (13%) fumatori leggeri, e 273 (75%) forti fumatori con NSCLC ed espressione di PD-L1 ≥50%. Risposte obiettive sono state osservate nel 27%, 40% e 40% dei non fumatori, fumatori leggeri e forti fumatori, rispettivamente (p = 0,180 non fumatori vs forti fumatori; p = 1,000 leggeri vs forti fumatori). La sopravvivenza libera mediana e la durata della risposta mediana sono state più brevi nei non fumatori e fumatori leggeri rispetto ai forti fumatori (PFS 3,0 mesi vs 4,0 vs 5,4; durata della risposta 6,9 mesi vs 10,8 vs 17,8), ma tali differenze non sono risultate statisticamente significative (PFS: HR 1,37; p = 0,135 e HR 1,24; p = 0,217 e HR 1,79; p = 0,141).
I risultati di questo studio dimostrano che l’attività degli inibitori dei checkpoint immunitari nel NSCLC con espressione di PD-L1 ≥50% è indipendente dal fumo di sigaretta. Tuttavia è stata riscontrata una riduzione della durata della risposta nei non fumatori e fumatori leggeri che andrebbe ulteriormente investigata allo scopo di validare tale risultato e determinare il regime ottimale di terapia in questo sottogruppo di pazienti, in cui intervengono verosimilmente anche fattori molecolari oltre al dato del fumo.
Pembrolizumab for Early Triple-Negative Breast Cancer
Integrazione del commento all’articolo pubblicato in AiomNews N.760: si prega di considerare questa versione aggiornata
Previous trials showed promising antitumor activity and an acceptable safety profile associated with pembrolizumab in patients with early triple-negative breast cancer. Whether the addition of pembrolizumab to neoadjuvant chemotherapy would significantly increase the percentage of patients with early triple-negative breast cancer who have a pathological complete response (defined as no invasive cancer in the breast and negative nodes) at definitive surgery … (leggi tutto)
Il trattamento del tumore della mammella tre volte negativo rimane ancor oggi una delle neoplasie più difficili da curare. Una nuova strategia terapeutica arriva da uno studio di di fase 3 pubblicato sul New England Journal of Medicine, a cui hanno preso parte quasi 1.200 donne di 21 Paesi colpite da un tumore al seno triplo negativo (secondo o terzo stadio). Prima di essere operate, le pazienti sono state sottoposte per sei mesi ad una terapia primaria o neoadiuvante avente l’obbiettivo di ridurre la massa da asportare chirurgicamente ed evitare la diffusione delle cellule neoplastiche verso altri organi.
Al gruppo di controllo (390 donne) è stata somministrata la chemioterapia standard in aggiunta a placebo, mentre al gruppo sperimentale (784 pazienti) è stato somministrato un trattamento con gli stessi chemioterapici con l’aggiunta del farmaco immunoterapico, pembrolizumab. A seguire, l’intervento, la radioterapia e la (ulteriore) somministrazione del pembrolizumab (per 27 settimane) o del placebo.
Endpoint primari dello studio erano la proporzione di risposte patologiche complete, documentate al momento della chirurgia, e la sopravvivenza libera da eventi (event-free survival, in cui gli eventi erano rappresentati da progressione che impedisse la chirurgia definitiva, recidiva locale o a distanza, un secondo tumore oppure morte per qualsiasi causa), nell’intera popolazione di pazienti randomizzate (intention-to-treat).
Nella pubblicazione del New England Journal of Medicine sono riportati i risultati dell’analisi ad interim, condotta sulle prime 602 pazienti randomizzate. La proporzione di risposte patologiche complete è risultata pari al 64,8% (IC 95%: 59,9 – 69,5%) nel braccio sperimentale che ha ricevuto pembrolizumab in aggiunta alla chemioterapia, e pari al 51,2% (IC 95%: 44,1% – 58,3%) nel braccio di controllo, per una differenza tra i 2 bracci pari a 13,6 punti percentuali (p < 0,001). Per quanto riguarda l’event-free survival, dopo un follow-up mediano pari a 15,5 mesi e un numero di eventi disponibili per l’analisi pari a 104 a fronte dei 327 attesi per l’analisi finale, gli eventi sono stati pari al 7,4% delle pazienti nel braccio sperimentale e 11,8% delle pazienti nel braccio di controllo (hazard ratio 0,63; IC 95%: 0,43 – 0,93). Non sono ancora maturi, comunque, i risultati dell’analisi finale di event-free survival, né i dati di sopravvivenza globale.
In Europa
COVID-19: developers of medicines or vaccines to benefit from free scientific advice
March 13, 2020 – EMA provides full fee waivers for scientific advice applications from developers of potential therapeutics (to treat the disease) or vaccines (to prevent the disease) against the novel coronavirus disease (COVID-19). Developers of potential therapeutics or vaccines against COVID-19 are invited to contact the Agency as soon as possible with information about their proposed development, by emailing 2019-ncov@ema.europa.eu. In a first round of … (leggi tutto)
Suspension of ulipristal acetate for uterine fibroids during ongoing EMA review of liver injury risk
March 13, 2020 – EMA’s safety committee (PRAC) has recommended women to stop taking 5-mg ulipristal acetate (Esmya and generic medicines) for uterine fibroids while a safety review is ongoing. No new patients should start treatment with the medicines, which will be temporarily suspended throughout the EU during the review. EMA is starting its review at the request of the European Commission following a recent case of liver injury, which led to liver transplantation in a … (leggi tutto)
Meeting highlights from the Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) 9-12 March 2020
March 13, 2020 – At its monthly meeting, EMA’s safety committee (PRAC) has started a review of medicines containing ifosfamide to examine whether there is a higher risk of encephalopathy (brain disorder) with ifosfamide available as a ready-made solution or concentrate for solution than with the powder form. Ifosfamide is used to treat different types of cancers, including various solid tumours and blood cancers such as lymphomas (cancer of white blood cells) … (leggi tutto)
NICE Rejects Pembrolizumab for Urothelial Carcinoma
March 12, 2020 – The United Kingdom’s National Institute for Health and Care Excellence (NICE) has chosen not to recommend pembrolizumab as a treatment for patients with locally advanced or metastatic urothelial carcinoma who have previously received platinum-containing chemotherapy. The agency agreed that clinical trial evidence, some of which has been collected through the Cancer Drugs Fund, shows that pembrolizumab significantly … (leggi tutto)
Frontline Venetoclax/Obinutuzumab Approved in Europe in CLL
March 12, 2020 – The European Commission has approved a fixed-dose combination of venetoclax and obinutuzumab for the treatment of patients with previously untreated chronic lymphocytic leukemia (CLL). The approval is based on findings from the phase III CLL14 trial, in which the combination led to a 65% reduction in the risk of disease progression or death compared with obinutuzumab plus chlorambucil in this patient population … (leggi tutto)
COVID-19: EMA meetings with delegates and experts will be held virtually until end April 2020
March 11, 2020 – As a precautionary measure, all meetings of EMA committees and working parties will be held virtually until the end of April 2020. In addition, stakeholder events hosted by EMA which were planned to take place at the Agency’s premises in Amsterdam in March and April will either be held virtually or postponed until later in the year. Participants of these meetings will be informed directly about this decision. This measure aims to … (leggi tutto)
Addressing the potential impact of novel coronavirus disease (COVID-19) on medicines supply in the EU
March 10, 2020 – EMA and its partners in the European medicines regulatory network are closely monitoring the potential impact of the outbreak of the novel coronavirus disease (COVID-19) on pharmaceutical supply chains into the European Union (EU). No reports of current shortages or supply disruptions of medicines marketed in the EU due to this outbreak have been received at this point. As the public health emergency develops, shortages or … (leggi tutto)
Withdrawal of Application to Change the Marketing Authorisation for Fluciclovine (18F) (Blue Earth Diagnostics)
March 10, 2020 – The European Medicines Agency (EMA) informed on 28 February 2020 that the Blue Earth Diagnostics Ireland Ltd withdrew its application for the use of Fluciclovine (18F) in the diagnosis of glioma and the continuing assessment of the disease. The company withdrew the application on 11 February 2020. Fluciclovine (18F) is a diagnostic medicine used specifically with positron-emission tomography (PET) scan to check whether prostate … (leggi tutto)
Withdrawal of Application to Change the EU Marketing Authorisation for Nivolumab and Ipilimumab
March 9, 2020 – On 28 February 2020 the European Medicines Agency (EMA) informed that Bristol-Myers Squibb Pharma EEIG withdrew on 30 January 2020 its application for the use of nivolumab and ipilimumab in combination for the treatment of metastatic non-small cell lung cancer (NSCLC) that has not been treated previously. Nivolumab and ipilimumab are cancer medicines. They contain the active substances nivolumab and ipilimumab … (leggi tutto)
Dall’FDA
FDA Grants Balstilimab/Zalifrelimab Dual Immunotherapy Fast Track Designation in Cervical Cancer
March 12, 2020 – The FDA has granted a Fast Track designation to the combination of the PD-1 inhibitor balstilimab and the CTLA-inhibitor zalifrelimab for the treatment of patients with relapsed or refractory metastatic cervical cancer. An early study evaluating the combination showed durable responses in an all-comer, nonbiomarker selected population of patients with refractory cervical cancer who progressed following prior platinum-based chemotherapy … (leggi tutto)
FDA Places Partial Hold on Non-Hodgkin Lymphoma Trial
March 11, 2020 – The FDA has placed a partial clinical hold on a phase I trial (ATTCK-20-03; NCT03189836) assessing the autologous T-cell therapy ACTR707 in combination with rituximab for patients with CD20-positive, B-cell non-Hodgkin lymphoma due to a safety concern. The hold was issued after the company reported that 1 patient enrolled on the trial experienced a grade 3 serious adverse event (AE) of a potential new malignancy that … (leggi tutto)
FDA Approves Cytology Test to Enhance Cervical Cancer Prevention
March 11, 2020 – The FDA has approved the CINtec® PLUS Cytology test as the first biomarker-based triage test for women whose primary cervical cancer screening results are positive for the human papillomavirus (HPV) using the cobas® 4800 HPV Test, according to Roche (Genentech), the manufacturer of the test. The CINtec PLUS Cytology test allows clinicians to identify HPV-positive women who are more at risk of developing cervical precancers … (leggi tutto)
FDA Approves Nivolumab/Ipilimumab for Advanced HCC
March 10, 2020 – The FDA has granted an accelerated approval to the combination of nivolumab and ipilimumab for the treatment of patients with hepatocellular carcinoma (HCC) who have received prior therapy with sorafenib. The approval is based on cohort findings from the phase I/II CheckMate-040 study (NCT01658878), in which the combination of nivolumab and ipilimumab elicited an objective response rate (ORR) of 33% (95% CI, 20-48) in … (leggi tutto)
FDA Grants Breakthrough Designation to JNJ-6372 for EGFR Exon 20-Mutant NSCLC
March 10, 2020 – The FDA has granted a breakthrough therapy designation to JNJ-61186372 (JNJ-6372) for the treatment of patients with EGFR-positive metastatic non–small cell lung cancer (NSCLC) who harbor exon 20 insertion mutations, and whose disease has progressed on or after platinum-based chemotherapy. The designation is supported by findings from a phase I trial (NCT02609776), in which JNJ-6372 elicited preliminary responses in patients … (leggi tutto)
Former FDA Commissioner Scott Gottlieb, MD, Relays Opinions on Coronavirus
March 9, 2020 – Scott Gottlieb, MD, former Commissioner of the U.S. Food and Drug Administration (FDA), had some advice for attendees of the 37th Annual Miami Breast Cancer Conference in his keynote address at the meeting. While his formal presentation pertained to innovations in oncology drug development and approvals, Dr. Gottlieb also weighed in on the potential spread of the novel coronavirus, or COVID-19. “It’s a good time to channel … (leggi tutto)
FDA’s Draft Guidance Will Improve Evidence Base for Older Adults with Cancer
March 9, 2020 – “We commend the U.S. Food and Drug Administration (FDA) for releasing draft guidance to encourage inclusion of older adults in clinical trials of drugs for the treatment of cancer. We thank Richard Pazdur, MD, director of the FDA Oncology Center of Excellence, for his leadership on this important issue. “Older adults experience the majority of cancer diagnoses and deaths and make up the majority of cancer survivors. Unfortunately … (leggi tutto)
Dall’ASCO
Annual Report to the Nation on the Status of Cancer Released
March 13, 2020 – The Annual Report to the Nation on the Status of Cancer has found that cancer death rates continued to decline from 2001 to 2017 in the United States for all cancer sites combined. The report was published by Hensley et al in the journal Cancer. The annual report is a collaborative effort among the Centers for Disease Control and Prevention (CDC), the National Cancer Institute (NCI), the American Cancer Society (ACS), and the … (leggi tutto)
Dal mondo
Coronavirus: What Oncologists Are Telling Their Patients
March 9, 2020 – Patient concern about coronavirus 2019 (COVID-2019) varies by oncology clinic according to the OncologyLive® advisory board members, who discussed in a recent interview how COVID-19 has guided their patient interactions and what steps they are advising patients to take to protect themselves. To date, patient inquiries about COVID-19 have been more common among West coast oncology clinics than any other … (leggi tutto)
Pillole dall’Aifa
13 marzo 2020 – Comunicazione EMA sui medicinali contenenti fluorouracile, capecitabina, tegafur e flucitosina
12 marzo 2020 – Documentazione integrativa relative a nuove AIC/estensione dell’AIC, variazioni e rinnovi dell’AIC fino a termine delle restrizioni previste dall’emergenza COVID-19
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Appuntamenti AIOM
Avviso a tutti i soci
A causa della nota emergenza coronavirus e delle relative disposizioni, si suggerisce di verificare la conferma dei singoli eventi direttamente con gli organizzatori
XXII CONGRESSO NAZIONALE AIOM 2020
Ricerca, accessibilità e organizzazione: 3 pilastri per prendersi cura dei nostri pazienti e del SSN
I DRIVER FONDAMENTALI PER IL SUCCESSO E LA SOSTENIBILITÀ NELLA LOTTA AL TUMORE DELLA PROSTATA
Diagnosi precoce, accesso a nuove terapie e modelli integrati di presa in carico del paziente
Roma, appuntamento rinviato a data da destinarsi
Evento patrocinato da AIOM
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