domenica, 30 giugno 2024
Medinews
3 Marzo 2000

SINTESI DELL’INTERVENTO DEL DOTT. FRANCESCO FORASTIERE

. Lo studio è stato condotto su 18.737 bambini in età compresa tra i 6 e 7 anni e 21.068 adolescenti con età compresa tra i 13 e 14 anni in dieci centri del Centro e Nord Italia, frequentanti 237 scuole elementari e 310 scuole medie in aree geografiche con livelli di urbanizzazione e condizioni socioeconomiche diverse. Nel progetto sono stati impiegati gli strumenti standardizzati dell’indagine internazionale (ISAAC). Il progetto è il risultato della collaborazione delle strutture di sanità pubblica e di epidemiologia regionali e di ASL, istituti di ricerca, istituti universitari, strutture dedicate al controllo ambientale tutte raccolte in un Gruppo Collaborativo. Sono state interessati dall’indagine migliaia di operatori del mondo della sanità e della scuola.
I risultati del progetto italiano hanno contribuito a descrivere la realtà italiana nel contesto internazionale. Per quanto riguarda la frequenza della patologia asmatica ed allergica, il nostro Paese si situa, infatti, in una posizione intermedia tra le nazioni con una frequenza molto elevata come l’Inghilterra e l’Australia e quelli con frequenza bassa come i paesi dell’Est europeo. Le differenze osservate all’interno delle aree italiane sono di modesta entità, mentre più marcate sono le differenze relative alla esposizione a fattori di rischio: fumo di sigarette, presenza di umidità e muffa nella abitazione, presenza di allergeni domestici. Nel complesso SIDRIA ha riscosso un elevato interesse dal punto di vista scientifico e i dati raccolti rappresentano una contributo importante per l’epidemiologia e la prevenzione delle esposizioni ambientali in Italia.
In Italia, un bambino su 10-12 è affetto (o è stato affetto) da una franca sintomatologia di tipo asmatico, mentre un bambino su 15 soffre di disturbi più lievi come sibili respiratori, costrizione toracica notturna, difficoltà a respirare dopo uno sforzo fisico.
I dati epidemiologici raccolti durante questa indagine hanno consentito mettere in rilievo le cause più importanti della malattia. Pur di fronte ad una grande discussione scientifica su questo tema, i risultati del SIDRIA hanno messo in rilievo i seguenti elementi.
§ Il primo e più importante è l’esposizione al fumo passivo. È stato riscontrato, infatti, che più della metà dei bambini italiani vive in famiglie in cui almeno uno dei genitori è fumatore. In questi bambini è stato osservato un aumento dei casi di asma, o di malattie respiratorie in genere, proprio a causa del fumo dei loro genitori. L’indagine ha potuto stimare che il 15% dei casi di asma in Italia tra i bambini e i ragazzi sono proprio attribuibili al fumo dei genitori. Questo risultato è di elevato importanza per la sanità pubblica, ha avuto una grande ripercussione sulle riviste internazionali, soprattutto negli USA.
§ Il secondo elemento da sottolineare, rispetto alla conoscenza sulle cause della malattia, è il riscontro che, mentre non esiste una grande differenza nella frequenza della patologia nelle varie aree geografiche italiane, esiste – all’interno di una specifica città o di una specifica area metropolitana – una differenza di frequenza della malattia tra chi vive in strade ad alto traffico di mezzi pesanti e chi vive invece in strade lontane dal traffico. Coloro che vivono in prossimità di scarichi diesel hanno, infatti, una maggiore frequenza di sintomi di tipo bronchitico e di asma.
§ Il terzo ed ultimo elemento, solo di recente evidenziato, è quello relativo alla dieta. I bambini che fanno un basso uso di agrumi e di alimenti ricchi vitamina C, hanno una più elevata frequenza di patologia. I bambini che consumano poca frutta, una dieta povera di antiossidanti, corrono un rischio maggiore di sintomi respiratori e di infezioni respiratorie. I risultati relativi all’effetto della dieta e del consumo di agrumi verranno pubblicati sul prossimo numero di Thorax, l’importante rivista scientifica inglese di malattie respiratorie.

Dato il grande interesse che SIDRIA ha sollevato e l’importanza della raccolta di dati epidemiologici di popolazione scientificamente validi, è stata programmata la ripetizione dello studio negli anni 2000-2002. Ciò permetterà di monitorare l’evoluzione della patologia in Italia e valutare il ruolo di nuovi fattori di rischio.
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