Diagnosticare precocemente la malattia significa evitare
500 trapianti di fegato in Italia, 70 nella sola regione Toscana
La Regione Toscana in collaborazione con l’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato e l’Azienda ospedaliera pisana ha istituito la prima campagna di informazione per la prevenzione della cirrosi epatica. Si chiama ‘Ognuno di noi’ ed ha un obiettivo chiaro: ridurre la mortalità per questa malattia ed evitare il ricorso al trapianto di fegato, troppo spesso l’unica soluzione per tornare a svolgere una vita normale. “Subire un trapianto significa sostenere un peso psicologico enorme che vorremmo evitare a chiunque. E noi lo sappiamo bene – dichiara Giovanni Caprio, presidente della sezione toscana dell’AITF (Associazione Italiana dei Trapiantati di Fegato) -. Per questo vogliamo dare il nostro contributo alla campagna. Noi siamo stati fortunati, abbiamo ottenuto come dono non solo un organo, ma la vita stessa. Ma sappiamo che non sempre è così”.
Da 5 anni la Regione Toscana ha sposato questa causa e “con tempi medi di lista d’attesa di quattro mesi, è un’isola felice nella nostra nazione – spiega il prof. Franco Mosca, direttore dell’unità ospedaliera di chirurgia generale e trapianti del presidio di Cisanallo (Pisa) – dove i tempi di attesa arrivano anche a tre anni”. Un esempio che i promotori del congresso propongono come modello esportabile in tutta Italia.