domenica, 30 giugno 2024
Medinews
10 Settembre 2001

LA POLMONITE

Vengono classificate in:
· Polmoniti batteriche (contratte per via aerea, ovvero per inalazione)
· Polmoniti da altri agenti eziologici o “atipiche”
Quelle non batteriche vanno acquistando una notevole importanza epidemiologica, rappresentando attualmente il 50% circa delle infezioni polmonari. Una polmonite può svilupparsi in una persona completamente sana, ma nella maggior parte dei casi sono presenti condizioni che predispongono all’inalazione fino al distretto alveolare di un agente patogeno, limitando in misura variabile i meccanismi di difesa presenti a livello dell’albero respiratorio (riflesso della tosse, alterata efficienza della clearance muco-ciliare, alterazioni chimico-fisiche del secreto bronchiale). Va inoltre ricordato che la compromissione del sistema immunitario che consegue a malattie croniche debilitanti o a trattamenti farmacologici (cortisonici, citostatici, …) è frequente causa di infezioni, broncopolmonari, in cui risultano spesso coinvolti agenti definiti patogeni “opportunisti”. È importante segnalare come la polmonite è in alcuni casi la complicanza di alcune più “comuni” malattie (polmonite in seguito a morbillo, in seguito a influenza, in seguito a bronchite…). È invece un capitolo a parte quello riguardante le infezioni polmonari legate a pazienti con marcata depressione del sistema immunitario per i quali i più importanti agenti patogeni sono rappresentati dal Cytomegalovirus, Pneumocystis carinii (soprattutto nei sieropositivi al virus HIV) e alcune specie di miceti tra cui la Candida e l’Aspergillus.
Le più comuni polmoniti batteriche sono quelle da Pneumococco (responsabile della polmonite lobare e comunemente preceduta da una infezione virale delle prime vie aeree), quelle da Stafilococco aureo (è generalmente quella che si manifesta come complicanza di una influenza nel corso delle grandi epidemie influenzali), quelle da Klebsiella pn. (può causare quadri molto gravi con mortalità che può giungere al 30% dei casi), quelle da Pseudomonas aeruginosa (in soggetti defedati, in bambini, o in quanti siano stati sottoposti a protratte terapie antibiotiche). Caso particolare è la malattia dei legionari (Legionella pn.) , polmonite con caratteristiche intermedie tra forme batteriche e virali che può instaurare quadri molto gravi sino alla compromissione del sensorio e di altri organi ed apparati.
Le polmoniti non batteriche o “atipiche” sono sostenute maggiormente da Virus (Virus influenzale, Adenovirus, Herpes virus, Virus Respiratorio Sinciziale, …), Micoplasma pn., Rickettsia, Coxiella bu. (febbre Q), Chlamydia ps., Candida, Pneumocystis carinii, …

La polmonite può colpire un solo lobo del polmone (polmonite lobare) o interessare più zone (broncopolmonite a focolai isolati o multipli); nelle forme più estese può esservi insufficienza respiratoria, con ipossiemia di grado variabile; in alcuni casi la polmonite può associarsi a versamento pleurico.
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