domenica, 30 giugno 2024
Medinews
15 Novembre 2001

SINTESI DELL’INTERVENTO DEL DR. GIANPIETRO LEONI

La nostra intuizione è stata poi quella di non esaurire i progetti alla pura finalità ludica, ma di approfondire scientificamente i materiali che avevano prodotto, nel primo caso disegni, nel secondo favole.
Nei due casi si è trattato di un percorso intenso e spesso drammatico che ha rafforzato il già consolidato orientamento sulla opportunità di affrontare le patologie gravi non solo ed esclusivamente attraverso l’impiego di irrinunciabili cure, ma anche attraverso il parallelo supporto di altrettanto fondamentali strumenti di natura psicosociale.
Il 2001 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite l’anno del volontariato e tutti sanno di quanto si tratti di un mondo infinito. Non volendo in alcun modo mancare questo appuntamento abbiamo scelto l’area della oncoematologia pediatrica per testimoniare la nostra partecipazione e il significato del nostro impegno, non tanto per svolgere ruoli di natura tecnica che il personale ospedaliero può assolvere, ma per fornire invece quel supporto di natura psico sociale che tanta parte occupa nel garantire proprio “qualità di vita”, nell’intorno del bambino e della sua famiglia.
La famiglia, come abbiamo sperimentato assieme agli amici dell’Aieop, in queste circostanze perde la propria stabilità, la propria solidità, il proprio equilibrio, e riflette drammaticamente anche sul bambino tutto il suo disorientamento.
Qui gioca un ruolo cruciale il volontario che viceversa deve continuare a comunicare, senza cedimenti, con serenità, mantenendo un clima quanto più possibile sereno e un’interazione quanto più possibile aperta sia nei confronti dell’equipe medica, sia nei confronti del piccolo malato, sia nei confronti della sua famiglia.
A questi volontari noi desideriamo poter fornire ogni utile supporto perchè la funzione che svolgono possa ulteriormente rafforzarsi e consolidarsi. E’ una funzione cruciale che richiede adeguata preparazione e training.
Con l’Aieop abbiamo elaborato un programma specifico e ci auguriamo questo possa rappresentare un modello, da replicare in altre aree, a supporto eventualmente anche di altre patologie.
Un ulteriore intervento è rappresentato dalla formazione di gruppi di auto-aiuto fra familiari che hanno o hanno avuto un bambino colpito da tumore. Convinti della utilità di questo approccio, GlaxoSmithKline ha deciso di estendere il proprio interesse agli aspetti psicosociali dell’oncologia pediatrica mettendo a disposizione delle iniziative di auto aiuto esistenti proprie risorse organizzative, soprattutto al fine di favorire il sorgere o il rafforzarsi di questi gruppi intorno al maggior numero possibile di Centri AIEOP operanti sul territorio nazionale.

Tutte queste attività fanno capo ad un approccio che GlaxoWellcome prima e GlaxoSmithKline poi hanno avviato a livello internazionale e locale in maniera molto precisa, coerentemente con la propria missione che non si esaurisce nella scoperta di farmaci vòlti a combattere le malattie, ma si esprime attraverso lo sviluppo di progetti e servizi destinati a migliorare lo stato di salute delle persone.
La nuova domanda di salute richiede infatti non solo un’offerta qualitativamente molto più elevata, ma sostanzialmente più articolata. I bisogni sanitari sono stati investiti nel tempo da un processo di progressiva sofisticazione, si è passati da una società dei bisogni semplici ad una società del bisogno, quale esigenza di benessere e qualità della vita.
Siamo di fatto passati da un approccio fondato soltanto sul concetto di “cura” ad un concetto più ampio che è quello del “prendersi cura” cioè occuparsi della qualità della vita.
Contribuire all’offerta di salute significa pertanto assumere atteggiamenti socialmente responsabili indipendentemente dal settore di provenienza, con approcci tesi a rompere i confini tradizionali di intervento per trovare nuove forme di collaborazione tra i vari operatori, nuove interazioni tra pubblico e privato, nuove alleanze tra organizzazioni governative e non, nuovi progetti in partnership, con una chiara identificazione della ricaduta sulla salute delle persone.
Le responsabilità tra i vari attori dovranno essere condivise e tutti dovranno essere consapevoli che cambierà il modo di fare salute. E’ chiaro che l’industria, in particolare quella che opera nel campo della salute, non potrà limitarsi a credere che il suo compito sia solo quello di ricercare e produrre farmaci. Da lungo tempo per la società che rappresento non è più così: siamo perfettamente consapevoli di dover trovare risposte a problemi trasversali. Come Presidente di GlaxoSmithKline e come responsabile dell’intero settore che rappresento, non posso che riconfermare l’opportunità di questa posizione, dove l’impegno di partecipare al dibattito assume il tono di una chiara e netta assunzione di responsabilità e consapevolezza di ruolo.
Tutto ciò evoca l’ormai più volte richiamato concetto della “welfare community”, cioè di una comunità intera che concorre al benessere dei cittadini, un insieme di risorse e di energie che si integrano per poter produrre utili indotti di natura sociale, ambientale e assistenziale che si traducono in salute e qualità della vita.
Ritengo si debba ormai tendere a creare un network della sussidiarietà, in grado di dare utili contributi alla soluzione di problemi di carico sociale che il Servizio Sanitario nazionale, da solo, non potrà reggere e affrontare.
Per GlaxoSmithkline questo intervento rappresenta la conferma di una responsabilità sociale che ha già visto realizzati diversi progetti, prioritariamente nell’area dell’infanzia e degli anziani e che fanno capo ad una programma specifico che porta il titolo di “Salute e Società”. Tutto questo non vuole soltanto testimoniare un esempio di buona cittadinanza d’impresa, ma vuole offrire un modello concreto di intervento, da leggersi anche in chiave di benchmark.
Il mio auspicio è che questi interventi possano rivelarsi di vantaggio concreto per la collettività ed in particolare per quelle fasce della società che maggiormente richiedono la nostra attenzione.
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