domenica, 30 giugno 2024
Medinews
16 Ottobre 2001

EPIDEMIOLOGIA DEL DIABETE

Tra le cause di questo vero e proprio boom di pazienti – sostengono gli esperti – vanno segnalate, l’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti nello stile di vita legati all’urbanizzazione e all’industrializzazione.

In Italia, i pazienti diabetici noti sono attualmente oltre 1.500.000, ma le proiezioni indicano che nel 2025 questa cifra salirà a 3.300.000. L’insieme dei dati attualmente disponibili consente di definire l’incidenza dei nuovi casi di diabete di tipo 1 nella nostra nazione, anche se quasi esclusivamente limitata all’età preadolescenziale (meno di 15 anni), con valori variabili da 7 a 11 nuovi casi per 100.000 persone in tutte le regioni, con l’unica eccezione della Sardegna dove si raggiunge la punta estrema di 34 nuovi casi. Questi valori sono sostanzialmente simili a quelli americani ed europei, con la punta massima rappresentata dalla Finlandia con 42 nuovi casi.
A tutt’oggi siamo invece ancora lontani dall’avere una conoscenza completa della diffusione del diabete tipo 2 (oltre il 90% nel mondo, circa il 95% in Italia).
Fra le varie popolazioni esistono importanti differenze nella prevalenza di questa forma di diabete e in particolare alcuni gruppi etnici appaiono particolarmente suscettibili. Per quanto riguarda l’Italia si osserva una prevalenza media nella popolazione generale intorno al 3%, che sale al 5.6% qualora si consideri anche il diabete non diagnosticato e la fascia d’età compresa fra i 45 e i 55 anni. La situazione europea è molto simile a quella degli Stati Uniti.



Questi dati consentono tre importanti osservazioni

1. Negli adulti su scala mondiale si sta verificando un’epidemia di diabete
2. L’andamento sembra essere fortemente correlato allo stile di vita e ai cambiamenti socio-economici
3. I Paesi in via di sviluppo e le minoranze più disagiate dei Paesi industrializzati sono quelli a maggior rischio di sviluppare la malattia.

Ne consegue che tutte le nazioni devono essere stimolate a predisporre programmi e piani nazionali per la prevenzione e il controllo del diabete.
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