domenica, 30 giugno 2024
Medinews
19 Aprile 2001

LE MUTAZIONI DEL VIRUS HBV

Nell’infezione “classica” la scomparsa dell’antigene “e” (HBeAg) accompagnata dalla comparsa del relativo anticorpo anti-HBe (HBeAb) è sinonimo di miglioramento clinico del paziente e questo si accompagna alla negativizzazione della carica virale (HBVDNA). Nell’Area Mediterranea sono stati recentemente osservati molti pazienti che sono HBeAb positivi ed HBeAg negativi ma presentano una persistenza della viremia, associata ad un elevato danno epatico. Tutto ciò è stato direttamente correlato con la presenza di un virus mutante (pre-core mutant). L’evidenziazione di questa variante del virus B e la sua particolare localizzazione nel Bacino Mediterraneo (un recente studio Italiano dimostra che circa il 76% dei pazienti con HBV sarebbe pre-core mutant), si riflettono sulla necessità di rivedere la storia naturale dell’infezione, la diagnosi e il trattamento. La gravità dell’infezione nei pazienti pre-core mutant è maggiore così come più severa è l’evoluzione della malattia, la diagnosi è resa più difficile dalla sua similitudine con la remissione clinica e dalla fluttuazione imprevedibile dei parametri bio-umorali e virologici.
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