domenica, 30 giugno 2024
Medinews
21 Febbraio 2001

LA PATOGENESI E L’EVOLUZIONE DELLA MALATTIA

Molti pazienti hanno bassi titoli di autoanticorpi organo e non-organo specifici nel siero, un piccolo sottogruppo sviluppa anticorpi agli antigeni microsomiali del fegato e rene (anti-LKM) mimando il profilo sierologico dell’epatite autoimmune di tipo 2. Non è chiara la relazione tra l’HCV e altre malattie quali la porfiria cutanea tarda, la tiroidite, la sialoadenite e i linfomi non Hodgkin a cellule B.
Molto spesso le infezioni acute sono asintomatiche e restano clinicamente misconosciute. L’epatite grave e la forma fulminante da HCV è estremamente rara. Solo una piccola parte di pazienti con l’epatite C acuta guarisce completamente con l’eradicazione del virus. L’infezione ha invece un’elevata tendenza ad evolvere verso la cronicità (80-85%): questo è probabilmente dovuto alla variabilità genetica del virus che gli permette di sfuggire al controllo del sistema immunitario. La malattia epatica resta asintomatica per molto tempo (in alcuni casi anche per sempre), per cui la maggior parte delle persone scopre casualmente il proprio stato, solitamente in seguito ad analisi del sangue effettuate per altre ragioni, che mettono in evidenza un aumento – spesso modesto – delle transaminasi. L’infezione cronica da HCV dura più di 6 mesi con o senza manifestazioni cliniche di malattia epatica ed extraepatica. I portatori del virus senza segni nè sintomi di malattia epatica e con ALT normali sono definiti come portatori asintomatici di HCV. Le forme di epatite cronica C biochimicamente attive sono caratterizzate da profili di ALT variabili e da uno spettro di lesioni istologiche che variano da forme leggere a forme severe di infiammazione e fibrosi. L’evoluzione a lungo termine dell’infezione è molto variabile. Complessivamente, il 10-20% delle persone con epatite cronica da HCV potrà sviluppare, in un periodo di 20-30 anni, la cirrosi epatica. Una volta che la cirrosi si è manifestata, il rischio di sviluppare un epatocarcinoma (tumore maligno primitivo del fegato) è di 1-4% all’anno. La stessa cirrosi, quando sia di grado severo, ha una mortalità di circa il 50% in 5 anni.



Ci sono alcuni fattori possono essere considerati indicatori del rischio di progressione dell’epatite cronica da HCV:
Fattori virali:
Genotipo: il genotipo 1, ed in particolare il tipo 1b, sembra essere associato ad una evoluzione più severa;
Presenza di quasi-specie: un numero più elevato di quasi-specie virali è stato associato a forme più severe di epatite cronica.
Fattori dell’ospite:
Età al momento dell’infezione: persone più anziane sembrano avere una evoluzione peggiore;
Sesso e razza, anche se non vi sono ancora dati certi sulla influenza di questi fattori sulla evoluzione dell’infezione da HCV.
Altri fattori:
Consumo di alcol: la presenza di un elevato consumo di alcolici peggiora nettamente l’evoluzione dell’epatite cronica da HCV, aumentando la velocità di progressione verso la cirrosi e l’incidenza dell’epatocarcinoma;
Coinfezione da HBV: la presenza della duplice infezione C + B incrementa la severità della malattia ed il rischio di sviluppo dell’epatocarcinoma.
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