domenica, 30 giugno 2024
Medinews
1 Gennaio 2001

COS’È LA METASTASI

La presenza delle cellule neoplastiche in un organo distante non è di per sé un fatto patogeno significativo, ma lo diventa quando la loro crescita genera una popolazione di dimensione clinicamente rilevante. La capacità di dare metastasi e livello clinico è uno dei fattori più importanti che definiscono e determinano la “malignità” di un tumore e il problema clinico legato alla loro presenza resta il problema clinico centrale di tutta l’oncologia moderna.
La presenza di metastasi da origine ad una serie di eventi: compressione, occupazione di spazio, oppure necrosi di cellule del tessuto vicino Gli eventi correlati alle metastasi ossee sono: il dolore, l’ipercalcemia, le fratture. Nel caso di un tumore alla mammella può accadere che un trauma banale provochi una frattura. Questa frattura, se si localizza a livello delle vertebre, può provocare importanti conseguenze: per esempio comprimere il canale vertebrale che contiene il midollo spinale, dando luogo ad una compressione della trasmissione nervosa e della sensitiva che può condurre alla paralisi.
In questi casi le opzioni terapeutiche sono diverse: un trattamento di emergenza, analgesici in combinazione con gli oppioidi maggiori, ma soprattutto un intervento di tipo radioterapico, che bombardando la zona interessata distrugge le cellule neoplastiche in modo da ottenere la decompressione. Spesso però è necessario sottoporsi ad un’operazione chirurgica per togliere la lesione.
C’è da sottolineare in ultima battuta che l’evidenza di una metastasi non è il segnale della fine di ogni speranza. Una donna con tumore al seno che ha una metastasi a livello dell’osso e viene trattata con farmaci specifici ha ancora un’aspettativa di vita mediana che può durare anni.
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