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Medinews
1 Gennaio 2001

LE TECNICHE DI DIAGNOSI

La diagnosi di metastasi ossee può essere effettuata mediante molteplici esami strumentali e di laboratorio. Le tecniche di imaging standard comprendono: la radiografia e la scintigrafia ossea con tecnezio-99m (99m Tc). Le lesioni osteolitiche spesso appaiono alla radiografia come aree a bassa densità ed alla scintigrafia come aree ipercaptanti; nel caso di lesioni da mieloma multiplo tuttavia la scintigrafia risulta spesso normale. Possono essere inoltre utilmente impiegate a scopo diagnostico la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e la tomografia ad emissione di positroni con fluoro-18 (F-18-PET).

La radiografia e la scintigrafia ossea sono le metodiche standard per la diagnosi di metastasi ossee, in particolare la radiografia é l’esame strumentale di scelta sia per la valutazione della risposta al trattamento sia della progressione di malattia.

La tomografia computerizzata costituisce un’utile tecnica strumentale in grado di confermare la diagnosi di metastasi ossee, ma risulta meno sensibile della risonanza magnetica o della F-18-PET.

La risonanza magnetica é dotata di un’elevata sensibilità e può rilevare in modo accurato le modificazioni della struttura ossea associate alla risposta al trattamento, alla progressione di malattia o alle fratture patologiche. Questa metodica strumentale è inoltre la più accurata per la diagnosi di metastasi vertebrali. Un recente studio sulla sensibilità della F-18-PET ha dimostrato che l’esame può rilevare precocemente piccole metastasi ossee da carcinoma della mammella che possono non essere visualizzate dalla tomografia computerizzata.
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