domenica, 30 giugno 2024
Medinews
31 Ottobre 2001

PREVENZIONE

Il rischio di melanoma è particolarmente alto se l’eccessiva esposizione avviene in età giovanile: una corretta prevenzione primaria deve essere impostata fin dalla nascita. In una popolazione come la nostra formata da persone con fototipo 3 e 4 i messaggi devono essere improntati al buon senso e devono essere indirizzati a sostituire il concetto di esposizione solare fine a se stessa e dell’abbronzatura a tutti i costi con il piacere di stare all’aria aperta e il principio di evitare i danni del sole. Più incisivo e mirato deve essere il messaggio indirizzato a persone predisposte che, pur non dovendo generare eccessiva ansia, deve indicare i reali rischi connessi con l’esposizione solare: dalle scottature all’invecchiamento cutaneo e all’insorgenza di tumori della pelle. Possono essere consigliate creme solari ad alta protezione che per essere efficaci devono essere applicate più volte nella giornata, essere resistenti all’acqua e alla traspirazione e contenere filtri per raggi UVA e UVB. Le creme con soli filtri UVB riducendo le scottature favoriscono infatti le esposizioni prolungate che aumentano il rischio di tumori. Data l’incertezza sulla reale efficacia nel prevenire i tumori delle creme con filtri solari è necessario insistere sulla fotoprotezione da attuare con indumenti, cappelli con visiera, camicie, magliette, occhiali ed evitando di stare al sole nelle ore centrali della giornata. Al fine di ridurre il rischio più importante dei tumori cutanei e cioè le scottature in età infantile, i messaggi devono essere rivolti ai genitori, medici scolastici, insegnanti delle scuole elementari, operatori dell’area sportiva. Deve essere coinvolto in particolare il medico di medicina generale che, conoscendo i propri assistiti, è in grado di selezionare le persone a rischio.

Secondaria: screening e campagne per la diagnosi precoce del melanoma

Nel melanoma il controllo dei risultati delle attività di prevenzione primaria è difficile: essi infatti sono documentabili solo a distanza di almeno 10-15 anni e nelle nostre popolazioni le campagne di educazione rivolte alla fotoprotezione sono state intraprese solo negli ultimi anni (l’esposizione alla luce solare è ritenuta il fattore esogeno più importante anche se non l’unico nella genesi del melanoma).
Il documentato miglioramento della prognosi, la continua riduzione dell’incremento della mortalità da melanoma sono fenomeni da riferire solo all’attività di prevenzione secondaria. In effetti è stato possibile dimostrare i risultati favorevoli di tali attività valutando (quasi in tempo reale) le variazioni in percentuale dei casi di melanoma a prognosi sfavorevole misurando lo spessore delle neoplasie, a tutt’oggi il parametro prognostico più accurato.
Anche la riduzione della mortalità può essere evidenziata in un lasso di tempo limitato (4-5 anni). Lo screening di massa rappresenta il miglior intervento di prevenzione secondaria dei tumori. Lo screening di massa del melanoma non è attualmente proponibile per gli alti costi riferibili alla necessità da parte di specialisti dermatologi “esperti” nell’esaminare l’intero ambito cutaneo di tutte le persone al di sopra dei 16-18 anni. Più proponibile è uno screening selettivo diretto a persone a rischio con: familiarità per melanoma, cute pallida che non si abbronza e si scotta al sole, alto numero di nevi comuni o presenza di più nevi atipici, e in particolare ai portatori di lesioni pigmentate che si modificano o presentano aspetti di asimmetria, bordi dentati, colorito molto scuro o policromia, dimensioni superiori a 6 mm (A, B, C, D, E del melanoma).
È evidente che lo screening selettivo deve essere preceduto da una opportuna campagna sanitaria indirizzata a sensibilizzare la popolazione sugli aspetti sopra descritti che portino a sospettare le lesioni pigmentarie potenzialmente pericolose.
Inoltre, vanno sensibilizzati gli operatori sanitari (medici di famiglia, specialisti dermatologi, infermieri ecc.) facendo comprendere l’importanza della loro collaborazione e fornendo nozioni tecniche utili a migliorare le loro capacità diagnostiche.

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