domenica, 30 giugno 2024
Medinews
11 Dicembre 2001

I RISULTATI DELLO STUDIO

Obiettivi: valutare l’efficacia di letrozolo verso tamoxifene come trattamento di prima linea in pazienti in postmenopausa con tumore della mammella allo stadio avanzato sui parametri: tempo alla progressione (parametro principale), tempo al fallimento terapeutico, risposta obiettiva e durata della risposta, beneficio clinico e durata del beneficio clinico, sopravvivenza globale e tollerabilità.

Caratteristiche dello studio: lo studio registrativo (Fase III), multicentrico internazionale, è stato realizzato in doppio cieco, randomizzato.

Pazienti coinvolte: 907 donne in postmenopausa con tumore al seno sono state coinvolte nello studio. Il trial si è svolto in 201 centri in Europa (18 Paesi), Nord America (2 Paesi) e in altri 9 Paesi.

Disegno dello studio: le pazienti sono state avviate al trattamento orale con tamoxifene (20 mg/al giorno) o con letrozolo (2.5 mg/al giorno) secondo uno schema randomizzato. A cadenza semestrale sono stati valutati i parametri principali e secondari previsti dal protocollo. In caso di progressione di malattia le pazienti, sulla base del giudizio del medico, potevano passare all’altro trattamento (fase cross-over).

Risultati:
I risultati dello studio dimostrano che letrozolo ha un’efficacia maggiore di tamoxifene su tutti i parametri valutati.
· Tempo alla progressione (tempo che intercorre tra l’inizio dell’assunzione del trattamento e la comparsa documentata di progressione della malattia). Letrozolo ha prolungato il tempo mediano di comparsa di progressione del tumore di circa 4 mesi rispetto a tamoxifene (9.4 mesi letrozolo verso 6.0 tamoxifene) riducendo il rischio di progressione della malattia di circa il 30% rispetto al tamoxifene.
· Tempo al fallimento terapeutico (tempo che intercorre tra l’inizio dell’assunzione del trattamento e l’interruzione dello stesso per qualunque motivo). Il tempo al fallimento terapeutico è risultato circa 60 % più lungo per le pazienti trattate con Femara rispetto a quelle trattate con tamoxifene (circa 9 mesi per letrozolo verso 5.7 mesi per tamoxifene).
· Risposta obiettiva (risposta completa o risposta parziale, misurate obiettivamente). Letrozolo ha dimostrato una percentuale di risposte obiettive superiore a quella di tamoxifene (32% contro 21%), indipendentemente dal sito principale delle metastasi, dalla precedente somministrazione di terapia anti-estrogenica adiuvante e dallo stato recettoriale.
· Beneficio clinico (risposta totale o risposta parziale o stabilizzazione di malattia per > 24 settimane). Una più alta percentuale di donne in terapia con letrozolo ha dimostrato un beneficio clinico rispetto a tamoxifene (50% contro 38%)
· Sopravvivenza globale. Letrozolo consente un vantaggio statisticamente significativo sulla sopravvivenza rispetto a tamoxifene a 12 e 24 mesi di trattamento. I dati hanno dimostrato inoltre che nel gruppo trattato con letrozolo le donne ad oggi ancora vive sono circa il doppio rispetto a quelle trattate con tamoxifene.
· Autonomia funzionale. La possibilità di mantenere una buona capacità di effettuare le attività quotidiane impatta pesantemente sulla qualità della vita. La valutazione di questo parametro effettuata mediante il Karnofsky Performance Score ha dimostrato che le donne che hanno assunto letrozolo hanno mantenute la loro capacità più a lungo rispetto a quelle che hanno assunto tamoxifene (oltre 4.6 anni con letrozolo verso 3.5 anni con tamoxifene).

Effetti collaterali: entrambi i farmaci sono stati ben tollerati. Gli effetti collaterali più frequenti, evidenziati in meno del 3% delle donne trattate, sono stati vampate (letrozolo 17%, tamoxifene 14%), nausea (letrozolo 7%, tamoxifene 6%) e indebolimento dei capelli (letrozolo 5%, tamoxifene 3%). Inoltre nel gruppo trattato con letrozolo sono stati segnalati 3 eventi tromboembolici seri pari a meno dell’1%, mentre nel gruppo tamoxifene 9 casi, pari a circa il 2%
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