domenica, 30 giugno 2024
Medinews
1 Marzo 2002

L’EPATITE ACUTA

La maggior parte delle infezioni da virus epatitici B e C è asintomatica; a volte però si può manifestare un’epatite acuta. Il quadro clinico delle diverse forme di epatiti acute virali è sostanzialmente sovrapponibile: per stabilire l’eziologia è quindi necessario eseguire la ricerca dei marcatori virali.
Il decorso clinico di una epatite acuta è caratterizzato in modo schematico dalle seguenti fasi:
• Periodo di incubazione: è il tempo che intercorre tra il momento dell’infezione e l’esordio dei sintomi clinici; varia in base al tipo di agente virale: 15-50 giorni per l’epatite A, 2 – 6 mesi per l’epatite B, 15 giorni – 4 mesi per l’epatite C.
• Periodo preitterico: caratterizzato dalla presenza di sintomi aspecifici, quali astenia, inappetenza, nausea, dolore epatico. Dura solitamente pochi giorni.
• Periodo itterico: compaiono la tipica colorazione giallastra della cute (ittero) e delle sclere (subiittero) e la colorazione scura delle urine (color marsala). Tendono invece a scomparire i sintomi della fase preitterica. Gli esami del sangue evidenziano un aumento molto spiccato delle transaminasi. Questa fase ha una durata variabile da 2 a 4 settimane.
• Periodo della convalescenza: la malattia può evolvere favorevolmente e concludersi con la progressiva riduzione delle transaminasi fino a valori di normalità (il che può avvenire nell’arco di alcuni mesi): questo indica l’avvenuta guarigione. L’epatite A e l’epatite E si comportano sempre in questo modo, salvo in alcuni casi in cui la malattia è talmente violenta (fulminante) da portare a morte il paziente in pochi giorni. L’epatite C, come la B e la Delta, può invece guarire entro 6 mesi, ma possono anche persistere oltre tale periodo. In quest’ultimo caso si parla di epatite cronica.
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