domenica, 30 giugno 2024
Medinews
16 Marzo 2002

EPIDEMIOLOGIA

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa il 3% della popolazione mondiale sia infettata dal virus epatitico C e che quindi vi siano nel mondo più di 170 milioni di portatori cronici. La prevalenza di epatite C nelle varie regioni del mondo presenta ampie oscillazioni. Le più basse prevalenze sono state osservate in Paesi quali la Svezia (0,003%) il Regno Unito e la Finlandia (0,02%); le più alte sono state segnalate in Rwanda (17%) e l’Egitto (18,1%). Negli Stati Uniti la prevalenza di epatite C è dell’1,8%, in Giappone del 2,3%.
In Italia sono stati condotti numerosi studi sieroepidemiologici nei donatori di sangue e nella popolazione generale. La prevalenza stimata di anti-HCV tra i donatori di sangue di età compresa tra 20 e 65 anni è risultata dell’1,7%. In gruppi di individui scelti casualmente nella popolazione generale la prevalenza di anti-HCV è risultata così diversificata:

Italia settentrionale: 3,2%
Italia centrale: 8,4%
Italia meridionale 12,6%

La prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età e questo è particolarmente evidente nella popolazione dell’Italia meridionale.

Il consiglio al paziente portatore di virus C è di attenersi ad alcune regole elementari di igiene (rasoi, spazzolino e forbici separati) in considerazione che il suo sangue è da considerarsi infettante. Secondo gli esperti, il paziente può comunque vivere una vita di relazione relativamente tranquilla.

La situazione nel Triveneto
Gli abitanti delle Tre Venezie che anno contratto il virus HCV responsabile dell’epatite C cronica sono all’incirca 250.000, con una prevalenza stabile del 3,2% nella popolazione adulta, in linea quindi con la media del nord Italia.
Nell’arco del decennio passato questa diffusione non ha accennato a diminuire ed è restata su valori stabili, mentre nello stesso periodo l’incidenza, cioè il numero dei nuovi casi, è diminuita del 10%. Ciò si spiega con il fatto che negli anni scorsi sono aumentate moltissimo le misure di controllo sugli emoderivati (le trasfusioni di sangue sono state fino a pochi anni fa il principale veicolo del virus HCV); nel contempo però il virus non da sintomi anche a lungo termine (20-30 anni) ed è perciò molto difficile ‘scoprire’ l’epatite C cronica e impostare una terapia adeguata a base di peginterferone e ribavirina.
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