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Medinews
15 Maggio 2002

CHE COS’E’ LA SIC

La Società Italiana di cardiologia nasce ufficialmente il 20 marzo 1956, come prosecuzione e affermazione della precedente esperienza del Gruppo Cardiologico Italiano (1935). Il presidente attuale è il prof. Massimo Chiariello.

L’attività scientifica
Con il passare degli anni, l’attività scientifica della Società di Cardiologia è diventata sempre più rilevante. Oltre al Congresso Nazionale, che certamente rappresenta la manifestazione annuale di maggior rilievo, la vita scientifica della Società si e svolta con un ritmo regolare durante tutto l’anno solare nelle sezioni regionali, che da nove del 1968 sono diventate tredici.

Attualmente le Sezioni della società sono: Abruzzese-Molisana, Appulo-Lucana, Calabrese, Campana, Emiliano-Romagnolo-Marchigiana, Laziale, Ligure, Lombarda, Piemonte Val d’Aosta, Sarda, Siciliana, Tosco-Umbra e Triveneta.
La Società comprende inoltre i Gruppi di Studio, aperti anche ai non iscritti, dedicati a raccogliere i cultori di aspetti particolari della cardiologia.

L’attività editoriale
Dal gennaio 2000, la rivista scientifica della SIC (Cardiologia) e la rivista scientifica dell’ANMCO (Giornale Italiani di Cardiologia) si sono “fuse” nell’attuale Italian Heart Journal, organo ufficiale della Federazione Italiana di Cardiologia, che rappresenta in Europa entrambe le Società Italiane. La rivista Sic et Simpliciter, nata nel dicembre 1998, costituisce invece il Bollettino ufficiale della SIC.


Un po’ di storia
La maggior parte delle società nazionali di cardiologia nasce all’inizio di questo secolo, quando nuovi strumenti di diagnosi consentono a questa branca della medicina di imporsi come disciplina autonoma. Sono dei primo del secolo riviste esclusivamente legate alla cardiologia come l’ «Archives des Maladies du Coeur, des Vaissaux et du Sang», fondato da Henry Vaquez (1908). L’anno successivo, a cura di James Mackenzie e Tomas Lewis, vide la luce «Heart», il primo periodico in lingua inglese dedicato esclusivamente alla cardiologia, che in seguito continuerà con il prestigioso nome di «British Heart Journal».
In Italia Filiberto Mariani fonda nel 1916 il periodico «Le Malattie del Cuore e dei Vasi» (Editore Luigi Pozzi). Nel 1920 diventerà «Cuore e circolazione» e riceverà un forte impulso dalla direzione di Cesare Frugoni coadiuvato da Cesare Pezzi come redattore capo.
Nel 1935 alcuni dei più illustri studiosi costituiscono il «Gruppo Cardiologico Italiano» sull’esempio di quanto già avvenuto in altri paesi. (Nel 1924 P. White aveva fondato l’«American Heart Association»). Il comitato promotore di questo gruppo era formato da Luigi Zoja, Cesare Frugoni, Domenico Cesa-Bianchi, Cesare Pezzi, Domenico Pace, Riccardo Segre. Negli anni successivi il Gruppo si riunì regolarmente a Milano, poi la sua attività ebbe una battuta d’arresto, per l’esiguo numero dei componenti e per difficoltà economiche. Nel 1940, grazie alla munificenza di Giovanni Recordati, il «Gruppo Cardiologico Italiano» potenziò la propria attività congressuale e si diede il periodico «Folia Cardiologica» che per i successivi 15 anni divenne suo Organo Ufficiale.
Nel 1947 Cesa-Bianchi, Colombi, Frau, Puddu e Salvini proposero di costituire una società denominata «Associazione Italiana di Cardiologia» e dettarono delle norme statutarie senza, però, una loro registrazione legale. La attuale denominazione di «Società Italiana di Cardiologia» risulta registrata soltanto il 20 marzo 1956. Da allora la Società vide accrescere il suo prestigio riuscendo a coagulare intorno a sé l’interesse dei Cardiologi italiani e stranieri tenendo congressi a cadenza regolare e pubblicando autonomamente gli «Atti» congressuali e, come organo ufficiale della Società, un proprio «Bollettino». Negli anni ’80 il «Bollettino» si trasformò, durante la presidenza di Attilio Reale, che nel 1990 divenne anche Presidente della Società Europea di Cardiologia, in «Cardiologia» una rivista di più ampio respiro, citata nell’Index Medicus. Da due anni la rivista Cardiologia (espressione appunto della componente Sic della cardiologia italiana) si è unificata con il Giornale Italiana di Cardiologia (espressione della componente ospedaliera) dando vita all’attuale Italiana Heart Journal.
Attualmente la Società Italiana di cardiologia comprende nel suo seno anche sezioni regionali che riuniscono associati residenti od operanti nelle singole regioni o in regioni limitrofe nonché Gruppi di Studio, aperti anche ai non membri della Società, dedicati a raccogliere i cultori di aspetti particolari della cardiologia.

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