domenica, 30 giugno 2024
Medinews
13 Giugno 2002

L’HOSPICE SACRO CUORE

L’equipe operativa multidisciplinareè formata da:

· medico palliativista (dr.ssa Patrizia Ginobbi – dr. Walter Tirelli), che programma il piano di cura ed organizza il servizio ed il turn-over dei pazienti
· infermiere, figura di spicco del team che oltre a svolgere le normali mansioni di sua competenza ha anche la funzione di coordinamento tra paziente e medico curante, in quanto:
o monitorizza il controllo del dolore e dei sintomi
o presta attenzione ai disagi psicologici del paziente e della famiglia, mettendone al corrente gli operatori dell’equipe.
· assistente sociale: ha un ruolo nel valutare i criteri di ammissione dei pazienti (turn-over); presta particolare attenzione ai bisogni di natura socio-ambientale.
· psicologo: realizza due tipi di intervento:
o è a disposizione degli operatori che spesso possono trovarsi sottoposti ad una forte tensione morale ed emotiva; organizza periodicamente gruppi di supervisione o (in caso di necessità) colloqui singoli;
o effettua dei colloqui con il paziente e i familiari in particolari situazioni di disagio psicologico e disattabilità alle situazioni contingenti che il resto degli operatori dell’equipe non riescono ad affrontare.
La sorveglianza psicologica del team dei curanti, la cui buona performance emozionale è alla base dell’ottimizzazione terapeutica in questa delicata fase della malattia cronica, è fornita dal dr. Luigi Lombardo. La presenza dello psicologo è opportuna inoltre per proporre criteri attitudinali e di solidità psicologica per un’attività (la nostra) così tanto coinvolgente dal punto di vista emozionale.
· volontari: operano in stretto contatto con il medico e gli infermieri. In linea generale, le attività dei volontari possono essere così sintetizzate:
o compagnia
o supporto alle famiglie
o socializzazione: conquistare la fiducia della famiglia, interessarsi con discrezione delle sue abitudini, proporsi all’ammalato con delicatezza ed umiltà.
Ogni UOCP sa quanto sia preziosa, nell’assistenza al malato terminale, il rapporto umano e sociale di chiunque voglia dare aiuto e solidarietà agli altri. Ogni volontario della UOCP deve avere una sua identità e formazione specifica acquisita attraverso corsi di formazione teorici e pratici, corsi di aggiornamento e la partecipazione a riunioni periodiche con altri operatori per discutere dei casi più problematici.
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