Chicago, 5 giugno 2016 – Nello studio CheckMate -012, tasso di risposte obiettive confermato del 57% nei pazienti con espressione di PD-L1 ≥1% in entrambe le coorti con regime di combinazione nivolumab e ipilimumab, il doppio rispetto al tasso di risposte riportato precedentemente con nivolumab in monoterapia
Le coorti col regime di combinazione hanno mostrato un incremento dell’efficacia con l’aumentare dell’espressione di PD-L1, con un tasso di risposte del 92% nei pazienti con espressione di PD-L1 ≥50%
Migliore sicurezza e tollerabilità osservate nelle coorti col regime di combinazione nivolumab e ipilimumab rispetto a quelle precedentemente studiate nel tumore del polmone non a piccole cellule
“I risultati di questo studio forniscono importanti approfondimenti sull’immunoterapia di combinazione nivolumab e ipilimumab e supportano il potenziale di questa combinazione come opzione di trattamento in prima linea nel tumore del polmone non a piccole cellule avanzato”, ha affermato il dott. Matthew D. Hellmann, Memorial Sloan Kettering Cancer Center. “La frequenza, la profondità e la durata della risposte nei pazienti trattati con la combinazione, in particolare in quelli con una più alta espressione di PD-L1, sono incoraggianti. Aspettiamo l’esito di ulteriori ricerche su questa combinazione in prima linea nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule.”
I risultati di CheckMate -012 continuano a confermare la schedula di dosaggio selezionata (3 mg/kg di nivolumab ogni due settimane e 1 mg/kg di ipilimumab ogni 6 settimane) in valutazione in altri studi, incluso lo studio di fase III CheckMate -227 che confronta nivolumab, il regime di combinazione nivolumab e ipilimumab e nivolumab in associazione a chemioterapia a base di platino vs la sola chemioterapia a base di platino in pazienti con NSCLC in stadio IV o recidivante, naïve alla chemioterapia.
“Questi risultati in prima linea nel tumore del polmone avanzato non a piccole cellule con il regime di combinazione nivolumab e ipilimumab sono convincenti. I dati rinforzano il nostro approccio nell’identificare una schedula di dosaggio della combinazione ottimizzata per un altro studio nei pazienti con NSCLC avanzato. Continuiamo a progredire con la ricerca clinica nel campo dell’immuno-oncologia e il nostro obiettivo è offrire ai pazienti con tumore del polmone trattati in prima linea il potenziale per risultati migliori”, ha commentato Jean Viallet, Global Clinical Research Lead, Oncology, Bristol-Myers Squibb.