L’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e la Society of Surgical Oncology (SSO) hanno congiuntamente sviluppato linee guida, basate sull’evidenza, sull’uso della mappatura linfatica e della biopsia del linfonodo sentinella per la stadiazione di pazienti che ricevono nuova diagnosi di melanoma. Esperti delle due società statunitensi hanno a questo scopo condotto una revisione sistematica dettagliata della letteratura pubblicata…
In studi di fase III, ipilimumab e vemurafenib hanno entrambi dimostrato migliorare la sopravvivenza nei pazienti con melanoma metastatico. Sebbene vemurafenib sia associato a una attività a rapida insorgenza, le risposte sono spesso di durata limitata. Al contrario, le risposte a ipilimumab si manifestano più tardivamente, ma risultano più durature. Al momento esistono dati relativi alla sequenza consigliabile per questi due agenti…
Dabrafenib, un inibitore di BRAF mutato, ha mostrato attività clinica associata a un profilo di sicurezza favorevole in studi di fase 1 e 2 nei pazienti con melanoma metastatico che presenta mutazione di BRAF(V600). Ricercatori europei, tra cui un gruppo di italiani dell’Istituto Oncologico Veneto, ma anche colleghi russi, canadesi e statunitensi hanno condotto uno studio multicentrico, aperto, randomizzato, controllato, di fase 3, per esaminare…
Il blocco del recettore inibitorio di morte programmata 1 (PD-1), espresso sulle cellule T, può portare al controllo della resistenza immunitaria. Ricercatori dei più importanti centri oncologici statunitensi hanno valutato l’attività antitumorale e il profilo di sicurezza del derivato BMS-936558, un anticorpo che specificamente blocca PD-1. Nello studio pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine, sono stati arruolati pazienti…
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NUOVI FARMACI PER L’ONCOLOGIA: DALLE PROSPETTIVE BIOLOGICHE ALLA REALTA’ CLINICA Ferrara, 14 settembre 2012 Scarica il programma
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Questa pubblicazione è resa possibile da un educational grant di Bristol-Myers Squibb