I recenti avanzamenti delle conoscenze sull’immunologia e sulla biologia molecolare del melanoma hanno portato a trattare i pazienti con tumore avanzato o non resecabile con immunoterapici (ipilimumab) e farmaci target (inibitori di BRAF: vemurafenib e dabrafenib). Il meccanismo d’azione di queste terapie è diverso, ma potenzialmente complementare. Se, da un lato, gli inibitori di BRAF offrono una rapida regressione del tumore, i pazienti possono acquisire altrettanto…
Recenti studi hanno rivelato variazioni geografiche del rischio di seconde neoplasie maligne primarie (SPM) dopo melanoma cutaneo maligno e tumore della pelle non melanoma. Per fornire l’analisi più ampia sul rischio di SPM dopo tumori della pelle in Canada e per evidenziare associazioni che chiariscano patologie comuni legate ai tumori maligni, ricercatori della University of Alberta a Edmonton hanno calcolato i rischi relativi di sviluppo di SPM, dopo diagnosi di…
Nello studio BRIM-3, vemurafenib è stato associato a una riduzione del rischio di morte e progressione della malattia, rispetto a dacarbazina, nei pazienti con melanoma avanzato positivo alla mutazione del gene BRAFV600. In questo articolo, i ricercatori (in Italia, i gruppi dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Ospedale Universitario, Istituto Toscano Tumori di Siena) presentano un’analisi con estensione del…
Dato che la maggior parte dei melanomi diventa resistente e progredisce, la combinazione di inibitori di BRAF (BRAFi) selettivi con l’immunoterapia è stata proposta per ottenere risposte durature al trattamento. In questo studio, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, i ricercatori del German Dermatologic Cooperative Oncology Group (DeCOG) hanno esplorato l’impatto di BRAFi selettivi sul sistema immunitario dell’ospite, attraverso la valutazione dei dati clinici, del…
Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui
Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui
Per sospendere la ricezione di questa newsletter, clicca qui
Questa pubblicazione è resa possibile da un educational grant di Bristol-Myers Squibb