domenica, 30 giugno 2024
Medinews
26 Settembre 2002

Dolore, italia fanalino di coda in europa

“Serve una battaglia a tutto campo”

Allarme della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG): “il gruppo di lavoro ministeriale non viene riconvocato da oltre un anno”

Roma, 21 settembre 2002 – Il controllo del dolore dentro e fuori l’ospedale non ha ancora raggiunto in Italia uno standard auspicabile. Eppure il dolore severo è uno dei sintomi più drammatici che ogni paziente può provare durante una malattia e nel cancro in fase avanzata aggiunge sofferenza ad una malattia già inguaribile.
Tutto questo avviene nonostante oggi siano disponibili rimedi efficaci e di semplice utilizzo come gli analgesici oppiacei e in particolare la morfina, capostipite di questi farmaci. E nonostante, da poco più di un anno, sia entrata in vigore nel nostro Paese una legge che ha semplificato le norme che regolano la prescrizione degli oppioidi mettendo a disposizione dei medici un nuovo ricettario che consente una prescrizione semplificata.
La denuncia viene dalla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) da anni in prima fila nella battaglia per una vita senza dolore evitabile. “Ci siamo sempre mossi con determinazione – spiega Claudio Blengini, referente nazionale Simg sul problema dolore – sia quando è stato necessario promuovere il gruppo di lavoro Ministeriale che durante l’iter parlamentare della legge per sostenerla quando sembrava potesse non venire ratificata. Purtroppo però il gruppo di lavoro sul dolore, pur non essendo mai stato destituito, da oltre un anno non viene più riconvocato e questo la dice lunga su quello che si sarebbe potuto fare a livello di informazione e formazione e che invece non è stato fatto”.

“Inoltre – continua Blengini – lo stesso gruppo di lavoro, in accordo con le indicazioni dell’OMS, aveva anche previsto la necessità di percorsi formativi per tutti i medici e gli operatori sanitari, ed una campagna di informazione per la popolazione. Un vero e proprio piano coordinato centralmente ma da sviluppare capillarmente nelle diverse realtà, unica strada, come insegna l’esperienza di altri Paesi, per modificare radicalmente la situazione ed allinearsi in pochi anni agli standard europei.
“il gruppo di lavoro ministeriale sul dolore ha lavorato con rapidità ed efficacia costruendo le basi per la legge sulle norme di prescrizione e consegnando ai medici un ricettario di semplice uso”.
Nel plauso all’iniziativa del Tribunale per i diritti del malato, Blengini sottolinea come “la battaglia per una vita senza dolore debba essere ‘a tutto campo’ che deve vedere coinvolti non solo l’ospedale ma anche e soprattutto il territorio e in particolare la medicina di famiglia. E’ sul territorio infatti che vengono curati la maggior parte dei malati con dolore cronico severo”
“La lotta al dolore evitabile in Italia – spiega il dr. Maurizio Cancian responsabile nazionale dell’Area Oncologica SIMG – richiede, oltre alla nuova legge, una campagna di informazione ai cittadini, esperienze di formazione appropriate per gli operatori sanitari, un efficace sistema di monitoraggio sull’andamento del consumo di morfina. Fino al 1993 anche la Francia era nella stessa situazione dell’Italia, ora è allineata agli standard europei grazie a questi strumenti, non serve inventare nulla ma è necessario rimettere in moto una macchina che si è fermata”.
“La SIMG – concludono Cancian e Blengini – continuerà ad essere in prima fila in questa battaglia con ricerca e formazione, gli strumenti propri di una Società Scientifica, e rivolge un appello al Ministro della salute affinché al più presto il gruppo di lavoro ministeriale possa essere messo in grado di riprendere il proprio cammino.
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