domenica, 30 giugno 2024
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9 Dicembre 2002

TUMORE DEL CAVO ORALE, AL REGINA ELENA I PRIMI AUTOTRAPIANTI DI MANDIBOLA

Sperimentata con successo una tecnica chirurgica innovativa

Roma, 9 dicembre 2002 – Una nuova tecnica chirurgica promette di rivoluzionare l’approccio al cancro del cavo orale, che in Italia colpisce 6-7000 persone ogni anno e rappresenta per incidenza la seconda neoplasia tra tutti i tumori della testa e del collo.

Si tratta dell’autotrapianto di mandibola, che per ora viene eseguito solo al Regina Elena di Roma, all’Istituto Europeo di Oncologia e all’Istituto Tumori di Milano. “Fino ad oggi – spiega il prof. Giuseppe Spriano, primario della Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia oncologica cervico facciale del Regina Elena – l’infiltrazione del tumore alla mandibola spesso era considerata addirittura inoperabile, segnando di fatto il destino dei pazienti. Negli altri casi, le strade percorse erano sostanzialmente tre, tutte con gravi limiti e scarsi risultati. La prima soluzione prevedeva la non sostituzione della mandibola, lasciando i malati con evidenti danni estetici e funzionali. La seconda, l’innesto di una placca di metallo, che andava però incontro ad alti rischi di rigetto. Infine, la sua sostituzione con un frammento osseo prelevato dalla gamba, il cui rimodellamento era enormemente difficoltoso. Cosa prevede questo nuovo intervento? La mandibola, una volta rimossa – prosegue l’esperto – viene separata dal tumore, sterilizzata con un doppio processo di congelamento in grado di sterilizzare eventuali cellule tumorali che infiltrano l’osso, e ri-trapiantata. Al fine di garantirne l’attecchimento, la mandibola viene avvolta dal periostio (la membrana nutritizia che fascia tutte le ossa) prelevato dal radio dell’avambraccio e reso vitale dalla presenza di un’arteria e di una vena del periostio stesso innestate, con un autotrapianto microvascolare, ad una corrispondente arteria e vena del collo”.
I risultati ottenuti – garantisce il prof. Spiano – sono eccellenti, sia dal punto di vista della radicalità dell’asportazione, sia del recupero della funzione della mandibola. Il paziente operato riprende le normali attività di masticazione al massimo dopo tre settimane.
Nell’ultimo mese al Regina Elena l’equipe di otorino e chirurghi plastici guidata dal prof. Spriano ha operato con successo due pazienti. “Il nostro obiettivo – conclude il primario – è di arrivare a fare almeno 20 interventi all’anno”.
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