Anno II – Numero 70 – 4 novembre 2021
Comitato scientifico editoriale: Saverio Cinieri, Francesco Perrone, Massimo Di Maio, Antonio Russo
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001

Annals of Oncology

STUDIO VAX-ON SUI TRATTAMENTI ANTITUMORALI ATTIVI DURANTE L’INTERO PROGRAMMA DI VACCINAZIONE ANTI COVID-19

I risultati mostrano un profilo di sicurezza favorevole del vaccino a mRNA in pazienti con tumori solidi in trattamento attivo

In un’ampia popolazione di pazienti con tumori solidi in trattamento antitumorale attivo, i ricercatori confermano un profilo di sicurezza favorevole del vaccino a mRNA BNT162b2, rassicurando sulla prosecuzione delle terapie anticancro attive durante l’intero programma vaccinale. La risposta umorale alla prima dose è risultata inadeguata, ma la seconda dose di richiamo ha indotto un aumento esponenziale del titolo di IgG e un elevato tasso di sieroconversione, in contrasto quindi ai ritardi della schedula di vaccinazione. Anche se alcune caratteristiche cliniche prevedono una ridotta immunogenicità, sono necessari ulteriori studi a conferma della loro rilevanza. I risultati dello studio Vax-On sono stati pubblicati online il 19 settembre 2021 in Annals of Oncology.
Nello studio osservazionale Vax-On, Fabrizio Nelli e colleghi del Dipartimento di Oncologia e Ematologia, Oncologia Medica, dell’Ospedale centrale di Belcolle di Viterbo, hanno valutato gli effetti del trattamento antitumorale attivo sulla sicurezza e immunogenicità del vaccino a mRNA BNT162b2 in pazienti con tumori solidi. Sono stati arruolati prospetticamente pazienti che avevano iniziato il programma di vaccinazione (con la seconda dose somministrata dopo tre settimane dalla prima) con mRNA-BNT162b2 dal 9 marzo al 12 aprile 2021 (tempo 1). La coorte di studio era rappresentata da pazienti in trattamento …
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Nature Medicine

I PAZIENTI ONCOLOGICI IN CHEMIOTERAPIA POTREBBERO NON ESSERE COMPLETAMENTE PROTETTI DA DUE DOSI DI VACCINO ANTI COVID-19

I ricercatori osservano risposte immunitarie al vaccino anti COVID-19 più basse nei pazienti in chemioterapia; la terza dose di vaccino Pfizer-BioNTech aumenta la risposta

La pandemia di COVID-19 ha rappresentato un periodo particolarmente stressante per i pazienti con cancro sottoposti a chemioterapia, trattamento che colpisce non solo il cancro ma anche le cellule immunitarie necessarie a difenderci dalle infezioni. Una nuova ricerca della University of Arizona Health Sciences ha rivelato che i pazienti in chemioterapia attiva hanno avuto una risposta immunitaria più bassa alle due dosi di vaccino, ma una terza dose ne ha innalzato la risposta.
“Volevamo essere sicuri di capire il livello di protezione offerto dai vaccini anti COVID-19 nei pazienti oncologici, specialmente perchè le restrizioni erano state ridotte e cominciavano a diffondersi varianti più contagiose,” afferma Rachna Shroffcontinua a leggere


Importanza degli screeningIstituto Superiore di SanitàIl commissario straordinario per l’emergenza

DURANTE LA PANDEMIA DI COVID-19, LE DIAGNOSI DI TUMORE DEL COLON-RETTO SONO DIMINUITE DI OLTRE IL 40% 

Il numero di casi di tumore del colon-retto diagnosticati in un anno si è ridotto del 40% durante la pandemia di COVID-19

Il numero di diagnosi di tumore del colon-retto (CRC) è diminuito drasticamente del 40% nell’arco di un anno, durante la pandemia di COVID-19, secondo una ricerca presentata al Corso UEG Week Virtual 2021.
La ricerca, condotta in vari ospedali spagnoli, ha paragonato i dati del primo anno di pandemia di COVID-19 con quelli dell’anno precedente. Dei 1.385 casi di tumore del colon-retto diagnosticati in un periodo di due anni, circa due terzi (868 casi, 62,7%) sono stati diagnosticati nell’anno precedente la pandemia, basandosi su 24.860 colonscopie. Al contrario, solo 517 casi (37,3%) sono stati diagnosticati durante la pandemia, che ha causato ... continua a leggere


Misure di sanità pubblica negli Stati Uniti

L’ASSISTENZA ONCOLOGICA RIMANE SOTTO PRESSIONE CON LA PANDEMIA DI COVID-19 IN CORSO

La ripresa della pandemia di COVID-19 ha riportato alla luce le difficoltà di pazienti e medici che si pensavano risolte e ha presentato situazioni stressanti per gli stessi pazienti e operatori

In alcuni Stati d’America, in particolare quelli con tassi di vaccinazione più bassi, gli ospedali hanno affrontato emergenze tali da essere costretti a ritardare molte procedure, compresi i trattamenti contro il cancro. Cosa dovrebbero fare gli oncologi quando le circostanze della pandemia impediscono ai pazienti di ricevere le terapie pianificate o procurano ritardi o interruzioni delle cure mediche?
Tenere sotto controllo la pandemia
La risposta migliore, ma difficile da realizzare nel breve termine, è ridurre la pressione della pandemia sui sistemi sanitari. È una sfida per gli studi medici che spesso non riescono … continua a leggere


 




COVID, NUMERO DI MORTI NON VACCINATI 23 VOLTE PIÙ ALTO DEI VACCINATI

In 8 mesi, dall’1 febbraio al 5 ottobre 2021, sono stati 38.096 i morti con positività a SARS-CoV-2. Tra questi, 33.620 non avevano ancora ricevuto neanche una dose di vaccino anti-Covid, mentre 1.440 sono i decessi di persone vaccinate con ciclo completo (3,7% del totale del periodo considerato). In pratica, i morti che risultano non vaccinati sono 23 volte in più di quelli che avevano ricevuto la doppia dose e sono stati ugualmente stroncati dal virus. È quanto emerge da un approfondimento contenuto nel report periodico sulla mortalità dell’Istituto superiore di sanità (ISS) e basato sull’analisi di un campione di 671 cartelle cliniche di persone decedute avvenuti nel periodo analizzato.
L’analisi delle caratteristiche dei morti indica che la presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e … continua a leggere


Johnson & Johnson

‘RICHIAMO CON LO STESSO VACCINO PROTEGGE AL 100% DA FORME GRAVI’

“Quando viene somministrato un richiamo del vaccino di Johnson & Johnson, come per tutti gli altri vaccini, la forza della protezione contro Covid-19 aumenta ulteriormente”. In particolare, “lo studio di fase 3 Ensemble 2 ha dimostrato che una seconda dose del vaccino di Johnson & Johnson, somministrata 56 giorni dopo la prima, ha fornito il 100% di protezione contro le forme gravi/critiche di Covid”. E oltre a questi dati a 2 mesi, ce ne sono altri secondo cui il richiamo ‘omologo’ “a 6 mesi ha fornito un aumento degli anticorpi di 12 volte”. Lo ricorda Janssen, divisione farmaceutica di Johnson & Johnson (J&J), mentre in Italia si prospetta l’ipotesi di un richiamo ‘eterologo’ per chi ha ricevuto lo scudo anti-Covid monodose.
L’azienda, in una dichiarazione diffusa per fare il punto sulle evidenze ad … continua a leggere


 


‘OBIETTIVO È ARRIVARE A 90% DI PRIME DOSI’ DI VACCINO ANTI-COVID

Per i vaccini anti Covid in Italia, “la campagna sta continuando, perché il nostro obiettivo è sfondare la soglia dell’86% di prime dosi per portarci ancora più avanti verso il 90%”. Così il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, nel messaggio inviato in occasione del Salone della Giustizia.
“I dibattiti di questa edizione del Salone della Giustizia affrontano diversi temi di attualità, che hanno sullo sfondo la ripresa economica e sociale, quindi il ritorno alla normalità. Una normalità che stiamo riscoprendo grazie all’effetto di una campagna vaccinale senza precedenti, che ha portato in pochi mesi – continua Figliuolo – a proteggere con almeno una dose oltre 46 milioni e mezzo di cittadini in Italia, un numero pari a più dell’86% della popolazione over 12 destinataria del  … continua a leggere


Il sondaggio

TERZA DOSE PER TUTTI, 61% ITALIANI DICE SÌ

Sei italiani su dieci sono favorevoli alla terza dose di vaccino anti-Covid per tutti. È quanto emerge da un sondaggio Emg-Different/Adnkronos. Alla domanda: ‘lei è favorevole o contrario alla terza dose di vaccino per tutti?’, il 61% degli intervistati si è detto favorevole, il 28% contrario, mentre l’11% preferisce non rispondere.
Omogenea la distribuzione delle risposte secondo il genere: 60% favorevoli gli uomini, 62% le donne. Più articolata la risposta se si prende come parametro le fasce d’età: tra i favorevoli alla terza dose, infatti, ben il 72% è over 55, dato che scende al 58% per la fascia 18-34 anni e addirittura al 52% per quella tra i 35 e i 54 anni. Diversificata la risposta anche se si prendono come riferimento le aree geografiche del Paese. Tra i favorevoli alla terza dose ben il 71% è residente al Centro 
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