Numero 1 –  18 giugno 2021
Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001

“EQUITÀ, PER OGNI PAZIENTE OGNI GIORNO E OVUNQUE”

L’edizione 2021 dell’ASCO ha portato numerose comunicazioni importanti fra le principali neoplasie, ma soprattutto ha posto un problema, scelto anche nel titolo del congresso, sulla necessità di garantire equità: equità alle code, equità ai trattamenti, equità alla diagnosi precoce, equità in una fase sconvolta dalla pandemia. Nel nostro Paese i ritardi negli screening, nei follow-up, i rinvii delle visite durante la fase più acuta della pandemia, rischia di sciupare anni in cui in ogni angolo del Paese ai pazienti oncologici sono stati garantiti gli esami di screening, la diagnosi precoce, e le terapie più efficaci. Al pari di quanto chiedono i colleghi americani dell’ASCO, anche in Italia dobbiamo recuperare questo terreno perduto e affrontare il tema dell’equità per garantire l’accesso a tutti in ogni Regione. Numerose sono le novità scientifiche e gli studi presentati in questo congresso, e come AIOM, e come ormai tradizione, abbiamo deciso di approfondire in un convegno di due giorni appositamente dedicato alle novità emerse nel più importante congresso mondiale di oncologia. E come giusto che sia, anche Aiomnews speciale post ASCO intende fornire un servizio a tutti gli oncologi che non hanno potuto collegarsi o seguire questa due giorni per intero, per garantire la corretta comunicazione sulle novità presentate al congresso ASCO.

Ci auguriamo che questo servizio possa essere apprezzato da tutti i soci. Buona lettura!

Giordano Beretta
Presidente Nazionale AIOM


LUNG CANCER

L’ASCO 2021 conferma come il tumore del polmone sia una patologia in continua evoluzione con dei risultati molto promettenti sia nel setting della malattia precoce che avanzata.
Tra le novità principali emerge come l’anticipazione dell’immunoterapia agli stadi precoci di malattia si confermi come una strategia terapeutica potenzialmente rivoluzionaria. Sono stati, infatti, presentati i risultati dello studio IMpower 010, cioè i primi risultati di uno studio di fase tre randomizzato con immunoterapia nel setting adiuvante. Lo studio includeva pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule operati e sottoposti a chemioterapia adiuvante. Ha dimostrato un vantaggio in sopravvivenza libera da malattia, soprattutto nei pazienti affetti da tumore che esprimono PDL1. Questo a fronte di un profilo di tollerabilità che già conosciamo e che è assolutamente ben tollerato. Restiamo in attesa dei dati aggiornati, soprattutto per la sopravvivenza, ma questi primi risultati hanno davvero la potenzialità di cambiare, in un futuro non troppo lontano, la pratica clinicacontinua a leggere



GASTROINTESTINAL (NO COLORECTAL) COLORECTAL CANCER MELANOMA E TUMORI CUTANEI NON MELANOMA

Al congresso ASCO sono stati portati i risultati di interessanti studi condotti nei tumori gastrointestinali. In particolare, è stata condotta una sessione orale con nove presentazioni che hanno riguardato prevalentemente l’utilizzo di immunoterapia nei tumori gastroesofagei e il trattamento chemioterapico intra-arterioso epatico nell’epatocarcinoma.
Tre presentazioni (Checkmate 648, ESCORT-1st e Checkmate 649) hanno evidenziato un beneficio dall’aggiunta di anticorpi inibitori di checkpoint immunitari alla chemioterapia in pazienti con carcinomi esofago-gastrici avanzati. In particolare, la studio Checkmate 649 ha avuto un aggiornamento dei dati confermando che la combinazione di Nivolumab e chemioterapia aumenta la sopravvivenza rispetto a sola chemioterapia in pazienti con adenocarcinomi dell’esofago, giunzione esofago-gastrica o stomaco (sopravvivenza mediana di 13.8 verso 11.6 mesi con HR 0.80 in tutta la popolazione arruolata in studio, 14.4 verso 11.1 mesi con HR 0.70 nella popolazione selezionata per espressione combinata di PD-L1 > 5%). Dati similari sono stati ottenuti anche nei carcinomi squamosi dell’esofago sempre con Nivolumab (studio Checkmate 648) a anche con Camrelizumab (studio ESCORT-1st)….continua a leggere



Sono due i temi principali emersi al congresso ASCO 2021 sul trattamento del tumore del colon-retto. Il primo è quello della terapia personalizzata e quindi dell’utilizzo dei farmaci mirati su target molecolare, argomento che è in fase di espansione nell’ambito dei tumori colo-rettali. Il secondo tema riguarda la terapia di mantenimento argomento più inerente la strategia terapeutica dopo terapia di induzione di prima linea. In particolare quattro studi abbiamo selezionato per avere evidenziato i risultati più interessanti.
Il primo studio è il KEYNOTE 177 il quale confronta in prima linea nei pazienti con tumore del colon con alta instabilità microsatellitare, pembrolizumab vs terapia standard. E’ stato evidenziato come l’immunoterapico in prima linea impatta notevolmente in importanti outcome clinici come la Progression Free Survival la Progression Free Survival 2, la % di risposte e la qualità della vita. E’ uno studio che avrà un forte impatto e che cambierà la nostra pratica clinica in tale setting di pazienti..
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Sono stati diversi i contributi scientifici dell’ASCO di quest’anno al trattamento del melanoma. Abbiamo focalizzato l’attenzione su quattro diversi aspetti, selezionando gli abstract dei lavori complessivi:
– Setting metastatico nella prima linea di trattamento nei pazienti non pretrattati
– Setting metastatico nella prima linea di trattamento nei pazienti pretrattati
– Nel neo-adiuvante
– Nell’adiuvante
Per il setting metastatico nella prima linea, che è quello che più coinvolge quotidianamente l’oncologo, abbiamo quattro studi per cui esiste un follow up di 5 anni ciascuno, a conferma di risultati già comunicati in precedenti setting. Nello specifico si parla del melanoma in fase avanzata metastatico localmente avanzato non operabile con il Check-Mate 067 (doppietta ipilimumab-nivolumab). La doppietta del checkpoint inhibitors conferma la sua superiorità con un follow up di 6 anni e mezzo e stabilisce una mediana di sopravvivenza globale di 72 mesi. Per i tumori con mutazione di Braf abbiamo altri cinque anni di conferma per il Columbus, che verifica l’attività della doppietta di più recente introduzione. I due parametri di outcome sono confermati a 5 anni con una PFS che supera i 14 mesi e una sopravvivenza globale intorno a 33…continua a leggere


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