Newsletter settimanale Aiom
Anno XX - Numero 845 - 18 gennaio 2022

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Matteo Lambertini, Francesca Poggio, Eva Blondeaux (IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova), Carlo Messina, (A.R.N.A.S. Civico di Palermo)

Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini



Oggi in Oncologia
 


Adjuvant Palbociclib for Early Breast Cancer: The PALLAS Trial Results (ABCSG-42/AFT-05/BIG-14-03)

Palbociclib is a cyclin-dependent kinase 4 and 6 inhibitor approved for advanced breast cancer. In the adjuvant setting, the potential value of adding palbociclib to endocrine therapy for hormone receptor-positive breast cancer has not been confirmed. In the prospective, randomized, phase III PALLAS trial, patients with hormone receptor-positive, human epidermal growth factor receptor 2-negative early breast cancer were randomly assigned to receive 2 years of palbociclib… (leggi tutto)

Il carcinoma mammario è il tumore maligno più frequente nelle donne in tutto il mondo. Il sottotipo luminale è il più diffuso e, quando diagnosticato in fase precoce, il trattamento endocrino adiuvante (ET) per almeno 5 anni costituisce lo standard di cura, dopo chirurgia, radioterapia e chemioterapia se indicate.
Palbociclib è un inibitore di CDK4/6 che, in combinazione con la terapia endocrina, aumenta i tassi di sopravvivenza libera da progressione e risposta obiettiva nelle pazienti con carcinoma mammario avanzato. Nel setting adiuvante, il potenziale valore dell’aggiunta di palbociclib alla terapia endocrina è stato valutato nello studio PALLAS. 
Nello studio prospettico, randomizzato, di fase III PALLAS le pazienti con carcinoma mammario precoce con espressione dei recettori ormonali/HER2-negativo sono state randomizzate a ricevere 2 anni di palbociclib (125 mg PO una volta al giorno, giorni 1-21 ogni 28 giorni) con terapia endocrina adiuvante oppure alla sola terapia endocrina adiuvante (per almeno 5 anni). L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da malattia invasiva (iDFS); gli endpoint secondari erano la sopravvivenza libera da evento invasivo di recidiva di tumore mammario, la sopravvivenza libera da recidiva a distanza, la sopravvivenza libera da cancro locoregionale e la sopravvivenza globale. In totale sono state arruolate 5.796 pazienti in 3 anni, di cui 5.761 sono state incluse nell’analisi intention-to-treat. Ad un follow-up mediano di 31 mesi, si sono verificati 253 (8,8%) eventi di iDFS tra le 2.884 pazienti che hanno ricevuto palbociclib più terapia endocrina e 263 (9,1%) eventi tra le 2.877 pazienti che hanno ricevuto terapia endocrina da sola (iDFS a 4 anni: 84,2% vs 84,5%; hazard ratio, 0.96; 95%CI 0.81-1.14; P=0,65). Inoltre non sono state osservate differenze significative negli endpoint secondari. Il profilo di tossicità e gli eventi avversi riportati sono sovrapponibili a quelli riportati dagli altri studi con palbociclib somministrato in associazione ad endocrinoterapia.
In conclusione, lo studio PALLAS ha dimostrato anche a un follow-up aggiornato rispetto alla precedente pubblicazione, che l’aggiunta di palbociclib adiuvante alla terapia endocrina standard non migliora la sopravvivenza rispetto alla sola terapia endocrina nelle pazienti con carcinoma mammario recettori ormonali positivi HER2-negativo in stadio precoce.

 


 

Apalutamide in Patients with Metastatic castration – Sensitive Prostate Cancer: Final Survival Analysis of Randomized, Double- Blind, Phase III TITAN study

The first interim analysis of the phase III, randomized, placebo-controlled TITAN study showed that apalutamide significantly improved overall survival (OS) and radiographic progression-free survival in patients with metastatic castration-sensitive prostate cancer (mCSPC) receiving ongoing androgen deprivation therapy (ADT). Herein, we report final efficacy and safety results after unblinding and placebo-to-apalutamide crossover ... (leggi tutto)

Negli ultimi anni diversi studi prospettici di fase III hanno dimostrato un miglioramento degli outcomes clinici dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile alla castrazione (mCSPC) combinando docetaxel o un inibitore del recettore degli androgeni (ARTA) alla terapia androgeno-deprivativa (ADT).
Lo studio di fase III TITAN, ha valutato l’efficacia di apalutamide + ADT rispetto ADT + placebo in una popolazione di pazienti mCSPC (N=1052). I co-primary end-points erano la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS). All’ analisi ad interim, apalutamide + ADT ha migliorato in maniera significativa l’OS (HR 0.67; 95% CI, 0.51-0.89, p= 0,005) e la rPFS (HR 0,48, 95% CI, 0.39-0.60, p< 0,001) rispetto al gruppo di controllo. Nell’ analisi finale ad un follow-up mediano 44 mesi, apalutamide + ADT conferma il beneficio in OS con una riduzione del rischio di morte del 35% (HR 0.65; 95% CI, 0.53-0.79, p< 0,0001), nonostante il “crossover” del 40% dei pazienti inclusi nel braccio ADT+placebo. All’analisi censorizzata per il “crossover”, apalutamide+ADT ha ridotto del 48% il rischio di morte (HR 0.52; 95% CI, 0.42-0.64, p< 0,0001). L’efficacia di apalutamide è stata inoltre rafforzata dalla riduzione del 73% del rischio di progressione del PSA, dal prolungamento del tempo all’insorgenza di malattia castration resistant e all’impiego di chemioterapie.
La maggior parte dei pazienti inclusi nel braccio di controllo (>72%), hanno ricevuto un trattamento attivo a progressione (40% apalutamide e il 35% altra terapia “life-prolonging”). La seconda PFS è risultata a favore dei pazienti trattati con apalutamide + ADT (HR 0.62; 95% CI, 0.51-0.75, p< 0,0001), sottolineando come l’outcome clinico sia trainato prevalentemente dall’impatto della terapia iniziale. Il beneficio in OS di apalutamide si è mantenuto in tutti i sottogruppi, indipendentemente dal carico di malattia (high volume vs low volume), classe di rischio (low risk vs high risk), stadio alla diagnosi (M0 vs M1). L’analisi dei “patient-reported outcomes” non ha riportato sostanziali differenze in termini di qualità di vita fra i due bracci di trattamento. Inoltre il profilo di sicurezza di apalutamide è risultato accettabile.
In conclusione, l’aggiornamento dello studio TITAN conferma che una strategia di combinazione con ARTA + ADT produce un beneficio statisticamente significativo e clinicamente rilevante in OS con un profilo favorevole di tossicità nel setting mHSPC, sottolineando l’importanza di modificare il paradigma di trattamento nella pratica clinica.





 


21-Gene Assay to Inform Chemotherapy Benefit in Node-Positive Breast Cancer

The recurrence score based on the 21-gene breast-cancer assay has been clinically useful in predicting a chemotherapy benefit in hormone-receptor-positive, human epidermal growth factor receptor 2 (HER2)-negative, axillary lymph-node-negative breast cancer. In women with positive lymph-node disease, the role of the recurrence score with respect to predicting a benefit of adjuvant chemotherapy is unclear … (leggi tutto)

L’Oncotype Dx è un test genomico basato sull’analisi dell’espressione genica di 21 geni, che predice tramite un Recurrence Score (RS) il beneficio dell’aggiunta della chemioterapia adiuvante in pazienti con tumore mammario recettori ormonali positivi/HER2 negativo. Lo studio TAILORx aveva incluso pazienti con linfonodi negativi (N0): non è stato osservato alcun beneficio dell’aggiunta della chemioterapia pazienti con RS fino a 25 (con l’eccezione di alcune categorie di pazienti in premenopausa). Circa 1/3 delle donne con tumore mammario recettori ormonali positivi/HER2 negativo ha un coinvolgimento linfonodale al momento della diagnosi, con un rischio aumentato di recidiva. Lo studio RXPonder ha valutato il beneficio della chemioterapia in pazienti con linfonodi positivi in base al RS.
Lo studio ha randomizzato 5083 donne con neoplasia mammaria recettori ormonali positivi/HER2-negativo in stadio iniziale (stadio II-III), con coinvolgimento di un massimo di tre linfonodi ascellari (pN1) e un test Oncotype con RS <25, a ricevere la sola terapia endocrina (n=2507) o la chemioterapia in associazione alla terapia endocrina (2511). Obiettivi dello studio erano di determinare l’effetto dell’aggiunta della chemioterapia in termini di invasive disease-free survival (iDFS) e l’associazione tra effetto della chemioterapia e RS. Circa 1/3 delle pazienti era in premenopausa e 2/3 in stato postmenopausale. Da notare, nel gruppo premenopausale il regime con antracicline e taxani è stato il più usato (54%) e a 12 mesi dalla randomizzazione solo il 12.7% è stato sottoposto a soppressione della funzione ovarica (6.3% nel gruppo trattato con chemioterapia e il 19% nel gruppo trattato con sola terapia endocrina).
Ad un follow-up mediano di 5.3 anni, non è stata osservata alcuna differenza significativa in termini di iDFS nei due gruppi (92.2% vs 91%, HR 0.86; 95% CI 0.72-1.03; P=0.10). In un’analisi ad interim prespecificata, il beneficio della chemioterapia in termini di iDFS è risultato diverso in base allo stato menopausale (P=0.008), perciò gli autori hanno effettuato analisi distinte per i due sottogruppi. Nel gruppo di pazienti in postmenopausa, il 91.3% delle pazienti trattate con chemioendocrinoterapia era libero da malattia invasiva, senza significative differenze rispetto alle pazienti trattate con la sola terapia endocrina (HR 1.02, 95% 0-82-1.26, P=0.89). Nel gruppo di pazienti in premenopausa, il tasso di iDFS incrementava del 4.9% con l’aggiunta della chemioterapia rispetto alla sola terapia endocrina (93.9 vs 89.0%, HR 0.60, 95% CI 0.43-0.83, p=0.002); tale beneficio si manteneva in tutti i sottogruppi analizzati, e il beneficio della chemioterapia non si modificava in funzione dell’incremento del RS.
I risultati dello studio RxPonder hanno cambiato la nostra pratica clinica, aggiungendo maggiore evidenza sul ruolo della chemioterapia in queste pazienti. Quindi, sulla base di questi risultati, donne in post-menopausa con tumore mammario recettori ormonali positivi/HER2-negativo, pN1 e RS 0-25 al test genomico Oncotype Dx non sembrano beneficiare dell’aggiunta della chemioterapia e possono essere trattate con sicurezza con la sola terapia endocrina. Di contro, nelle pazienti in premenopausa, l’aggiunta della chemioterapia alla terapia endocrina si traduce in un significativo beneficio in termini di iDFS e di distant relapse-free survival. Nelle donne giovani rimane da chiarire se il beneficio della chemioterapia derivi dall’azione citotossica o dall’azione della soppressione della funzione ovarica indotta dal trattamento. Inoltre, in questo sottogruppo di donne, rimane ancora aperto il quesito sul beneficio della chemioterapia in presenza di un trattamento endocrino più efficace (che includa quindi la soppressione ovarica) di quello utilizzato nello studio RxPonder.




 

In Europa


 

Impressive Responses to PD-1 Blockade in a Large Cohort of Children and Young Adults with Recurrent/Progressive Germline DNA Replication Repair-Deficient Cancers

Jan 17, 2022 – A large, observational, registry-based study that leveraged systematically collected data gathered both retrospectively and prospectively through the International Replication Repair Deficiency Consortium reveals impressive responses to PD-1 blockade and an associated improved survival for relapsed/refractory hypermutated cancers in children and young adults with germline DNA replication repair deficiency … (leggi tutto)






Pembrolizumab Demonstrates Robust and Durable Antitumour Activity in Patients with Previously Treated Advanced MSI-H/dMMR Endometrial Cancer

Jan 13, 2022 – Pembrolizumab demonstrated durable antitumour activity with manageable toxicity in patients with advanced microsatellite instability–high (MSI-H) or mismatch repair–deficient endometrial cancer (dMMR). Findings from the KEYNOTE-158 study support the use of pembrolizumab as a treatment option for patients with advanced MSI-H/dMMR endometrial cancer with treatment failure … (leggi tutto)





Breakthrough SARS-CoV-2 Infection Following COVID-19 Vaccination in Patients with Cancer

Jan 12, 2022 – Researchers from the COVID-19 and Cancer Consortium point out in an article published on 24 December 2021 in the Annals of Oncology that patients with cancer who develop breakthrough COVID-19 following full vaccination remain susceptible to severe outcomes. Haematologic malignancies are over-represented among vaccinated patients with cancer … (leggi tutto)







Higher Rates of Metastasis-Free Survival in Men with High-Risk Non-Metastatic Prostate Cancer with Combination Treatment Than with ADT Alone

Jan 11, 2022 – Primary analysis of data from two randomised controlled phase III studies performed within a multiarm, multistage platform protocol to assess the efficacy of adding abiraterone and prednisolone alone or with enzalutamide to androgen-deprivation therapy (ADT) in a patient population of men with high-risk non-metastatic prostate cancer indicates that a combination treatment is associated with significantly higher rates of metastasis-free survival compared with ADT alone … (leggi tutto)





Dall’FDA


FDA Approves Novel Treatment to Control Pain in Cats with Osteoarthritis, First Monoclonal Antibody Drug for Use in Any Animal Species

Jan 13, 2022 – Today, the U.S. Food and Drug Administration approved Solensia (frunevetmab injection), the first treatment for the control of pain associated with osteoarthritis in cats and the first monoclonal antibody (mAb) new animal drug approved by the FDA for use in any animal species. Frunevetmab, the active ingredient in Solensia, is a cat-specific monoclonal antibody (a type of protein) designed to recognize and attach … (leggi tutto)





Coronavirus (COVID-19) Update: FDA Shortens Interval for Booster Dose of Moderna COVID-19 Vaccine to Five Months

Jan 07, 2022 – Today, the U.S. Food and Drug Administration amended the emergency use authorization (EUA) for the Moderna COVID-19 Vaccine to shorten the time between the completion of a primary series of the vaccine and a booster dose to at least five months for individuals 18 years of age and older … (leggi tutto)

 


Dall’ASCO



Ramucirumab/Pembrolizumab Produces Encouraging ORR in Recurrent or Metastatic HNSCC

Jan 17, 2022 – The addition of ramucirumab to pembrolizumab elicited an encouraging response rate when used in the frontline treatment of patients with recurrent or metastatic head and neck squamous cell carcinoma. The addition of ramucirumab (Cyramza) to pembrolizumab (Keytruda) elicited an encouraging response rate (ORR) when used in the frontline treatment of patients with recurrent or metastatic head and neck squamous cell carcinoma (HNSCC) … (leggi tutto)





ctDNA Assays: Exploring Their Clinical Use in Oncology Care

Jan 13, 2022 – ctDNA assays have a potential role to play in all phases of the cancer continuum. Multiple next-generation sequencing–based testing platforms are now available in the clinic to answer questions about molecular profiling and acquired mechanisms of resistance. Depending on the cancer type, both tumor-informed and plasma-only assays are now available in clinic for assessment of measurable residual disease … (leggi tutto)





2022 GU Symposium Program Designed to Ignite Multidisciplinary Approach to Care

Jan 13, 2022 – The 2022 ASCO Genitourinary (GU) Cancers Symposium will open its doors on February 17 in San Francisco to greet in-person attendees for the first time in 2 years. As the global preeminent multidisciplinary meeting focused on GU cancers, this year’s Symposium will feature sessions that capture the importance of translating world-class science to patient-centered care, according to Symposium Chair Jason A … (leggi tutto)






Trastuzumab Deruxtecan Maintains PFS Benefit Across Subgroups in HER2+ Metastatic Breast Cancer

Jan 12, 2022 – Sara Hurvitz, MD, discusses the findings from the subgroup analysis of the DESTINY-Breast03 trial, and future research directions for trastuzumab deruxtecan. A subgroup analysis of the phase 3 DESTINY-Breast03 trial (NCT03529110) confirmed superiority of fam-trastuzumab deruxtecan-nxki (Enhertu) vs ado-trastuzumab emtansine (Kadcyla; T-DM1) in all subgroups, according to … (leggi tutto)





Immunogenicity of COVID-19 BNT162b2 mRNA Vaccine Booster in Patients With Cancer Receiving Active Treatment

Jan 10, 2022 – In an Israeli single-institution study reported in The Lancet Oncology, Ligumsky et al found that a booster dose of the SARS–CoV-2 Pfizer-BioNTech BNT162b2 mRNA vaccine given in August or September 2021 was immunogenic in patients receiving active cancer treatment. Antibody levels prior to and after the booster dose were lower in patients with cancer vs matched healthy subjects … (leggi tutto)

 



Pillole dall’AIFA

17 gennaio 2022 – Highlights della riunione del Comitato per la valutazione dei rischi in farmacovigilanza (PRAC) 10-13 gennaio 2022
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14 gennaio 2022 – Modifiche Registri – VEKLURY (trattamento precoce), mABs e antivirali orali Covid-19 (lagevrio)
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13 gennaio 2022 – Monitoraggio anticorpi monoclonali per COVID-19: pubblicato il quarantunesimo report
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11 gennaio 2022 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro DINUTUXIMAB BETA secondo legge 648/96
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