Newsletter settimanale Aiom
Anno XX - Numero 852 - 8 marzo 2022

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Rita Chiari, Lucia Bastianelli, Maria Grazia De Lisa, Edoardo Lenci, Giulia Marcantognini (UOC Oncologia Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord)

Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

 

Oggi in Oncologia 


Survival with Cemiplimab in Recurrent Cervical Cancer

Patients with recurrent cervical cancer have a poor prognosis. Cemiplimab, the fully human programmed cell death 1 (PD-1)-blocking antibody approved to treat lung and skin cancers, has been shown to have preliminary clinical activity in this population. In this phase 3 trial, we enrolled patients who had disease progression after first-line platinum-containing chemotherapy, regardless of their programmed cell death ligand 1 (PD-L1) status … (leggi tutto)

Nonostante la vaccinazione per HPV abbia nettamente contribuito al controllo della malattia, nel mondo si contano ancora 600.000 nuovi casi /anno di carcinoma della cervice uterina con 350.000 morti/anno. In Italia, l’incidenza maggiore si registra nelle donne giovani adulte immigrate, sulle quali la vaccinazione e lo screening hanno minore impatto. L’istologia più frequente è quella squamosa (85% dei casi), seguita da quella adenocarcinomatosa (10% dei casi) e poi dall’ istotipo endometrioide, a cellule chiare o intestinale.
Lo standard di trattamento di prima linea del carcinoma della cervice uterina in stadio avanzato, o nel caso delle recidive dopo trattamento primario, è rappresentato da una combinazione a base di platino, con o senza bevacizumab. Tuttavia, le opzioni alla progressione del trattamento di prima linea sono limitate e poco efficaci.
Dopo l’acquisizione dei dati di uno studio di fase II con pembrolizumab, un altro anticorpo anti- PD-1 Cemiplimab ha dimostrato di avere un’attività clinica rilevante in questa popolazione di pazienti.
Nello studio di fase 3 (EMPOWER-cervical 1/GOG-3016/ENGOT-ex9), sono state arruolate 608 pazienti (304 per gruppo), che avevano una progressione della malattia dopo chemioterapia di prima linea contenente platino, indipendentemente dal livello di espressione del PD-L1. Le donne sono state randomizzate (1:1) a ricevere cemiplimab (350 mg ogni 3 settimane) o una chemioterapia ad agente singolo a scelta dello sperimentatore tra pemetrexed, un inibitore della topoisomerasi (topotecan o irinotecano), gemcitabina o vinborelbina. Da segnalare che in prima linea il 90% delle pazienti aveva ricevuto anche farmaco antiangiogenico e taxano.
L’endpoint primario era la sopravvivenza globale. Sono state valutate anche la sopravvivenza libera da progressione e la safety. Il follow-up mediano è stato di circa 18 mesi.
Nella popolazione complessiva dello studio, la sopravvivenza globale mediana è stata più lunga nel gruppo cemiplimab, rispetto al gruppo chemioterapico (12,0 mesi contro 8,5 mesi; HR 0.69, 95%CI 0.56-0.84, p<0.001). Il beneficio di sopravvivenza globale è stato coerente in entrambi i sottogruppi istologici (carcinoma a cellule squamose e adenocarcinoma [compreso il carcinoma adenosquamoso]). Anche la sopravvivenza libera da progressione è stata più lunga nel gruppo cemiplimab rispetto al gruppo chemioterapico nella popolazione complessiva (HR 0,75; IC 95%, 0,63-0,89; P <0,001). Nella popolazione complessiva, una risposta obiettiva si è verificata nel 16,4% (95% CI, 12,5-21,1) dei pazienti nel gruppo cemiplimab, rispetto al 6,3% (95% CI, 3,8-9,6) nel gruppo chemioterapico. Una risposta obiettiva si è verificata nel 18% (95% CI, da 11 a 28) dei pazienti trattati con cemiplimab con espressione di PD-L1 maggiore o uguale all’1% e nell’11% (95% CI, da 4 a 25) di quelli con espressione di PD-L1 inferiore all’1%. Complessivamente, eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati nel 45,0% dei pazienti che hanno ricevuto cemiplimab e nel 53,4% di quelli che hanno ricevuto la chemioterapia.
In modo coerente, nelle pazienti trattate con immunoterapia era anche riportato un vantaggio in PFS (HR 0.75, 95%CI 0.63-0.89) e un raddoppiamento del tasso di risposta in caso di espressione di PD-L1 >1 (18% vs 11%).
Il trial randomizzato EMPOWER-cervical 1/GOG-3016/ENGOT-ex9 conferma l’efficacia dell’immunoterapia in questo setting per pazienti con carcinoma della cervice uterina avanzato, con un vantaggio in OS e una chance di sopravvivenza a 2 anni di circa il 25% che testimonia la reale possibilità di beneficio a lungo termine.
Da notare che il vantaggio dato del cemiplimab in seconda linea (+3.5 mesi in media OS) è numericamente molto simile a quello dato dal bevacizumab associato alla chemioterapia in prima linea (+3.7 mesi).
Il vantaggio in efficacia sembra indipendente dall’istotipo e dall’espressione di PD-L1, dato che potrebbe portare ad una registrazione FDA differente da quella ottenuta dal pembrolizumab, che ha avuto approvazione FDA accelerata, ma solo per tumori con espressione di PD-L1 >1 sulla base dello studio di fase II Keynote 158 (Chung HC, et al. J Clin Oncol 2019).


 


 

Effectiveness of PD-(L)1 Inhibitors Alone or in Combination With Platinum-Doublet Chemotherapy in First-Line (1L) Non-Squamous Non-Small Cell Lung Cancer (nsq-NSCLC) With PD-L1–High Expression Using Real-World Data

Anti−PD-(L)1 therapy alone (cancer immunotherapy [CIT]-mono) or combined with platinum-based chemotherapy (CIT-chemo) is used as first-line treatment for patients with metastatic non-small cell lung cancer (NSCLC). Our study compared clinical outcomes with CIT-mono vs CIT-chemo in the specific clinical scenario of non-squamous (Nsq)-NSCLC with a high PD-L1 expression of ≥50% (tumor proportion score (TPS) or tumor cells (TC)) ... (leggi tutto)

Il trattamento di prima linea per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico (NSCLC) con elevata espressione di PD-L1 (superiore al 50%) può essere rappresentato dall’immunoterapia con agente singolo (CIT-mono) o dalla combinazione di chemio-immunoterapia (CIT-chemio). Questo “duplice standard” deriva:
• per la CIT-mono: da vari studi clinici di cui il capostipite è rappresentato dal KEYNOTE-024 che hanno dimostrato la superiorità dell’immunoterapia con agente singolo rispetto alla chemioterapia nei pazienti con PDL1 superiore al 50%.
• per la CIT-chemio: da vari studi clinici, che hanno dimostrato la superiorità della combinazione di chemio-immunoterapia rispetto alla chemioterapia da sola, indipendentemente dall’espressione di PD-L1, proponendo anche la combinazione come standard di trattamento nel sottogruppo di pazienti con PD-L1 superiore al 50%.
Nel nostro paese, la scelta del trattamento è condizionata da una restrizione regolatoria, in quanto nei pazienti affetti da NSCLC con PDL1>50% il trattamento CIT-mono è rimborsato, mentre il trattamento CIT-chemio non lo è.
Non esistono confronti randomizzati diretti che abbiano dimostrato la superiorità della combinazione rispetto all’immunoterapia da sola in questo specifico sottogruppo di pazienti.
Lo studio pubblicato da Annals of Oncology è uno studio di coorte retrospettivo che utilizza un database anonimizzato del “mondo reale” in pazienti affetti da NSCLC non squamoso (Nsq) stadio IV con un’elevata espressione di PD-L1 di ≥50% che hanno iniziato la prima linea CIT-mono o CIT-chemio tra il 24 ottobre 2016 e il 28 febbraio 2019 e sono stati seguiti fino al 28 febbraio 2020.
Gli Endpoint dell’analisi erano la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione real-world (rwPFS) utilizzando la metodologia di Kaplan-Meier. L’analisi è stata corretta (adjusted hazard ratio) per alcune caratteristiche prognostiche basali considerate rilevanti per l’outcome dei pazienti. La correzione è stata eseguita mediante la tecnica dell’“inverse probability of treatment weighting”, che è una delle tecniche statistiche impiegate per ridurre l’impatto del bias di selezione quando si confrontano tra loro serie di pazienti in cui l’assegnazione del trattamento non è avvenuta a caso, ma è stata inevitabilmente influenzata dalle caratteristiche cliniche.
I pazienti con Nsq-NSCLC PD-L1-alto trattati con CIT-mono (n=351) erano più anziani e si presentavano meno spesso con malattia allo stadio IV de novo rispetto ai pazienti trattati con CIT-chemio (n=169), il che conferma il bias di selezione tra i due gruppi confrontati.
Con un follow-up mediano di 19,9 mesi per CIT-chemio vs 23,5 mesi per CIT-mono, OS mediana e rwPFS non differivano tra i due gruppi. La OS mediana è risultata pari a 21,0 mesi con la CIT-chemio e 22,1 mesi con CIT-mono (aHR=1,03, IC 95% 0,77-1,39, P=0,83). La rwPFS mediana è risultata pari a 10,8 mesi con CIT-chemio e 11,5 mesi con CIT-mono; (aHR=1,04, IC 95% 0,78-1,37, P=0,81).
Nel sottogruppo di pazienti non fumatori, sebbene si trattasse di un piccolo campione di pazienti (n=50), è stato riportato un risultato significativamente migliore a favore di CIT-chemio, sia in termini di OS (HR=0,25, IC 95% 0,07-0,83) sia in termini di PFS real world (HR=0,40, IC 95% 0,17-0,95). Sia l’analisi di OS che di rwPFS hanno evidenziato un’interazione significativa tra l’efficacia del trattamento e la storia di fumo (P=0,02 per l’analisi di OS e P=0,04 per l’analisi di PFS).
Sulla base dei risultati sopra sintetizzati, gli autori dello studio concludono che, fatta eccezione per il sottogruppo di pazienti non fumatori, risparmiare la chemioterapia nel trattamento CIT di prima linea non sembra avere un impatto sugli esiti di sopravvivenza nei pazienti con Nsq-NSCLC con alta espressione di PD-L1. Nel complesso, i risultati confortano le decisioni cliniche dettate finora dalla restrizione regolatoria in Italia, e confortano anche chi, in assenza di dimostrazione diretta di superiorità, ha scelto convintamente il trattamento meno tossico.






First-in-human phase 1 study of the anti-TIGIT antibody vibostolimab as monotherapy or with pembrolizumab for advanced solid tumors, including non-small-cell lung cancer

In this first-in-human phase 1 study (NCT02964013; MK-7684-001), we investigated the safety and efficacy of the anti-TIGIT (T cell immunoglobulin and ITIM domain) antibody vibostolimab as monotherapy or in combination with pembrolizumab. Part A enrolled patients with advanced solid tumors, and part B enrolled patients with non-small-cell lung cancer (NSCLC). Patients received vibostolimab 2.1-700 mg alone or with pembrolizumab 200 mg ... (leggi tutto)

Nell’era dell’immunoterapia con inibitori del checkpoint immunitario (ICI), il decorso clinico del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato o metastatico non–oncogene addicted (EGFR wild type, ALK not-traslocato) è notevolmente migliorato. Il trattamento con ICI (anti-PD1 e anti-PDL1) in monoterapia (in prima linea per tumori PD-L1 ≥50%) o in combinazione con chemioterapia a base di platino, sia nell’ istologia squamosa che in quella non squamosa ha portato a risultati impressionanti in termini di sopravvivenza.
In questo studio di fase 1 first-in-human (NCT02964013; MK-7684-001) sono state studiate la sicurezza e l’efficacia dell’anticorpo anti-TIGIT (immunoglobulina a cellule T e dominio ITIM) vibostolimab in monoterapia o in combinazione con pembrolizumab.
La parte A ha arruolato pazienti con tumori solidi avanzati e la parte B ha arruolato pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). I pazienti hanno ricevuto vibostolimab a dosi crescenti da 2,1 a 700 mg da solo o con pembrolizumab 200 mg nella parte A e vibostolimab 200 mg da solo o con pembrolizumab 200 mg nella parte B. Gli endpoint primari erano la sicurezza e la tollerabilità. Gli endpoint secondari includevano la farmacocinetica e il tasso di risposta obiettiva (ORR) secondo RECIST v1.1.
La parte A ha arruolato 76 pazienti (34 nel braccio monoterapia; 42 nel braccio terapia combinata). Non sono state riportate tossicità dose-limitanti. Tra le dosi, il 56% dei pazienti che hanno ricevuto la monoterapia e il 62% che hanno ricevuto la terapia di combinazione ha avuto eventi avversi correlati al trattamento (TRAE); TRAE di grado 3-4 si sono verificati rispettivamente nel 9% e nel 17% dei pazienti. I TRAE più comuni sono stati la fatigue (15%) e il prurito (15%) con la monoterapia e il prurito (17%) e il rash (14%) con la terapia di associazione. L’ORR confermata è stata dello 0% con la monoterapia e del 7% con la terapia di combinazione. Nella parte B sono stati inclusi 39 pazienti affetti da NSCLC stadio IV non pretrattati con anti-PD-1/PD-L1 (tutti hanno ricevuto una terapia di combinazione) e 67 pazienti affetti da NSCLC -refrattario alla monoterapia con anti-PD-1/PDL1 (34 hanno ricevuto la monoterapia; 33 la terapia di combinazione). Nei pazienti con NSCLC mai trattati con anti-PD-1/PD-L1: l’85% presentava TRAE, i più comuni erano prurito (38%) e ipoalbuminemia (31%); l’ORR confermato era del 26%, con risposte che si verificavano sia nei tumori PD-L1-positivi che in quelli PD-L1-negativi. Nei pazienti con NSCLC refrattario agli anti-PD-1/PD-L1: il 56% di quelli trattati con la monoterapia e il 70% di coloro che ricevevano la terapia di combinazione presentava TRAE: i più comuni erano rash e fatigue (21% ciascuno) in monoterapia e prurito (36%) e fatigue (24%) con la terapia di combinazione; l’ORR confermato è stato del 3% con la monoterapia e del 3% con la terapia di combinazione.
Gli autori concludono che la combinazione di Vibostolimab più pembrolizumab è stata ben tollerata e dimostrato una attività antitumorale in pazienti con tumori solidi avanzati compresi i pazienti con NSCLC avanzato.






In Europa


No Impact on Survival from Dose Reduction and Interruption for the Management of Olaparib Associated Adverse Events

Mar 08, 2022 – In the SOLO2 study of olaparib, dose reductions and interruptions were used to manage adverse events. However, patients who underwent protocol recommended dose alterations related to adverse events did not have inferior survival outcomes compared to those who received at or very close to the recommended dose. … (leggi tutto)





EMA Recommends Extension of Therapeutic Indications for Nivolumab

Mar 07, 2022 – On 24 February 2022, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product nivolumab (Opdivo). The marketing authorisation holder for this medicinal product is Bristol-Myers Squibb Pharma EEIG. … (leggi tutto)






Humoral Response to the Third Dose of the mRNA-based COVID-19 Vaccine in a Large Cohort of Patients with Cancer

Mar 04, 2022 – In a letter to editor published on 21 February 2022 in the Annals of Oncology, Dr. Vincenzo Di Noia of the Medical Oncology, Regina Elena National Cancer Institute in Rome, Italy and colleagues described the serological response to the third dose of the BNT162b2 mRNA COVID-19 vaccine in a large cohort of patients with cancer. Most patients were on active anticancer treatment during the 28 days before the … (leggi tutto)






Lung Metastases, Cytoreductive Nephrectomy and Favourable Risk Group Associated with a Higher Probability of Response to First-Line Combination Therapy in mRCC

Mar 03, 2022 – In an analysis of 1,084 patients with metastatic renal cell carcinoma (mRCC) performed by the international metastatic renal cell database consortium (IMDC), the presence of lung metastases, cytoreductive nephrectomy performed after diagnosis of metastatic disease and before first-line therapy and better IMDC risk group were associated with a higher probability of response to first-line immunotherapy … (leggi tutto)








PRIME enables earlier availability of life-changing medicines

Mar 01, 2022 – EMA’s PRIority Medicines (PRIME) scheme has had a positive impact on the authorisation of new medicines that address patients’ unmet medical needs. The time to marketing authorisation was reduced for medicines that benefitted from PRIME support, giving patients earlier access to transformative treatments that can make a real difference to their health … (leggi tutto)





Dall’FDA


FDA Makes Low-Risk Determination for Marketing of Products from Genome-Edited Beef Cattle After Safety Review

Mar 7, 2022 – Today, the U.S. Food and Drug Administration announced it has made a low-risk determination for the marketing of products, including food, from two genome-edited beef cattle and their offspring after determining that the intentional genomic alteration (IGA) does not raise any safety concerns (low-risk determination). The IGA results in the equivalent genotype (genetic make-up) and short-hair coat trait seen in some … (leggi tutto)





FDA Grants Priority Review to Ivosidenib Plus Azacitidine for Previously Untreated IDH1-Mutated AML

Mar 7, 2022 – The FDA has granted priority review to a supplemental new drug application (sNDA) seeking the approval of ivosidenib (Tibsovo) in combination with azacitidine in the treatment of patients with previously untreated IDH1-mutated acute myeloid leukemia (AML).The sNDA is supported by findings from the phase 3 AGILE study (NCT03173248), which showed that the combination resulted in a significant improvement in event-free survival (EFS) … (leggi tutto)






FDA Approval of Cilta-Cel Fast Tracks Multiple Myeloma Toward Curative Potential

Mar 7, 2022 – The FDA approval of ciltacabtagene autoleucel (cilta-cel; Carvykti) in relapsed/refractory multiple myeloma is nothing short of a breakthrough, said Sundar Jagannath, MBBS, who added that findings from the pivotal phase 1b/2 CARTITUDE-1 trial (NCT03548207) exceed historical responses with previously approved treatments, such as selinexor (Xpovio) … (leggi tutto)






FDA Approves Neoadjuvant Nivolumab/Chemo for Resectable NSCLC

Mar 4, 2022 – The FDA has approved nivolumab (Opdivo) plus platinum-doublet chemotherapy for adult patients with resectable non–small cell lung cancer (NSCLC) in the neoadjuvant setting. The regulatory decision is based on findings from the phase 3 CheckMate-816 trial (NCT02998528), which found that the combination (n = 179) resulted in a significant improvement in event-free survival (EFS) vs chemotherapy alone (n = 179). … (leggi tutto)



Dall’ASCO


With Increasingly Effective HER2-Targeted Agents, Does Carboplatin Have Utility in HER2-Positive Breast Cancer?

Mar 3, 2022 – HER2-targeted agents are allowing patients with HER2-positive breast cancer to live longer, making the benefit of cytotoxic chemotherapy less clear. Several trials have evaluated strategies for sparing chemotherapy in patients with nonmetastatic HER2-positive breast cancer, including the use of trastuzumab, pertuzumab, and ado-trastuzumab emtansine. For patients with more advanced tumors, neoadjuvant regimens may be used … (leggi tutto)





Cytopenias After CAR T-Cell Therapy: A Common and Cumbersome Challenge

Mar 3, 2022 – Hematologic toxicity associated with chimeric antigen receptor (CAR) T-cell therapy remains a major challenge for safe administration of CAR T-cell products for relapsed/refractory malignancies. A clearly defined pathophysiology underlying a patient’s cytopenia post–CAR T-cell infusion and potential mitigation strategies remain elusive.  … (leggi tutto)






How to Motivate Your Patients and Their Family Members to Consider Cancer Screening

Mar 2, 2022 – After a steep drop at the height of the COVID-19 pandemic, cancer screening rates are resuming, revealing later-stage disease and health disparities as cancer diagnoses increase. Cancer screening challenges predate the pandemic, with screening for breast and cervical cancers, for example, in decline long before COVID-19, thus hinting at deeper, multifactorial reasons for screening trends. … (leggi tutto)




Pillole dall’AIFA


7 marzo 2022 – Tabelle farmaci di classe A e H al 15/11/2021
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7 marzo 2022 – Nota Informativa Importante su Infliximab (Remicade, Flixabi, Inflectra, Remsima e Zessly)
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4 marzo 2022 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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2 marzo 2022 – Chiusura Registro di monitoraggio SUTENT
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1 marzo 2022 – Aggiornamento Registro MULTIFARMACO PPP, per i farmaci sottoposti a programma di prevenzione della gravidanza
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