Newsletter settimanale Aiom
Anno XX - Numero 865 - 7 giugno 2022

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Matteo Lambertini, Andrea Boutros, Maria Maddalena Latocca, Chiara Molinelli (Ospedale Policlinico San Martino IRCCS – Genova)




Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

 Oggi in Oncologia

Pembrolizumab versus placebo as adjuvant therapy in completely resected stage IIB or IIC melanoma (KEYNOTE-716): a randomised, double-blind, phase 3 trial

Pembrolizumab prolongs progression-free and overall survival among patients with advanced melanoma and recurrence-free survival in resected stage III disease. KEYNOTE-716 assessed pembrolizumab as adjuvant therapy in patients with completely resected, high-risk, stage II melanoma. We report results from the planned first and second interim analyses for recurrence-free survival. In this double-blind, randomised, placebo-controlled phase 3 study, involving 160 academic  … (leggi tutto)

La gestione del melanoma operato ad alto rischio di recidiva è cambiata radicalmente dopo l’introduzione in commercio sia degli inibitori del checkpoint immunologico PD-1, che degli inibitori di BRAF e MEK (per i portatori della mutazione di BRAF). Tali farmaci, che già avevano dimostrato di poter prolungare la sopravvivenza nel melanoma inoperabile o metastatico, sono stati successivamente testati in fase adiuvante nei pazienti con melanoma operato almeno in stadio III, ossia in presenza di linfonodo sentinella coinvolto dalla malattia (CheckMate 238: Weber J et al. N Engl J Med 2017; KEYNOTE-054: Eggermont AMM et al. N Engl J Med 2018; COMBI-AD: Long GV et al. N Engl J Med 2017).
Tuttavia, questo ha fatto sì che l’approvazione e la commercializzazione, in particolare di nivolumab, pembrolizumab, dabrafenib e trametinib, abbia escluso quella categoria di pazienti con melanoma primitivo spesso e/o ulcerato con linfonodo sentinella negativo, ai quali ad oggi, di fatto, non possiamo offrire alcun trattamento adiuvante.
I pazienti in stadio IIB e IIC (T3b – T4b N0), infatti, presentano una peggiore prognosi rispetto ai pazienti con melanoma in stadio IIIA (T1a/b–T2a N1a o N2a), con tassi di sopravvivenza melanoma-specifica a 5 anni dell’82% nello stadio IIC e del 93% nello stadio IIIA.
Lo stesso vale per lo stadio IIB che ha tassi di sopravvivenza melanoma-specifica a 5 anni dell’86-90%, simile a quella dei pazienti in stadio IIIB (Gershenwald JE et al. CA Cancer J Clin 2017).
A tal proposito, esistono diversi nomogrammi facilmente consultabili online che consentono di avere un’idea anche dei tassi di recidiva locale e a distanza dei pazienti con linfonodo sentinella negativo (https://www.evidencio.com/models/show/1890 Verver D et al. British Journal of Surgery 2019; Ipenburg NA et al. British Journal of Surgery 2019).
Lo studio di fase 3, multicentrico internazionale, randomizzato in doppio cieco, KEYNOTE-716 è stato disegnato con l’obiettivo di rispondere proprio questo bisogno clinico, confrontando la terapia adiuvante con pembrolizumab versus placebo (della durata di un anno) in pazienti con melanoma stadio IIB o IIC operato. Lo studio prevedeva inoltre una seconda parte dove pembrolizumab poteva essere somministrato come rechallenge o come cross-over nei pazienti che presentavano una recidiva di malattia. Ai pazienti che avevano ricevuto pembrolizumab nella parte 1 dello studio era permesso il rechallenge se la recidiva di malattia si presentava oltre i 6 mesi dal termine del trattamento.
L’obiettivo primario era la sopravvivenza libera da recidive (RFS). Obiettivi secondari erano la sopravvivenza libera da metastasi a distanza (DMFS), la sopravvivenza globale (OS), la sicurezza e la tollerabilità, con obiettivo esploratorio la qualità della vita.
Un totale di 487 pazienti è stato randomizzato a ricevere pembrolizumab, mentre a 489 pazienti è stato somministrato placebo. In entrambi i gruppi di trattamento circa il 40% dei pazienti aveva melanoma primitivo T3b, nel 23% T4a e nel 36% T4b.
A un follow-up mediano di circa 21 mesi, pembrolizumab ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva o morte di circa il 40% rispetto al placebo (hazard ratio 0.61 [95% CI 0.45 – 0.82]). La RFS stimata a 18 mesi è stata dell’86% nel gruppo pembrolizumab e del 77% nel gruppo placebo. In particolare, mentre le recidive locali sono state più o meno simili in entrambi i gruppi (circa il 10%), le lesioni metastatiche a distanza sono state circa il doppio nel gruppo placebo (60 [12%] di 489 pazienti) rispetto a quelle osservate nel gruppo pembrolizumab (31 [6%] di 487 pazienti).
Per quanto riguarda il profilo di sicurezza, gli eventi avversi correlati al trattamento di grado ≥ 3 sono stati del 16% nel gruppo pembrolizumab (perlopiù eventi avversi immuno-relati come colite, reazioni cutanee gravi, epatite, insufficienza cortico-surrenalica, miosite) e del 4% nel gruppo placebo. Peraltro, questo dato risulta consistente con quanto già osservato nello stadio III sia con pembrolizumab che con nivolumab (CheckMate 238: Weber J et al. N Engl J Med 2017; KEYNOTE-054: Eggermont AMM et al. N Engl J Med 2018). Non è stata riportata nessuna morte correlabile al trattamento.
Questi dati hanno già portato all’approvazione FDA di pembrolizumab adiuvante nei pazienti con melanoma stadio IIB e IIC operato.
In attesa dei dati di sopravvivenza (che probabilmente risentiranno comunque dell’effetto del cross-over) e con la cautela dovuta a un follow-up ancora prematuro, si può già dire che l’immunoterapia con pembrolizumab è efficace nel prevenire le recidive (soprattutto a distanza) con un profilo di sicurezza accettabile, in una categoria di pazienti per i quali al momento attuale in Italia non disponiamo di alcun trattamento adiuvante efficace approvato.











Longitudinal Molecular Profiling of Circulating Tumor Cells in Metastatic Renal Cell Carcinoma

Liquid biopsies in metastatic renal cell carcinoma (mRCC) provide a unique approach to understand the molecular basis of treatment response and resistance. This is particularly important in the context of immunotherapies, which target key immune-tumor interactions. Unlike metastatic tissue biopsies, serial real-time profiling of mRCC is feasible with our noninvasive circulating tumor cell (CTC) approach ..
. (leggi tutto)

Sebbene sempre più numerosi regimi di terapia siano stati introdotti nel trattamento del carcinoma a cellule renali metastatico (mRCC), la nostra conoscenza delle caratteristiche molecolari associate alla risposta o alla resistenza a questi trattamenti resta limitata.
Il biomarcatore più studiato in relazione alla terapia con inibitori dei checkpoint immunitari è PD-L1. Diversi studi hanno dimostrato che l’espressione di PD-L1 è un fattore prognostico negativo nel mRCC; tuttavia, il beneficio dell’immunoterapia risulta essere indipendente dallo stato di PD-L1. Anche l’espressione di HLA 1 è stata studiata nel mRCC, identificandolo come fattore prognostico nei pazienti trattati con inibitori tirosino chinasici (TKI). Dati gli effetti opposti di HLA I (coinvolta nella stimolazione della risposta immunitaria) e di PD-L1 (proteina responsabile dell’inibizione della risposta immunitaria) in uno studio pubblicato a maggio 2022, Bootsma et al. hanno ipotizzato che l’interazione di questi due modulatori immunitari possa fornire informazioni sulle modifiche dinamiche dello stato immunitario nei pazienti in trattamento per mRCC. Gli autori hanno valutato il ruolo prognostico e predittivo della conta delle cellule tumorali circolanti (CTC) e del rapporto tra HLA 1 e PD-L1 nelle CTC in questo setting.
Nello studio sono state valutate due coorti di pazienti affetti da mRCC (uno studio multicentrico di fase II di immunoterapia e una coorte istituzionale prospettica). Sono state raccolte longitudinalmente 457 biopsie liquide da 104 pazienti; è stata valutata la conta delle CTC, l’espressione di HLA I e di PD-L1 e il rapporto HLA I/PD-L1 (rapporto HP).
Come primo dato, la conta delle CTC è risultata essere correlata alla prognosi e alla risposta al trattamento; infatti, i pazienti che andavano incontro a una risposta strumentale mostravano una minor espressione di CTC durante il trattamento, sia alla valutazione basale che alle valutazioni successive. Inoltre, i pazienti il cui andamento della conta delle CTC era nel quartile più alto (> 0,12 CTCs/mL all’anno) avevano una sopravvivenza globale più breve (mediana 17,0 mesi contro 21,1 mesi, P < .001).
Nel corso del trattamento, la valutazione del rapporto HP ha rivelato una diminuzione significativa dell’espressione di HLA I rispetto a PD-L1 (riduzione del rapporto HP) nella coorte dei pazienti sottoposti a immunoterapia, ma non nei pazienti che ricevevano TKI. Probabilmente questo dato riflette la selezione dei cloni cellulari più sensibili all’immunoterapia in corso di trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari. Infine, i pazienti con un andamento del rapporto HP nel quartile superiore ( 0.0012 all’anno) hanno mostrato una sopravvivenza significativamente ridotta rispetto ai pazienti la cui traiettoria era nei tre quartili inferiori (< 0,0012 all’anno; mediana 18.35 mesi vs 21.22 mesi; HR 4.8; 95% CI, 1.5-15.3; P = .003).
Questo studio ha dimostrato la potenziale utilità clinica del monitoraggio sia della conta delle CTC sia del rapporto HP nelle CTC nei pazienti affetti da mRCC. Questi biomarcatori, valutati sia al basale che longitudinalmente nel tempo, potrebbero pertanto essere utilizzati per monitorare i pazienti con mRCC in corso di trattamento, per esempio individuando precocemente l’insorgenza di cloni cellulari resistenti, portando quindi a una migliore selezione delle terapie in questo ambito.












Pyrotinib plus capecitabine for patients with human epidermal growth factor receptor 2-positive breast cancer and brain metastases (PERMEATE): a multicentre, single-arm, two-cohort, phase 2 trial

Patients with HER2-positive metastatic breast cancer have a high risk of developing brain metastases. Efficacious treatment options are scarce. We investigated the activity and safety of pyrotinib plus capecitabine in patients with HER2-positive metastatic breast cancer and brain metastases. We did a multicentre, single-arm, two-cohort, phase 2 trial in eight tertiary hospitals in China. Patients aged 18 years or older who had radiotherapy-naive HER2-positive brain metastases (cohort A) ..
. (leggi tutto)


I tumori HER2-positivi rappresentano circa il 20-25% delle neoplasie mammarie e sono associati a una maggiore frequenza di metastatizzazione a livello encefalico. Le localizzazioni secondarie encefaliche sono difficilmente raggiungibili tramite terapia sistemica. Recentemente, lo studio HER2CLIMB ha dimostrato l’efficacia del tucatinib in combinazione con capecitabina e trastuzumab nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo con localizzazioni encefaliche, con un incremento della progression-free survival (PFS) intracranica di 5.7 mesi rispetto al braccio placebo e un rischio di progressione intracranica o morte ridotto del 68% (Murthy et al. Tucatinib, Trastuzumab, and Capecitabine for HER2-Positive Metastatic Breast Cancer. N Engl J Med. 2020 Feb 13;382(7):597-609. doi: 10.1056/NEJMoa1914609). Questi risultati suggeriscono senza dubbio che gli inibitori tirosino-kinasici possano avere un ruolo rilevante nel trattamento delle metastasi encefaliche.
Nello studio PERMEATE è stata analizzata l’attività e la sicurezza di pyrotinib, un inibitore di tirosino-kinasico orale diretto contro HER1, HER2 e HER4, in associazione a capecitabina, in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo e localizzazioni secondarie encefaliche. L’efficacia di tale farmaco in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo metastatico era già stata valutata nello studio di fase III PHOEBE (Xu et al. Pyrotinib plus capecitabine versus lapatinib plus capecitabine for the treatment of HER2-positive metastatic breast cancer (PHOEBE): a multicentre, open-label, randomised, controlled, phase 3 trial. Lancet Oncol. 2021 Mar;22(3):351-360. doi: 10.1016/S1470-2045(20)30702-6. Epub 2021 Feb 11. PMID: 33581774); tuttavia, lo studio PERMEATE è il primo a valutare l’attività di questo farmaco in una popolazione complessa come quella delle pazienti con localizzazioni intracraniche.
Si tratta di uno studio di fase II, multicentrico, a braccio singolo. Le pazienti, affette da tumore mammario HER2-positivo con metastasi cerebrali, sono state suddivise in due coorti: coorte A in caso di metastasi cerebrali non radiotrattate e coorte B in caso di metastasi in progressione dopo radioterapia. Non vi erano limiti di linee di terapia precedenti, ma si classificava come criterio di esclusione il precedente trattamento con inibitori di tirosino-kinasici anti-HER2 o capecitabina (eccetto pazienti in progressione da capecitabina per tumore metastatico da almeno 6 mesi o in progressione dopo almeno 12 mesi dal termine della capecitabina adiuvante). La pazienti incluse nello studio hanno ricevuto pyrotinib 400 mg/die oralmente e continuativamente in associazione a capecitabina 1000 mg/m2 due volte al giorno per 14 giorni seguiti da 7 giorni di pausa ogni 3 settimane fino a progressione di malattia o tossicità inaccettabile. Obiettivo primario era l’objective response rate (ORR) intracranica secondo i criteri RECIST versione 1.1. L’analisi di attività e sicurezza è stata eseguita nei pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di trattamento. Sono state arruolate 78 pazienti tra gennaio 2019 e luglio 2020: 51(86%) su 59 pazienti della coorte A e 18 (95%) su 19 pazienti inserite nella coorte B erano state precedentemente trattate con trastuzumab. Le sedi di metastasi più frequenti, oltre all’encefalo, erano osso, polmoni, fegato. A un follow-up mediano di 15.7 mesi, la ORR intracranica è risultata pari al 74.6% (intervallo di confidenza (CI) 95% 61.6–85.0) nella coorte A e al 42.1% (95% CI 20,3–66,5) nella coorte B. La risposta completa intracranica è stata osservata nel 12% dei casi nella coorte A e nel 5% nella coorte B. Nell’analisi di sicurezza sono state incluse tutte le pazienti di entrambe le coorti. Il più comune effetto collaterale di grado 3 segnalato è stato la diarrea, riportata dal 24% delle pazienti nella coorte A e dal 21% delle pazienti nella coorte B. Non sono state osservate morti correlate al trattamento, ma il 3% delle pazienti della corte A e il 16% della corte B hanno riportati eventi avversi gravi correlati al trattamento.
I risultati dello studio PERMEATE mostrano una rilevante attività della combinazione pyrotinib e capecitabina nelle pazienti affette da carcinoma mammario HER2-positivo con localizzazioni secondarie encefaliche, in particolare se non precedentemente sottoposte a radioterapia. Lo studio è stato disegnato precedentemente alla pubblicazione dei dati relativi a tucatinib e trastuzumab deruxtecan. Tuttavia, i risultati dello studio PERMEATE confermano un potenziale ruolo di pyrotinib in associazione a capecitabina nelle pazienti con neoplasia HER2-positiva e sono particolarmente interessanti considerando che la popolazione selezionata è spesso esclusa dai trial clinici. In conclusione, pyrotinib potrebbe entrare a far parte dell’arsenale di trattamenti disponibili nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo.






Working Group Coordinatori di Ricerca Clinica


“Ciao, che lavoro fai?”
“Sono un CRC”
“Cioè?”
Quante volte ci siamo ritrovati a dover rispondere a questa domanda? Noi tante e vi possiamo garantire che è sempre un grande sconforto dover dare spiegazioni per descrivere un lavoro che facciamo con tanta passione e senza il quale la ricerca clinica non farebbe grandi passi avanti.
Nel corso degli ultimi decenni, infatti, le figure coinvolte nella gestione di una sperimentazione clinica sono diventate sempre più numerose e a fianco dello Sperimentatore troviamo appunto il Coordinatore di Ricerca Clinica (CRC).
Nel 2015 il Consiglio Direttivo AIOM, riconoscendo al CRC una funzione imprescindibile nell’implementazione degli studi clinici all’interno del Team che opera in Ricerca Clinica oncologica, ha promosso la costituzione del Working Group Coordinatori di Ricerca Clinica.
Con grande piacere, nasce l’iniziativa di dedicare all’interno della Newsletter AIOM, uno spazio al ruolo e al punto di vista della ricerca da parte del CRC, quale occasione di interdisciplinarietà auspicata e concretamente intrapresa.
Questa newsletter vuole essere una vetrina di scambio di informazioni fondamentale per l’armonizzazione dei processi di crescita e di implementazione dei Team di ricerca. Alla luce del nuovo Regolamento Europeo 536/2014 ed in attesa dei decreti attuativi della legge 3/2018 (aiuto!), cercheremo infatti di fornirvi tutte le curiosità e le novità che ruotano attorno a questa figura.
Verranno inoltre sviluppati periodicamente argomenti di attualità in campo della ricerca e bandi di selezione per CRC, per i quali la Newsletter rappresenterà un utile canale di divulgazione, in modo da fare conoscere sempre di più la nostra figura professionale.
Almeno, quando ci chiederanno che lavoro facciamo e risponderemo il Clinical Research Coordinator, finalmente ci risponderanno “Wow, davvero interessante!”


Angela Frazzetto
Francesca Zepponi
Per info e contatti:
wg.coordinatori.ricerca@gmail.com  



In Europa


Presence of Intratumoural TLSs in Advanced STS as a Potential Predictive Biomarker to Improve Patients’ Selection for Pembrolizumab

Jun 07, 2022 – According to Prof. Antoine Italiano of the Department of Medical Oncology, Institut Bergonié in Bordeaux, France and colleagues, the results from the PEMBROSARC, a multicohort phase II study of pembrolizumab combined with low-dose cyclophosphamide in patients with advanced soft tissue sarcomas (STSs), support the predictive value of tertiary lymphoid structures (TLSs) for tailoring treatment with this anti-PD1 treatment … (leggi tutto)





Treatment with a Hypomethylating Agent Can Activate or Up-regulate Oncogenes

Jun 03, 2022 – In two small series of patients with myelodysplastic syndrome (MDS), treatment with a hypomethylating agent that was aimed at inducing cell differentiation resulted in induction of expression of the SALL4 oncogene in more than 30% of patients, and such expression was associated with a poorer outcome. Identifying other oncogenes that are similarly activated by treatment with hypomethylating agent and evaluation of these and SALL4 expression in larger prospective study samples (leggi tutto)







FDA Approves Azacitidine for Newly Diagnosed Juvenile Myelomonocytic Leukaemia

Jun 02, 2022 – On 20 May 2022, the US Food and Drug Administration (FDA) approved azacitidine (Vidaza, Celgene Corp.) for paediatric patients with newly diagnosed juvenile myelomonocytic leukaemia (JMML). Efficacy was evaluated in AZA-JMML-001 (NCT02447666), an international, multicentre, open-label study to evaluate the pharmacokinetics, pharmacodynamics, safety, and activity of azacitidine prior to haematopoietic stem cell transplantation (HSCT) in 18 paediatric patients with JMML.  …. (leggi tutto)







EMA appoints Chief Medical Officer

Jun 01, 2022 – Steffen Thirstrup has been appointed as Chief Medical Officer of EMA. In this role, he will provide scientific leadership across EMA and its scientific committees to reinforce the Agency’s capacity to respond to public health challenges and emergencies, and shape EMA’s contribution to EU-health initiatives such as the fight against antimicrobial resistance or Europe’s Beating Cancer Plan. … (leggi tutto)




Dall’FDA


FDA Roundup: June 3, 2022

Jun 03, 2022 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Thursday, the FDA updated our March 2022 safety communication to inform consumers and health care providers about a new handpiece that has been FDA cleared for use with the Renuvion/J-Plasma device system by Apyx Medical. The Renuvion Dermal Handpiece can be used for the treatment of moderate to severe wrinkles and rhytides in patients  … (leggi tutto)







Rolling Submission of BLA to FDA Completed for Omidubicel in Blood Cancers Requiring Transplant

Jun 02, 2022 – The rolling biologics license application (BLA) submission to the FDA to support the approval of omidubicel for patients with blood cancers in need of allogenic hematopoietic stem cell transplant (HSCT) has been completed, according to an announcement from Gamida Cell Ltd. The application is supported by data from a phase 3 trial (NCT02730299), which showed that the use of omidubicel in patients with hematologic malignancies …. (leggi tutto)







FDA Withdraws Approvals for Umbralisib in MZL, Follicular Lymphoma Due to Safety Concerns

Jun 01, 2022 – The FDA announced that it has withdrawn approval for umbralisib (Ukoniq), an oral inhibitor of PI3K-δ and CK1-ε manufactured by TG Therapeutics. The agency began investigating the drug in February 2022 after findings from the phase 3 UNITY-CLL trial (NCT026112311) suggested that umbralisib might be associated with an increased risk of death. The agency issued umbralisib an accelerated approval in February 2021  … (leggi tutto)







FDA Approves Third Pegfilgrastim Biosimilar for Neutropenia

May 31, 2022 – FDA has approved the biologics license application for pegfilgrastim-pbbk (Fylnetra), a biosimilar referencing Neulasta for the treatment of neutropenia, according to a press release from the developer of the agent, Amneal Pharmaceuticals. The product, developed in collaboration with Kashiv Biosciences, LLC of Chicago, Illinois, represents the third biosimilar approval for Amneal in oncology this year. … (leggi tutto)

 


Dall’ASCO


Concomitant Medications May Affect the Response to Immune Checkpoint Inhibitor Therapy

Jun 06, 2022 – Research indicates that outcomes of immune checkpoint inhibitor (ICI) therapy may be influenced by concomitant medications with immunomodulatory properties, such as corticosteroids, antibiotics, and gastric acid suppressants. Two ASCO Annual Meeting abstracts (Abstract 12000 and Abstract 4510) explored the effects of concomitant use of acetaminophen and the live bacterial product CBM588 on immunotherapy efficacy in patients with cancer (leggi tutto)







Updated Data for First-Line Immunotherapy Combinations Reinforce Their Value in Metastatic Melanoma

Jun 06, 2022 – Long-term data from CheckMate-067 reveal that 48% of patients initially treated with nivolumab/ipilimumab remain alive at 7.5 years, as compared with 42% of patients treated with nivolumab and 22% treated with ipilimumab. Subgroup analyses from RELATIVITY-047 show that efficacy outcomes favor nivolumab/relatlimab over nivolumab across several key patient subgroups, including patients with BRAF-mutated disease and those with high-lactate dehydrogenase. (leggi tutto)








DESTINY-Breast04 Establishes Trastuzumab Deruxtecan As a New Standard of Care for HER2-Low Metastatic Breast Cancer

Jun 06, 2022 – DESTINY-Breast04 is the first randomized clinical trial to show that targeting HER2 provides clinically meaningful benefits for patients with HER2-low metastatic breast cancer. Patients enrolled in the trial had 1-2 prior lines of chemotherapy for metastatic disease. Patients with hormone receptor–positive disease had to be refractory to endocrine therapy. Trastuzumab deruxtecan improved median progression-free survival by 4.8 months and median overall survival by 6.6 months  (leggi tutto)







New Interactive Map of Oncology Puts COVID-19, Equity Data Into Perspective

Jun 02, 2022 – In an effort to highlight cancer care inequities during the COVID-19 pandemic, ASCO has launched the Interactive Map of Oncology, a data visualization tool that allows users to explore geographic distribution of systemic and socioeconomic factors that influence cancer care delivery in the United States. Users can filter data on population demographics and risk factors by location overlaid with COVID-specific data from the COVID-19 in Oncology Registry (also known as the ASCO Registry) … (leggi tutto)

 





Vaccine Effectiveness Against COVID-19 Breakthrough Infection in Patients With Cancer

Jun 02, 2022 – In a population-based study based on data from the UK Coronavirus Cancer Evaluation Project (UKCCEP) reported in The Lancet Oncology, Lennard Y.W. Lee, DPhil, and colleagues found that COVID-19 vaccination was effective in preventing breakthrough infection among patients with cancer but less effective than in individuals without cancer. The case-control study used data from the UKCCEP registry to identify a case cohort of patients with cancer ... (leggi tutto)




Pillole dall’AIFA

3 giugno 2022 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
Leggi tutto


1 giugno 2022 – Il Centro di coordinamento pubblica gli schemi di contratto per la sperimentazione clinica sui medicinali e per le indagini cliniche su dispositivi medici
Leggi tutto


1 giugno 2022 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro TECENTRIQ (NSCLC)
Leggi tutto


1 giugno 2022 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro TECENTRIQ (HCC)
Leggi tutto


1 giugno 2022 – Esiti della riunione straordinaria della Commissione Tecnico Scientifica (CTS)
Leggi tutto








Dedicato ai Soci AIOM


Opportunità di lavoro in Oncologia

Consulta le posizioni disponibili nella vetrina riservata ai Soci AIOM o scarica il modulo per richiedere la pubblicazione di annunci
 



Appuntamenti AIOM


NELL’AGENDA DISPONIBILE SUL SITO DELL’ASSOCIAZIONE TUTTE LE INFORMAZIONI SUGLI EVENTI AIOM NAZIONALI, REGIONALI e ALTRI APPUNTAMENTI PATROCINATI DA AIOM

Editore: Intermedia s.r.l. - Via Lunga 16/a, 25126 Brescia - tel. 030 226105 fax 030 2420472
Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001
Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione N. 4867 contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione
Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio
Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: Cancellati
Privacy