Newsletter settimanale Aiom
Anno XX - Numero 877 - 27 settembre 2022

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Filippo Pietrantonio, Filippo Pagani, Francesca Corti, Michele Prisciandaro (S.S. Oncologia Medica Gastroenterologica , Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano)




Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Association of Upfront Peptide Receptor Radionuclide Therapy With Progression-Free Survival Among Patients With Enteropancreatic Neuroendocrine Tumors

Data about the optimal timing for the initiation of peptide receptor radionuclide therapy (PRRT) for advanced, well-differentiated enteropancreatic neuroendocrine tumors are lacking. To evaluate the association of upfront PRRT vs upfront chemotherapy or targeted therapy with progression-free survival (PFS) among patients with advanced enteropancreatic neuroendocrine tumors who experienced disease progression after treatment with somatostatin analogues (SSAs) … (leggi tutto)

La terapia radiorecettoriale (Peptide Receptor Radionuclide Therapy – PRRT) costituisce un’opzione terapeutica altamente efficace per il trattamento dei tumori neuroendocrini (NET) gastroenteropancreatici (GEP) ben differenziati, avanzati o metastatici, con espressione dei recettori della somatostatina. Il trattamento radiorecettoriale con 177Lu-DOTATATE è stato approvato da EMA ed FDA sulla base dei risultati dello studio NETTER-1 (N Engl J Med 2017; 376:125-135), trial randomizzato di fase III che ha dimostrato il vantaggio in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) di 177Lu-DOTATATE vs octreotide LAR ad alte dosi in pazienti con NET ileali ben differenziati, avanzati, in progressione a terapia con analogo della somatostatina (SSA). Ad oggi, tuttavia, non vi sono evidenze derivanti da studi randomizzati che confrontino l’efficacia della PRRT con altre opzioni terapeutiche (chemioterapia [CT] o terapie target [TT]- everolimus, sunitinib), né evidenze circa la miglior sequenza di tali trattamenti in pazienti con GEP-NET in progressione a SSA.
Pusceddu et al. hanno recentemente pubblicato i risultati di uno studio italiano, multicentrico, retrospettivo, con l’obiettivo di valutare gli outcome dell’utilizzo in prima istanza di PRRT in confronto ad altre opzioni terapeutiche (CT/TT) in un’ampia popolazione di pazienti con NET enteropancreatici progrediti a terapia con SSA.
Lo studio ha considerato 508 pazienti trattati dal 2000 al 2020 in 25 Centri italiani. I criteri di inclusione comprendevano: età pari o superiore a 18 anni; NET enteropancreatico ben differenziato (G1-3 secondo WHO 2019) non resecabile o metastatico, con adeguata espressione dei recettori della somatostatina all’imaging 68Ga-DOTATOC o ad octreoscan; progressione secondo RECIST v. 1.1 a terapia di prima linea con SSA e successivo trattamento con PRRT (almeno due cicli) o TT (everolimus o sunitinib) o CT (temozolomide, cisplatino, oxaliplatin, fluorouracile) +/- SSA. Endpoint primario dello studio era valutare la differenza in termini di PFS tra il gruppo trattato con PRRT e il gruppo trattato con CT o TT dopo progressione a SSA. Obiettivo secondario era valutare la differenza in sopravvivenza globale (overall survival – OS) tra i due gruppi. Per superare le limitazioni dovute alla natura osservazionale dello studio, un’analisi di matching tramite propensity score è stata eseguita per minimizzare il bias di selezione dovuto al disegno retrospettivo.
Dei 508 pazienti inclusi nell’analisi finale, 329 (64.8%) hanno ricevuto PRRT, mentre 179 (35.2%) hanno ricevuto CT o TT dopo progressione a SSA. Nel gruppo di pazienti trattati con CT/TT vi era una maggior proporzione di pazienti con NET pancreatico, neoplasie funzionanti, NET G2/G3 e NET con Ki-67 > 10% rispetto al gruppo trattato con PRRT. Dei pazienti trattati con PRRT, 317 (96.3%) hanno ricevuto CT o TT in linee successive, mentre 179 (100%) dei pazienti trattati con CT o TT hanno ricevuto PRRT a progressione. L’analisi matched ha incluso 222 pazienti in totale, di cui 111 nel braccio PRRT e 111 nel braccio CT/TT.
Il follow up mediano è stato 18 mesi (range, 8.3-36.0) nella popolazione unmatched e 13 mesi (range, 4.9-27.1) nella popolazione matched.
La PFS è risultata statisticamente superiore nel gruppo trattato con PRRT upfront vs il gruppo trattato con CT o TT, sia nella popolazione unmatched (PFS mediana 2.5 anni [95% CI, 2.3-3.0] vs 0.7 anni [95% CI, 0.5-1.0]; HR, 0.35 [95% CI, 0.28-0.44]; P < .001), sia nella popolazione matched (PFS mediana 2.2 anni [95% CI, 1.8-2.8] vs 0.6 anni [95% CI, 0.4-1.0 anni]; HR, 0.37 [95% CI, 0.27-0.51]; P < .001). All’analisi multivariata, l’impiego di PRRT upfront è risultato associato a miglior PFS indipendentemente da altri noti fattori prognostici (sito di origine della neoplasia, funzionalità del tumore, grado, Ki-67) (HR, 0.37; [95% CI, 0.26-0.51]; P < .001). Il vantaggio dell’utilizzo di PRRT upfront si è mantenuto in diversi sottogruppi (tumori funzionanti e non funzionanti, NET pancreatici e intestinali, NET G1 e G2), ma non mel sottogruppo dei NET G3 (aHR, 0.31; [95% CI, 0.12-1.37]; P = .13) e nei tumori con Ki-67 >10% (aHR, 0.73; 95% CI, 0.29-1.43; P = .31).
Per quanto riguarda l’endpoint secondario, l’utilizzo di PRRT upfront dopo progressione a SSA non è risultato associato a un significativo incremento in OS vs CT/TT nella popolazione matched (HR, 0.81 [95% CI, 0.62-1.06]; P = .11) e nella popolazione unmatched (HR, 0.83 [95% CI, 0.56-1.24]; P = .36).
Pur con i limiti derivanti dalla natura retrospettiva dell’analisi, lo studio riporta che l’utilizzo di PRRT in prima istanza dopo progressione a SSA sia associato ad una miglior PFS rispetto all’impiego di CT o TT. L’utilizzo del matching, eliminando gli sbilanciamenti dovuti alla natura osservazionale dello studio, è stato volto a rinforzare la validità dei risultati. Nonostante non si sia osservato un vantaggio dell’utilizzo di PRRT upfront in termini di sopravvivenza globale (endpoint secondario), gli Autori sottolineano che il risultato potrebbe essere stato condizionato dai trattamenti successivi impiegati alla progressione (incluso il crossover) in un setting di malattia per lo più indolente, dalla possibile disomogeneità di trattamenti impiegati nei diversi centri nonché dall’ampio arco temporale considerato (2000-2020).
I risultati di questo ampio studio retrospettivo possono costituire la base per l’implementazione di trial prospettici randomizzati di sequenza, al fine di raggiungere elevati livelli di evidenza da traslare nella pratica clinica.













Neoadjuvant Nivolumab Plus Ipilimumab and Adjuvant Nivolumab in Localized Deficient Mismatch Repair/Microsatellite Instability-High Gastric or Esophagogastric Junction Adenocarcinoma: The GERCOR NEONIPIGA Phase II Study

In patients with resectable gastric/gastroesophageal junction (GEJ) adenocarcinoma, surgery plus perioperative platinum-based chemotherapy is the standard of care. Perioperative chemotherapy remains debatable for gastric/GEJ adenocarcinoma with deficient mismatch repair (dMMR)/microsatellite instability-high (MSI-H). NEONIPIGA (ClinicalTrials.gov identifier: NCT04006262) phase II study evaluated neoadjuvant nivolumab 240 mg once every  ..
. (leggi tutto)

L’attuale standard di cura per i pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea (GEJ) operabile comprende un trattamento chemioterapico perioperatorio e la resezione chirurgica. Circa il 10% delle neoplasie gastriche o della GEJ localmente avanzate è caratterizzato da un deficit nel sistema di mismatch repair (dMMR) o instabilità dei microsatelliti (MSI-H) associato ad una miglior prognosi rispetto ai tumori con sistema del mismatch repair conservato (pMMR) o stabilità dei microsatelliti (MSS). Inoltre, come evidenziato dai risultati di metanalisi che comprendevano studi di chemioterapia perioperatoria a base di platino e fluoropirimidine in pazienti con adenocarcinoma gastrico/GEJ localmente avanzato, lo stato dMMR/MSI-H è un fattore predittivo negativo per la sopravvivenza libera da malattia (DFS) e la sopravvivenza globale (OS). Questi dati alimentano il dibattito sull’opportunità di utilizzare un trattamento chemioterapico perioperatorio in questo sottogruppo di pazienti nella pratica clinica. In aggiunta a questo scenario il fenotipo dMMR/MSI-H è uno dei più noti biomarcatori di risposta al trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari (ICIs) nelle neoplasie avanzate, indipendentemente dalla sede di origine, ulteriore dato a supporto di un cambio di strategia nel trattamento dei pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico/GEJ dMMR/MSI-H localmente avanzato. André et al. hanno recentemente pubblicato i risultati dello studio GERCOR NEONIPIGA, studio di fase 2 a singolo braccio che valutava il tasso di risposta patologica completa (pCR) in pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico/GEJ dMMR/MSI-H operabile trattati con la combinazione nivolumab e ipilimumab in fase preoperatoria seguita da nivolumab adiuvante. I principali criteri di inclusione erano: età ≥18 anni; diagnosi istologica di adenocarcinoma gastrico/GEJ dMMR/MSI-H con stadiazione clinica T2-T4, N0-N+, M0 eseguita sulla base di TC torace addome ed ecoendoscopia superiore; ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) Performance Status 0 o 1; adeguata funzione d’organo e candidabilità a chirurgia secondo valutazione multidisciplinare. I pazienti ricevevano un trattamento preoperatorio per 12 settimane con nivolumab a dosaggio flat 240 mg ogni 2 settimane (6 cicli) e ipilimumab a dosaggio di 1 mg/Kg ogni 6 settimane (2 cicli). Il trattamento era seguito dalla chirurgia effettuata 5 settimane (± 1 settimana) dopo l’ultima somministrazione. Dopo 4-8 settimane dalla chirurgia i pazienti ricevevano 9 cicli di trattamento adiuvante con nivolumab a dosaggio flat 480 mg ogni 4 settimane. L’obiettivo primario dello studio era il rate di pCR definito come completa assenza di cellule tumorali nel campione operatorio, gradata secondo Mandard tumor regression grade (TRG) e Becker TRG. La numerosità del campione era calcolata in base al disegno statistico A’Hern che considerava un rate di pCR 5% come inaccettabile rispetto ad un accettabile rate di pCR del 20%. Gli endpoints secondari includevano la sopravvivenza libera da eventi definita come tempo calcolato dalla prima dose di trattamento ed evidenza di progressione di malattia o morte per qualsiasi causa, OS definita come tempo calcolato dalla prima dose di trattamento e morte per qualsiasi causa. Il follow-up veniva eseguito con rivalutazione clinica e TC ogni 3 mesi per i primi due anni quindi ogni 6 mesi per i tre anni successivi. La sicurezza del trattamento veniva valutata con la registrazione e gradazione degli eventi avversi riscontrati. Lo studio arruolava 32 pazienti con diagnosi di adenocarcinoma gastrico/GEJ dMMR/MSI-H. L’età mediana era 65.5 anni (range 40-80). La stadiazione clinica risultava essere cT2-T3N0 (n=9), cT2-T3N1 (n=22) e cT3N1M1 (n=1 inserito erroneamente). Ad un follow-up mediano di 14.9 mesi (95% CI, 10.6-17.6), 32 pazienti avevano ricevuto il trattamento neoadiuvante (27 completando tutti i cicli). Eventi avversi di grado 3/4 correlati al trattamento neoadiuvante venivano riscontrati in sei pazienti (19%). 29 pazienti erano sottoposti alla chirurgia; 3 non ricevevano trattamento chirurgico con riscontro di risposta completa radiologica ed endoscopica con biopsie negative (2 pazienti rifiutavano la chirurgia mentre 1 paziente risultava essere metastatico alla diagnosi). Tutti i 29 pazienti ricevevano una chirurgia R0 ed in 17 (58.6%; 90% CI, 41.8-74.1) si riscontrava una pCR (pT0N0). Becker TRG 1a, 1b, 2 e 3 venivano osservati in 17, 3, 2 e 7 pazienti rispettivamente. Dei 29 pazienti operati, 23 ricevevano il trattamento adiuvante con nivolumab. Al tempo dell’analisi nessun paziente aveva avuto una ripresa di malattia e un paziente risultava morto senza evidenza di malattia. Lo studio GERCOR NEONIPIGA ha raggiunto il suo obiettivo primario con un rate di pCR del 59% ben al di sopra dell’endpoint 20%, ed evidenza di risposte patologiche maggiori nei restanti casi ed ulteriori segnali di risposta patologica in pazienti che non ricevevano chirurgia. I limiti dello studio comprendono il ristretto numero di pazienti inclusi in un trial a singolo braccio senza randomizzazione. Inoltre, lo studio non può rispondere alla domanda riguardo quale miglior combinazione di ICIs valutare in questo setting, quale la durata ottimale del trattamento e il tempo di attesa prima della chirurgia. Tuttavia, i risultati mostrano che un trattamento perioperatorio con ICIs in pazienti con adenocarcinoma gastrico/GEJ dMMR/MSI-H è fattibile e garantisce un elevato rate di pCR. Inoltre, l’assenza di ripresa di malattia nei pazienti che non hanno ricevuto chirurgia dopo il trattamento neoadiuvante con nivolumab e ipilimumab pone le basi per una esplorazione più approfondita riguardo il possibile risparmio del tempo chirurgico con conseguente conservazione d’organo e miglior qualità di vita in una popolazione selezionata di pazienti.











Galunisertib plus neoadjuvant chemoradiotherapy in patients with locally advanced rectal cancer: a single-arm, phase 2 trial

TGF-β is an immunosuppressive cytokine that is upregulated in colorectal cancer. TGF-β blockade improved response to chemoradiotherapy in preclinical models of colorectal adenocarcinoma. We aimed to test the hypothesis that adding the TGF-β type I receptor kinase inhibitor galunisertib to neoadjuvant chemoradiotherapy would improve pathological complete response rates in patients with locally advanced rectal cancer ..
. (leggi tutto)

Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie rettali localmente avanzate, storicamente basato sulla chemioradioterapia concomitante, è in rapida e continua evoluzione. In particolar modo, gli importanti risultati ottenuti con l’introduzione della “total neoadjuvant therapy”, hanno spostato l’interesse sul potenziamento dei trattamenti preoperatori, con l’intento di incrementare i tassi di risposta completa e favorendo così delle chirurgie meno demolitive. In quest’ottica stanno anche emergendo ipotesi su future eventuali strategie che prevedono l’assenza del tempo chirurgico, favorendo così la completa preservazione d’organo. Pertanto, il numero di studi che valutano nuovi farmaci ad azione radiosensibilizzante e/o nuove combinazioni di trattamenti al fine di incrementare i risultati finora ottenuti sta aumentando in maniera esponenziale. In una recente pubblicazione su Lancet Oncology, Tomoko Yamazaki et al. hanno riportato i risultati di uno studio di fase 2, a braccio singolo, che ha valutato il ruolo di galunisertib, un inibitore del TGF-β, in aggiunta al trattamento chemioradioterapico, basandosi su dati preclinici che hanno mostrato come l’inibizione di TGF-β, in aggiunta alla chemio e radioterapia, favorisse l’attività antitumorale di linfociti T CD8+ ad azione citotossica. In tale studio pazienti con tumore del retto stadio IIA–IIIC o IV e con ECOG performance status 0-2, hanno quindi ricevuto trattamento di induzione con galunisertib 150 mg BID seguita da chemioradioterapia long-course 54.0 Gy in 28–30 frazioni con fluorouracile 225 mg/m2 in infusione continua settimanale o capecitabina 825 mg/m2 BID per 5 giorni a settimana. A 5-9 settimane dal termine del trattamento i pazienti che, alla ristadiazione di malattia, hanno ottenuto una risposta clinica completa potevano optare per una strategia non operativa e avviare trattamento con mFOLFOX6 per 8 cicli o CAPOX per 4 cicli, mentre i pazienti non in completa risposta clinica venivano sottoposti a resezione chirurgica come da standard. L’obiettivo primario dello studio era la proporzione di risposte complete definita come la somma delle risposte patologiche complete nei pazienti operati e delle risposte cliniche complete mantenute ad un anno dal termine del trattamento di consolidamento, nei pazienti non sottoposti a chirurgia. Dei 38 pazienti arruolati, 35 hanno completato il trattamento e sono stati inclusi nell’analisi finale. 25 (71%) dei 35 pazienti che hanno completato la chemioradioterapia e sono stati sottoposti a trattamento di escissione mesorettale totale, 5 dei quali hanno avuto risposte patologiche complete. I restanti 10 (29%) hanno invece avviato percorso non chirurgico. Tuttavia, tra quest’ultimi, 3 pazienti alla fine hanno scelto di sottoporsi successivamente all’intervento, due dei quali con riscontro di risposta patologica completa. Dei 7 pazienti rimanenti, 5 hanno mantenuto la risposta clinica completa ad un anno dal termine del trattamento. Lo studio ha raggiunto quindi il suo endpoint primario considerando che 12 dei 38 (32% [IC 95% one-sided ≥19%]) pazienti arruolati hanno ottenuto una risposta patologica o clinica completa sostenuta per almeno 1 anno. Inoltre, galunisertib è stato ben tollerato, con effetti tossici attribuibili al farmaco solo grado 1–2. Pur considerando dall’assenza di un braccio di controllo e dal numero limitato di pazienti, il tasso di risposta completa del 32% riportato è maggiore di quelli dello studio CAO/ARO/AIO-04 (13%), dello studio nel NRG GI-002 (22-32%) e dello studio RAPIDO (28%) ponendo le basi per ulteriori sviluppi di questa combinazione. Tuttavia, per quanto i risultati siano incoraggianti, restano delle importanti limitazioni. Sebbene nel breve termine l’aggiunta di galunisertib alla chemioterapia a base di fluoropirimidine, si è dimostrata ben tollerata, non sono stati raccolti dati sulla sicurezza a lungo termine, nonostante la FDA abbia imposto la sicurezza come endpoint comprimario dello studio. Inoltre, la presenza di differenti approcci (chirurgia vs chemioterapia di consolidamento) e la definizione del tasso di risposta completa come la somma di risposte cliniche e patologiche, rende difficoltosa l’interpretazione dei risultati ottenuti riguardanti l’endpoint primario dello studio. In ogni caso, nonostante i limiti riportati, lo studio ha dimostrato una significativa attività di galunisertib in aggiunta alla chemioradioterapia standard, in pazienti con tumore del retto localmente avanzato o oligometastatico. Tali risultati forniscono quindi il razionale per condurre studi più ampi e possibilmente randomizzati, con obiettivo di confermare tassi di risposta completa ottenuti e valutare eventuali nuove strategie non chirurgiche che favoriscano la completa preservazione d’organo in questo setting di pazienti.





 


In Europa


Clinical Utility of ctDNA NGS for Detecting Actionable Alterations According ESCAT in Patients with Advanced Cancer

Sept 26, 2022 – Results from the largest prospective analysis that evaluated differences between tissue and circulating tumour DNA (ctDNA) next-generation sequencing (NGS) with a large cancer gene panel and comparison of their respective impact in terms of molecular tumour board recommendation and treatment guidance based on actionable alterations classified according ESCAT for patients with advanced solid tumours are published by Prof. Antoine Italiano and colleagues (leggi tutto)







EMA Recommends Extension of Indications for Crizotinib

Sept 23, 2022 – On 15 September 2022, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product crizotinib (Xalkori). The marketing authorisation holder for this medicinal product is Pfizer Europe MA EEIG. The CHMP adopted 2 new indications for the treatment (leggi tutto)







EMA Recommends Granting a Conditional Marketing Authorisation for Loncastuximab Tesirine

Sept 22, 2022 – On 15 September 2022, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion, recommending the granting of a conditional marketing authorisation for the medicinal product loncastuximab tesirine (Zynlonta), intended for the treatment of adult patients with diffuse large B-cell lymphoma and high-grade B-cell lymphoma. The applicant for this medicinal product … (leggi tutto)







EMA Recommends Extension of Indications for Axicabtagene Ciloleucel

Sept 21, 2022 – On 15 September 2022, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product axicabtagene ciloleucel (Yescarta). As Yescarta is an advanced therapy medicinal product, the CHMP positive opinion is based on an assessment by the EMA’s Committee for Advanced Therapies … (leggi tutto)






Biosimilar medicines can be interchanged

Sept 19, 2022 – EMA and the Heads of Medicines Agencies (HMA) have issued a joint statement confirming that biosimilar medicines approved in the European Union (EU) are interchangeable with their reference medicine or with an equivalent biosimilar. While interchangeable use of biosimilars is already practiced in many Member States, this joint position harmonises the EU approach. It brings more clarity for healthcare professionals and thus helps more patients to have access … (leggi tutto)




Dall’FDA


FDA Grants Fast Track Designation to KIN-2787 for Select Stage IIB to IV Malignant Melanoma

Sept 26, 2022 – The FDA has granted a fast track designation to KIN-2787 for use as a potential therapeutic option in patients with BRAF class II or III alteration–positive and/or NRAS mutation–positive, metastatic or unresectable, stage IIB to IV malignant melanoma. Approximately 6% of patients with cancer harbor oncogenic BRAF alterations, which are known to result in activated BRAF monomers (class I), homodimers (class II), and heterodimers (class III) … (leggi tutto)








FDA Grants Fast Track Designation to Ficlatuzumab for Relapsed or Recurrent HNSCC

Sept 23, 2022 – The FDA has granted a fast track designation to ficlatuzumab (formerly AV-299) for the treatment of patients with relapsed or recurrent head and neck squamous cell carcinoma (HNSCC). Previously reported findings from a phase 2 trial (NCT03422536) showed that the combination of ficlatuzumab and cetuximab (Erbitux) elicited a median progression-free survival (PFS) of 3.6 months in patients with recurrent/metastatic HNSCC. … (leggi tutto)








ODAC Votes Against Poziotinib for HER2 Exon 20 Insertion–Mutated NSCLC

Sept 22, 2022 – In a 9 to 4 vote, the FDA’s Oncologic Drugs Advisory Committee (ODAC) voted that the benefits of poziotinib do not outweigh its risks for the treatment of patients with HER2 exon 20 insertion–mutated non–small cell lung cancer (NSCLC). In explaining his decision, mirroring many of those who also voted no, Scott Waldman, MD, PhD, of Thomas Jefferson University, said, “Clearly there’s a clinical unmet need for the drug … (leggi tutto)







FDA Approves Selpercatinib for Locally Advanced or Metastatic RET Fusion+ Solid Tumors

Sept 22, 2022 – The FDA has granted accelerated approval to selpercatinib (Retevmo) for adult patients with locally advanced or metastatic solid tumors harboring a RET gene fusion that have progressed on or after previous systemic treatment or who have no satisfactory alternative treatment options. The regulatory decision was supported by data from the phase 1/2 LIBRETTO-001 trial (NCT03157128), which enrolled 41 patients with RET fusion–positive tumors other than non–small …  (leggi tutto)







FDA Grants Regular Approval to Selpercatinib for Locally Advanced or Metastatic RET+ NSCLC

Sept 22, 2022 – The FDA has granted a regular approval to selpercatinib (Retevmo) for adult patients with locally advanced or metastatic non–small cell lung cancer (NSCLC) harboring a RET gene fusion, as detected by an FDA-approved test. In May 2020, the agent was previously granted an accelerated approval from the regulatory agency based on initial findings pertaining to overall response rate (ORR) and duration of response (DOR) in a total of 144 patients enrolled to the phase … (leggi tutto)





Dall’ASCO


Antibody-Drug Conjugates Are Taking the Cancer World by Storm: How Can We Optimize Their Clinical Use in the Real World?

Sept 22, 2022 – Many antibody-drug conjugates (ADCs) are in clinical use and in various stages of preclinical and clinical development, but several key questions persist concerning their effectiveness across cancer types, toxicity patterns, and mechanisms of resistance. In order to identify which patient populations benefit from ADC therapy, the oncology community must develop a thorough understanding of what underlies ADC response and resistance across tumors. … (leggi tutto)









Choosing the Right Fit: Transitioning From Fellow to Attending Physician

Sept 22, 2022 – When deciding on a career, it can be better to bypass the areas that do not pique your interest instead of trying to find the “perfect” job. Give yourself time to think over whether you want to spend more time in research or patient interaction, as well as what your short- and long-term goals should be. When considering your next step, look for a supportive mentor, institutional growth that is geared toward your interests, and aim high for your own personal happiness … (leggi tutto)








Should the Selection of Second-Line Treatment for Metastatic Urothelial Cell Carcinoma Be Based on PD-1 Expression?

Sept 21, 2022 – Immune checkpoint inhibitors have shown promising results as a second-line therapy for metastatic urothelial cell carcinoma (UCC), although no treatment algorithm exists to help clinicians select a specific agent. Although patient PD-L1 expression appears to predict a greater response to nivolumab, durvalumab, atezolizumab, and particularly avelumab in UCC, levels of PD-L1 positivity were not uniform across the studies of these therapeutic agents (leggi tutto)








SIO-ASCO Guideline Proposes Evidence-Based Approaches to Pain Management Incorporating Integrative Medicine Interventions

Sept 21, 2022 – A new guideline on integrative approaches to pain management in adult patients with cancer intends to equip clinicians with the knowledge to confidently recommend patient-centered and evidence-based integrative approaches to pain management for appropriate indications. More research with adequate methodological design is needed to evaluate integrative medicine approaches to pain management in cancer … (leggi tutto)


 




ASCO Treatment Guidance for mCRPC Updated to Include 177Lutetium-PSMA-617

Sept 21, 2022 – A new ASCO guideline on treatment for metastatic castration-resistant prostate cancer (mCRPC) recommends 177Lutetium-PSMA-617 for patients with PSMA-positive disease. The rapid recommendations are based on VISION, an open-label phase 3 trial of patients with PSMA-positive mCRPC who experienced progression following at least 1 androgen receptor pathway inhibitor and 1 or 2 taxane regimens ... (leggi tutto)




Pillole dall’AIFA

23 settembre 2022 – Chiusura del Registro di monitoraggio ZALTRAP
Leggi tutto


23 settembre 2022 – Chiusura Managed Entry Agreements (MEA) Registro ZALTRAP
Leggi tutto


22 settembre 2022 – Implementazione nuova posologia Registri KEYTRUDA in associazione
Leggi tutto


22 settembre 2022 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro BLINCYTO Pazienti pediatrici LLA consolidamento
Leggi tutto


22 settembre 2022 – Aggiornamento Registro KEYTRUDA (cHL)
Leggi tutto








Dedicato ai Soci 

Opportunità di lavoro in Oncologia

Consulta le posizioni disponibili nella vetrina riservata ai Soci AIOM o scarica il modulo per richiedere la pubblicazione di annunci
 


Appuntamenti 

NELL’AGENDA DISPONIBILE SUL SITO DELL’ASSOCIAZIONE TUTTE LE INFORMAZIONI SUGLI EVENTI AIOM NAZIONALI, REGIONALI e ALTRI APPUNTAMENTI PATROCINATI DA AIOM

Editore: Intermedia s.r.l. - Via Lunga 16/a, 25126 Brescia - tel. 030 226105 - 388 8896214
Reg. Trib. di Brescia n. 35/2001 del 2/7/2001
Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione N. 4867 contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione
Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio
Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca qui: Cancellati
Privacy