Newsletter settimanale Aiom
Anno XXI - Numero 925 - 3 ottobre 2023

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Matteo Lambertini, Maddalena Latocca, Andrea Boutros, Chiara Molinelli, (IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova)





Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini


Oggi in Oncologia


Risk of Further Progression or Death Among Durable Progression-Free Survivors With Melanoma or Non–Small-Cell Lung Cancer in PD-1 Blockade Trials: Implications for Imaging Surveillance

Purpose: Durable progression-free survivors (dPFSors) over 2 years have been reported among patients with melanoma or non-small-cell lung cancer (NSCLC) who received PD-(L)1 therapy. However, risk of progression still exists and the optimal imaging surveillance interval is unknown. Methods: Individual patient data for progression-free survival (PFS) were extracted from PD-1 blockade clinical trials with a follow-up of at least 5 years … (leggi tutto)

Il panorama del trattamento del cancro è stato significativamente trasformato dall’avvento degli inibitori dei checkpoint immunitari (ICIs), in particolare dalla terapia anti-PD-(L)1, che offre un controllo della malattia duraturo per i pazienti affetti da varie neoplasie, tra cui il melanoma e il cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Uno studio recente getta luce sulle implicazioni della sopravvivenza libera da progressione duratura (dPFS) in tali pazienti ed esplora gli intervalli ottimali di sorveglianza mediante imaging.
I pazienti che raggiungono una dPFS per oltre 2 anni dopo una terapia con anti-PD-(L)1 rappresentano una dimostrazione dell’efficacia di tali terapie e una manifestazione dell’innovazione ottenuta nel trattamento di molti tumori. Diversi studi hanno riportato che una considerevole percentuale di pazienti con melanoma e NSCLC rientra in questa categoria. Tuttavia, anche con una PFS prolungata, persiste il rischio di progressione della malattia.
Una delle domande cruciali per clinici e pazienti riguarda la frequenza dell’imaging di sorveglianza per i pazienti con dPFS. Con quale frequenza dovrebbero essere eseguiti gli esami per rilevare una possibile recidiva, bilanciando il comfort del paziente e la tolleranza al rischio? Questo studio ha affrontato questo quesito clinico esaminando i dati individuali dei pazienti provenienti da studi clinici di anti-PD-1 con un periodo di follow-up di almeno 5 anni.
Lo studio ha incluso 1.495 pazienti con melanoma e 3.752 pazienti con NSCLC, tra i quali 474 (il 31,7%) e 586 (il 15,6%), rispettivamente, è stato considerato eleggibile per dPFS. Per questi pazienti, la probabilità condizionata di ulteriori 3 anni di PFS è stata del 76,4% per il melanoma e del 48,1% per il NSCLC.
È importante sottolineare che, in ciascun trimestre, non più dell’8,0% dei pazienti con dPFS ha sperimentato progressione o decesso, indicando un rischio relativamente basso. Questo risultato supporta l’idea di estendere gli intervalli di sorveglianza mediante imaging per i pazienti con melanoma e NSCLC in dPFS.
Per assistere clinici e pazienti nella presa di decisioni informate sull’imaging di sorveglianza, lo studio ha proposto tre diversi livelli di rischio (10%, 15% o 20%) per esame. Gli schemi di sorveglianza mediante imaging corrispondenti consentono approcci personalizzati basati sulla tolleranza individuale al rischio.
Per guidare la frequenza della sorveglianza mediante imaging strumentale, gli autori hanno calcolato il rischio in termini di progressione o morte per pazienti con una dPFS superiore a 2 anni di terapia con anti-PD-1. Per calcolare questo rischio, hanno utilizzato dati aggregati dei pazienti in intervalli di tempo di 3, 4, 6 e 12 mesi, fornendo indicazioni su quando eseguire esami di imaging per il melanoma e il NSCLC. Inoltre, hanno fornito i tassi di rischio annuali per il melanoma (2, 3 e 4 anni) e per il NSCLC (2, 3 e 4 anni), offrendo una guida sulla frequenza ideale degli esami di imaging in base al rischio accettabile per i pazienti con dPFS.
Supponendo che il livello accettabile di rischio di progressione sia inferiore al 10% per ogni esame di imaging, i pazienti in dPFS con melanoma possono essere sottoposti a imaging ogni 6 mesi dal terzo anno e quindi ogni 12 mesi nel quarto e quinto anno; i pazienti in dPFS con NSCLC possono essere sottoposti a esami ogni 3 mesi nel terzo anno e poi ogni 4 mesi nel quarto e quinto anno.
Se invece questo livello accettabile di rischio fosse, ad esempio, alzato al 20% (il che significa un’80% di probabilità di assenza di progressione nell’intervallo fra gli esami di imaging), i pazienti dPFS con melanoma potrebbero essere sottoposti a esami ogni 12 mesi a partire dai 2 anni, mentre i pazienti dPFS con NSCLC potrebbero essere sottoposti a esami ogni 6 mesi.
I risultati dello studio forniscono preziose informazioni sulla gestione dell’imaging di sorveglianza per i pazienti con melanoma e NSCLC che presentano una sopravvivenza senza progressione duratura sotto terapia con anti-PD-1. Consentendo programmi di imaging personalizzati, basati sulla tolleranza individuale al rischio, questo studio mira a migliorare l’equilibrio tra la rilevazione precoce della progressione e il comfort del paziente. Questi risultati offrono una prospettiva basata su dati della pratica clinica, consentendo sia ai clinici che ai pazienti di prendere decisioni informate riguardo agli intervalli di sorveglianza mediante imaging.






Adjuvant everolimus after surgery for renal cell carcinoma (EVEREST): a double-blind, placebo-controlled, randomised, phase 3 trial

Background Patients undergoing resection of renal cell carcinoma are at risk of disease relapse. We evaluated the effectiveness of the mammalian target of rapamycin inhibitor everolimus administered after surgery. Methods In this randomised, double-blind, phase 3 trial, we enrolled adults with histologically confirmed renal cell carcinoma who had undergone a full surgical resection and were at intermediate-high or very high risk of … (leggi tutto)

I tassi di recidiva dopo resezione chirurgica per carcinoma a cellule renali in stadio precoce variano dal 2% al 40% a 5 anni; la maggior parte di tali recidive si manifesta con metastasi a distanza. Nonostante i notevoli progressi nel trattamento del carcinoma a cellule renali metastatico, la prevenzione delle recidive rimane una priorità. L’utilizzo di terapie sistemiche adiuvanti dopo un intervento chirurgico per patologia neoplastica è una strategia consolidata in vari tipi di tumori solidi. Negli anni, sono stati pubblicati diversi studi sul trattamento adiuvante del carcinoma a cellule renali con agenti differenti; tuttavia, solo uno studio con sunitinib e uno con pembrolizumab hanno riportato un miglioramento della sopravvivenza libera da recidiva (RFS). L’everolimus è un inibitore di mTOR, approvato per il trattamento del carcinoma a cellule renali metastatico; data la sua attività in questo setting, lo studio EVEREST è stato pensato per valutarne l’efficacia anche nel setting adiuvante.
Il trial EVEREST è uno studio multicentrico, randomizzato, doppio-cieco, di fase III, in cui sono stati inclusi pazienti sottoposti a intervento di nefrectomia radicale o parziale per carcinoma a cellule renali a cellule chiare o non a cellule chiare (sono stati esclusi i carcinomi del dotto collettore o della midollare). I pazienti inclusi erano classificati a rischio intermedio-alto di recidiva (assenza di metastasi linfonodali e stadio T1b con grado 3 o 4; stadio T2 con qualsiasi grado; o stadio T3a con grado 1 o 2) o molto alto (stadio T3a con grado 3 o 4; stadio T3b, 3c o 4 con qualsiasi grado; o metastasi linfonodali con qualsiasi stadio tumorale e qualsiasi grado). Queste categorie di rischio sono state definite secondo una modifica dell’“University of California Los Angeles Integrated Staging System”. I pazienti sono stati randomizzati 1:1 a ricevere everolimus 10 mg per via orale una volta al giorno o placebo, per un totale di 54 settimane. L’endpoint primario era la recurrence-free survival; gli endpoint secondari erano l’overall survival e la sicurezza.
Da aprile 2011 a settembre 2016, sono stati randomizzati un totale di 1545 pazienti, di cui 775 assegnati al braccio everolimus e 770 al braccio placebo. Dei 755 pazienti randomizzati a everolimus, 355 (47%) non hanno iniziato il trattamento o lo hanno interrotto precocemente a causa di eventi avversi, rifiuto o altri motivi non correlati a recidiva, rispetto a 275 (37%) dei 744 pazienti assegnati al braccio placebo. 275 pazienti (36%) che hanno ricevuto everolimus sono andati incontro a una riduzione di dose, rispetto a 52 pazienti (7%) del braccio placebo. La durata mediana del trattamento è stata di 9.3 mesi (IQR 9.8-12.7) nel gruppo everolimus e di 12.6 mesi (9.8-12.7) nel gruppo placebo. Le caratteristiche dei pazienti erano ben bilanciate tra i due bracci di trattamento, con 412 (55%) dei 755 pazienti assegnati a everolimus e 407 (55%) dei 744 assegnati al placebo rientranti nel gruppo a rischio molto elevato. La maggioranza dei pazienti era di sesso maschile (70%); 1351 pazienti (90%) sono stati sottoposti a nefrectomia radicale e 251 (17%) avevano tumori non a cellule chiare.
L’analisi finale è stata condotta a follow-up mediano di 76 mesi (IQR 61-92). La recurrence-free survival mediana non è stata raggiunta in nessuno dei due bracci di trattamento. La recurrence-free survival stimata a 5 anni è stata del 67% (95% CI 63-70) per everolimus e del 63% (60-67) per il placebo (con un Log Rank p value di 0.050). Il corrispondente HR era 0.85 (95% CI 0.72-1.00; p=0.051), non raggiungendo la soglia prespecificata di significatività statistica di p=0.044. Il polmone è stato il sito più comune di recidiva, seguito dai linfonodi. Nell’analisi per gruppi di rischio, il beneficio del trattamento è stato più evidente nel gruppo a rischio molto elevato, con un HR di 0.79 (0.65-0.97; p=0.022), ma non nel gruppo a rischio intermedio-alto (HR 0.99, 0.73-1.35; p=0.96; p per interazione=0.22).
Al momento dell’analisi finale, si sono verificati in totale 290 decessi, 139 (18%) nel gruppo everolimus e 151 (20%) nel gruppo placebo; 214 (74%) decessi sono stati attribuiti a recidiva di carcinoma a cellule renali. La sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta in nessuno dei due bracci (HR 0.90, 95% CI 0.71-1.13; p=0.36). Il tasso stimato di sopravvivenza a 5 anni è stato dell’87% (95% CI 84-89) nel braccio everolimus e dell’85% (82-87) nel braccio placebo.
Eventi avversi di qualsiasi grado si sono verificati in 714 pazienti (96%) trattati con everolimus e in 585 pazienti (81%) trattati con placebo. Eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati in 343 pazienti (46%) nel braccio everolimus e in 79 pazienti (11%) nel braccio placebo. Gli eventi avversi più comuni nel gruppo everolimus sono stati mucosite orale (477 [64%]), fatigue (412 [56%]), diarrea (242 [33%]) e rash maculopapulare (230 [31%]), mentre le anomalie di laboratorio più comuni sono state ipertrigliceridemia (395 [53%]), ipercolesterolemia (360 [49%]), anemia (308 [42%]) e iperglicemia (260 [35%]). Gli eventi avversi più comuni di grado 3 o superiore nel braccio everolimus sono stati mucosite (103 [14%]), ipertrigliceridemia (85 [11%]) e iperglicemia (37 [5%]). Non si sono verificati decessi correlati al trattamento tra i pazienti trattati con everolimus.
Lo studio EVEREST è il primo studio che ha testato un inibitore di mTOR come trattamento adiuvante per il carcinoma a cellule renali. Everolimus somministrato dopo l’intervento chirurgico non ha migliorato la recurrence-free survival rispetto al placebo; inoltre, non è stato rilevato alcun vantaggio in termini di overall survival. È da notare che, rispetto ai due studi positivi nel setting adiuvante con sunitinib e pembrolizumab, lo studio EVEREST ha incluso pazienti con un’ampia varietà di rischio di recidiva; l’analisi di sottogruppo per gruppo di rischio ha suggerito un beneficio in termini di recurrence-free survival con everolimus tra i pazienti con malattia a rischio molto elevato, ma nessun beneficio tra quelli con malattia a rischio intermedio-alto. Lo studio EVEREST supporta pertanto l’idea che i pazienti a più alto rischio di recidiva dovrebbero essere oggetto di studi con trattamenti adiuvanti, compresi ulteriori studi con inibitori di mTOR. La selezione dei pazienti negli studi futuri in questo setting dovrebbe essere limitata ai pazienti a più alto rischio di recidiva.

 



Trastuzumab deruxtecan in metastatic breast cancer with variable HER2 expression: the phase 2 DAISY trial

The mechanisms of action of and resistance to trastuzumab deruxtecan (T-DXd), an anti-HER2-drug conjugate for breast cancer treatment, remain unclear. The phase 2 DAISY trial evaluated the efficacy of T-DXd in patients with HER2-overexpressing (n = 72, cohort 1), HER2-low (n = 74, cohort 2) and HER2 non-expressing (n = 40, cohort 3) metastatic breast cancer. In the full analysis set population (n = 177), the confirmed objective … (leggi tutto)

L’avvento degli “antibody-drug conjugates” (ADC) ha completamente rivoluzionato il trattamento della neoplasia mammaria negli ultimi anni. Tra questi, spicca senza dubbio il farmaco trastuzumab deruxtecan (T-DXd), ADC di III generazione composto da trastuzumab e un inibitore della topoisomerasi I. Grazie al “bystander effect” e a un “drug-to-antobody ratio” di 8:1, questo agente ha ottenuto risultati straordinari all’interno dello studio DESTINY-Breast 03. In tale studio, la pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2-positivo venivano randomizzate a ricevere T-DXd o T-DM1 in II linea di trattamento. Con un hazard ratio (HR) di 0.28 (P < 0.001) in termini di “progression free-survival” (PFS), il farmaco è ora approvato come terapia gold-standard in II linea nelle pazienti con tumore in fase avanzata HER2-positivo. T-DXd ha ottenuto ottimi risultati anche nelle pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2-Low. Nello studio DESTINY-Breast 04, ha determinato un aumento in termini di PFS (HR 0.50, p < 0.001) e di overall survival (OS) (HR: 0.64, P = 0.001), benché la popolazione fosse costituita da pazienti fortemente pretrattate (criterio di inclusione era aver eseguito almeno una linea di chemioterapia).
Sulla scorta di queste premesse, sono stati recentemente pubblicati su Nature Medicine i risultati dello studio DAISY. Il trial, di fase II, ha arruolato pazienti affette da carcinoma mammario metastatico con almeno una lesione non ossea biopsiabile. Le pazienti con tumore HER2-positivo dovevano almeno aver eseguito chemioterapia con taxano e terapia con trastuzumab e T-DM1. Coloro affette da carcinoma HER2-Low o HER2 0 dovevano essere state pretrattate con antracicline e taxani. In caso di tumore ormonosensibile era necessario aver sviluppato resistenza a endocrinoterapia e a inibitori CDK4/6. Criterio di inclusione fondamentale rimaneva la biopsia tumorale al baseline. Tutte e tre le coorti (HER2-positive/coorte 1, HER2-Low/coorte 2, HER2 0 /coorte 3) sono state sottoposte a trattamento con T-DXd alla dose di 5.4 mg/kg fino a progressione o tossicità inaccettabile. Endpoint primario dello studio era l’objective response rate (ORR).
Complessivamente sono state arruolate 186 pazienti, assegnate a ciascuna coorte in base allo stato di HER2 sulla biopsia tumorale eseguita al baseline. Inizialmente, 72 pazienti sono state inserite nella coorte HER2-positive, 74 alla coorte HER2-Low e 40 alla coorte HER2 0. Tuttavia, in alcuni casi lo stato di HER2 si è modificato durante il trattamento e di conseguenza vi è stata una ridistribuzione nelle nuove coorti. Il 64.7% della coorte 1 presentava tumore ormonoresponsivo, così come il 79.5% della coorte 2 e il 68.4% della coorte 3. Circa metà delle pazienti erano fortemente pretrattate con almeno 5 linee di precedenti terapie in setting metastatico. La coorte 3 presentava il 33.8% di pazienti con metastasi epatiche, una percentuale decisamente inferiore rispetto alla coorte 1 e 2 (rispettivamente 72.6% e 71.1%). 177 pazienti sono state incluse nell’analisi finale. Complessivamente, è stata documentata ORR in 86 pazienti, e in particolare 48 pazienti (70.6%) nella coorte 1, 27 pazienti (37.5%) nella coorte 2 e 11 pazienti (29.7%) nella coorte 3. L’endpoint primario è stato raggiunto solo nelle prime due coorti. Coerentemente con tali risultati, si è osservata una riduzione mediana delle dimensioni del tumore del −57.2% nella coorte 1, −25.3% nella coorte 2 e −12.5% nella coorte 3 (P < 0.0001). Analizzando la correlazione tra le caratteristiche clinica e la risposta alla terapia, l’unico parametro che risulta correlato alla non risposta alla terapia è la presenza di almeno 3 metastasi nella coorte 2. Per quanto concerne gli endpoint secondari dello studio (PFS, OS) i risultati sono consistenti. A un follow-up mediano di 15.6 mesi, la PFS mediana era di 11.1 mesi, 6.7 mesi e 4.2 mesi nelle 3 coorti, rispettivamente. L’OS mediana risulta non raggiunta nelle prime due coorti, e pari a 11.6 mesi nella coorte 3. Solo il 9% dei pazienti ha discontinuato il trattamento per tossicità. Eventi avversi più frequenti di grado superiore o uguale a 3 sono stati neutropenia, fatigue e vomito. Il 5% ha sviluppato polmonite interstiziale di grado 1 o 2. Tra le pazienti con HER2 score 0, il 35.7% con espressione del gene ERBB2 sotto la mediana ha presentato una risposta oggettiva, rispetto al 30% di coloro con un-espressione di ERBB2 sotto la mediana.
I risultati dello studio DAISY confermano che la risposta al T-DXd è correlata all’espressione di HER2 (misurata mediante immunoistochimica) ma non all’espressione del gene ERBB2 (misurata mediante RT PCR). Questi dati sottolineano ancora una volta l’efficacia di questo agente, che sembra essere attivo anche nelle pazienti con neoplasia HER2-negativa. Attendiamo pertanto i risultati dello studio di fase III DESTINY-Breast06 che ha randomizzato pazienti con tumore ormonoresponsivo e HER2-Low/Ultra Low a ricevere T-DXd o terapia di scelta del clinico. A breve è previsto infine l’inizio dell’arruolamento dello studio DESTINY-Breast15, che prevede la somministrazione di T-Dxd nelle pazienti con tumore HER2-Low e HER2-0.

 


In Europa

EMA Recommends Granting a Marketing Authorisation for Quizartinib

Oct 02, 2023 – On 14 September 2023, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use adopted a positive opinion, recommending the granting of a marketing authorisation for the medicinal product quizartinib (Vanflyta), intended for the treatment of acute myeloid leukaemia (AML) that is FLT3-ITD positive. The applicant for this medicinal product ... (leggi tutto)





 


Meeting highlights from the Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) 25-28 September 2023

Sept 29, 2023 – The PRAC agreed to add atrial fibrillation (irregular, rapid contraction of the heart) as a common side effect to the product information for medicines containing omega-3-acid ethyl esters. These medicines are indicated for the treatment of hypertriglyceridaemia, when a modification of diet and lifestyle alone are not sufficient to bring down levels of triglyceride, a type of fat, in the blood ... (leggi tutto)





 



Efficacy and Safety of Patritumab Deruxtecan in Patients with EGFR-mutated NSCLC that Progressed to EGFR TKI and Platinum-Based Chemotherapy

Sept 29, 2023 – For patients with EGFR-mutated advanced non-small cell lung cancer (NSCLC) that has progressed after treatment with EGFR tyrosine kinase inhibitor (TKI) and platinum-based chemotherapy, current treatment options provide only limited clinical benefit. The results of phase II, HERTHENA-Lung01 study provide the largest evaluation to date of the efficacy and safety of patritumab deruxtecan once every 3 weeks monotherapy in this population and (leggi tutto)








A Combination of Oral Mezigdomide Plus Dexamethasone Shows Promising Efficacy in Patients with Heavily Pretreated Multiple Myeloma

Sept 28, 2023 – Mezigdomide is a novel cereblon E3 ubiquitin ligase modulator designed to achieve deep and sustained Ikaros and Aiolos degradation and overcome cereblon down-regulation and mutations observed in some patients. The phase I/II CC-92480-MM-001 study aimed to determine the therapeutic window and achieve rapid, prolonged, and maximal substrate degradation for rapid disease response while mitigating haematologic side effects (leggi tutto)





 


Trastuzumab Deruxtecan Demonstrates Durable Responses in Patients with Previously Treated HER2-mutated Metastatic NSCLC

Sept 27, 2023 – DESTINY-Lung02 is the randomised, blinded phase II study assessing the efficacy and safety of trastuzumab deruxtecan 5.4 mg/kg and 6.4 mg/kg once every 3 weeks in patients with HER2-mutated metastatic non-small cell lung cancer (NSCLC). Trastuzumab deruxtecan demonstrated deep and durable antitumour responses at both doses. Responses were consistent regardless of HER2 mutation type and amplification ... (leggi tutto)





Dall’FDA

FDA Grants Fast Track Designation to AVB-001 for R/R Platinum-Resistant Ovarian Cancer

Oct 02, 2023 – The FDA has granted fast track designation to AVB-001 for the treatment of adult patients with relapsed/refractory, platinum-resistant, high-grade serous adenocarcinoma of the ovary, primary peritoneum, or fallopian tube. The encapsulated cell product is designed to produce native human interleukin-2 (hIL-2), and the agent is delivered as am intraperitoneal injection. AVB-001 leverages … (leggi tutto)

 

 


 



FDA Grants Orphan Drug Designation to BDC-1001 in Gastric Cancers

Oct 02, 2023 – The FDA has given an orphan drug designation to BDC-1001 for the treatment of patients with gastric cancers, including gastroesophageal junction cancer, according to an announcement from Bolt Biotherapeutics. BDC-1001 is a HER2-directed Boltbody™ Immune-Stimulating Antibody Conjugate (ISAC) currently in phase 2 development for patients with HER2-positive breast, endometrial, colorectal, and gastroesophageal cancers … (leggi tutto)

 


 


 


FDA Awards Orphan Drug Designation to Alisertib in ES-SCLC

Oct 01, 2023 – The FDA has granted an orphan drug designation to alisertib (MLN8237) for the treatment of patients with extensive-stage small cell lung cancer (ES-SCLC), according to an announcement from Puma Biotechnology. Alisertib is a selective, small-molecule inhibitor of aurora kinase A, and it will be evaluated in the phase 2 PUMA-ALI-4201 trial in patients with ES-SCLC whose disease has progressed following first-line platinum-based chemotherapy … (leggi tutto)







FDA Grants First Marketing Authorization for a DNA Test to Assess Predisposition for Dozens of Cancer Types

Sept 29, 2023 – Today, the U.S. Food and Drug Administration granted de novo marketing authorization for the Invitae Common Hereditary Cancers Panel, an in vitro diagnostic test that can help detect hundreds of genetic variants associated with an elevated risk of developing certain cancers. The test can also help identify potentially cancer-associated hereditary variants in individuals with already-diagnosed cancer … (leggi tutto)

 

 


 

FDA Proposes Rule Aimed at Helping to Ensure Safety and Effectiveness of Laboratory Developed Tests

Sept 29, 2023 – Today, the U.S. Food and Drug Administration announced a proposed rule regarding laboratory developed tests, or LDTs, which play an important role in healthcare. The rule is aimed at helping to ensure the safety and effectiveness of these tests, which are used in a growing number of health care decisions and for which concerns have been raised for many years. LDTs are in vitro diagnostic products (IVDs) that the … (leggi tutto)

 

 


 



FDA Roundup: September 29, 2023

Sept 29, 2023 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA released a video titled “Importing FDA-Regulated Products: Human Foods” that provides basic information for importers, foreign suppliers/exporters, and customs brokers on the steps they need to take to successfully import safe and compliant food into the United States. Today … (leggi tutto)

 


 


 


FDA Seeks Fines Against 22 Retailers for Selling Illegal Youth-Appealing E-Cigarettes

Sept 28, 2023 – The U.S. Food and Drug Administration issued complaints for civil money penalties (CMPs) against 22 retailers for the illegal sale of Elf Bar/EB Design e-cigarettes, a popular youth-appealing brand. The FDA previously warned each retailer in the form of a warning letter to stop selling unauthorized tobacco products. During follow-up inspections, the FDA observed the retailers had not corrected the violations, which resulted in these civil money penalty actions … (leggi tutto)


 


 

FDA Grants Fast Track Designation to IDE161 for Select Pretreated BRCA1/2-Mutated HR+ Breast Cancer

Sept 27, 2023 – The FDA has granted fast track designation to IDE161 for use in adult patients with advanced or metastatic hormone receptor–positive, HER2-negative breast cancer harboring BRCA1/2 mutations who have progressed after at least 1 hormonal therapy, a CDK4/6 inhibitor, and a PARP inhibitor. IDE161 is a potent and selective PARG inhibitor … (leggi tutto)

 

 


 


FDA Grants Fast Track Status to MYTX-011 for NSCLC With cMET Overexpression

Sept 26, 2023 – The FDA has granted fast track designation to MYTX-011 for use as a potential therapeutic option in patients with non–small cell lung cancer (NSCLC) and cMET overexpression. The pH-dependent anti-cMET IgG1 antibody boosts tumor internalization and antibody-drug conjugate (ADC) cytotoxicity. … (leggi tutto)

 

 


 


ABM-1310 Receives FDA Fast Track Designation for BRAF V600E+ Glioblastoma

Sept 26, 2023 – The FDA has granted fast track designation to ABM-1310 for the treatment of patients with glioblastoma harboring BRAF V600E mutations, according to an announcement from ABM Therapeutics. “We are very grateful to the FDA for recognizing the potential of our novel next-generation investigational drug ABM-1310 to help patients with brain tumors … (leggi tutto)


 


 


FDA Grants Fast Track Designation to IDE161 for BRCA+, Platinum-Resistant Advanced Ovarian Cancer

Sept 26, 2023 – The FDA has granted fast track designation to IDE161 for the treatment of adult patients with advanced or metastatic ovarian cancer harboring germline or somatic BRCA1/2 mutations who are platinum resistant and have received prior treatment with antiangiogenic and PARP inhibitor therapies.IDE161 is a potent and selective poly (ADP-ribose) glycohydrolase (PARG) inhibitor. PARG regulates DNA repair in the same biochemical pathway as PARP  … (leggi tutto)




Dall’ASCO

Understanding the Absence of KRAS As an Indirect Biomarker of Actionable Mutations in PDAC: A Focused Look at KRAS Wild-Type Disease

Sept 28, 2023 – Patients with KRAS wild-type (WT) pancreatic ductal adenocarcinoma (PDAC) are a relatively rare population; often they have the presence of alternative actionable driver events and a relatively better prognosis than those with KRAS-mutated PDAC. If PDAC is found to be KRAS WT, an extensive search for an alternative driver is required, including extended fusion testing … (leggi tutto)






 
Annual Report to the Nation on the Status of Cancer, Part 2, Focuses on COVID-19’s Impact on Cancer Diagnoses

Sept 27, 2023 – The Annual Report to the Nation on the Status of Cancer, Part 2—published by Negoita et al in the journal Cancer—showed that new diagnoses of six major cancer types in the United States fell sharply between March and May of 2020, coinciding with the beginning of the COVID-19 pandemic. The six cancer types include colorectal, female breast, lung, pancreatic, prostate, and thyroid cancers. The volume of pathology reports also declined … (leggi tutto)







Selecting Second-Line Therapy for Metastatic HR-Positive/HER2-Negative Breast Cancer

Sept 27, 2023 – Targeted therapies are preferred for patients with HR-positive/HER2-negative breast cancer who have germline BRCA mutations or actionable somatic mutations. Endocrine therapy–based regimens should be administered for as long as possible prior to chemotherapy or antibody-drug conjugates.
There is limited activity of single-agent fulvestrant after tumor progression on prior CDK4/6 inhibitor plus aromatase inhibitor. … (leggi tutto)


 






Integrating Acupuncture Into a Cancer Treatment Plan

Sept 27, 2023 – Acupuncture is a medical technique rooted in Chinese medicine that has been used for millennia to improve health and well-being. Despite growing interest and increasing evidence for its effectiveness in reducing symptom burden, the use of acupuncture remains low among patients with cancer. High cost, insufficient access, and limited knowledge are the primary drivers of the underuse of this treatment modality. … (leggi tutto)





Pillole dall’AIFA

2 ottobre 2023 – Nota Informativa Importante su SIMULECT® (basiliximab)
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2 ottobre 2023 – Utilizzo di test alternativi al test combinato GHRH + arginina per la diagnosi di deficit di GH ai fini della prescrizione dei farmaci inclusi nella Nota 39
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2 ottobre 2023 – Estratto degli highlights della riunione del PRAC del 25-28 settembre 2023
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29 settembre 2023 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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28 settembre 2023 – Criteri per l’attribuzione di distinti numeri di AIC in fase di domanda di nuova AIC/estensione o a seguito di variazione (aggiornamento)
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28 settembre 2023 – Ordine del giorno riunione straordinaria CTS del 29 settembre 2023
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28 settembre 2023 – AIFA e FIMMG firmano un Protocollo di intesa
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28 settembre 2023 – Chiarimenti Registro EMGALITY
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27 settembre 2023 – Monitoraggio andamento dei consumi delle Note AIFA 96-97
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27 settembre 2023 – Farmaci biosimilari in Italia: report AIFA aggiornati a maggio 2023
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26 settembre 2023 – Notifica dei provvedimenti – Ufficio Ispezioni e Autorizzazioni GMP Medicinali
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