Newsletter settimanale Aiom
Anno XXI - Numero 928 - 24 ottobre 2023

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Nicola Silvestris, Tindara Franchina, Mariacarmela Cavaleri, Martina Musarra, Salvatore Similia (U.O.C. Oncologia Medica con Hospice – Azienda Ospedaliera Universitaria “Gaetano Martini” – Messina)



Coordinatori: Massimo Di Maio, Silvia Novello
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Anti-TIGIT Antibody Tiragolumab Alone or With Atezolizumab in Patients With Advanced Solid Tumors: A Phase 1a/1b Nonrandomized Controlled Trial

Importance: Inhibition of the T-cell immunoreceptor with Ig and ITIM domains (TIGIT)/poliovirus receptor pathway may amplify the antitumor immune response of atezolizumab in programmed death ligand 1-selected tumors. Objective: To evaluate the safety and antitumor activity of the anti-TIGIT antibody tiragolumab and its combination with atezolizumab in patients with advanced solid tumors … (leggi tutto)

L’immunorecettore delle cellule T con domini Ig e ITIM (TIGIT) è un nuovo checkpoint immunitario inibitorio espresso sui linfociti T attivati e le cellule NK in numerosi tumori, che si lega con elevata affinità al CD155, noto anche come recettore poliovirus (PVR).
Il checkpoint TIGIT è iperespresso nel microambiente di molti tumori umani, è coespresso con PD-1, in particolare sui linfociti infiltranti il tumore (TIL). Entrambi hanno anche un’azione inibitoria sul CD226, con il TIGIT che previene l’omodimerizzazione del CD226 e il PD-1 che media la defosforilazione.
Tiragolumab è un anticorpo monoclonale anti-TIGIT con una regione Fc intatta, che blocca il legame del TIGIT con il PVR. In studi preclinici, l’inibizione di entrambi i checkpoint TIGIT e PD-1 ha portato ad una risposta immunitaria antitumorale sinergica ed efficace.
Pertanto, è stato ipotizzato che il tiragolumab possa potenziare la risposta immunitaria antitumorale dell’atezolizumab in pazienti con tumori con espressione di PD-L1.
Lo studio GO30103 è il primo trial multicentrico, open-label, di dose-escalation e di espansione della dose, di fase 1a/1b, non randomizzato e controllato, che ha valutato la sicurezza, la farmacocinetica e l’attività antitumorale preliminare del tiragolumab in monoterapia (fase 1a) o con atezolizumab (fase 1b) in pazienti con tumori solidi in stadio avanzato. Sono stati anche riportati i risultati della fase 1b della corte di espansione in pazienti naïve al trattamento immunoterapico affetti da NSCLC o neoplasie dell’esofago in stadio metastatico.
Gli endpoint primari dello studio hanno incluso la valutazione del profilo di sicurezza e tollerabilità, nonché la definizione della dose raccomandata per la fase 2 (RP2D) di tiragolumab in monoterapia e in combinazione con atezolizumab. Come endpoint secondario è stata inclusa la valutazione del tasso di risposte obiettive (ORR).
Nella fase di dose escalation sono stati inclusi 73 pazienti, suddivisi in coorti da 3 a 6, che hanno ricevuto dosi crescenti di tiragolumab somministrato ogni 3 settimane in monoterapia per via endovenosa o in associazione all’atezolizumab, alla dose fissa di 1200 mg. In entrambe le coorti la dose fissa iniziale di tiragolumab è stata di 2 mg progressivamente aumentata fino a una dose fissa massima di 1200 mg.
Sono stati arruolati 24 pazienti nella fase 1a (età media 60 anni, 58% donne) e 49 pazienti nella fase 1b (età media 54 anni, 51% donne), di cui più di un terzo erano stati sottoposti a quattro o più precedenti trattamenti antitumorali (42% dei pazienti nella fase 1a, 37% in quella 1b).
Le patologie neoplastiche più rappresentate nelle due coorti sono state le neoplasie del colon-retto, della mammella e i NSCLC.
Per quanto riguarda il profilo di sicurezza, non si sono verificate tossicità dose-limitanti e la dose massima tollerata di tiragolumab non è stata raggiunta.
I più frequenti eventi avversi correlati al trattamento sono stati la fatigue nella fase 1a (38%) e l’anemia nella fase 1b (31%), di cui la maggior parte sono stati di grado 1 e 2.
Eventi avversi severi sono stati riportati nel 17% dei pazienti in fase 1a e nel 49% dei pazienti nella fase 1b, di cui quelli più comuni sono stati l’occlusione dell’intestino tenue nella fase 1a (8%) e l’embolia polmonare in quella 1b (8%),
Gli eventi avversi immuno-mediati sono stati riportati nel 17% dei pazienti nella fase 1a e nel 59% in quella 1b, principalmente di grado 1 e 2.
Nessun evento avverso o evento avverso immuno-mediato di grado 5 è stato associato al tiragolumab o al tiragolumab in associazione all’atezolizumab nella fase 1a o 1b.
Non sono state riportate risposte obiettive durante la fase 1a, mentre è stata evidenziata attività antitumorale nel 6% dei pazienti nella fase 1b.
La dose di tiragolumab raccomandata nella fase 2 è stata di 600 mg endovena ogni 3 settimane, che è stata quindi testata nella fase 1b di dose-espansione.
Il profilo di sicurezza del tiragolumab con atezolizumab in fase 1b è stato simile nella coorte di dose-escalation e di espansione della dose. L’ORR dei pazienti nella coorte di dose-espansione che hanno ricevuto tiragolumab e atezolizumab è stato del 46% nel gruppo affetto da NSCLC metastatico (DOR: 24.2 mesi, 95% CI, 9.7 mesi a NR) e del 28% in quelli affetti da carcinoma esofageo metastatico (DOR:15.2 mesi, 95% CI, 7.0 mesi a NR).
In conclusione, il profilo di safety del tiragolumab è stato ben definito nello studio sia in monoterapia che in associazione all’atezolizumab.
L’attività antitumorale preliminare è stata dimostrata con lo schema di associazione nei pazienti con NSCLC e carcinoma esofageo metastatico naïve per il trattamento immunoterapico. Pur con i limiti della dimensione e delle caratteristiche della popolazione in studio (scarsa prognosi, pazienti pluritrattati, precedenti trattamenti con immunoterapia), questi dati rappresentano un importante input per i successivi studi di fase II e III in corso, per meglio definire le potenzialità e l’eventuale ruolo clinico della doppia inibizione TIGIT/PD-L1 nei tumori solidi in stadio avanzato.










International validation of the immunoscore biopsy in patients with rectal cancer managed by a watch-and-wait strategy

Purpose: No biomarker capable of improving selection and monitoring of patients with rectal cancer managed by watch-and-wait (W&W) strategy is currently available. Prognostic performance of the Immunoscore biopsy (ISB) was recently suggested in a preliminary study. Methods: This international validation study included 249 patients with clinical complete response (cCR) managed by W&W strategy. Intratumoral CD3+ and CD8+ T cells … (leggi tutto)

La resezione chirurgica del retto dopo trattamento neoadiuvante di combinazione radio-chemioterapico costituisce la terapia cardine nella gestione del cancro del retto localmente avanzato. Tuttavia, i risultati funzionali e la qualità della vita dopo il trattamento chirurgico rimangono subottimali. Gli interessanti outcome in pazienti che ottengono la risposta patologica completa dopo terapia neoadiuvante hanno messo in dubbio la necessità di una chirurgia radicale e hanno condotto allo sviluppo della cosiddetta strategia del “watch and wait” (W&W).
In questo setting l’adeguata selezione dei pazienti rappresenta ancora un ambito di aperte controversie.
Nessun biomarcatore in grado di migliorare la selezione e il monitoraggio di pazienti affetti da cancro del retto, gestiti con la strategia di “watch and wait”, è in atto disponibile. In uno studio preliminare è stata recentemente ipotizzata l’attività prognostica dell’Immunoscore biopsy (ISb).
L’immunoscore si basa sulla quantificazione delle popolazioni linfocitarie, nello specifico linfociti T CD3+ e CD8+, sia nella porzione centrale del tumore, che ai margini di invasione e fornisce un sistema di score che va da una bassa densità cellulare ad una elevata, che correla con una maggiore sopravvivenza dei pazienti. È un importante strumento, standardizzato e validato a livello internazionale, per la quantificazione dell’infiltrato immunitario.
Uno studio preliminare è stato eseguito su una coorte di 73 pazienti affetti da neoplasia del retto, gestiti con strategia WW, con l’obiettivo effettuare una prima valutazione del ruolo prognostico dell’ISb.
È stato quindi condotto questo studio internazionale retrospettivo, multicentrico, che ha incluso 249 pazienti di cui era disponibile la biopsia pretrattamento, affetti da cancro del retto, che avevano ottenuto una risposta clinica completa (cCR), valutata con esame clinico, endoscopico e imaging radiologico, dopo terapia neoadiuvante e che erano stati gestiti con la strategia W&W in 7 centri in 6 Paesi.
L’obiettivo primario era di validare la capacità dell’Immunoscore biopsy di prevedere il tempo alla recidiva (TTR) e la sopravvivenza libera da malattia (DFS).
La densità intratumorale delle cellule T CD3+ e CD8+ nelle biopsie pretrattamento era quantificata mediante Digital pathology e trasformata in percentili usando dei cutoff prestabiliti.
Le mediane venivano convertite nelle tre categorie di immunoscore biopsy: basso (da 0 a 25%), intermedio (>25% fino a 70%) e alto (>70% fino a 100%).
Dopo un follow up di 5 anni il 23.3% dei pazienti ha presentato ripresa locale di malattia, il 6% metastasi a distanza, e il 2.8% entrambi. Il 5.2 % dei pazienti è deceduto.
A 5 anni l’intervallo libero da recidiva è stato rispettivamente del 91.3% (82.4%-100%), 62.5% (53.2%-73.3%) e 53.1% (42.4%-66.5%) in presenza di ISb alto, intermedio e basso, (hazard ratio [HR; Low v High], 6.51; 95% CI, 1.99 to 21.28; log-rank P= .0004). L’ISb è stato inoltre significativamente associato alla sopravvivenza libera da malattia (log-rank P= .0002).
Nell’analisi multivariata, l’ISb era indipendente dall’età del paziente, dal sesso, dalla localizzazione del tumore, dallo stadio T clinico, dallo stadio N clinico e rappresentava il più forte predittore per il TTR (HR[ISb High v Low], 6.93; 95% CI, 2.08 to 23.15; P= .0017). L’aggiunta di ISb a un modello che includeva tutte le variabili cliniche ha migliorato significativamente la previsione per il TTR.
Inoltre, la valutazione dei linfonodi drenanti il tumore (n° 161) di ulteriori 17 pazienti trattati con chemio-radio neoadiuvante e chirurgia è stata effettuata mediante sequenziamento 3’RNA- e immunofluorescenza: un’incrementata attivazione delle cellule B e un aumento dei linfociti B proliferanti è stata rilevata nei linfonodi dei pazienti che avevano ottenuto la risposta clinica completa.
Lo studio ha tuttavia presentato alcune limitazioni correlate all’eterogeneità delle biopsie, nel trattamento e nella modalità di follow up nei diversi centri e per la mancata disponibilità dello status di espressione dei geni del mismatch repair MMR (proficient MMR o deficient MMR).
In conclusione, i dati ottenuti da questo studio supportano il ruolo dell’ISb come biomarcatore prognostico in questo setting e può rappresentare uno strumento utile nei successivi studi per sviluppare nuovi percorsi clinici, di follow up e terapeutici.






 



Randomized open-label controlled study of cancer vaccine OSE2101 versus chemotherapy in HLA-A2-positive patients with advanced non-small-cell lung cancer with resistance to immunotherapy: ATALANTE-1

Background: Patients with advanced non-small-cell lung cancer (NSCLC) treated with immune checkpoint blockers (ICBs) ultimately progress either rapidly (primary resistance) or after durable benefit (secondary resistance). The cancer vaccine OSE2101 may invigorate antitumor-specific immune responses after ICB failure. The objective of ATALANTE-1 was to evaluate its efficacy and safety in these patients … (leggi tutto)

Numerosi studi clinici stanno valutando nuove strategie terapeutiche nei pazienti affetti da neoplasie polmonari in stadio avanzato non-oncogene addicted, in progressione dopo trattamento immunoterapico, che agiscono sul priming dei linfociti T, come i vaccini, i farmaci antiangiogenici o i coniugati anticorpo-farmaco,
OSE2101 è un vaccino multi-neoepitopo, che contiene una combinazione di 10 neo-epitopi ottimizzati da cinque antigeni tumorali (HER-2/neu, CEA, MAGE 2, MAGE 3 e p53), che generano una risposta specifica dei linfociti T citotossici contro le cellule tumorali, consentendo loro di individuarle ed eliminarle.
Nello studio internazionale ATALANTE-1 è stata valutata l’efficacia (sopravvivenza globale) e il profilo di safety di questo vaccino rispetto alla chemioterapia (CT) standard (SoC), docetaxel o pemetrexed, in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) HLA-A2 positivi, in stadio avanzato, già sottoposti a trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari (ICB), che presentano progressione rapida (resistenza primaria) o dopo un beneficio duraturo (resistenza secondaria).
Sono stati randomizzati 219 pazienti (2:1) a ricevere OSE2101 o SoC, di cui 118 presentavano resistenza secondaria all’ICB sequenziale. Nel mese di Aprile 2020, è stato interrotto l’arruolamento per l’emergenza pandemica. Oltre all’analisi della popolazione generale in studio, è stata condotta un’analisi specifica nel sottogruppo con resistenza secondaria (≥12 settimane di trattamento immunoterapico di seconda linea in monoterapia).
L’età media dei pazienti arruolati nello studio era di 65 anni e il 74% era di sesso maschile. Un terzo dei pazienti era affetto da NSCLC ad istologia squamosa e il 9% non aveva mai fumato; il 19% presentava 3 siti metastatici e il 16% e il 19% dei pazienti avevano rispettivamente metastasi cerebrali e/o epatiche.
Nella valutazione del sottogruppo di pazienti con resistenza secondaria la somministrazione del vaccino ha migliorato significativamente l’OS mediana rispetto al SoC, 11,1 mesi versus 7,5 mesi, HR (95% CI) 0.59 (0.38-0.91), P= 0.017. L’analisi condotta nella popolazione generale non ha documentato un beneficio significativo nella sopravvivenza dei pazienti con il trattamento con OSE2101, HR (95% CI) 0.86 (0.62-1.19), P = 0.36.
Al momento dell’avvio dello studio la combinazione ICB più CT non era ancora il trattamento standard in prima linea. Pertanto, la percentuale di pazienti in progressione dopo l’immunoterapia di prima linea in combinazione era limitata.
Gli eventi avversi di grado 3 correlati al trattamento sono stati riportati nell’11.4% dei pazienti trattati con OSE2101 e nel 35.1% di quelli con SoC (P=0.002). I più comuni sono stati la febbre nei pazienti trattati con il vaccino e astenia e neutropenia di grado 3-4 in quelli trattati con la chemioterapia.
Non sono stati riportati eventi fatali correlati al trattamento.
L’analisi condotta ha evidenziato un potenziale beneficio del vaccino OSE2101 in termini di sopravvivenza e un buon profilo di sicurezza rispetto allo SoC, in pazienti affetti da NSCLC avanzato HLA-A2 positivo con resistenza secondaria all’ICB. Questo studio, seppur con il limite dell’interruzione precoce conseguente alla pandemia, rappresenta un importante riferimento per esplorare questa strategia in altri contesti clinici con resistenza secondaria all’immunoterapia.



 


In Europa

Patritumab Deruxtecan Demonstrates a Manageable Safety Profile and Durable Efficacy in Heavily Pretreated Patients with Advanced Breast Cancer

Oct 19, 2023 – An article with results from the U31402-A-J101 study is the first comprehensive analysis of patritumab deruxtecan in patients with advanced breast cancer and demonstrates clinically meaningful antitumour activity in a heavily pretreated patient population with advanced breast cancer across a range of HER3 (HER3-high and HER3-low) expression. Durable antitumour activity was seen across (leggi tutto)








Stringently Defined Clinical Complete Response After Gemcitabine, Cisplatin, Plus Nivolumab Facilitates Bladder Sparing in Patients with Muscle-Invasive Bladder Cancer

Oct 18, 2023 – In HCRN GU 16–257, a phase II, investigator-initiated, multicentre study, neoadjuvant treatment with gemcitabine, cisplatin, plus nivolumab after transurethral resection of bladder tumour (TURBT) was associated with a clinical complete response (cCR) rate of 43% among patients with muscle-invasive bladder cancer (MIBC). Clinical response assessment identified patients with particularly favourable outcomes and facilitated bladder sparing. (leggi tutto)





 


EMA alerts EU patients and healthcare professionals to reports of falsified Ozempic pens

Oct 18, 2023 – The European Medicines Agency has been notified by relevant national competent authorities that pre-filled pens falsely labelled as the diabetes medicine Ozempic (semaglutide, 1 mg, solution for injection) have been identified at wholesalers in the EU and the UK. The pens, with labels in German, originated from wholesalers in Austria and Germany. ... (leggi tutto)





Dall’FDA

FDA Roundup: October 20, 2023

Oct 20, 2023 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA announced the fiscal year (FY) 2024 fee rates and payment procedures for animal drugs subject to user fees under the Animal Drug and Animal Generic Drug User Fee Amendments of 2023. The Animal Drug User Fee Act (ADUFA), originally signed into law in 2003, authorizes … (leggi tutto)


 


 


FDA Roundup: October 17, 2023

Oct 17, 2023 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA’s The Center for Drug Evaluation and Research (CDER) announced that the center is soliciting public comments to understand the state of innovation in clinical trial design and conduct. CDER is gathering information from internal and external stakeholders on the barriers and facilitators … (leggi tutto)




Dall’ASCO

‘Dual-Role’ Cancer Survivors Face Increased Social Challenges

Oct 23, 2023 – In a recent study, dual-role cancer survivors (survivors who concurrently serve in a caregiving role for another person(s)) were more than 5 times more likely to report food insecurity and housing insecurity compared with non-caregiver cancer survivors and more than 4 times as likely to report transportation barriers. A large percentage of—about 1 in 3—dual-role cancer survivors are uncomfortable discussing these issues with their health care providers … (leggi tutto)





 

Atezolizumab, Bevacizumab, and Chemotherapy Improves PFS in EGFR- or ALK-Mutated NSCLC After Prior Tyrosine Kinase Inhibitor

Oct 20, 2023 – In patients with EGFR- or ALK-mutated non–small cell lung cancer (NSCLC) previously treated with a tyrosine kinase inhibitor (TKI), atezolizumab, bevacizumab, paclitaxel, and carboplatin (ABCP) was significantly more effective than pemetrexed plus carboplatin or cisplatin (PC), as assessed by progression-free survival (PFS) and objective response rate (ORR). Rates of grade ≥ 3 treatment-related adverse events (TRAEs) … (leggi tutto)





 

Should We Alter Our Definition of Myelodysplastic Syndromes to Include Neoplasms?

Oct 19, 2023 – The definition of the word “cancer” has evolved over time, encapsulating hallmarks such as unrestrained cell growth and replication potential, growth inhibitory signal insensitivity, apoptosis and immune evasion, neo-angiogenesis, metastasis, and metabolic alteration. Myelodysplastic syndromes (MDS) are a group of heterogeneous hematologic disorders, involving blood and marrow dysplasia, cytopenias and cellular dysfunction … (leggi tutto)




 

Implementing HER2-Directed Therapies for Advanced Biliary Tract Cancers in Practice: Where Do We Stand?

Oct 18, 2023 – Biliary tract cancers (BTCs) represent a rare and heterogeneous group of aggressive malignancies that are associated with several well-characterized and potentially targetable molecular alterations. Results from several completed and ongoing clinical trials support HER2 as a promising actionable target in the treatment of advanced BTCs. HER2-directed therapy should be considered for patients with HER2-overexpressed … (leggi tutto)






 
Why Adjuvant Immunotherapy Should Be Considered in High-Risk Node-Negative Melanoma

Oct 18, 2023 – The use of immune checkpoint inhibitors (ICIs) in melanoma has expanded from treatment in the metastatic setting into the earlier stages of disease.
Pembrolizumab and nivolumab were initially investigated in the treatment of advanced melanoma and have demonstrated significant improvements in recurrence-free survival (RFS) and distant metastasis-free survival (DMFS) in stage IIB/C disease … (leggi tutto)







Low- and Moderate-Grade Adverse Events Increase Odds of Treatment Discontinuation in Hematologic Malignancies

Oct 18, 2023 – Clinical trials generally focus on capturing grade 3 or higher adverse events, and many grade 1 or 2 events go unreported. As oncologists implement more treatments that are administered orally on a daily basis, many patients with cancer may be living continuously with grade 1 or 2 adverse events. An analysis of data from a phase 3 trial in chronic lymphocytic leukemia conducted by ECOG-ACRIN found that low- and moderate-grade … (leggi tutto)


 






From ASCO to Z Codes: What ASCO Members Must Know About Coding for Social Determinants of Health

Oct 18, 2023 – Z codes are a group of ICD-10-CM codes encompassing a broad range of social determinants of health (SDOH) that can be used by researchers, health systems, and payers to integrate social care into health care. Despite their importance, Z codes are vastly underused, with multilevel barriers to use including low clinician knowledge, unclear role responsibility, competing provider demands, inadequate processes for screening, moral hazard potential …. (leggi tutto)





Pillole dall’AIFA

20 ottobre 2023 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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20 ottobre 2023 – Ordine del giorno riunione Comitato Prezzi e Rimborso (CPR)
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20 ottobre 2023 – “Spending-Pha”: nuovo servizio online AIFA per la gestione del procedimento di payback 1,83%
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19 ottobre 2023 – Esiti della riunione della Commissione Tecnico Scientifica (CTS)
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19 ottobre 2023 – Modifica PT web – Metilfenidato (ADHD)
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18 ottobre 2023 – Sunset Clause – Warning di prossima decadenza del 18 ottobre 2023
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18 ottobre 2023 – Sospesi gli effetti della determina DG AIFA n. 385/2023 istitutiva della Nota 101
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