Newsletter settimanale Aiom
Anno XXII - Numero 944 - 27 febbraio 2024

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Nicola Silvestris, Mariacarmela Santarpia, Tindara Franchina, Giuliana Ciappina, Francesco Figura, Andrea Squeri (U.O.C. Oncologia Medica con Hospice – Azienda Ospedaliera Universitaria “Gaetano Martino” – Università degli Studi di Messina)




Coordinatori: Silvia Novello, Marcello Tiseo
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Mirvetuximab Soravtansine in FRα-Positive, Platinum-Resistant Ovarian Cancer

BACKGROUND: Mirvetuximab soravtansine-gynx (MIRV), a first-in-class antibody–drug conjugate targeting folate receptor α (FRα), is approved for the treatment of platinum-resistant ovarian cancer in the United States. METHODS: We conducted a phase 3, global, confirmatory, open-label, randomized, controlled trial to compare the efficacy and safety of MIRV with the investigator’s choice of chemotherapy in the treatment of platinum-resistant, high-grade serous ovarian cancer. … (leggi tutto)

Il carcinoma ovarico epiteliale è la neoplasia maligna ginecologica con la più elevata mortalità; nel 2020 sono stati stimati in tutto il mondo circa 313.959 nuovi casi e 207.252 decessi correlati a questa neoplasia. Nonostante l’introduzione della terapia di mantenimento, per alcune pazienti con diagnosi di carcinoma ovarico primitivo o ricorrente, la sopravvivenza a 5 anni è di circa il 50% ed è solo lievemente aumentata negli ultimi 10 anni. Nonostante le elevate risposte al trattamento chemioterapico iniziale, la maggior parte delle pazienti va incontro a recidiva e sviluppa una resistenza ai regimi contenenti platino. Per le pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente, attualmente le opzioni terapeutiche sono rappresentate da alcuni agenti chemioterapici come i taxani, le antracicline liposomiali o il topotecano, somministrati sia in monoterapia che in combinazione con il bevacizumab. Nei più recenti studi di fase III, le pazienti che ricevono una monochemioterapia presentano tassi di risposta molto bassi. Lo studio AURELIA, che ha valutato l’aggiunta di bevacizumab alla chemioterapia in questo setting di pazienti, ha dimostrato un incremento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) di 6.7 mesi verso 3.4 mesi, e del tasso di risposta obiettiva (objective response rate, ORR) di 27.4% verso 11.8% con l’utilizzo di bevacizumab rispetto alla sola chemioterapia, ma non della sopravvivenza globale (overall survival, OS), molto probabilmente per l’elevata percentuale di pazienti che hanno ricevuto alla progressione il bevacizumab. Mirvetuximab soravtansine-gynx (MIRV), è un anticorpo-farmaco coniugato (antibody–drug conjugate, ADC) rivolto verso il recettore α (FRα) dei folati, iperespresso nei carcinomi ovarici e poco espresso sui tessuti sani. Il farmaco è costituito dall’anticopro anti-FRα, coniugato attraverso un linker ad un potente agente anti-microtubulare. Diversi studi clinici hanno valutato l’efficacia di MIRV come agente singolo, dimostrando un’attività antitumorale promettente ed un profilo di sicurezza accettabile (prevalentemente tossicità gastrointestinale, neurosensoriale di basso grado e tossicità oculare reversibile). Nello studio SORAYA che includeva pazienti con carcinoma sieroso dell’ovaio di alto grado, platino-resistente, FRα-positivo, pretrattate con bevacizumab, la percentuale di risposte obiettive con l’utilizzo di MIRV è stata del 32.4%, incluse 5 risposte complete, e la mediana di durata della risposta 6.9 mesi. La OS osservata era di 15 mesi. Sulla scorta di questi dati, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato il farmaco in questo setting di pazienti pretrattate. In uno studio di fase III (FORWARD I) che ha confrontato MIRV con la chemioterapia standard in pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente, pretrattate, con espressione del FRα, il trattamento con MIRV non ha condotto a risultati significativi in termini di PFS (endpoint primario). Tuttavia, lo studio ha dimostrato una superiorità di MIRV negli endpoint secondari (ORR, Ca125-response), in particolare nella popolazione con elevata espressione tumorale di FRα. Inoltre, in un’analisi esploratoria, l’utilizzo di uno score differente per la determinazione dei livelli di espressione di FRα (score PS2+) ha dimostrato che quello utilizzato nello studio FORWARD I (score 10x) aveva determinato l’inclusione di pazienti anche con livelli di espressione di FRα più bassi, condizionando quindi i risultati in termini di efficacia e supportando l’utilizzo dello score PS2+ negli studi successivi. Lo studio MIRASOL è uno studio di fase III multicentrico, internazionale, randomizzato, in aperto, che ha confrontato l’efficacia e la tollerabilità di MIRV verso una monochemioterapia standard (a scelta dell’investigatore tra paclitaxel settimanale, doxorubicina liposomiale pegilata o topotecano) nelle pazienti con carcinoma ovarico sieroso di alto grado, platino-resistente e FRα-positivo. Per essere eleggibili, le pazienti dovevano aver ricevuto da una a tre precedenti linee di terapia sistemica, con evidenza di progressione durante o entro 6 mesi dalla fine del trattamento. Le pazienti trattate con chemioterapia a base di platino (per almeno 4 cicli) e che avevano ottenuto una risposta (completa o parziale) al trattamento, dovevano aver sviluppato una progressione di malattia tra 3 e 6 mesi dopo l’ultima dose. Tutte le partecipanti avevano una “alta” espressione tumorale di FRα, come definito in base allo score PS2+ (≥75% di cellule tumorali con moderata [2+] o forte intensità di colorazione [3+]) effettuato tramite immunoistochimica con l’utilizzo del VENTANA FOLR1 RxDx assay, approvato dall’FDA. MIRV è stato somministrato endovena al dosaggio di 6 mg/kg ogni 3 settimane, con una premedicazione a base di corticosteroidi per prevenire le reazioni correlate all’infusione. Inoltre, veniva effettuata una valutazione oculistica al basale e raccomandato l’utilizzo quotidiano di gocce oculari a base di cortisonici e lubrificanti. Le pazienti ricevevano il trattamento, in entrambi i bracci, fino a progressione o a tossicità inaccettabile. L’endpoint primario dello studio era la PFS, mentre endpoint secondari erano l’ORR (secondo i criteri RECIST v 1.1), l’OS e i PROs (patient-reported outcomes). Sono state randomizzate 453 pazienti, di cui 227 assegnate al gruppo sperimentale e 226 al gruppo chemioterapia. Quasi tutte le pazienti incluse erano state trattate precedentemente con taxani, il 62% con bevacizumab e il 55.4% con inibitori di PARP. La PFS mediana valutata dagli sperimentatori è stata significativamente superiore nel gruppo trattato con MIRV (5.62 mesi) rispetto al gruppo trattato con chemioterapia (3.98 mesi) (P<0.001). Anche l’ORR è stato significativamente maggiore nel braccio trattato con MIRV (42.3%, compreso un 5.3% di risposte complete) rispetto al braccio di chemioterapia (15.9%) (P<0.001). Infine, MIRV ha migliorato in modo statisticamente significativa l’OS mediana, che è risultata infatti di 16.46 mesi nel braccio sperimentale a fronte di 12.75 mesi nel braccio di controllo, con una riduzione del rischio di morte del 33% (HR 0.67, P = 0.005). Anche la durata della risposta e la percentuale di pazienti con una riduzione del CA-125, tra gli endpoint secondari, sono state superiori nel gruppo che ha ricevuto MIRV. Il beneficio in termini di PFS, ORR e OS di MIRV rispetto alla chemioterapia è stato dimostrato in tutti i sottogruppi analizzati prespecificati.
Per quanto riguarda la safety, gli eventi avversi maggiormente osservati nel braccio sperimentale sono stati offuscamento della vista (40.8%), cheratopatia (32.1%), dolore addominale (30.3%), e fatigue (30.3%). Eventi avversi di grado ≥ 3 si sono verificati nel 41.7% delle pazienti, a fronte del 54.1% delle pazienti trattate con chemioterapia. Gli eventi avversi severi sono stati del 23.9% nel gruppo MIRV e 32.9% nel gruppo che ha ricevuto chemioterapia, con un decesso correlato al trattamento in entrambi i bracci. Tra gli eventi avversi di interesse, gli eventi avversi oculari si sono verificati nel 56% dei pazienti trattati con MIRV, e tra quelli di grado 3, l’offuscamento della vista si è verificato nel 7.8% dei pazienti, la cheratopatia nel 9.2% e la secchezza oculare nel 3.2% dei pazienti. Gli eventi avversi oculari sono stati quasi tutti reversibili e hanno determinato la sospensione del trattamento solo nell’1.8% dei pazienti.
In questo studio, il mirvetuximab soravtansine-gynx ha dimostrato una significativa attività in termini di PFS, ORR e OS, confermando il beneficio clinico già emerso nello studio SORAYA, e rappresenta pertanto un’importante opportunità di cura nel setting di una neoplasia molto aggressiva quale il carcinoma ovarico platino-resistente.







Amivantamab plus Chemotherapy in NSCLC with EGFR Exon 20 Insertions

Background: Amivantamab has been approved for the treatment of patients with advanced non-small-cell lung cancer (NSCLC) with epidermal growth factor receptor (EGFR) exon 20 insertions who have had disease progression during or after platinum-based chemotherapy. Phase 1 data showed the safety and antitumor activity of amivantamab plus carboplatin-pemetrexed (chemotherapy). Additional data on this combination therapy are needed … (leggi tutto)

Le alterazioni del gene codificante per il recettore del fattore di crescita epidermico (epidermal growth factor receptor, EGFR) sono tra le mutazioni più frequenti nei pazienti affetti da carcinoma del polmone non-a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC). Le inserzioni dell’esone 20 sono la terza mutazione più comune di EGFR, rappresentando fino al 12% di tutti i NSCLC EGFR-mutati. La presenza delle inserzioni dell’esone 20 determina un’alterata conformazione del sito attivo delle chinasi, che limita il legame con gli inibitori tirosin-chinasici (TKIs), rendendo quindi la neoplasia insensibile al trattamento con i TKIs approvati nei pazienti con mutazioni comuni di EGFR. Inoltre, l’immunoterapia non ha dimostrato di conferire un significativo beneficio clinico nei pazienti con NSCLC avanzato con inserzioni dell’esone 20 e, per tale motivo, l’attuale trattamento standard di prima linea è rappresentato dalla sola chemioterapia a base di platino. Amivantamab è un anticorpo bispecifico rivolto contro EGFR-MET, con molteplici meccanismi di azione, come dimostrato in modelli preclinici. Tra questi, vi sono l’inibizione del legame con il ligando, l’endocitosi e la degradazione del recettore, e l’arruolamento di macrofagi, monociti e cellule natural killer tramite il suo dominio Fc. Sulla base dei risultati dello studio di fase I CHRYSALIS, amivantamab è stato approvato per il trattamento di pazienti affetti da NSCLC avanzato con inserzioni dell’esone 20 di EGFR al fallimento del trattamento chemioterapico a base di platino, con risultati in termini di tasso di risposta obiettiva (ORR) del 40% ed una mediana di durata della risposta (DOR) di 11.1 mesi. Nello studio, i pazienti hanno avuto una sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) di 8.3 mesi e una sopravvivenza globale (overall survival, OS) mediana di 22.8 mesi. L’associazione di amivantamab con carboplatino e pemetrexd era stata precedentemente valutata in 20 pazienti arruolati nello studio CHRYSALIS, dimostrando un profilo di safety sovrapponibile a quello dei singoli agenti e risposte in 4 su 5 pazienti che non avevano precedentemente ricevuto alcun trattamento. Questi dati, in associazione all’attività immunomodulante dimostrata negli studi preclinici, hanno suggerito una possibile sinergia tra amivantamab e chemioterapia. Lo studio PAPILLON è uno studio randomizzato di fase 3 che ha valutato l’efficacia e la safety dell’associazione amivantamab-chemioterapia verso la chemioterapia standard nel trattamento di prima linea di pazienti affetti da NSCLC avanzato con inserzioni dell’esone 20 dell’EGFR. Sono stati inclusi pazienti con NSCLC localmente avanzato o metastatico con inserzioni dell’esone 20, non trattati precedentemente o che avevano ricevuto un EGFR TKI (gefitinib,erlotinib, afatinib, dacomitinib o osimertinib) e non avevano risposto al trattamento. Tra i criteri di inclusione era ammessa anche la presenza di metastasi cerebrali trattate, purché il paziente fosse asintomatico e non avesse ricevuto glucocorticoidi per almeno 2 settimane precedenti alla randomizzazione. I pazienti sono stati randomizzati 1:1 a ricevere amivantamab-chemioterapia o sola chemioterapia con cicli di 21 giorni. Amivantamab è stato somministrato endovena al dosaggio di 1400 mg (1750 mg in caso di peso corporeo ≥ 80 kg), settimanalmente per le prime 4 settimane, e con la prima infusione suddivisa in 2 giorni. A partire dal ciclo 3, la dose di amivantamab è stata aumentata a 1750 mg (2100 mg se peso corporeo ≥ 80 kg) e somministrata ogni 21 giorni fino a progressione di malattia. Il carboplatino AUC 5 è stato somministrato fino ad un totale di 4 cicli, mentre il pemetrexed al dosaggio di 500 mg/mq fino a progressione di malattia. I pazienti nel braccio di sola chemioterapia potevano effettuare il crossover ad amivantamab in monoterapia in caso di documentata progressione. L’endpoint primario dello studio era la PFS, valutata tramite revisione centrale indipendente, in base ai criteri RECIST v. 1.1, mentre tra gli endpoint secondari vi erano l’ORR , l’ OS, la durata della risposta, il tempo alla successiva terapia e la relativa PFS, e la safety. Sono stati randomizzati 308 pazienti (153 per amivantamab-chemioterapia e 155 sola chemioterapia), di cui 306 hanno ricevuto almeno una dose di trattamento. Le caratteristiche demografiche dei pazienti erano bilanciate bene nei due gruppi. Ad un follow-up mediano di 14.9 mesi, la durata media del trattamento è stata di 9.7 mesi per amivantamab-chemioterapia e 6.7 mesi per sola chemioterapia. Il motivo principale di interruzione del trattamento è stata la progressione di malattia, presente nel 33% dei pazienti nel gruppo sperimentale e nel 69% dei pazienti nel gruppo di controllo. La PFS mediana è stata di 11.4 mesi nel gruppo amivantamab-chemioterapia e di 6.7 mesi nel gruppo chemioterapia (95% CI, 0.30 to 0.53; P<0.001), con un beneficio a favore di amivantamab in tutti i sottogruppi di pazienti pre-specificati (in base a razza, età, sesso, storia di fumo, ECOG PS, presenza di metastasi cerebrali). La PFS a 18 mesi è stata 31% nei pazienti del gruppo amivantamab-chemioterapia e 3% nel gruppo chemioterapia. L’ ORR è stato del 73% nel braccio di associazione e 47% nel braccio di controllo (rate ratio 1.50; 95% CI, 1.32 to 1.68; P<0.001). Inoltre, nel braccio con amivantamab si sono osservate risposte più rapide e durature (mediana di durata 9.7 verso 4.4 mesi). Per quanto riguarda il profilo di safety, i più frequenti eventi avversi riportati sono stati neutropenia (59%), paronichia (56%) e rash cutaneo (54%) nel gruppo amivantamab-chemioterapia e anemia (55%), neutropenia (45%) e nausea (42%) nel gruppo con sola chemioterapia. L’incidenza delle reazioni correlate all’infusione è stata del 42% nel braccio con amivantamab e 1% nel braccio di sola chemioterapia. Eventi avversi di grado severo sono stati osservati nel 37% dei pazienti trattati con l’associazione e nel 31% dei pazienti nel gruppo chemioterapia. Sette pazienti (5%) sono morti entro 30 giorni dalla somministrazione del trattamento nel gruppo amivantamab-chemioterapia e 4 pazienti (3%) nel gruppo chemioterapia. Delle 7 morti del gruppo sperimentale, soltanto 1 è stata considerata dagli investigatori da correlare all’amivantamab. In conclusione, lo studio PAPILLON ha dimostrato che l’associazione amivantamab-chemioterapia è in grado di determinare un incremento statisticamente significativo della PFS rispetto alla sola chemioterapia; inoltre, tale trattamento si associa ad una maggiore percentuale di risposte obiettive e a risposte più durature. Sebbene al momento dell’analisi i dati di OS non fossero ancora maturi, l’analisi ad interim ha dimostrato un incremento della sopravvivenza con l’uso di amivantamab in prima linea, nonostante l’elevata frequenza di crossover ad amivantamab in seconda linea consentita dallo studio per i pazienti nel gruppo con sola chemioterapia. I risultati ottenuti con lo studio PAPILLON sottolineano ulteriormente la necessità di effettuare una profilazione molecolare completa, includendo la ricerca delle inserzioni dell’esone 20 di EGFR, già al momento della diagnosi di NSCLC avanzato. A tal proposito, il sequenziamento genico (NGS) rappresenta la metodica caratterizzata dalla maggiore sensibilità nell’identificare queste alterazioni. Per quanto riguarda le reazioni correlate all’infusione, alcuni studi stanno valutando l’efficacia dell’utilizzo di premedicazioni con glucocorticoidi (SKIPPirr trial) oppure formulazioni sottocutanee del farmaco (studi PALOMA).
L’associazione amivantamab-chemioterapia ha dimostrato una superiorità rispetto alla sola chemioterapia per i pazienti affetti da NSCLC avanzato con inserzioni dell’esone 20 di EGFR, con un profilo di tossicità accettabile. Tale associazione potrebbe pertanto rappresentare un nuovo standard di trattamento di I linea per questo gruppo di pazienti.







Overall Survival From the EORTC LCG-1613 APPLE Trial of Osimertinib Versus Gefitinib Followed by Osimertinib in Advanced EGFR-Mutant Non-Small-Cell Lung Cancer

Osimertinib has been established as a standard of care for patients with common sensitizing EGFR-mutant advanced non-small-cell lung cancer (NSCLC) although the sequential approach (first-generation inhibitor gefitinib followed by osimertinib) has not been formally compared. The phase II APPLE trial (ClinicalTrials.gov identifier: NCT02856893) enrolled 156 treatment-naïve patients, and two treatment strategies were evaluated: osimertinib up front or the sequential treatment … (leggi tutto)

EORTC LCG-1613 APPLE è uno studio di fase II randomizzato, open-label, non comparativo, multicentrico, condotto in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato, portatori di mutazioni comuni attivanti dell’EGFR.
Lo studio mirava a valutare la possibilità del monitoraggio longitudinale della mutazione T790M nel plasma e definire la migliore strategia terapeutica sequenziale con gefitinib seguito da osimertinib (progressione molecolare in base al riscontro della mutazione T790M utilizzando un test su plasma versus quella radiologica secondo i criteri RECIST 1.1).
I pazienti (156) sono stati randomizzati nei seguenti bracci di trattamento:
A) osimertinib fino alla progressione di malattia (PD) secondo i criteri RECIST 1.1;
B) gefitinib fino alla comparsa della progressione molecolare indipendentemente dal quadro radiologico o della PD secondo RECIST e successivo switch ad osimertinib fino a una seconda PD secondo RECIST;
C) gefitinib fino alla PD secondo RECIST e successivo trattamento con osimertinib fino a una seconda PD radiologica.
L’endpoint primario dello studio è rappresentato dal tasso di sopravvivenza libera da progressione (PFS) a 18 mesi nel trattamento con osimertinib (PFSR-OSI-18) dopo randomizzazione nel braccio B, già precedentemente raggiunto nella prima analisi, in cui il 17% dei pazienti (8 su 47) è passato a osimertinib sulla base della comparsa della mutazione T790M nel plasma prima della PD secondo RECIST, con un tempo mediano alla PD molecolare di 266 giorni.
Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario di PFSR-OSI-18 per il 67.2% nel braccio B rispetto al 53.5% nel braccio C, con una PFS mediana di 22.0 mesi e 20.2 mesi rispettivamente.
Gli endpoint secondari includevano oltre alla sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione cerebrale (BPFS).
In questa analisi finale dello studio vengono presentati i dati relativi alla sopravvivenza globale e l’analisi esplorativa degli outcome ottenuti con le diverse strategie terapeutiche, la somministrazione di osimertinib in modalità upfront (gruppo A) versus quella sequenziale raggruppando i bracci B e C.
Da novembre 2017 a febbraio 2020, 53 e 103 pazienti sono stati assegnati rispettivamente al braccio A e a quelli B/C. Le caratteristiche dei pazienti presenti nei due gruppi erano ben bilanciate. Tuttavia, una percentuale più alta di pazienti nel gruppo B/C presentava metastasi cerebrali al basale rispetto al braccio A (rispettivamente 29% e 19%).
In base ai criteri di eleggibilità e dopo valutazione medica, sono stati analizzati rispettivamente 45 e 91 pazienti nei bracci A e B/C per valutare l’efficacia delle due diverse strategie terapeutiche.
Dopo un follow-up mediano di 30 mesi, la PFS mediana con osimertinib era 19.5 mesi nel braccio A e 21.4 in quello B/C ([HR], 0.87 [90% CI, 0.60 to 1.26]), con un tasso di PFS a 18 mesi con osimertinib del 51% e 61% rispettivamente.
L’OS mediana non è stata raggiunta nel braccio A ed era 42.8 mesi (95% CI, 28.6 to NR) nel gruppo B/C (HR, 1.01 [90% CI, 0.61 to 1.68]).
Si sono verificati 68 eventi relativi a BPFS, 17 nel braccio A e 51 in quello B/C. Il tempo mediano alla PD cerebrale era 34.3 mesi (26.94-NR) nel braccio A e 22.3 mesi (18.56-28.8) nel gruppo B/C (HR, 1.84 [90% CI, 1.16 to 2.93]). Alla valutazione basale dei pazienti che hanno riportato una PD cerebrale, nessuno nel braccio A aveva metastasi cerebrali, mentre 44.8% dei pazienti del braccio B/C aveva una localizzazione cerebrale secondaria.
Durante il trattamento con osimertinib, nel braccio A, il 98.1% dei pazienti ha manifestato eventi avversi (AEs), incluso il 7.5% di eventi avversi correlati al trattamento (TRAEs) di grado ≥ 3, tra i quali la diarrea è stata la più comune.
Durante il trattamento con osimertinib nel gruppo B/C, gli AEs e i TRAEs di grado ≥ 3 si sono verificati rispettivamente nel 90.1% e nel 7% dei pazienti, con una minore incidenza di secchezza della cute e rash acneiforme rispetto al braccio A.
Al basale, il 60% dei pazienti aveva DNA tumorale circolante rilevabile (ct-DNA). La clearance del ct-DNA a 4 e 8 settimane dopo l’inizio del trattamento era correlata a una PFS più lunga indipendentemente dal farmaco utilizzato per il trattamento iniziale.
Lo studio APPLE ha pertanto evidenziato come un trattamento upfront con osimertinib determini un tasso clinicamente significativo più basso in termini di PD cerebrale, che non si traduce tuttavia con una maggiore OS, essendo comparabile tra le due strategie terapeutiche, dato che può essere tuttavia correlato all’alto tasso di crossover (73%) alla PD nel gruppo B/C, più elevato rispetto a quello riportato nello studio FLAURA (31%).
Questo studio pur presentando vari limiti, come la dimensione del campione e il disegno non comparativo, rappresenta un interessante approccio per l’utilizzo della valutazione longitudinale del ct-DNA, applicabile in vari setting.



In Europa

At 3-Year Follow-Up Nivolumab Plus Chemotherapy Continued to Demonstrate OS Improvement in Patients with Advanced Gastro-Oesophageal Adenocarcinoma

Feb 27, 2024 – After 3 years of follow-up, nivolumab plus chemotherapy continued to demonstrate clinically meaningful overall survival (OS) improvement in patients with unresectable advanced gastric, gastro-oesophageal junction, and oesophageal adenocarcinoma, with sustained separation of the Kaplan-Meier curves, higher OS rates, continued progression-free survival (PFS) benefit, and more durable responses in patients whose tumours expressed PD-L1 combined positive score .... (leggi tutto)

  


 

EMA Recommends Granting a Marketing Authorisation for Retifanlimab

Feb 26, 2024 – On 22 February 2024, the European Medicines (Agency’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion, recommending the granting of a marketing authorisation for the medicinal product (retifanlimab) Zynyz, intended for the treatment of Merkel cell carcinoma. The applicant for this medicinal product .... (leggi tutto)

  


 

Meeting highlights from the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) 19-22 February 2024

Feb 23, 2024 – 10 new medicines recommended for approval
EMA’s human medicines committee (CHMP) recommended 10 medicines for approval at its February 2024 meeting. The committee adopted positive opinions for two vaccines intended for active immunisation against the H5N1 subtype of influenza A virus, also refered to as avian influenza or bird flu ..
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FDA Approves Osimertinib with Platinum-Based Chemotherapy for EGFR-mutated Locally Advanced or Metastatic Non-Small Cell Lung Cancer

Feb 23, 2024 – On 16 February 2024, the US Food and Drug Administration (FDA) approved osimertinib (Tagrisso, AstraZeneca Pharmaceuticals LP) with platinum-based chemotherapy for patients with locally advanced or metastatic non-small cell lung cancer (la/mNSCLC) whose tumuors have EGFR exon 19 deletions or exon 21 L858R mutations, as detected by an FDA-approved test. Efficacy was evaluated in FLAURA 2 (NCT04035486) .... (leggi tutto)

  


 

Activity and Safety of Regorafenib Plus Nivolumab in First-Line Treatment for Patients with Unresectable Hepatocellular Carcinoma

Feb 22, 2024 – In a phase II study, the RENOBATE team investigated the clinical outcomes and dynamic immune landscapes associated with regorafenib plus nivolumab as first-line treatment in patients with unresectable hepatocellular carcinoma (HCC). The primary endpoint was met, with an objective response rate (ORR) of 31.0% and a median progression-free survival (PFS) of 7.38 months. Overall, regorafenib plus nivolumab was well tolerated .... (leggi tutto)

  


 

Multi-agency report highlights importance of reducing antibiotic use

Feb 21, 2024 – Countries that have decreased their consumption of antibiotics in both animals and humans have seen a reduction in antibiotic-resistant bacteria. This is according to the fourth joint report on the integrated analysis of the consumption of antimicrobial agents and occurrence of antimicrobial resistance (AMR) in bacteria from humans and food-producing animals (JIACRA IV), published .... (leggi tutto)

 

 


 

Longitudinal Profiling of the Gut Microbiome in Patients Undergoing Immune Checkpoint Blockade for Advanced Melanoma

Feb 21, 2024 – In a study that longitudinally profiled the gut microbiome in a multicentre cohort of 175 patients with advanced melanoma undergoing immune checkpoint blockade (ICB), through Bayesian regression models with higher-order interactions, the researchers characterised microbiome changes in patients with progression-free survival (PFS) ≥12 or PFS <12 months during ICB, including in different clinical contexts such as treatment regimen ... (leggi tutto)

 

 


 

 
FDA Approves Tepotinib for Metastatic Non-Small Cell Lung Cancer

Feb 20, 2024 – On 15 February 2024, the US Food and Drug Administration (FDA) granted traditional approval to tepotinib (Tepmetko, EMD Serono, Inc.) for adult patients with metastatic non-small cell lung cancer (NSCLC) harbouring mesenchymal-epithelial transition (MET) exon 14 skipping alterations. Tepotinib was previously granted accelerated approval for this indication on 3rd February 2021 (leggi tutto)




Dall’FDA

FDA Grants Priority Review to sBLA of Epcoritamab in Relapsed/Refractory Follicular Lymphoma

Feb 27, 2024 – The FDA has granted priority review to the supplemental biologics license application (sBLA) seeking the approval of epcoritamab-bysp (Epkinly) for the treatment of adult patients with relapsed/refractory follicular lymphoma after 2 or more lines of systemic therapy.1 The sBLA is supported by data from the phase 1/2 EPCORE NHL-1 trial (NCT03625037), which were presented at the 2023 ASH Annual Meeting … (leggi tutto)

  



 

FDA Grants Breakthrough Therapy Designation to BAY 2927088 for HER2-Mutated NSCLC

Feb 26, 2024 – The FDA has granted breakthrough therapy designation to the small molecule TKI BAY 2927088 for the treatment of patients with unresectable or metastatic non–small cell lung cancer (NSCLC) whose tumors have activating HER2 mutations, and who have received prior systemic therapy, according to a press release from Bayer.1 The oral, reversible, noncovalent TKI is highly potent and selective for both HER2 exon 20 insertions  … (leggi tutto)

  



 


FDA Confirms Decision to Withdraw Melphalan Flufenamide Approval in Multiple Myeloma

Feb 23, 2024 – The FDA has determined that sufficient criteria have been met to withdraw the approval for melphalan flufenamide (Pepaxto; Melflufen), which had previously been indicated for use in combination with dexamethasone for the treatment of patients with multiple myeloma.1 The regulatory agency judged the basis for withdrawal on having shown that the confirmatory OCEAN trial (NCT03151811) conducted as a condition of accelerated approval did … (leggi tutto)

  



 

FDA Roundup: February 23, 2024

Feb 23, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA announced its final decision to withdraw approval of Pepaxto (melphalan flufenamide), which was approved for use in combination with dexamethasone to treat certain patients with multiple myeloma. The agency determined the following grounds for withdrawal were met: (1) the confirmatory study conducted as a condition   … (leggi tutto)

  



 

IO-202 Receives FDA Orphan Drug Designation for CMML

Feb 22, 2024 – The FDA has granted an orphan drug designation to IO-202 for the treatment of patients with chronic myelomonocytic leukemia (CMML). IO-202 is a first-in-class, humanized IgG1 antibody designed to have high-affinity binding to leukocyte Immunoglobulin-like receptor subfamily B4 (LILRB4).1 “Although current therapeutic options for CMML can improve a patient’s quality of life   … (leggi tutto)

  



 


FDA Grants Orphan Drug Designation to Ocifisertib for Acute Myeloid Leukemia

Feb 21, 2024 – The FDA granted an orphan drug designation to ocifisertib (CFI-400945 fumarate) for use as a potential therapeutic option in patients with acute myeloid leukemia (AML), according to an announcement from Treadwell Therapeutics.1 The safety and tolerability of the PLK4 inhibitor in patients with relapsed or refractory AML or myelodysplastic syndrome (MDS) is being explored in a phase 1 study (NCT03187288).2 The safety, efficacy, pharmacokinetics,  … (leggi tutto)

  



 

FDA Grants Priority Review to Linvoseltamab for Relapsed/Refractory Multiple Myeloma

Feb 21, 2024 – The FDA has accepted for priority review a biologics license application for linvoseltamab (REGN5458) for the treatment of adult patients with relapsed/refractory multiple myeloma who have progressed after 3 or more prior lines of therapy.1 Linvoseltamab is a bispecific antibody designed to bridge B-cell maturation antigen on multiple myeloma cells containing CD3-expressing T cells, thereby activating T cells and facilitating the killing of cancer cells. … (leggi tutto)

  



 

FDA Grants Fast Track Status to IMM-1-104 for Pancreatic Cancer

Feb 21, 2024 – The FDA has given fast track designation to IMM-1-104 for use as a therapeutic option in patients with pancreatic ductal adenocarcinoma (PDAC) who have progressed on 1 line of treatment.1 IMM-1-104 provides deep cyclic inhibition of the MAPK pathway, translating to universal anti-RAS activity. “We welcome the FDA’s decision to grant fast track designation for IMM-1-104,” Ben Zeskind, cofounder and chief executive officer of Immuneering, stated in a news … (leggi tutto)

  



 

FDA Approves Bi-weekly Teclistamab Dosing for Relapsed/Refractory Multiple Myeloma

Feb 20, 2024 – The FDA has approved a supplemental Biologics License Application (sBLA) for teclistamab-cqyv (Tecvayli) at a reduced dose of 1.5 mg/kg every 2 weeks in patients with relapsed/refractory multiple myeloma who have achieved and maintained a complete response (CR) or greater for at least 6 months.1 The approval is based on findings from the phase 1/2 MajesTEC-1 study (NCT03145181; NCT04557098) … (leggi tutto)

  





 
FDA Grants Priority Review to Adagrasib/Cetuximab Combination Therapy in KRAS G12C–Mutant CRC

Feb 20, 2024 – The FDA has accepted a supplemental new drug application (sNDA) for priority review seeking the approval of adagrasib (Krazati) in combination with cetuximab (Erbitux) for patients with previously treated, locally advanced or metastatic KRAS G12C–mutated colorectal cancer (CRC).1 The sNDA was supported by data from the multicohort phase 1b/2 KRYSTAL-1 study (NCT03785249)  … (leggi tutto)



 


 

FDA Grants Priority Review to Pembrolizumab Plus Chemotherapy in Endometrial Cancer

Feb 20, 2024 – The FDA has granted priority review to the supplemental biologics license Application (sBLA) of pembrolizumab (Keytruda) plus standard-of-care chemotherapy, followed by pembrolizumab monotherapy for the treatment of patients with primary advanced or recurrent endometrial carcinoma. Notably, the Prescription Drug User Fee Act has been set for June 21, 2024, by the FDA … (leggi tutto)


 


 

FDA Roundup: February 20, 2024

Feb 20, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA published an interview with Dr. June Raine, CEO of the Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), the UK’s regulator of medicines, medical devices and blood components for transfusion. The interview was conducted in advance of her meeting in London with a delegation of the … (leggi tutto)





Dall’ASCO

COVID-19 Risk in Pediatric Patients Receiving Treatment for Acute Lymphoblastic Leukemia or Lymphoma

Feb 26, 2024 – In a retrospective case series reported in JAMA Network Open, Hashmi et al found that more than one-third of pediatric patients receiving treatment for newly diagnosed acute lymphoblastic leukemia/lymphoblastic lymphoma (ALL/LL) developed COVID-19 infection during a recent 2-year period. Study Details The study involved 308 patients aged … (leggi tutto)




 


When Will Liquid Biopsies Impact Clinical Decision-Making in Gastroenteropancreatic Neuroendocrine Neoplasms?

Feb 21, 2024 – Multiple studies have investigated the use of liquid biopsies in gastroenteropancreatic neuroendocrine neoplasms (GEP-NENs), including the evaluation of circulating tumor DNA (ctDNA) and gene expression profiles. Data supporting the routine use of circulating biomarkers to guide treatment decisions in GEP-NENs are not robust enough at this time, and additional work is needed in the field … (leggi tutto)




 

Optimizing Oncology Drug Dosing: Is Artificial Intelligence the Future?

Feb 21, 2024 – In the era of targeted immunotherapies, the conventional “maximum tolerated dose” combined with phase 1-3 clinical trial paradigms are inadequate in identifying the optimal systemic therapy dose. Artificial intelligence (AI) is rapidly gaining traction in oncology, with existing use cases including drug development, clinical trial design, recruitment, and others, but it is in its infancy for dose optimization in clinical trials … (leggi tutto)






 
Deciding Between First-Line Treatment Options in BRAFV600E-Mutant Differentiated Thyroid Cancer

Feb 21, 2024 – Given the high prevalence of BRAFV600E in radioiodine refractory differentiated thyroid cancer (RAIR-DTC), the question of how best to sequence various systemic therapy options arises commonly in the clinic. Although many physicians continue to start with lenvatinib, others have transitioned to using frontline BRAF-targeted therapy based on a general preference for targeted therapy and a more tolerable toxicity profile … (leggi tutto)


 


Sacituzumab Govitecan/Pembro Shows High Response in Metastatic Urothelial Carcinoma

Feb 21, 2024 – Cohort 3 results from the multicohort TROPHY U-01 trial found that that sacituzumab govitecan plus pembrolizumab had high response and disease control rates as well as a manageable safety profile in patients with metastatic urothelial carcinoma whose cancer has progressed after platinum-based chemotherapy.
The overall response rate with the combination was 41%, the median duration of response was 11 months, and median progression-free survival … (leggi tutto)






 
New Predictor Model Could Aid in Patient Selection for CAR T-Cell Therapy in Relapsed/Refractory Multiple Myeloma

Feb 20, 2024 – Gagelmann et al performed a retrospective analysis of patients with relapsed/refractory multiple myeloma from health care centers in the United States and Europe to identify independent risk factors for early treatment failure to CAR T-cell therapy. Relapse following CAR T-cell therapy was associated with 4 independent risk factors, which were entered into the MyCARe prediction model to test their prognostic value … (leggi tutto)





Pillole dall’AIFA

27 febbraio 2024 – Incarichi a dipendenti AIFA – aggiornamento sezione
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27 febbraio 2024 – Aggiornamento dell’allegato 1 della Determinazione DG 442/2023
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23 febbraio 2024 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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22 febbraio 2024 – Modifica Registro KEYTRUDA – CARCINOMA MAMMARIO STADIO INIZIALE
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21 febbraio 2024 – Modifica e chiarimenti PT web based JARDIANCE
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21 febbraio 2024 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro FORXIGA (ICCS)
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21 febbraio 2024 – Aggiornamenti PT web based ENTRESTO e VERQUVO
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20 febbraio 2024 – Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo – aggiornamento sezione
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20 febbraio 2024 – Riepilogo dei pagamenti a titolo di Ripiano della spesa farmaceutica acquisti diretti anno 2022 – Aggiornamento del 20/02/2024
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Dedicato ai Soci 

Bando di Concorso

La Fondazione Maria Gabriella De Matteis ETS indice un Bando di concorso di 40.000,00€ per il miglior progetto sul tema: “Integrazione della biopsia liquida nella gestione di pazienti con tumore solido”. Si dovranno inviare le candidature entro le ore 24.00 del 3 marzo 2024, scarica il bando completo per tutte le informazioni utili a partecipare.



Opportunità di lavoro in Oncologia


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Appuntamenti 

NELL’AGENDA DISPONIBILE SUL SITO DELL’ASSOCIAZIONE TUTTE LE INFORMAZIONI SUGLI EVENTI AIOM NAZIONALI, REGIONALI e ALTRI APPUNTAMENTI PATROCINATI DA AIOM

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