Newsletter settimanale Aiom
Anno XXII - Numero 948 - 26 marzo 2024

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Tiziana Pia Latiano, Claudio Lotesoriere, Angela Dalia Ricci, Carmelo Laface (UOC Oncologia, IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza San Giovanni Rotondo)


Coordinatori: Silvia Novello, Marcello Tiseo
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Four-year overall survival update from the phase III HIMALAYA study of tremelimumab plus durvalumab in unresectable hepatocellular carcinoma

Background: In the phase III HIMALAYA study (NCT03298451) in unresectable hepatocellular carcinoma (uHCC), STRIDE (Single Tremelimumab Regular Interval Durvalumab) significantly improved overall survival (OS) versus sorafenib; durvalumab monotherapy was noninferior to sorafenib for OS. Results reported herein are from a 4-year updated OS analysis of HIMALAYA … (leggi tutto)

I tumori del fegato rappresentano la terza causa di morte cancro-relata e, tra questi, l’epatocarcinoma è il tumore primitivo più frequente.
Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento del paradigma terapeutico di prima linea per pazienti affetti da epatocarcinoma avanzato, grazie all’avvento degli inibitori di checkpoint immunitari (ICIs). Strategie terapeutiche di combinazione a base di immunoterapia come atezolizumab e bevacizumab nello studio IMBRAVE-150, tremelimumab e durvalumab nello studio HIMALAYA e camrelizumab e rivoceranib nello studio SHR-1210, condotto su pazienti prevalentemente asiatici, hanno notevolmente migliorato la sopravvivenza dei pazienti in questo setting.
Lo studio HIMALAYA è un trial globale randomizzato di fase III in aperto che ha valutato l’efficacia del regime di combinazione “STRIDE” con doppio inibitore del checkpoint e della monoterapia con durvalumab rispetto allo standard con sorafenib nei pazienti con epatocarcinoma avanzato in prima linea. Lo studio ha arruolato 1171 pazienti affetti da epatocarcinoma (HCC) avanzato che non presentassero ascite refrattaria, invasione della vena porta o co-infezione da virus dell’epatite B e C.
I partecipanti venivano randomizzati a ricevere secondo uno schema 1:1:1 tremelimumab 300 mg (singola dose) più durvalumab 1500 mg ogni quattro settimane (STRIDE), durvalumab 1500 mg in monoterapia o sorafenib 400 mg per due volte al giorno. Lo schema STRIDE è costituito da una singola dose di tremelimumab (anti-CTLA-4), definita come “dose priming” sufficiente a ripristinare l’immunità tumorale tramite il blocco del CTLA-4 sui linfociti Treg e sui linfociti T naïve, in associazione a durvalumab.
Lo studio, inoltre, prevedeva che i pazienti potessero proseguire il trattamento a progressione di malattia in caso di beneficio clinico, a seconda del giudizio dell’investigatore.
Per i pazienti nel braccio STRIDE con progressione di malattia in corso di durvalumab e giudicati suscettibili di ri-trattamento, veniva somministrata una nuova dose di tremelimumab 300 mg e successivamente proseguita la monoterapia con durvalumab.
Obiettivo primario dello studio era la valutazione della superiorità in termini di sopravvivenza globale (OS) del trattamento con lo schema STRIDE rispetto allo standard. Successivamente, veniva valutata l’efficacia di durvalumab in monoterapia rispetto allo standard, con un disegno statistico di non inferiorità, secondo un modello gerarchico.
I primi risultati dello studio sono stati pubblicati nel 2022. I dati dell’analisi primaria con un follow-up di 33 mesi mostravano un vantaggio in OS per lo schema STRIDE rispetto al sorafenib (16.4 mesi vs 13.8 mesi, HR 0.78) e la non-inferiorità sempre in OS della monoterapia con durvalumab rispetto a sorafenib (HR 0.86, margine di non-inferiorità 1.08), con un buon profilo di sicurezza per i trattamenti nei bracci sperimentali.
L’aggiornamento a quattro anni dello studio HIMALAYA, recentemente pubblicato su Annals of Oncology, sembra confermare l’efficacia a lungo termine di questo nuovo trattamento. Oltre ad un update dei dati di sopravvivenza e safety, in questa analisi esploratoria è stata caratterizzata la popolazione dei cosiddetti “long-term survivors”, ossia dei pazienti che hanno riportato una sopravvivenza maggiore o uguale a 36 mesi dalla randomizzazione.
Si riconferma la superiorità dello schema di combinazione STRIDE rispetto allo standard sorafenib in termini di OS (HR 0.78), endpoint primario dello studio, con una probabilità di sopravvivenza a 36 mesi del 30.7% per pazienti trattati nel braccio sperimentale con lo schema STRIDE rispetto al 19.8% per quelli trattati con sorafenib e con un tasso di sopravvivenza a 48 mesi di 25.2% vs 15.1%, il che significa 1 paziente su 4 vivo a 4 anni con la nuova combinazione. Inoltre, la probabilità di sopravvivenza per i pazienti arruolati nello STRIDE che abbiano ottenuto un controllo di malattia (espresso come CR, PR, or SD) raggiunge il 44% a 3 anni e il 36% a 4 anni; quindi, 1 paziente su 3 vivo a 4 anni con durvalumab e tremelimumab, nonostante non siano emerse differenze tra i vari bracci per quanto concerne il disease-control rate.
I pazienti “long term survivors” nel braccio STRIDE sono stati 103, di cui il 38.8% (40/103) hanno proseguito il trattamento a progressione di malattia e più della metà, ossia il 57.3% (59/103) non hanno ricevuto altre linee successive di terapia. Sono stati invece 64 i pazienti lungo-sopravviventi arruolati nel braccio di controllo con sorafenib e, tra questi, il 59% dei pazienti (38/64) ha ricevuto almeno una seconda linea di terapia.
Non vi sono nuovi segnali relativi al profilo di sicurezza. Gli eventi avversi G3-G3 si verificano rispettivamente nel 41.2% dei pazienti trattati con STRIDE (160/388), nel 31.7% (123/388) dei pazienti trattati con durvalumab, e nel 29.7% dei pazienti trattati con sorafenib (111/374).
Restano da chiarire alcuni punti relativi alla contestualizzazione di questi nuovi dati nella pratica clinica. Un punto cruciale riguarda l’efficacia della nuova combinazione in una popolazione di pazienti molto rappresentata nella pratica clinica ed esclusa dallo studio, come i pazienti con infiltrazione del tronco portale, nonché i pazienti con eziologia HCV-relata nei quali il beneficio appare limitato. Inoltre, in assenza di studi comparativi head-to-head tra la combinazione atezolizumab più bevacizumab e durvalumab più tremelimumab, sarà importante individuare dei biomarker predittivi che possano orientare il clinico nella scelta della strategia di prima linea.
In conclusione, i risultati di sopravvivenza globale aggiornati a quattro anni dello studio HIMALAYA rimarcano l’efficacia della combo immuno-immuno STRIDE come trattamento di I linea nell’epatocarcinoma e si confermano come practice-changing. L’approvazione della rimborsabilità da parte dell’AIFA della combinazione durvalumab più tremelimumab, annunciata in questi giorni, è in linea con tali risultati e permette l’accesso a questa importante opzione terapeutica.





Neoadjuvant FOLFIRINOX versus upfront surgery for resectable pancreatic head cancer (NORPACT-1): a multicentre, randomised, phase 2 trial

Background: In patients undergoing resection for pancreatic cancer, adjuvant modified fluorouracil, leucovorin, irinotecan, and oxaliplatin (FOLFIRINOX) improves overall survival compared with alternative chemotherapy regimens. We aimed to compare the efficacy and safety of neoadjuvant FOLFIRINOX with the standard strategy of upfront surgery in patients with resectable pancreatic ductal adenocarcinoma … (leggi tutto)

Nonostante i miglioramenti in campo terapeutico, il carcinoma del pancreas si caratterizza, tutt’oggi, per un elevato tasso di mortalità. L’unica reale possibilità di cura è rappresentata dalla chirurgia radicale. Tuttavia, solo il 20% dei pazienti presenti una malattia resecabile alla diagnosi ed il tasso di recidiva è del 70-80% entro 5 anni dall’intervento. Da qui la necessità di un approccio multimodale per il trattamento del carcinoma pancreatico resecabile. Attualmente, lo standard di cura per questo setting di pazienti corrisponde alla chirurgia upfront seguita da chemioterapia adiuvante con FOLFIRINOX per 6 mesi. Questo grazie ai risultati positivi dello studio PRODIGE-24.
La terapia neoadiuvante è considerata lo standard per i pazienti che presentino una malattia resecabile borderline o localmente avanzata. Tale trattamento, infatti, si è dimostrato in grado di migliorare i tassi di resezione chirurgica e la sopravvivenza. Il razionale alla base di questa strategia corrisponde alla consapevolezza che il carcinoma pancreatico sia una malattia sistemica già alla diagnosi nonostante non macroscopicamente evidente alle indagini radiologiche. Ulteriori vantaggi della strategia neoadiuvante includono la possibilità di somministrare terapie citotossiche quando i pazienti sono meno debilitati (rispetto a quelli sottoposti a pancreatectomia), aumentare la capacità di ottenere una resezione con margine negativo ed evitare la chirurgia in pazienti che progrediscano rapidamente in corso di trattamento.
Tuttavia, il ruolo della strategia neoadiuvante è controverso nel setting della malattia resecabile. A tal proposito, i dati disponibili in letteratura riguardano soltanto analisi di sottogruppi provenienti da studi di fase II o III e da analisi retrospettive di registri nazionali, con risultati contrastanti. Da qui l’importanza dello studio NORPACT-1, multicentrico, randomizzato, di fase II. Questo ha valutato l’efficacia e la sicurezza del FOLFIRINOX neoadiuvante rispetto all’attuale standard di cura in pazienti affetti da carcinoma della testa del pancreas resecabile.
Il gruppo sperimentale (77 pazienti) prevedeva un trattamento neoadiuvante con quattro cicli di FOLFIRINOX, seguito da intervento chirurgico e FOLFIRINOX adiuvante per altri 8 cicli. Il gruppo controllo (63 pazienti) prevedeva l’intervento chirurgico upfront e successiva chemioterapia adiuvante (gemcitabina più capecitabina per 6 cicli. Un emendamento successivo ha consentito l’uso di FOLFIRINOX modificato per 12 cicli). Tutti i pazienti sono stati inclusi nell’analisi della popolazione intention-to-treat (ITT). Tuttavia, nell’analisi della popolazione per-protocol sono stati esclusi 17 pazienti (22%) dal gruppo neoadiuvante FOLFIRINOX e 8 (13%) dal gruppo di intervento chirurgico upfront. L’endpoint primario è stata la sopravvivenza globale (OS) a 18 mesi dalla data di randomizzazione.
Non sono state riscontrate differenze significative né in termini di OS a 18 mesi né di OS mediana (endpoint secondario) sia nell’analisi per la popolazione ITT che in quella per-protocol. Nello specifico, la percentuale di pazienti vivi a 18 mesi nell’analisi ITT è stata del 60% (IC 95% 49–71) nel gruppo neoadiuvante rispetto al 73% (62–84) nel gruppo della chirurgia iniziale (p=0.032). La OS per la popolazione ITT è stata di 25.1 mesi (CI al 95% 17.2–34.9) rispetto a 38,5 mesi (27.6–non raggiunto; rapporto di rischio [HR] 1.52 [CI al 95% 1.00–2.33], p=0.050). La percentuale di pazienti vivi a 18 mesi nell’analisi per-protocol è stata del 57% (CI 95% 46–67) nel gruppo neoadiuvante rispetto al 70% (55–83) nel gruppo della chirurgia upfront (p=0.14). La OS mediana nella popolazione per-protocol è stata, rispettivamente, di 23.0 mesi (CI al 95% 16.2–34.9) rispetto a 34.4 mesi (19.4–non raggiunto; HR 1.46 [CI al 95% 0.99 –2.17], p=0.058). Nel gruppo sperimentale 63/77 pazienti (82%) e 56/63 pazienti (89%) nel gruppo con chirurgia upfront sono stati sottoposti a resezione (p=0.24).
Nell’ambito degli endpoint secondari, i tassi di resezione R0 e lo stato linfonodale negativo ([y]pN0) sono stati entrambi significativamente più alti con la chemioterapia neoadiuvante, sia nell’analisi della popolazione ITT (R0: 56% vs. 39%, p=0·018; [y]pN0: 29% vs 14%, p<0·0001) che per-protocol (R0: 59% vs. 33%, p=0·012; [y]pN0: 37% vs. 10%, p=0·0035), ma non si sono tradotti in un miglioramento della OS ad un follow-up mediano di 22,7 mesi (IQR 14,5–33,7).
Per quanto riguarda il profilo di sicurezza, 42/73 pazienti (58%) nel gruppo neoadiuvante e 19/47 pazienti (40%) nel gruppo con chirurgia upfront hanno avuto almeno un evento avverso (AE) di grado 3 o peggiore (RR 1.42 [95% CI 0.97–2.09], p=0.072). Gli AEs più comuni di grado 3 o peggiore durante il trattamento neoadiuvante con FOLFIRINOX sono stati diarrea in 12 pazienti (20%), nausea e vomito in 9 pazienti (15%) e neutropenia in 7 (11%). Durante la chemioterapia adiuvante, la neutropenia (11 pazienti [22%] nel gruppo FOLFIRINOX neoadiuvante e 5 [11%] nel gruppo chirurgia upfront) è stato l’AE più comune di grado 3 o peggiore.
I risultati sembrano, pertanto, sostenere l’approccio standard piuttosto che la strategia neoadiuvante. Tuttavia, prima di giungere a questa conclusione, è necessario analizzare i limiti dello studio. In primo luogo, nel gruppo sperimentale, solo 37/61 pazienti (61%) che hanno ricevuto FOLFIRINOX neoadiuvante hanno completato i 4 cicli previsti. Inoltre, riduzioni di dose durante il trattamento neoadiuvante si sono verificate in 33/61 (54%) pazienti. A tal proposito, è ben noto che la densità di dose della terapia neoadiuvante contribuisca in modo importante agli esiti oncologici. Inoltre, tra i pazienti resecati (51/59 pazienti [86%] nel gruppo sperimentale e 44/49 pazienti [90%] nel gruppo controllo), la chemioterapia adiuvante è stata completata solo in 39/59 pazienti (66%) nel gruppo sperimentale e in 31/49 pazienti (63%). Ancora da sottolineare è che, in termini di regime terapeutico ricevuto dopo l’intervento, una percentuale maggiore di pazienti ha intrapreso FOLFIRINOX modificato nel gruppo di controllo rispetto al gruppo sperimentale (19/44 [43%] vs. 13/51 [25%]). Nello specifico, il 75% dei pazienti sottoposti a chemioterapia adiuvante nel braccio sperimentale ha ricevuto un regime a base di gemcitabina fuori protocollo. Un dato contraddittorio riguarda l’associazione tra tassi più elevati di resezione con margini/linfonodi negativi e una OS peggiore nel braccio neoadiuvante. Questo potrebbe essere dovuto alla dimensione relativamente piccola del campione e al follow-up mediano inferiore a 2 anni. Infine, la necessità di conferma istologica e di stenting biliare in corso di ERCP (lo studio ha arruolato solo pazienti con carcinoma della testa del pancreas) erano previste soltanto nel gruppo neoadiuvante. Questo criterio ha probabilmente recato uno svantaggio per questi pazienti, in considerazione dei tempi più lunghi prima di poter intraprendere FOLFIRINOX oltre che uno squilibrio nel calcolo degli endpoint temporali.
In conclusione, dai dati di questo studio non è possibile trarre un’indicazione definitiva riguardo al ruolo della strategia neoadiuvante per i pazienti affetti da carcinoma pancreatico resecabile. Probabilmente, altri studi attualmente in corso (es. NeoPancOnE, ALLIANCE A021806 e PREOPANC-3) forniranno dati utili nel definire l’importanza del trattamento neoadiuvante in questo setting di malattia ed a quali pazienti debba essere proposto in relazione, per esempio, a dei biomarcatori predittivi di risposta al FOLFIRINOX.



In Europa

Significant iDFS Benefit with Adding Ribociclib to a Nonsteroidal Aromatase Inhibitor in the Adjuvant Treatment for HR-positive, HER2-negative EBC

Mar 26, 2024 – An international, open-label, randomised, phase III NATALEE study examined CDK4/6 inhibition in stage II or III, hormon receptor (HR)-positive, HER2-negative breast cancer by evaluating the addition of 3 years of ribociclib to a standard nonsteroidal aromatase inhibitor (NSAI) as adjuvant treatment. The results show a significant invasive disease-free survival (iDFS) benefit over NSAI alone with an absolute iDFS benefit of 3.3% at 3 years ... (leggi tutto)




 

EU recommendations for 2024/2025 seasonal flu vaccine composition

Mar 26, 2024 – EMA has issued recommendations for the influenza virus strains that vaccine manufacturers should include in vaccines for the prevention of seasonal influenza from autumn 2024. Every year, EMA issues EU recommendations for the composition of seasonal influenza vaccines on the basis of observations by the World Health Organization (WHO) which are informed by regular monitoring activities on the prevalence and characteristics ... (leggi tutto)




 

EMA Recommends Extension of Therapeutic Indications for Selpercatinib

Mar 25, 2024 – On 21 March 2024, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product selpercatinib (Retsevmo). The marketing authorisation holder for this medicinal product is Eli Lilly Nederland B.V. The CHMP adopted a new indication as follows ... (leggi tutto)




 

FDA Grants Accelerated Approval to Zanubrutinib for Relapsed or Refractory Follicular Lymphoma

Mar 22, 2024 – On 7 March 2024, the US Food and Drug Administration (FDA) granted accelerated approval to zanubrutinib (Brukinsa, BeiGene USA, Inc.) with obinutuzumab for relapsed or refractory follicular lymphoma (FL) after two or more lines of systemic therapy. The regimen was evaluated in Study BGB-3111-212 (ROSEWOOD; NCT03332017), an open-label, multicentre, randomised study that enroled 217 adult patients ... (leggi tutto)




 

EMA Management Board: highlights of March 2024 meeting

Mar 22, 2024 – The Board adopted EMA’s annual report for 2023. In 2023, EMA recommended 77 medicines for marketing authorisation for human use, 39 of which had a new active substance. The Agency also recommended 14 veterinary medicines for marketing authorisation. In addition, the report gives an overview of key achievements in EMA’s three strategic areas in 2023: cancer medicines, better data ... (leggi tutto)




 

New antibiotic to fight infections caused by multidrug-resistant bacteria

Mar 22, 2024 – EMA has recommended granting a marketing authorisation in the European Union (EU) for Emblaveo (aztreonam-avibactam), indicated for the treatment of complicated intra-abdominal and urinary tract infections, hospital-acquired pneumonia and infections caused by certain types of bacteria (aerobic Gram-negative) where treatment options are limited. Infections due to Gram-negative ... (leggi tutto)




 

Meeting highlights from the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) 18-21 March 2024

Mar 22, 2024 – EMA’s human medicines committee (CHMP) recommended 12 medicines for approval at its March 2024 meeting. The CHMP recommended granting a marketing authorisation for Awiqli (insulin icodec) for the treatment of diabetes mellitus in adults. The committee adopted a positive opinion for Emblaveo (aztreonam-avibactam), an antibiotic indicated for the treatment of complicated intra-abdominal and urinary tract infections .... (leggi tutto)




 

Different Microbiota–Host Relationships Relevant to Distinct Immune Checkpoint Blockade Regimens

Mar 21, 2024 – The UK and Australian researchers used strain-resolved metagenomic classification to discover a signature of 22 gut microbial strains associated with response to combination of ipilimumab plus nivolumab in a phase II CA209-538 study cohort of 106 Australian patients with different types of rare cancers. This represents the largest gut microbiome study of patients treated with combination immune checkpoint blockade published to date. .... (leggi tutto)




 

Accelerating stakeholder collaboration to enhance the clinical trials environment in the EU

Mar 20, 2024 – The Accelerating Clinical Trials in the EU (ACT EU) initiative has established a multi-stakeholder platform (MSP) aimed at improving the environment for clinical trials across the European Union (EU). ACT EU is a collaboration between EMA, the Heads of Medicines Agencies (HMA) and the European Commission (EC), which seeks to transform how clinical trials are initiated, designed .... (leggi tutto)






Two Early Studies Show Rapid Antitumour CAR-Mediated Responses, but Often of Short Duration in Patients with Recurrent Glioblastoma

Mar 20, 2024 – In an an early phase I, first-in-human, investigator-initiated, open-label study, three participants with recurrent glioblastoma were treated with intraventricularly delivered CARv3-TEAM-E T-cells, which are chimeric antigen receptor (CAR) T-cells engineered to target the epidermal growth factor receptor (EGFR) variant III tumour-specific antigen, as well as the wild-type EGFR protein, through secretion of a T-cell–engaging antibody molecule (TEAM) .... (leggi tutto)

 


Dall’FDA

FDA Issues CRLs for Odronextamab in R/R Follicular Lymphoma and R/R DLBCL

Mar 25, 2024 – The FDA has issued complete response letters (CRLs) to the biologics license application (BLA) seeking the approval of odronextamab (REGN1979) for the treatment of patients with relapsed/refractory follicular lymphoma and relapsed/refractory diffuse large B-cell lymphoma (DLBCL) who have received 2 or more lines of systemic therapy.1 … (leggi tutto)


 


 

FDA Roundup: March 22, 2024

Mar 22, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA issued an emergency use authorization for Pemgarda (pemivibart) for the pre-exposure prophylaxis (prevention) of COVID-19 in certain adults and adolescents (12 years of age and older weighing at least 40 kilograms [about 88 pounds])  … (leggi tutto)

  



 

FDA Grants Full Approval to Mirvetuximab Soravtansine for FRα+ Platinum-Resistant Ovarian Cancer

Mar 22, 2024 – The FDA has granted regular approval to mirvetuximab soravtansine-gynx (Elahere) for adult patients with FRα-positive, platinum-resistant epithelial ovarian, fallopian tube, or primary peritoneal cancer, who have previously received one to three systemic treatment regimens. 1,2 The regulatory decision is supported by data from the phase 3 MIRASOL study (Study 0416; NCT04209855) in which the antibody-drug conjugate  … (leggi tutto)




  
FDA Grants Fast Track Status to PT886 for Metastatic Claudin 18.2+ Pancreatic Adenocarcinoma

Mar 22, 2024 – The FDA has granted fast track designation to PT886 for use as a potential therapeutic option in patients with metastatic claudin 18.2–positive pancreatic adenocarcinoma, according to an announcement from Phanes Therapeutics, Inc.1 The native IgG-like bispecific antibody, which targets claudin 18.2 and CD47, was developed utilizing the platforms PACbody and SPECpair. The agent kills tumor cells through antibody-dependent cellular cytotoxicity and phagocytosis.2(leggi tutto)


 


 

FDA Green Lights Fluorouracil Safety Label Update Regarding Use in Patients With DPD Deficiency

Mar 21, 2024 – The FDA has approved safety label changes for fluorouracil injection products to include additional information regarding the risk of serious adverse effects (AEs) in patients with dihydropyrimidine dehydrogenase (DPD) deficiency.1 The regulatory agency announced that the changes to the safety label align with changes made to the prescribing information for capecitabine (Xeloda), which was amended in December 2022. … (leggi tutto)

  



 

FDA Roundup: March 19, 2024

Mar 19, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA provided an update on our evaluation of quality and performance issues related to plastic syringes made in China, and announced additional recommendations and actions the FDA is taking to address these issues. The FDA issued warning letters to three entities that describe violations  … (leggi tutto)


  


Dall’ASCO

Is HER2-Low a Unique Breast Cancer Subtype?

Mar 21, 2024 – Recently, the antibody-drug conjugate (ADC) trastuzumab deruxtecan (T-DXd) showed superior efficacy when compared with trastuzumab emtansine (T-DM1) as a second- and later-line therapy in the metastatic setting for patients with HER2-positive breast cancer. Further studies also confirmed that T-DXd was superior to physician’s choice of chemotherapy in patients with metastatic breast cancer … (leggi tutto)




 

Managing MKI-Induced Proteinuria in Advanced Thyroid Cancer

Mar 20, 2024 – Patients on systemic therapy consisting of multikinase inhibitors (MKIs) require close monitoring of proteinuria and optimized management of any contributing comorbidities. MKIs can result in nephrotic range proteinuria. For patients with thyroid cancer, additional endocrine complications from proteinuria may present further treatment challenges. … (leggi tutto)




 


Beyond the Tumor: Exploring the Microbiome Through Cell-Free DNA

Mar 20, 2024 – Emerging evidence implicates the gut microbiome in the development of certain malignancies and in response to cancer treatments, including immune checkpoint inhibitors. Microbial cell-free DNA sampling offers a minimally invasive approach for profiling the microbiome and is increasingly being evaluated as a novel approach for cancer detection. … (leggi tutto)






 
Guideline Update Seeks to Aid Clinicians in the Selection of Systemic Treatments for Advanced Hepatocellular Carcinoma

Mar 20, 2024 – Among the new recommendations was support for atezolizumab plus bevacizumab or durvalumab plus tremelimumab as first-line treatments for patients with advanced hepatocellular (HCC), Child-Pugh class A, and an ECOG performance status of 0 to 1. The guideline also recommends consideration of combination nivolumab plus ipilimumab following first-line treatment with atezolizumab plus bevacizumab … (leggi tutto)


 



 

ASCO Issues New Guidance on Vaccinations for Adults With Cancer

Mar 19, 2024 – ASCO recommends several vaccinations for adults patients with cancer, covering essential questions of which vaccines to give, to whom, and when.
Live vaccinations should be avoided in patients with cancer, if possible. Close contacts of patients who have received stem cell transplants should receive nonlive or inactivated flu vaccine rather than the live attenuated influenza vaccine … (leggi tutto)





Pillole dall’AIFA

25 marzo 2024 – Ordine del giorno riunione Commissione Scientifica e Economica del Farmaco (CSE)
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25 marzo 2024 – Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo – aggiornamento sezione
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25 marzo 2024 – Modifica Registro ZEJULA
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22 marzo 2024 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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22 marzo 2024 – Nota Informativa Importante su medicinali contenenti clormadinone acetato/etinilestradiolo
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21 marzo 2024 – Insediato il nuovo CdA di AIFA
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21 marzo 2024 – Avviso di prossima cessazione della continuità terapeutica dei medicinali allergeni per immunoterapia
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21 marzo 2024 – Nota Informativa Importante su Paxlovid
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Dedicato ai Soci 

Bando di Concorso

La Fondazione Maria Gabriella De Matteis ETS indice un Bando di concorso di 40.000,00€ per il miglior progetto sul tema: “Integrazione della biopsia liquida nella gestione di pazienti con tumore solido”. Si dovranno inviare le candidature entro le ore 24.00 del 31 marzo 2024, scarica il bando completo per tutte le informazioni utili a partecipare.



Opportunità di lavoro in Oncologia


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Appuntamenti 

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